Tutte le strade portano a Pistoia, Capitale Italiana della Cultura 2017
Appuntamento con gli itinerari proposti dalle nostre Guide Turistiche di fiducia! Oggi è la volta del gioiellino toscano eletto, non a caso, Capitale Italiana della Cultura 2017: l’incantevole città di Pistoia.
Scarichiamo l’App Viaggiart – per avere a portata di mano anche gli eventi, i servizi e le cose belle da vedere nei dintorni – e affidiamoci alla “favella” esperta della Guida, che ci svelerà tutti i segreti della Capitale della Cultura come solo chi è del posto sa fare, regalandoci un’esperienza davvero unica.
A spasso per Pistoia con Beatrice Landini*
Cari amici di ViaggiArt, sono Beatrice Landini, archeologa e guida turistica toscana. Ho scavato come archeologa in Italia e nell’esotico Medio Oriente senza mai dimenticare lo splendore dei miei luoghi, dove sono tornata con lo scopo di renderli indimenticabili a più persone possibili! La mia missione è guidarvi alla scoperta dei segreti e delle meraviglie di Pistoia, Firenze e dintorni per farveli vedere con occhi innamorati!
La visita parte dallo Spedale del Ceppo e il suo famoso fregio in ceramica invetriata. L’ospedale è fra i più antichi d’Europa e fino al 2012 era ancora funzionante! Il fregio raffigura le opere di Misericordia e fu voluto dal fiorentino spedalingo Leonardo Buonafede, a ricordare agli “agitati e rissosi” pistoiesi quali fossero le attività da buoni cristiani.
Proseguiamo verso Piazza del Duomo, scoprendo le origini della romana Pistoria e gli orgogliosi sviluppi di età comunale con la costruzione del Palazzo di Giano e del Palazzo dei Vescovi.
Entriamo nella Cattedrale di San Zeno e San Jacopo per ammirare due opere di altissima oreficeria: l’altare argenteo, costruito in quasi due secoli, e il reliquiario di Lorenzo Ghiberti. Una reliquia di San Jacopo da Compostela inserisce la città lungo i pellegrinaggi sulla Via Francigena. Non tutti sanno che la Cappella di San Jacopo fu teatro di un sacrilego furto ad opera di Vanni Fucci, immortalato come il peggiore degli uomini e definito “bestia” niente meno che dal Sommo Poeta!
“Pistoia, città degna di tal gente di mal fare!”
(Dante Alighieri, Canto XXXIV dell’Inferno)
La passeggiata prosegue lungo quella che era la prima cinta muraria, dove incontriamo la Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, uno degli esempi più alti di romanico toscano, con la classica bicromia di marmi bianchi e verdi, per poi arrivare al cuore della città longobarda: la Sala.
La Sala ricorda anche nella toponomastica (sala regis) la presenza del palazzo del gastaldo longobardo e del ruolo strategico di Pistoia in questo periodo, tanto importante da coniare anche una propria moneta, il Tremisse pistoiese! Da luogo di potere, la Sala si trasforma poi in cuore del mercato cittadino, ruolo che mantiene ancora oggi, unito a quello di ritrovo dei pistoiesi anche per la “movida” serale, con wine-bar, osterie e ristoranti. Al centro campeggia il cosiddetto Pozzo del Leoncino, dominato dalla statua del Marzocco fiorentino, a ricordare ai pistoiesi l’ormai subalternità a Firenze.
Lungo Via degli Orafi – l’antico Corso della città dove passava il “Palio dei Berberi” (oggi ricordato nella Giostra dell’Orso del 25 Luglio) – scopriamo l’anima Liberty della città, con negozi e Cafè arricchiti dalle decorazioni in ferro battuto delle Officine Michelucci; quindi entriamo nella Chiesa dello Spirito Santo e scopriamo un altare policromo di disegno del Bernini.
Proseguiamo verso la famosa Biblioteca Forteguerriana e una delle chiese più famose della città, la romanica Chiesa di Sant’Andrea, splendida nella sua architettura, e scrigno che custodisce il prezioso pulpito di Giovanni Pisano.
La nostra passeggiata si conclude con una dolce sosta alla Confetteria Corsini, una delle attività storiche di Pistoia, attiva fin dal 1918. Ci salutiamo con l’assaggio dei tipici confetti pistoiesi, prodotti ancora seguendo la ricetta medievale, il panforte glacé, praline, bonbons, cioccolato e molte altre delizie che vi lasceranno il desiderio di tornare!
*Per visitare Pistoia, Firenze e dintorni contatta Beatrice Landini: