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Calalzo di Cadore

Luogo: Calalzo di Cadore (Belluno)
Calalzo di Cadore (Cialàuž o Cialòuž in ladino) è un comune italiano di 2.251 abitanti della provincia di Belluno in Veneto. Geografia fisica Il territorio calaltino è completamente montuoso, collocandosi nel cuore delle Dolomiti Cadorine. Il capoluogo sorge sulle rive occidentali del lago artificiale di Centro Cadore, alla destra del Molinà, suo tributario. La gran parte del territorio si estende però sulla retrostante val d'Oten, pressoché disabitata che, segnata dal corso del torrente, termina ai piedi del monte Antelao. Quest'ultimo, con i suoi 3.264 m s.l.m. rappresenta una delle principali cime dolomitiche, seconda solo alla Marmolada. Altri massicci degni di nota sono le Marmarole (culminanti nel Cimon del Froppa, 2.932 m) e la più modesta croda Mandrin (2.278 m). Storia L'origine del nome Il toponimo deriverebbe dal latino callis altus "luogo alto". Il coronimo "di Cadore" è stato aggiunto con D.P.R. 30 giugno 1959 n. 627. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose La chiesa di San Biagio: L'altare maggiore è opera della Ditta Zanette di Vittorio Veneto. Fu inaugurato il 19 dicembre 1920 e consacrato nello stesso giorno dal vescovo Giosuè Cattarossi. Nel 1973 è stato adattato dalla Ditta Faena di Belluno alle nuove norme stabilite dal Concilio Vaticano II e consacrato dal vescovo mons. Gioacchino Muccin il 18 febbraio 1973. Le statue in legno di San Biagio e San Floriano sono state eseguite dallo scultore Giuseppe Obletter e benedette l'11 agosto 1929 dal parroco don Giovanni Masi. La chiesetta di S. Giovanni Battista, situata sul punto più alto del paese. La chiesetta della Madonna di Caravaggio (fino al 2012 meta di pellegrinaggio mariano) raggiungibile percorrendo a piedi o in automobile la strada per Praciadelan. Architetture civili Il Rifugio Dino e Giovanni Chiggiato, raggiungibile con due ore di cammino, offre un panorama che spazia su 360 gradi dal monte Antelao alle Marmarole e agli Spalti di Toro. Altro La pista ciclabile è stata realizzata sulla vecchia linea ferroviaria Calalzo-Cortina (costruita nel 1915 per facilitare gli spostamenti durante la prima guerra mondiale, diventata turistica nel 1930 e soppressa nel 1967) e si estende da Calalzo a Dobbiaco. Nel corso del 2004 è stata asfaltata e migliorata, ed è stata aggiunta l'illuminazione delle gallerie. È in funzione un ostello per ciclisti. Persone legate a Calalzo di Cadore Alessio De Bon (1898 – 1957), archeologo Angelo Frescura (Rizzios 1841 - 1886), promotore dell'occhialeria in Cadore, creò la prima fabbrica italiana di occhiali nel 1878 Giovanni Battista Frescura (1921 – 1993), archeologo Guglielmo Tabacchi (1900 – 1974), imprenditore Bartolomeo Toffoli (1755 - 1834), sacerdote e scienziato, produsse macchinari di ogni genere, un microscopio tascabile e un macchinario per costruire lenti piccolissime Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Geografia antropica Frazioni Rizzios (Režuos) Si può raggiungere a piedi la vicina frazione di Rizzios percorrendo la vecchia strada romana chiamata "Giro delle Coste" e al termine arrivare nella borgata di Grea (frazione del comune di Domegge), dove si può ammirare Calalzo dall'alto e il panorama. Nel "percorso vita" si trovano attrezzi ginnici per l'attività fisica e per mantenersi in buona salute. Altre località del territorio Lagole, dove si possono ammirare le sorgenti e i laghetti di acqua curativa in cui si potrà fare anche il bagno. Molinà, così chiamata perché agli inizi dell'Ottocento veniva sfruttata attraverso dei "mulini" la corrente del fiume. Qui si trovano le fabbriche della Safilo, azienda produttrice di montature per occhiali (ora in disuso) e la Chiesa della Beata Vergine della Molinà. Infrastrutture e trasporti A Calalzo si trova la stazione di Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina, capolinea della ferrovia Calalzo-Padova. I collegamenti con il resto del Cadore sono garantiti dalle corriere Dolomitibus che partono dal piazzale di fronte alla stazione. Amministrazione Altre informazioni amministrative La denominazione del comune fino al 1959 era Calalzo. Galleria fotografica Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 133. ^ Dizionario della gente di Lozzo - La parlata ladina di Lozzo di Cadore, Comune di Lozzo di Cadore. URL consultato il 7 ottobre 2012. ^ Tra le attestazioni più antiche del toponimo si trova Calautio (anno 1269) e Calalcium (anno 1361). Le voci popolari cadorine Cialàuž e Cialòuž conservano la regolare evoluzione fonetica di palatizzazione di ca- > ča-, di velarizzazione di -l- > -u- davanti a dentale e di -ts > -ž. Cfr. Maria Teresa Vigolo e Paola Barbierato, Glossario del cadorino antico, Società Filologica Friulana e Fondazione G.Angelini 2012, ISBN 978-88-7636-156-2. ^ Dato Istat al 31/8/2010. ^ Dino Dibona, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità delle Dolomiti, Newton Compton, 2000, p. 284, ISBN 978-88-8289-406-1. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3 Voci correlate Ferrovia delle Dolomiti Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Calalzo di Cadore Collegamenti esterni Calalzo di Cadore in Open Directory Project, Netscape Communications. (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Calalzo di Cadore")
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