Luogo - Museo
Casa natale Tiziano Vecellio
Luogo:
VIA ARSENALE, Pieve di Cadore (Belluno)
La residenza familiare che vide venire alla luce il pittore Tiziano Vecellio è un solido edificio cadorino del XV secolo, in via Arsenale a Pieve di Cadore. All’epoca della costruzione rappresentava una dimora tipica di una famiglia locale distinta, che annoverava, tra i suoi componenti, personaggi di prestigio: notai, mercanti di legname, incaricati della gestione della cosa pubblica.
La situazione attuale invece è il risultato di interventi – commissionati dalla Magnifica Comunità di Cadore, proprietaria dal 1926 dell’immobile - all’ing. Giuseppe Palatini di Pieve di Cadore, ed eseguiti ancora nel 1928-30, con la demolizione dell’avancorpo anteriore, frutto di un ampliamento realizzato a metà del Settecento dai proprietari del tempo, che aveva avuto l’effetto di nascondere l’antica facciata. Con l’intervento di demolizione tornarono alla luce le antiche porte e finestre dell’edificio originario, aperture di dimensioni ridotte, peculiari del XV secolo. L’edificio odierno è composto da due piani in muratura, dalla planimetria irregolare, con ballatoi, scala esterna in legno e tetto a due falde con copertura a scàndole. Al pianterreno l’ampio locale con pavimento in legno a tronchetti ospita una raccolta di riproduzioni della collezione di disegni tizianeschi della Galleria degli Uffizi di Firenze e documentazione relativa al Pittore. Al piano superiore cinque suggestivi vani dove probabilmente Tiziano visse l’infanzia e, successivamente - dopo il suo trasferimento a Venezia - ogni volta che faceva ritorno in patria. In questi ambienti arcaici aleggia ancora lo spirito dell’artista: lo si percepisce nella cucina con il grande foghér (focolare) e cappa, con annesso locale di servizio, nelle camere e soprattutto nell’intimo della stùa, foderata di legno e con il rustico soffitto a cassettoni.
La situazione attuale invece è il risultato di interventi – commissionati dalla Magnifica Comunità di Cadore, proprietaria dal 1926 dell’immobile - all’ing. Giuseppe Palatini di Pieve di Cadore, ed eseguiti ancora nel 1928-30, con la demolizione dell’avancorpo anteriore, frutto di un ampliamento realizzato a metà del Settecento dai proprietari del tempo, che aveva avuto l’effetto di nascondere l’antica facciata. Con l’intervento di demolizione tornarono alla luce le antiche porte e finestre dell’edificio originario, aperture di dimensioni ridotte, peculiari del XV secolo. L’edificio odierno è composto da due piani in muratura, dalla planimetria irregolare, con ballatoi, scala esterna in legno e tetto a due falde con copertura a scàndole. Al pianterreno l’ampio locale con pavimento in legno a tronchetti ospita una raccolta di riproduzioni della collezione di disegni tizianeschi della Galleria degli Uffizi di Firenze e documentazione relativa al Pittore. Al piano superiore cinque suggestivi vani dove probabilmente Tiziano visse l’infanzia e, successivamente - dopo il suo trasferimento a Venezia - ogni volta che faceva ritorno in patria. In questi ambienti arcaici aleggia ancora lo spirito dell’artista: lo si percepisce nella cucina con il grande foghér (focolare) e cappa, con annesso locale di servizio, nelle camere e soprattutto nell’intimo della stùa, foderata di legno e con il rustico soffitto a cassettoni.