Museo civico di Diano Marina
Il museo, esistente sin dal 1952 presso il Palazzo del Parco, riallestito nel 2004, ? attualmente organizzato in tre sezioni: archeologica "Lucus Bormani", risorgimentale "Andrea Rossi" - cimeli dei dianesi N.Arduino e A.Rossi, il "pilota dei Mille" - e mineralogica (collezione De Cavero). Delle sezioni la pi? consolidata ? quella del museo archeologico: ripercorre in 10 sale le fasi della lunga storia del golfo dianese, da Capo Berta a Capo Cervo, entro un arco cronologico che va dalla preistoria alla tarda romanit?. Vi sono esposti ritrovamenti dell'et? del bronzo (dolia in ceramica di impasto, oggetti e armi in bronzo), e notevoli reperti, come i due focolari di Via Villebone (Diano Marina), risalenti alla frequentazione dell'et? del ferro. La romanizzazione, connessa all'apertura della Via Julia Augusta (13-12 a.C.) e alla presenza di un'importante stazione di sosta (mansio), viene approfondita nelle testimonianze legate al Lucus Bormani, citato dalle fonti storiche. La leggendaria radura sacra, delimitata da un lucus (bosco), consacrato al dio Bormanus ? oggetto della sala dedicata al "bosco sacro": qui il toponimo ? riletto alla luce di un culto preromano, trasformato in et? romana in quello della dea Diana, evocata ancor oggi nei nomi degli abitati che gravitano attorno al golfo dianese. Altre sale approfondiscono il tema del viaggio legando la presenza di merci e materiali alle principali direttrici della viabilit? romana e ai mezzi di trasporto via terra e via mare. Correda l'esposizione la sala multimediale "Dalla rete stradale... alla rete internet".