Luogo - Museo
Antiquarium Stabiano
Luogo:
Via Passeggiata Archeologica, 2, Castellammare di Stabia (Napoli)
L’antico territorio di Stabiae si estendeva nell’area occupata
dagli attuali comuni di Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere,
Sant’Antonio Abate, Santa Maria La Carità e Casola di Napoli
Il fenomeno che caratterizzò quest’area fino all’eruzione del Vesuvio fu
la diffusione di ville residenziali e produttive. Sul pianoro di
Varano, in posizione panoramica sul mare, stando alle conoscenze
attuali, furono edificate dimore di lusso di notevole estensione,
organizzate su più livelli con terrazzamenti. Le attività archeologiche
degli ultimi anni hanno permesso di individuare in questo territorio
oltre 50 impianti rustici per la coltivazione dell’olivo e della vite.
La prima occupazione di Stabiae si data al VII secolo a.C., periodo in
cui i corredi funerari delle necropoli appaiono divenire ricchi e meglio
documentati. Nel corso del VI secolo a.C. la cultura materiale, fino ad
allora improntata ad un circoscritto localismo, si arricchì di influssi
ed importazioni greche, ma anche di imitazioni occidentali prodotte in
officine etrusche. É nell’orbita etrusca che il sito di Stabiae sembra
svolgere la gran parte della sua storia più antica, fino a confluire più
tardi, con l’arrivo dei Sanniti, nella confederazione nucerina. Durante
le guerre sannitiche la città capitolò dopo un lungo assedio delle
truppe romane nel 308 a.C. A causa della sua posizione strategica venne
poi quasi completamente distrutta durante la guerra sociale; da quel
momento in avanti, fino all’eruzione del 79 d.C. il ciglio
settentrionale della collina del Varano e tutto il territorio stabiano
cominciarono a popolarsi di residenze di lusso.
Dell’antica Stabiae furono individuati durante gli scavi eseguiti nel
Settecento l’impianto urbano sul ciglio della collina di Varano, alcuni
quartieri residenziali di sei ville e localizzate altre dieci ville
nell’entroterra. In età borbonica, come è noto, era in uso recuperare
gli oggetti preziosi e gli apparati decorativi e poi rinterrare le parti
scavate, per cui delle sei ville individuate sulla collina di Varano
(villa in località Belvedere, Villa Arianna, Villa San Marco, il cd.
Secondo Complesso, la Villa del Pastore e quella in località ponte San
Marco) ne sono state riconosciute in epoca attuale solo quattro, tre
delle quali sono oggi visitabili, mentre l’impianto urbano è ancora
quasi del tutto reinterrato.