Museo civico di Argenta
Il Museo Civico è stato riaperto al pubblico dopo importanti lavori di allestimento dell'ex Chiesa di San Domenico. Un primo nucleo museale si era qui costituito nel 1973 con dipinti, terrecotte e sculture esposti lungo le cappelle. I quadri, circa una ventina, provengono in parte dalla raccolta iniziale della pinacoteca, per intervento del sindaco Giuseppe Vandini che, nel 1869, riunì in municipio le opere più pregevoli delle chiese argentane. La collezione fornisce una documentazione della vicenda artistica del territorio tra Cinque e Seicento, dove si incrociano esperienze figurative ferraresi. Meritano segnalazione la "Madonna col Bambino tra i Santi Lazzaro e Giobbe" del Garofalo, "La Vergine in trono", di Antonio Aleotti, "La Madonna con i Santi Pietro e Paolo" di Francesco Longhi, la "Decollazione dello Scarsellino" e "Il terremoto di Argenta", di Camillo Ricci, oltre alle opere di Marco Niccolò Balestri, Dulauvier e Domenico Fetti. Al centro della navata è collocata la sezione archeologica, con reperti provenienti dagli scavi effettuati dal 1982 al 1993, che documentano la storia del territorio a partire dal VI secolo d.C., periodo al quale si riferisce il prezioso pavimento musivo ravennate rinvenuto nell'abside della vicina Pieve di San Giorgio. Dalla stessa località, una fibbia ostrogota a testa d'aquila, numerosi oggetti in vetro e metalli e monete della zecca di Venezia del XII secolo. Di poco successivi i materiali recuperati nell'insediamento pedelacustre di Palmanova: contenitori di uso comune, cui si aggiungono un peso da rete in piombo e una fibbia in bronzo.