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Vito d'Asio

Luogo: Vito d'Asio (Pordenone)
Vito d'Asio (Vît in friulano) è un comune italiano di 843 abitanti della provincia di Pordenone in Friuli-Venezia Giulia. La sede municipale è situata nella frazione di Anduins. Geografia fisica Vito d'Asio sorge a 520 m s.l.m., sebbene il municipio, in frazione Anduins, si trovi a 320 m s.l.m.. Il comune si trova in Val d'Arzino, vallata delle Prealpi Carniche, e si estende per 53,85 km² e va da un'altezza minima di 152 m s.l.m. ad una massima di 1.467 m s.l.m.. È raggiungibile da Spilimbergo uscendo dalla A28 e proseguendo per la Cimpello-Sequals; dalla A23 uscendo a Gemona del Friuli e seguendo la direttrice Trasaghis - Forgaria nel Friuli - Flagogna; da Udine seguendo la SS464. Il territorio comunale è attraversato per tutta la sua lunghezza dal torrente Arzino, che ha dato il nome all'omonima valle. Storia Origini (1260 - 1448) Le prime notizie riguardanti il comune risalgono al 1260, come risulta da un atto con il quale Wolvil di Ragogna vendette al Capitolo di Cividale un manso «in villa que dicitur Vitus». Pochi anni dopo, nel 1281, sempre «in Adasio in villa que dicitur Vit», i signori Duringo e Odorlico di Ragogna cedettero al Capitolo un altro manso. La storia del territorio d'Asio, tuttavia, ha origini molto più antiche: si sa infatti che, fra il 900 e il 950, il Monte Asio, allora tutto rivestito di selve, servì da rifugio agli abitanti della vicina pianura che, durante il periodo delle incursioni ungaresche, fuggivano dalle atrocità dei barbari. Queste prime famiglie a poco a poco finirono con lo stanziarsi stabilmente nella zona e costituirono la Pieve d'Asio, ricordata per la prima volta nel 1186. Gli abitanti, sparsi in modo disomogeneo su tutta la vallata, si unirono in borgate man mano che cresceva la sicurezza o aumentava il loro numero. Sul versante meridionale del monte sorsero quindi i tre villaggi di Clauzetto, Vito e Anduins. Dapprima, come altre giurisdizioni patriarcali, essi furono sottoposti al dominio della chiesa di Aquileia; poi, verso gli inizi del Duecento, furono ripartiti fra le giurisdizioni di Pinzano e di Osoppo (Vito d'Asio venne assegnata a quest'ultima). I tre villaggi formavano, comunque, una sola comunità chiamata Asio, com'è confermato da quello che è il documento più antico circa la Pieve d'Asio: il Laudo del 2 dicembre 1298 con il quale vennero composte alcune questioni di confine tra gli abitanti di Asio e quelli di Midiis, per quando riguardava i diritti sul "Canale de Marzignis", ossia la Val d'Arzino. Nel 1328 il patriarca aquileiese Pagano della Torre, dopo aver acquistato il dominio del territorio, conferì l'investitura di tutto il castello di Osoppo, con i possedimenti e diritti annessi, al nobile Federico di Savorgnan. Sotto la giurisdizione del Savorgnan gli abitanti di Vito d'Asio non ebbero certo una vita facile: è celebre il fatto avvenuto nel 1448, allorché a Tristano di Savorgnan venne il capriccio di farsi pagare dalle famiglie di Vito d'Asio una doppia decima di vino. I rappresentanti del comune si presentarono a reclamare nel suo castello di Osoppo, ma Tristano, messili in ceppi, li fece così crudelmente tormentare dal freddo, dalla fame e dal timore delle torture, che essi dovettero cedere alla sua volontà. Le dispute per l'assegnazione dei confini Nel secolo successivo, con le convenzioni del 1523-1524, fu stabilita l'emancipazione del Canale d'Arzino da Midiis e Priuso, dato che, nel frattempo, i Comuni d'Asio erano cresciuti di popolazione e anche di armenti e di greggi. Allorché Clauzetto, Vito e Anduins, già concordi di fronte ai Comuni della Carnia, si trovarono alle prese tra di loro: da qui gare, contese e litigi tra privati e comuni. Nel 1555 il comune di Clauzetto propose che il Canale d'Arzino fosse diviso in due; Vito e Anduins, che avevano fatto causa comune, scelsero la parte a mezzogiorno e concorsero a stipulare tale divisione il 10 luglio 1555. È verso quest'epoca che gli abitanti delle Ville incominciarono a stabilirsi nei Canali, in cui, sino ad allora, erano presenti solamente casere e stalle. Nel 1612 i tre Comuni del Canal d'Asio conseguirono dai Provveditori veneti il privilegio della conferma dei beni comunali goduti in antecedenza. Tuttavia i confini risultavano indicati assai approssimativamente, per cui, nel 1620 il Provveditore Loredan decretò che a determinarli dovesse servire il già citato Laudo del 1281. Il conte Giacomo Ceconi Alla fine dell'Ottocento la storia di Vito d'Asio fu legata al nome del conte Giacomo Ceconi, nato e vissuto nella frazione di Pielungo. Il conte provvide a valorizzare il suo paese natale con numerose opere pubbliche; tra le più importanti troviamo la Chiesa di San Antonio a Pielungo e la Strada Regina Margherita, inaugurata nel 1891, che da Pielungo scende verso la zona pedemontana. Egli destinò inoltre ingenti somme per la costruzione di edifici scolastici e il finanziamento di una scuola artigiana e di una cooperativa di consumo. Successivamente, eletto sindaco del comune, istituì numerosi servizi di pubblica utilità. Trascorse gli ultimi anni della sua vita nel castello che fece costruire a Pielungo. Il terremoto Nel 1976 fu devastato dai terremoti del 6 maggio e del 15 settembre, che provocarono enormi crolli e danni. Molti crolli furono favoriti dall'età avanzata degli edifici, che erano stati risparmiati dalle devastazioni delle guerre mondiali. Dopo il terremoto venne riedificato completamente con criteri antisismici. Onorificenze Monumenti e luoghi d'interesse Fonti solforose ad Anduins Cjasa das Aganas o Grotta delle Streghe ad Anduins Chiesa di San Michele Arcangelo a Vito d'Asio Pieve di San Martino d'Asio fra i paesi di Clauzetto e Vito d'Asio Castello Ceconi a Pielungo Cjanal di Cuna o Canale di Cuna, antiche borgate disabitate site fra i paesi di San Francesco e Tramonti di Mezzo Madonna della neve ad Anduins, dove la vista spazia sulla vallata del Tagliamento Forra dell'Arzino da Anduins a Pielungo, per 11 km lungo la strada Regina Margherita con splendidi scorci panoramici Falesia di Anduins, palestra di roccia attrezzata dove è possibile arrampicare su 129 vie differenti Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Lingue e dialetti A Vito d'Asio, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza il friulano occidentale, una variante della lingua friulana. Nel territorio comunale vige la legge regionale numero 29 del 18 dicembre 2007, "Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana", con la quale la regione Friuli Venezia Giulia stabilì le denominazioni ufficiali in friulano standard e in friulano locale dei comuni in cui effettivamente si parla il friulano. Persone legate a Vito d'Asio Girolamo Ortis (1773-1796), nato a Vito d'Asio. Ispirò le Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo Giacomo Ceconi (1833-1910), nato a Vito d'Asio, conte e imprenditore Fiorenza Cedolins, soprano Carlo Leopoldo Lualdi (1910-1980), imprenditore ed ingegnere. Amministrazione Note ^ Comune di Vito d'Asio - Statuto. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 713. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ lista ufficiale Denominazioni ufficiali in Lingua Friulana, Arlef. URL consultato il 26 ottobre 2011. Voci correlate Comunità Montana del Friuli Occidentale Val d'Arzino Collegamenti esterni Vita religiosa e avvenimenti nelle parrocchie e nelle chiese della Val d'Arzino Notizie sulla Val D’Arzino Itinerari turistici
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