Palazzo d'Avalos
Residenza dei marchesi di Vasto fino al 1806, nel 1456 il palazzo fu danneggiato da un terremoto. Per contro, nel 1552 furono ordinati dei restauri da Francesco Ferdinando. Il prospetto su piazza Lucio Valerio Pudente è dovuto alla ricostruzione avvenuta nel XVI secolo: il portale presenta un arco a sesto ribassato poggiante su piedritti, secondo lo stile d'Angiò-Durazzo, o catalano, simile al tardo Gotico; il lato settentrionale ha una forma irregolare dovuta alla morfologia del terreno. La facciata rispecchia lo stile del XVIII secolo napoletano, benché realizzata nella seconda metà del secolo e attribuito a Mario Gioffredo. Le varie aperture irregolari del pianterreno corrispondono ai vari ambienti di servizio, oi trasformati in fondaci e abitazioni (stalle, fienili, cucine, dispense e cantine). Il lato orientale consta di due avancorpi con loggiato che sorreggono i terrazzi; il lato sud dà su un giardino murato, del tipo hortus conclusus, al centro del quale si trova un pozzo fra quattro panchine rivestite da maioliche. Il giardino è stato recentemente restaurato. Nei locali di quello che era un Teatro interno è oggi allestito il Museo Archeologico: gli ambienti sono ricoperti da volta a botte e sulle pareti sono ancora posti gli elementi della costruzione originaria. Al piano superiore, accessibile tramite lo scalone fatto realizzare da Cesare Michelangelo d'Avalos, alcune delle sale che ospitano gli altri due musei (Museo del Costume e Pinacoteca) sono state riportate alle forme originarie. Il Camerino dorato è rimasto intatto, con volta è a botte e lunetta decorata con stucchi e pitture di stampo rinascimentale raffiguranti le glorie della famiglia d'Avalos.