Palazzo Calepina
Dopo vari passaggi di proprietà e rimaneggiamenti, tra il 1824 e il 1846 il Palazzo fu adibito a residenza vescovile e sede della Curia. Nel 1924 vi stabilì i propri uffici l’Istituto di Credito Fondiario per il Trentino-Alto Adige, che ne curò il restauro, affidato all’architetto Ettore Sottsass senior. Il fronte su via Calepina conserva l’assetto tardo-rinascimentale, cui corrisponde il rifacimento della facciata su via Garibaldi. Notevoli le finestre bugnate a punta di diamante e il portale. Risale alla metà del Settecento la decorazione del salone al primo piano, che ospita un ciclo di dodici tele di soggetto mitologico dipinte da Antonio de Romedis.
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