Piazza Armerina (Ciazza nella parlata locale Gallo-italica, Chiazza in siciliano) è un comune italiano di 22.077 abitanti della provincia di Enna in Sicilia.
Già comune in provincia di Caltanissetta, quando la provincia di Enna non era ancora stata istituita, poi entrata a far parte di quest'ultima provincia, è patrimonio dell'UNESCO dal 1997 per la sua Villa del Casale.
Geografia
Territorio
Piazza Armerina sorge nell'entroterra del Golfo di Gela, su un'altura dei monti Erei meridionali, nella Sicilia centrale, a quasi 700 m d'altitudine. La città, tra i maggiori punti di riferimento della provincia, è incastonata tra fitti ed estesi boschi misti con predominanza di eucaliptus, che si estendono ai suoi piedi a nord come a sud. Il territorio comunale della città rientra tra i primi 100 comuni italiani per superficie, piazzandosi al 37º posto con un'estensione di 302 km², che ne fanno il secondo centro della provincia alle spalle del capoluogo, ed il settimo della regione. Il suo punto più alto è di 877 m sul livello del mare, mentre quello più basso si colloca a quota 225 m, determinando una notevole escursione altimetrica che si registra tra il centro urbano e le località sottostanti, tra cui numerose sono le enclavi, ritagliate nei territori dei comuni limitrofi.
Natura
La città è circondata, oltre che dalle foreste del parco della Ronza, e dagli altri boschi, da altri siti dalla prospera natura, quali ad esempio la diga Olivo, bacino artificiale creato a scopi irrigui, o il sito archeologico di Montagna di Marzo, avvolto anch'esso nel verde. Senza contare che in un raggio limitato, nei pressi di Enna, si apre il lago di Pergusa, incorniciato dall'incantevole riserva omonima ad alta naturalità, o altresì la Riserva naturale orientata Rossomanno Grottascura Bellia, parte della quale ricade proprio in territorio armerino. Quest'ultima riserva abbraccia il bosco di Rossomanno (vicinissimo a Valguarnera Caropepe), che prende nome dall'omonimo monte, una fitta selva i cui sentieri sono stati recentemente tracciati di nuovo per favorire le attività escursionistiche e di trekking.
Clima
L'altitudine di bassa montagna, e le coordinate geografiche (37°23'13"20 N di latitudine) concorrono a fare di Piazza una località a clima mediterraneo, non foss'altro che per la collocazione interna e la capillarità del refrigerante manto forestale, fattori che concorrono a determinare un tipico clima della Sicilia centrale, caratteristico di quasi tutta la provincia ennese. Quest'ultimo si distingue dal clima mediterraneo per gli influssi continentali dovuti alla lontananza dal mare, e al contempo dall'altitudine non di pianura, certamente mitigati, tuttavia, dalla bassa latitudine. In virtù di ciò, Piazza Armerina è inclusa nella fascia climatica D, immediatamente precedente a quella in cui è inserita Enna: ciò significa che l'accensione degli impianti di riscaldamento è normalmente consentita per 12 ore giornaliere (2 meno che nel capoluogo), dal 15 ottobre al 15 aprile.
Trasporti
Nel settore dei trasporti, la città si appoggia alla vicina Enna soprattutto per i collegamenti ferroviari, essendo oggi sprovvista di una propria stazione, e nelle autolinee, trovandosi proprio nel capoluogo il più vicino terminal per collegamenti su gomma a livello regionale, nazionale ed internazionale, gestiti dalle compagnie SAIS Autolinee S.p.A. ed Etna Trasporti, ambedue ennesi. Ma effettuano fermata o partenza proprio a Piazza Armerina autobus diretti alle più importanti città dell'isola.
Piazza Armerina è comunque ben servita dal punto di vista della rete stradale: per chi proviene dal capoluogo di provincia occorre percorrere la Strada statale 561 Pergusina per Pergusa, poco dopo imboccare la strada scorrevole denominata SP Turistica, servendo infatti i due maggiori siti archeologici della provincia di Enna e quindi imboccare la strada statale 117 Bis Centrale Sicula. Per chi proviene da Palermo o da Catania percorrere l'A19 Palermo-Catania e uscire allo svincolo di Mulinello, raggiunta la SS192 della Valle del Dittaino imboccare la scorrevole "Nord-Sud" che continua nella già citata SS117 Bis. Da sud, invece, ci si rifà sempre alla SS117 bis, che collega Piazza Armerina a Gela. Da Caltanissetta si dovrà raggiungere tramite la scorrevole Pietraperzia e proseguire per Barrafranca, nei pressi della quale si continuerà lungo la "SP15".
Fino agli anni sessanta Piazza Armerina era collegata mediante la ferrovia Dittaino-Piazza Armerina-Caltagirone (a scartamento ridotto) a Caltagirone, da cui era possibile raggiungere via ferrovia anche Siracusa e Ragusa mediante coincidenza alla stazione FS di Vizzini con i trenini della Ferrovia Siracusa Ragusa Vizzini (anch'essa soppressa) e, tramite la Stazione di Dittaino, alla linea ferroviaria principale FS per Enna, Palermo e Catania. Tale linea serviva molti comuni della zona sud della provincia di Enna ed era molto trafficata (nel tratto fino a Dittaino) soprattutto in funzione dell'attività mineraria importante delle grandi miniere di Floristella e Grottacalda (quando ancora il traffico su strada era inconsistente o inadeguato). Piazza Armerina era dotata di una stazione ferroviaria e di un deposito locomotive nel quale stazionavano le locomotive a cremagliera R.370 e le automotrici RALn 60.
Simboli
Descrizione dello stemma:
Descrizione del gonfalone:
Descrizione della bandiera:
Onorificenze
Popolazione e demografia
L'evoluzione demografica di Piazza Armerina dall'Unità d'Italia ad oggi ha seguito andamenti estremamente altalenanti. Nel 1861, infatti, fu censita una popolazione di 21.716 anime, addirittura leggermente superiore a quella attuale, dato per cui l'allora Piazza rappresentava il centro più grosso dell'odierna provincia di Enna. Seguì tuttavia una recessione, i cui effetti rimasero visibili fino all'inizio del Novecento, allorché Piazza raggiunse i 24.000 ab. e, in linea tra l'altro con l'andamento demografico nettamente positivo delle altre città della provincia, si avviò a superare quota 30.000 segnando il picco storico di oltre 38.000 ab. nel 1921, anno in cui oltrepassava Enna di 5.000 anime e Caltagirone di 2.000. Il decremento che si ebbe nel decennio a venire fu imponente, a causa dell'elevazione di Enna e Ragusa a Capoluogo di Provincia (1927), ad opera di Mussolini, punendo le Città di Piazza Armerina, Gela, Modica, Caltagirone. La città subi una mortificazione proseguita negli anni con il depauperamento delle risorse e dei servizi da parte del nuovo Capoluogo al che nel 1931 la città si attestò a 25.000 unità, destinate a rasentare quota 21.000 nel 1981, periodo di vera crisi, innescata dalla chiusura delle ultime miniere attive. Oggi, il trend appare lievemente negativo, in minor misura tuttavia rispetto ad altri centri della Sicilia interna. Nonostante il continuo calo demografico a 20.766 abitanti secondo l'ultimo censimento 2011, esistono concrete possibilità di crescita, legate essenzialmente al restauro della Villa del Casale e al turismo.
Abitanti censiti
Emigrazione
Il fenomeno dell'emigrazione ha attraversato diverse fasi.
Prima fase - fino al 1945 ca.: I flussi erano orientati verso le Americhe, Stati Uniti e Argentina.
Seconda fase - dal 1945 al 1975 ca.: Flussi principali orientati verso Germania, Belgio, Francia, Svizzera, Italia settentrionale.
Terza fase - dal 1975 ca.: Il flusso è numericamente molto minore, ma costante. Sono coinvolti soprattutto giovani scolarizzati. Mete sono l'Italia del Nord, Gran Bretagna e altri paesi UE.
Storia
Dai ritrovamenti numismatici presenti sul Monte Naone non lungi dall'abitato si può presumere che qui esistesse un abitato di età greca, forse una sub-colonia di Gela e più precisamente la Hybla Geleatis di cui fa menzione Tucidide in seguito chiamata Stiela. Sulla storia poi di Piazza dove è attualmente ubicata si sa con certezza solo dalla dominazione normanna in poi, in riferimento alla ricostruzione della città nel 1163 ad opera di Guglielmo II. Per il periodo precedente alla fondazione diverse sono le ipotesi. Alcuni autori del Seicento favoleggiarono di un villaggio chiamato Plutia di origine romana, ma nessuna fonte classica ha mai riportato tale località. Tuttavia secondo fonti musulmane riportate da Michele Amari nella sua Storia dei Musulmani di Sicilia, esisteva una città che gli arabofoni pronunciavano Iblâtasa o Iblâtana, abitata da comunità islamiche, che dovette sorgere su un villaggio preesistente che le cronache medievali (come il Fazello) indicavano più tardi come Casalis Saracenorum. Tale villaggio potrebbe essere la Ibla Elatson o Ibla Elatton (Ibla minore) riportata da Idrisi che corrisponderebbe alla Ibla Geleate (ibla Gelese) descritta da Tucidide (per Pausania Ibla Gereate, per Stefano Bizantino Ibla Era o Minore). La città islamica venne ribattezzata Placia o Platsa dai Normanni che la conquistarono e la affidarono agli Aleramici. Re Guglielmo I di Sicilia, per punirla della sua ribellione capeggiata da Ruggero Sclavo, figlio illegittimo dell'aleramico Simone, conte di Policastro, che in pratica aveva trucidato la popolazione araba, la fece incendiare e distruggere nel 1161. Venne dunque ricostruita, nel 1163 più in alto da Guglielmo II sul colle Armerino e ripopolata con genti provenienti dalle aree "longobarde" settentrionali. Scavi recenti, condotti dall'università La Sapienza di Roma hanno messo in luce, nei dintorni della Villa Romana del Casale l'impianto di un villaggio di epoca medievale, presumibilmente riferibile alla città distrutta da Guglielmo il Malo.
Piazza diviene sede di tribunali nel periodo federiciano e nel 1459. Nel 1517 Carlo V la fregia del titolo di Città, chiamandola sovente Opulentissima. In questo periodo Piazza è capitale di una Comarca che riunisce a sé i diversi paesi lombardi, accomunati da un linguaggio e una storia comuni. Dal 1689 fino al 1817 è sede della quarta Università del Regno. Dal 1817 è anche sede di vescovato, mentre ottiene il titolo di Armerina nel 1863. Persa la sua egemonia sul territorio venne accorpata al Vallo di Caltanissetta e dal 1926 passò alla Provincia di Enna.
Cultura
La cittadina è nota per far parte dei cosiddetti "comuni lombardi" di Sicilia, il cui vernacolo (appartenente al gruppo cosiddetto "gallo-italico di Sicilia") ha poco a che fare con gli idiomi indigeni e molto invece con quelli delle regioni settentrionali piemontesi, specie delle zone del Monferrato. Il fatto è spiegabile storicamente per essere stata occupata-colonizzata storicamente da comunità provenienti da quell'area.
Dialetto
Il dialetto è stato scritto per la prima volta dal sig. Remigio Roccella da Piazza in un saggio di poesie originali stampate in Piazza stessa Poesie e prose nella lingua parlata piazzese. Ha pure provveduto a stilare un Vocabolario della lingua parlata in Piazza Armerina ma si possono ricordare anche i contributi di Litterio Villari.
A proposito delle origini piemontesi (anzi “monferrine”) di Piazza Armerina potrebbe riscontrarsi non solo l'uso del dialetto gallo-siculo con le altre notizie storiche variamente confermate ma anche una qualche aneddotica analogia tra un lemma del quale riparleremo e la leggenda che, sulla etimologia del nome Monferrato (in piemontese "mònfrà"), narra come nel 961, l'allora Conte Aleramo dovesse cavalcare con il proprio cavallo un giorno intero per delineare i confini del futuro suo feudo (che diventerà marchesato) che avrebbe ricevuto in premio da Ottone I per i suoi servigi. In quel giorno sembra che il cavallo di Aleramo perdesse un ferro e il cavaliere, non avendo niente di meglio per rimediare, usasse, lì per lì, un mattone trovato per terra e, con questo legato allo zoccolo del suo destriero, in guisa di ferratura, al fine di riprendere il suo viaggio. In piemontese il mattone viene chiamato usualmente "mòn" e da lì a "mònfrà" (ferrato con mattone) e quindi "Monferrato", il passo sarebbe breve! Ma ci sarebbe di più; risulta infatti che le origini di una particolare etimologia siciliana che indica il mattone siano appannaggio esclusivo di Piazza Armerina e dintorni: in quei luoghi il mattone da costruzione viene usualmente chiamato “zucculettu” che, tradotto in italiano, può suonare più o meno come “piccolo zoccolo”: ecco ritornato lo zoccolo del cavallo di Aleramo e, in qualche modo, riconfermate le origini piemontesi di Piazza Armerina. Una descrizione del poeta dialettale Gaetano Marino Albanese:
Università
Dall'anno accademico 2001-2002 all'anno accademico 2007-2008 la città ha ospitato la sede distaccata del corso di Laurea triennale in Formazione di Operatori Turistici, facente capo alla Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli studi di Catania, nei locali dell'ex prefettura, già centrale elettrica nell'Ottocento. Dall'anno accademico 2010-2011 è attivo il Corso di Laurea in Infermieristica dell'Università degli Studi di Messina che ha sede nel prestigioso ex convento di S. Anna a pochi passi dalla Cattedrale. Il Comune ha anche una convenzione con la Cattedra di Archeologia Classica dell'Università di Roma - la Sapienza che ogni anno organizza una missione di scavo bimestrale presso la Villa romana del Casale alla quale partecipano studenti italiani e spagnoli.
Persone legate a Piazza Armerina
Angerio da Sant'Eufemia, (XI secolo-1124), vescovo e signore di Catania (e di Piazza Armerina)
Artale II Alagona, (XIV secolo), signore anche di Piazza Armerina
Giovanni Suriano, (XIV secolo), Terzo Barone di Ramursura fu nominato da Martino I Re di Trinacria e dalla regina Maria di Sicilia primo Gran Priore del Cenobio di S. Andrea in Piazza, che divenne così Gran Priorato, di S. Andrea in Lentini e S. Elia in Adrano con dignità Patriarcale e mero e Misto impero sulle ingenti commende e feudi gerosolimitani in Val di Noto, ebbe dignità ducale e trentacinquesimo seggio fra i Pari del regno1392, successivamente all'esilio di Artale Alagona gli fu riconosciuta la Signoria comitale di Piazza con l'annessa castellania del nuovo mastio fatto erigere dai Martini di Trinacria e d'Aragona divenendo fra i più temuti baroni del Regno e protettore della corona aragonese- 1396, (Storia dei Gran Priori in Sicilia - Castelli di Sicilia - Amplissima sub rege Martino feudatarium omnique feudorum recensio)
Antonio Il Verso, (1565-1621), compositore e madrigalista, nato a Piazza Armerina
Prospero Intorcetta (1626-1696), gesuita, primo in Europa a tradurre le opere di Confucio, nato a Piazza Armerina
Paolo Maura, (1638-1711), poeta, trascorse un certo periodo a Piazza Armerina
Gaetano Maria Giuseppe Benedetto Placido Vincenzo Trigona e Parisi, (1767-1837), cardinale, nato a Piazza Armerina
Carmelo Giarrizzo, (1850-1917), pittore.
Mario Sturzo, (1861-1941), vescovo di Piazza Armerina dal 1903 al 1941
Antonino Cascino (1862-1917), generale della I guerra mondiale, nato a Piazza Armerina
Giovanni Tebaldini, (1864-1952), organista e compositore bresciano, nel 1887 fu organista della cattedrale di Piazza Armerina
Gaetano Fuardo (1878-1962), ingegnere e inventore, nato a Piazza Armerina
Fabrizio Colamussi (1889 - 1955), letterato, nativo di Piazza Armerina
Salvatore Principato (1892-1944), partigiano, membro della 33ª Brigata Matteotti, nato a Piazza Armerina
Andrea Lo Jacono (1911-2001), alto funzionario statale e primo Presidente del Tar del Piemonte, nato a Piazza Armerina
Sebastiano Rosso, (1912-1994), vescovo di Piazza Armerina dal 1970 al 1986
Gino Vinicio Gentili, (1914-2006), archeologo, cittadino onorario di Piazza Armerina
Ignazio Nigrelli (1926-2000), storico, saggista e ambientalista; deceduto a Piazza Armerina
Vincenzo Cirrincione, (1926-2002), vescovo di Piazza Armerina dal 1986 al 2002
Giorgio Boris Giuliano, (1930-1979), investigatore di polizia assassinato a Palermo dal mafioso Leoluca Bagarella; nato a Piazza Armerina
José Giarrizzo ex giocatore di calcio serie A e nazionale Argentina, genitori di Piazza Armerina.
Economia
Piazza Armerina vive principalmente di turismo, settore terziario ed agricoltura.
Turismo
Presente in tutti i pacchetti turistici della Sicilia, Piazza Armerina è una delle mete più richieste ed apprezzate del turismo isolano, distinguendosi come famosa località per le visite archeologiche e culturali ed annoverata fra le migliori mete child friendly in Europa. Ogni anno, sono circa 600.000 i visitatori - provenienti da tutto il mondo - che si recano presso la Villa romana del Casale, patrimonio dell'umanità tutelato dall'UNESCO, nonché rientrante tra i siti d'arte romana più fruiti in assoluto. La città ed il suo centro storico sono tuttavia spesso trascurati dal turismo di massa, che si cerca di captare migliorando la ricettività e restaurando i monumenti più significativi, tra cui Palazzo Trigona, che da anni attende l'adattamento a museo archeologico, e operando la vendita a gestori privati dei principali beni culturali presenti, nell'auspicio di una più competitiva gestione. Nel 2010 il Comune ha dato vita al Sistema Museale di Piazza Armerina (SiMPA) che comprende alcuni siti museali all'interno del centro storico: il Teatro comunale fondato nel 1700, la Mostra permanente della Civiltà dello Zolfo che ha sede nei locali della Lega Zolfatai in via Garibaldi, la Pinacoteca comunale e la Mostra permanente del Libro antico ospitata nel Coro dei Nobili dell'ex collegio dei Gesuiti che ospita anche la Biblioteca comunale.
Appuntamenti
L'evento più importante è il Palio dei Normanni, che si svolge dal 12 al 14 di agosto.
Esso è la rievocazione, in costume, di un episodio svoltosi a Piazza Armerina nel XII secolo abbinato ad una giostra cavalleresca sullo stile della quintana. Ha una durata di tre giorni e si svolge tutti gli anni.
Dal 2009 nell'ultima decade di luglio si svolge PiazzaJazz Workshop and Concerts, una scuola estiva di perfezionamento in musica jazz con la presenza di maestri di tutti gli strumenti e numerosi concerti al giorno, che si è subito affermata sul piano nazionale.
Amministrazione
Gemellaggi
Piazza Armerina è gemellata con:
Canelli
Galleria fotografica
Sport
Calcio
Dagli anni '80 ad oggi la città di Piazza Armerina ha visto nascere e scomparire diverse società di calcio dilettantistiche. Tra queste, le più ricordate sono:
Nuova Plutia Calcio (Miglior risultato: 11^ in Eccellenza Sicilia 1992-1993)
Ambrosiana e Armerina Calcio (che davano vita al derby di Piazza negli anni '80)
Mosaici 2001 (gemellata con la società di calcio Chievo Verona) e Studentesca Armerina (ancora oggi attiva con la scuola calcio), le quali hanno ben contribuito negli anni a rappresentare la città nei campionati giovanili regionali
Piazza Armerina Mosaici Calcio (società che, a seguito della vittoria nel 2010/2011 del campionato di 2ª categoria, viene sciolta l'anno successivo in procinto dell'inizio del campionato di 1ª categoria)
Dopo 2 anni di inattività, nell'agosto del 2013, il calcio a 11 ritorna nella città grazie all'operato di un gruppo di giovani appassionati che fondano l'attuale USD Città dei Mosaici. Ricominciando dal campionato provinciale di Terza Categoria, l'obiettivo che si è prefissata l'attuale società è quello di riportare il calcio piazzese ai livelli di un tempo e di mantenersi negli anni come punto di riferimento del calcio dilettantistico siciliano.
Note
Bibliografia
Ignazio Nigrelli - NIno Vullo, "Piazza Armerina città dei mosaici", Guida turistica illustrata, Palermo, 1972
Ignazio Nigrelli, Piazza Armerina medievale, Electa, Milano, 1983
Litterio Villari, Storia della città di Piazza Armerina, capitale dei Lombardi di Sicilia, La Tribuna, Piacenza, 1987
Litterio Villari, Storia ecclesiastica della città di Piazza Armerina, Società messinese di Storia Patria, Messina, 1988
Ignazio Nigrelli, Piazza Armerina: l'ambiente naturale, la storia, la vita economica e sociale, Ila Palma, Palermo, 1989
Gaetano Masuzzo, Cronologia civile ed ecclesiastica di Piazza e dintorni - Palazzi, chiese, conventi, ordini religiosi, confraternite, alberi genealogici, uomini illustri e avvenimenti memorabili di una delle più belle cittadine del centro Sicilia, Edizioni NovaGraf, 94010 Assoro, 2008 ISBN 978-88-88881-51-5
Commissione Nazionale Italiana UNESCO, Piazza Armerina. La Villa del Casale, Libreria dello Stato, Roma, 2007
Ignazio Nigrelli, La storia onesta. Saggi di storia medievale su Augusta, Gela e Piazza, Lombardi editori, Siracusa, 2010 ISBN 978-88-7260-228-7
Fausto Carmelo Nigrelli e Maria Rosaria Vitale, "Piazza Armerina, dalla Villa al Parco. Studi e ricerche sulla Villa romana del Casale e sul fiume Gela, Biblioteca del Cenide, Cannitello, 2010 ISBN 978-88-87669-59-6
Voci correlate
Villa del Casale
Diocesi di Piazza Armerina
Solfara Grottacalda
Stazione di Piazza Armerina
Teatro Garibaldi (Piazza Armerina)
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Sito Ufficiale del comune
Villa Romana del Casale Contenuti, immagini e informazioni utili.
Il dialetto piazzese, un galloitalico di Sicilia
[1] Cronologia di Piazza Armerina: Storia, cultura, arte, tradizioni, curiosità e foto di una delle più belle cittadine del centro Sicilia