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Oltrona di San Mamette

Luogo: Oltrona di San Mamette (Como)
Oltrona di San Mamette (Ultròna in dialetto comasco, pronuncia fonetica IPA: /ulˈtrona/), è un comune italiano di 2.293 abitanti della provincia di Como in Lombardia. Il comune si è chiamato semplicemente Oltrona fino al Regio decreto dell'8 febbraio 1863 del re Vittorio Emanuele II, emanato per distinguerlo dall'omonimo Oltrona al Lago (ora frazione di Gavirate) in provincia di Varese. Geografia fisica Territorio Il territorio comunale confina ad ovest, a nord ed a nord-ovest con Olgiate Comasco, a sud con Appiano Gentile, a est ed a nord-est con Lurate Caccivio. Como, il capoluogo, dista circa 10 chilometri. Geologia e idrografia Morfologicamente, il territorio di Oltrona è caratterizzato dall'ambiente collinare tipico dell'area del comasco, a metà tra la pianura padana ed i monti, prevalentemente adatto a boschi o coltivazioni. L'altitudine è compresa tra i 370 e i 422 m s.m.l. (il picco più alto è rappresentato dalla collina ove sorge il santuario di San Mamette, sovrastante appunto l'abitato). Il paese di Oltrona ha sempre sofferto per una sostanziale mancanza d'acqua ad uso della popolazione, e difatti il suo territorio era un tempo contraddistinto unicamente da piccoli torrenti insufficienti ad abbeverare persone ed animali sul territorio, oltre ad una palude che si estendeva a sud in direzione di Appiano Gentile. Oggi l'approvvigionamento idrico è stato reso possibile grazie alla costruzione di acquedotti per dirottare le riserve, altrove copiose, anche in quest'area. Sismologia Dal punto di vista sismico Oltrona di San Mamette presenta un rischio molto basso ed è stata classificata come il comune zona 4 (bassa sismicità) dalla protezione civile nazionale. Clima Il clima di Oltrona di San Mamette è quello caratteristico delle pianure settentrionali italiane con inverni freddi e abbastanza rigidi ed estati che risentono di elevate temperature; la piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera. Il paese appartiene alla zona climatica E. Storia Le origini Le prime notizie relative alle origini dell'abitato di Oltrona si fanno risalire all'età del ferro: prova di questo sono alcuni ritrovamenti risalenti al VI-V secolo a.C. che sono stati ritrovati durante lavori di spianatura del colle del Gerbo presso la cittadina. I reperti si riferiscono ad un insediamento della Civiltà di Golasecca composto da vasti tratti di pavimentazione a ciottoli di fiume e tracce di mura a secco di edifici, oltre a frammenti di vasi, ciotole, bicchieri ed altri suppellettili. L'elemento più significativo del ritrovamento è però stato quello di un forno per la cottura del pane. Il periodo medievale Per vedere citato però il nome di Oltrona dobbiamo attendere l'agosto del 962 d.C. quando il paese di "Altrona" viene citato in un documento ancora oggi conservato presso l'archivio della Chiesa di San Fedele a Milano, relativo ad una compravendita di terreni da parte di tale Adeltruda di Coello (presso Gallarate) la quale aveva venduto dei propri terreni al sacerdote Teodeberto di Geronico. Nel 1160 abbiamo notizia certa relativa alla presenza di un fortilizio sul colle di San Mamette, un punto strategico presso la cittadina che fu per diverso tempo uno dei principali baluardi del sistema difensivo del milanese contro le orde dell'imperatore Federico Barbarossa. Nel 1178 il paese è nuovamente citato in una conferma di feudo a favore dei monaci benedettini di San Simpliciano di Milano, mentre dal 1374 l'abitato, per decisione personale di papa Urbano IV, passa sotto il diretto controllo dell'abate benedettino del convento di Lurate. Il feudo venne espropriato ai benedettini nel 1384 dai Visconti i quali grazie ad una condotta guidata da tale Bertetto, conquistarono la città e papa Urbano VI nel 1389 poté restituire il feudo ai benedettini sotto la tutela dei Visconti e con la clausola che la terra sarebbe sempre stata legata al monastero di San Simpliciano. Dal 1346 inoltre Oltrona risultava inclusa nella Pieve di Appiano. L'epoca moderna La vita nell'abitato trascorse tranquilla sino al 1651 quando un gruppo di contadini fomentati dai nobili locali delle famiglie Castiglioni e Pozzo di Appiano, diede inizio ad una rivolta con lo scopo di ottenere l'indipendenza dal dominio abbaziale e rendersi indipendente sotto la tutela del governospagnolo, ma tale aspirazione venne disattesa con un ordine particolare della Regia Camera di Milano. Dopo gli spagnoli, il milanese venne occupato dagli austriaci nel 1706 e poi nuovamente dai napoleonici a fine secolo: fu con la Repubblica Cisalpina che i beni ecclesiastici vennero secolarizzati e quindi anche il territorio di Oltrona venne smembrato ed acquistato da numerose famiglie benestanti locali. Il Comune di Oltrona fu spostato dalla Provincia di Milano a quella di Como nel 1801 da Napoleone. Nella prima metà dell'Ottocento, il paese ottenne la visita pastorale di Carlo Gaetano di Gaisruck, arcivescovo di Milano, il quale rimase impressionato dalle poche risorse di cui disponeva la chiesa parrocchiale locale e subito si adoperò per arricchirla e ridarle dignità, impiegando materiali ed opere d'arte provenienti da chiese milanesi in demolizione. Nel 1836 Oltrona venne colpita da un'epidemia di colera e nuovamente il fenomeno si ripeté nel 1867. Il comune di Oltrona entrò a far parte del Regno di Sardegna il 23 ottobre 1859, con una legge che predispose anche la creazione di un'amministrazione formata da un sindaco, un vicesindaco e quindici consiglieri comunali. L'abitato venne incluso nel XIII mandamento di Appiano, nel I circondario di Como, provincia di Como. Nel 1861 il paese entrò a far parte del neonato Regno d'Italia e mantenne la semplice denominazione di Ortona sino al 1863 quando Vittorio Emanuele II concesse la denominazione di Oltrona di San Mamette per distinguerlo da un suo omonimo in provincia di Varese. Il Novecento Durante gli anni della Prima guerra mondiale, il paese ebbe un totale di 20 caduti nel conflitto e dal 1926, per disposizioni del governo fascista, la figura del sindaco venne sostituita da quella di un podestà nominato dal partito. Nel corso della Seconda guerra mondiale, Oltrona contò sette vittime tra cui due vittime dei bombardamenti che in parte colpirolo la cittadina. A partire dagli anni '50 il paese si rianimò con la ricostituzione di molte industrie locali, in particolare nel campo del tessile. Simboli Monumenti e luoghi di interesse Architetture religiose Chiesa parrocchiale di San Giovanni decollato Le prime notizie relative alla chiesa risalgono alla visita pastorale di padre Leonetto Clivonio, delegato dell'arcivescovo milanese Carlo Borromeo a visitare la Pieve di Appiano nel 1566, il quale dedica poche righe della sua relazione ad una piccola cappella dedicata a Santa Marta presente in centro al paese. La chiesa all'epoca non era la parrocchiale (la quale era identificata nella chiesa di San Salvatore, odierno santuario di San Mamete), ma venne ampliata notevolmente per comodità dei cittadini nel 1777 quando venne anche munita di un campanile. Nel corso del Novecento la chiesa viene ulteriormente ampliata e definitivamente consacrata chiesa parrocchiale il 19 dicembre 1927 per mano di Adolfo Luigi Pagani, vescovo di Como. Santuario di San Mamette Il santuario di San Mamette è il principale luogo di culto del paese, datato al X/XI secolo nell'edificazione del suo primo saccello, sul culmine della collina che sovrasta l'abitato. La costruzione in realtà è citata per la prima volta nel XIII secolo nella cronaca di Goffredo da Bussero come una chiesa vera e propria dedicata al Santissimo Salvatore avente un "altare secondario" dedicato a San Mamette, culto che nei secoli prevarrà presso la popolazione locale. Nel 1398 la chiesa venne decretata cappellania dipendente direttamente dall'abate benedettino di Lurate Caccivio che dispose che tale chiesa servisse come luogo di eremitaggio per il monastero e di sepoltura per i monaci defunti. La chiesetta venne visitata per la prima volta nel 1566 dal vicario episcopale di Milano il quale trova la costruzione in completo stato di abbandono, sia per la sua lontananza dall'abitato, sia per la trascuratezza in cui da secoli vessava. La situazione sembrò non essere migliorata all'epoca della visita del cardinale Giuseppe Pozzobonelli, arcivescovo di Milano, il quale ne decise l'interdizione al culto in quanto il tetto appariva pericolante, il pavimento completamente disfatto. Una prima opera di restauro viene compiuta solo all'inizio del Novecento quando il parroco locale don Francesco Conti ne fece riparare il tetto e dotò il tempio di un campanile. Più consistenti e ampiamente criticati furono i restauri che vennero promossi dal parroco don Giuseppe Cappelletti tra il 1960 ed il 1967, che portarono ad un totale rifacimento della struttura e ad alla scomparsa delle originarie forme evidentemente medievali. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti annessione ad Appiano nel 1809 Etnie Nel 2011 risiedevano ad Oltrona di San Mamete 106 cittadini stranieri, ovvero il 4,6 % della popolazione totale. Lingue e dialetti La lingua ufficiale è l'italiano ma nel Comune è molto diffuso il dialetto comasco. Religione La maggioranza della popolazione è cattolica. L'immigrazione di cittadini comunitari ed extra-comunitari ha portato all'insediamento di minoranze di musulmani e ortodossi. Nel comune è presente una parrocchia cattolica appartenente alla Diocesi di Milano. La chiesa più antica è indubbiamente il Santuario di San Mamette. Persone legate a Oltrona di San Mamette Carlo Ferrario (1835-1912), soldato volontario dell'esercito piemontese. Geografia antropica Il comune di Oltrona di San Mamette dispone di due frazioni, Cerc e Gerbo. Economia L'abitato di Oltrona, dagli anni del dopoguerra, si è arricchito di un rinvigorito apparato industriale oggi però entrato fortemente in declino. Tra la fine dell'Ottocento ed i primi del Novecento trovò qui sede la filatura Ravasi che condizionò fortemente l'economia cittadina. Le principali attività economiche sono: Agricoltura: frumento e mais Industria tessile, sartoria e confezioni Industria edile Trasporti ed infrastrutture Strade Oltrona di San Mamette è situata a breve distanza ex Strada statale 342 Briantea, che collega Bergamo a Varese via Como, ed è punto di origine di numerose strade provinciali di interesse locale, dirette ai centri vicini. Amministrazione Sindaci durante il Regno d'Italia Sindaci durante la Repubblica Italiana Note ^ Sito del comune, Elezioni amministrative 2014 ^ Dato Istat - Popolazione residente al 1º gennaio 2013. ^ Oltrona... il mio paese, pagg. 16 e 17; nota: nel documento il nuovo nome è indicato come Oltrona di S. Mamette ^ Rischio sismico per provincia su protezionecivile.it. ^ vedi qui ^ www.AraldicaCivica.it ^ DEMO ISTAT ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ fino al 1861: Archivio Parrocchiale di Oltrona ^ dati Istat Voci correlate Tranvia Como-Appiano Gentile-Mozzate Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Oltrona di San Mamette
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