La Francigena del Sud, dal Gargano a Capua
La lunga Via Francigena che univa Canterbury a Roma fu percorsa a piedi per la prima volta nel 990 dall’arcivescovo Sigerico, che si recava in visita dal papa. Al ritorno, l’ecclesiastico disegnò l’itinerario che ancora oggi attira i viandanti di tutto il mondo.
Accanto a questo tratto propriamente “francese”, già a partire dal VII secolo una fitta rete di cammini metteva in comunicazione i principali luoghi della cristianità, da Roma a Gerusalemme, lungo quella che oggi è nota come “Francigena del Sud”. Da qui ha inizio il nostro viaggio in tre itinerari, uno a settimana, che dal cuore della Puglia ci condurrà al confine francese scoprendo borghi, paesaggi e accoglienza sostenibile.
Scegliamo come punto di partenza il Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano, provincia di Foggia, Patrimonio UNESCO dal 2011, principale centro di culto dell’Arcangelo dell’intero Occidente e fulcro di un mecenatismo artistico che, nei secoli, ha contribuito a renderlo un vero gioiello. Dalla sua Torre Angioina si domina l’intero abitato, tipico borgo pugliese di case a schiera imbiancate a calce.
Il paesaggio del Gargano, la “Montagna del Sole”, ci accompagna alternando doline carsiche a scorci marini, ampie distese di uliveti e agrumeti a grotte e faraglioni. Al centro del Tavoliere settentrionale (antica Daunia) raggiungiamo San Severo (FG), che si fregia a buon diritto del titolo di “Città d’Arte” e trasuda storie e leggende templari.
Salutiamo la Puglia dal Castello di Lucera (FG), dall’alto della Torre della Regina, che ci ricorda lo splendore islamico di quando la città era paragonata alla Cordova dei califfi, e attraversiamo la pineta che si estende ai suoi piedi, direzione Campania.
Suggestione, impegno e concentrazione toccano il culmine nel tratto di cammino che attraversa i centri di Celle San Vito (FG) e Buonalbergo (BN), valicando l’Appennino meridionale che segna il confine tra Puglia e Campania. La bellezza naturalistica si fonde alla narrazione storica sulle memorie dell’antica Via Traiana, dove ogni pellegrino è colto da un brivido di emozione!
Benevento ci saluta con le arcate del Ponte Leproso per poi regalarci l’ennesimo Patrimonio UNESCO: la Chiesa di Santa Sofia, voluta dal duca Arechi II, grazie alla quale la città è parte integrante dell’itinerario nazionale “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”.
Dopo un’immancabile tappa alla Reggia di Caserta, sfarzosa protagonista sull’Appia Nuova, il nostro viaggio attraversa la piana campana, dove gli unici segni di urbanizzazione sono Nocellato e Santa Maria Capua Vetere, e si conclude a Capua (CE). Il suo nucleo centrale, adagiato in un’ansa del fiume Volturno e circondato sul lato opposto da mura e fossati, è uno splendido esempio di “fortificazione alla moderna”, frutto dello sviluppo dell’artiglieria del XV secolo.
In attesa di percorrere insieme il prossimo tratto di Francigena, nel cuore dell’Italia centrale, vi lascio con un pensiero di Italo Calvino sul senso esteriore e interiore del viaggio che si compie “sulle proprie gambe”:
“Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi”.
*Nota: l’itinerario è percorribile in una settimana programmando 6/7 ore quotidiane di cammino.
Eliana Iorfida