Destinazioni - Comune

Urzulei

Luogo: Urzulei (Ogliastra)
Urzulei (Orthullè in sardo) è un comune italiano di 1.326 abitanti della provincia dell'Ogliastra che si trova a 511 msm. Geografia fisica Territorio Il territorio di Urzulei è caratterizzato prevalentemente da montagne impervie di tipo calcareo dette Supramonte, ricche di boschi, lecci e lentischi. Nel confine tra Urzulei e il territorio di Orgosolo è presente una gola enorme chiamata "Gola di Gorroppu", che con i suoi 490 metri di profondità e 1,5 km di lunghezza è annoverata tra i canyon più grandi d'Europa. Il territorio di Urzulei è al confine nord dell'Ogliastra con la Barbagia, inserito in gran parte nel vecchio progetto del "Parco del Gennargentu", i boschi son popolati da mufloni e cinghiali. In località "Gosolei" si erge una maestosa vite selvatica, "sandalu" in dialetto locale, di 60 cm di diametro probabilmente la più antica d'Europa. Queste piante sono presenti soprattutto nella vallata di Codula di Luna". Urzulei si trova ai piedi del vasto massiccio calcareo denominato fino al 1800 "Montesanto". L'unico dialetto simile a quello particolarissimo di Urzulei è quello di Dorgali con i quali i rapporti sono stati sempre molto stretti. In periodo romano l'Ogliastra si estendeva più a Nord ricomprendendo la costa orientale del "Montesanto" fino a Gonone ma non l'entroterra dorgalese che allora apparteneva alle tribù dei "carenses" (gli attuali baroniesi) e dei cusitani (quelli del colpo di glottide e cioè gli attuali olianesi, orgolesi ollolaesi ecc.). Le città più importanti erano "Cartagine Sulcos" o "Sulcalis" ("Turcali" in sardo antico nell'attuale località di "Nuraghe Mannu" a Dorgali) nel Nord, "Custodia Rubrienses" nell'attuale Cardedu alla quale si aggiungeva "Sarcapos-Porticenses" in località Cartuceddu (Gairo) e "Alticenses" in una località nei pressi di Villanova Strisaili. Le due tribù ogliastrine più importanti in periodo romano erano i "sulcitani" o "sulcalenses" a Nord e i "rubrienses" a Sud. Lughi d'interesse naturalistico Supramonte Gola di Gorroppu Storia Il territorio di Urzulei era popolato in epoca nuragica e aveva un collegamento con la costa nell'insenatura di Cala Luna, i nuragici detti anche shardana erano conosciuti come provetti marinai. Nel VI secolo d.C. stando al Zedda anche Urzulei fu interessato dalla deportazione dei Goti sconfitti per mano dei bizantini. Urzulei fece parte del Giudicato di Cagliari nel medioevo. Nel XV secolo stando alla storica Marisa Azuara fu ricompreso per un breve periodo nel comprensorio di "Terra Ruia" del Marchesato di Oristano che ricomprendeva il circondario di Tortolì e forse anche Dorgali perché proprio in questo paese l'accezione "Terra Ruia" è tramandata dalla tradizione orale per denominare questo territorio nord ogliastrino. Il Marchesato di Oristano nel XV secolo era uno stato nello stato con stretti rapporti con la Repubblica di Genova ("Sos Zunovesos" in sardo). Solo con le "Cortes de Monzòn" tenutesi in Aragona nel 1488 i territori del Marchesato di Oristano furono definitivamente inglobati nel "Virreino de Cerdena" e quindi nell'Aragona. In Ogliastra erano ricomprese molte proprietà dei Visconti di Sanluri la nobile Famiglia Piccolomini Dessena ed in particolare il porto di Arbatax poi passati al feudo di Quirra. È probabile che Urzulei fece parte del comprensorio di "Terra Rubra" e che successivamente Urzulei dopo la sconfitta di Leonardo de Alagon fu inglobato nel Marchesato di Quirra retto da Violante Carroz. Alla famiglia Piccolomini Dessena apparteneva l'ultimo Visconte di Sanluri condannato per fellonia essendo alleato di Leonardo di Alagon l'ultimo Marchese di Oristano. Secondo la storica aragonese Maria Azuara, il Visconte di Sanluri, che rivestiva anche l'incarico di Gran Almirante de Cerdena (Gran Ammiraglio di Sardegna, cioè il capo della flotta sarda), aveva un nipote, il figlio di suo fratello, che si chiamava Cristovalu Dessena Piccolomini. Come sosteneva la storica Maria Azuara, Cristoforo Colombo trascorse la sua giovinezza in Ogliastra "facendo la guerra di corsa" (1471), cosa peraltro sostenuta anche in alcune lettere ancora esistenti redatte dell'interessato. Cristoforo Colombo definiva se stesso come originario di "Terra Rubra". Nel XV secolo la guerra di corsa era autorizzata verosimilmente dall'Aragona e probabilmente si appoggiava alle strutture della marineria ancora presenti come ruderi a Cartuceddu (Gairo) nonché alle foci delle Codule del Golfo di Orosei. Nelle campagne di Urzulei sono presenti i ruderi di alcuni villaggi. Mannorri a tre chilometri a Sud è scomparso alla fine del settecento (1798). La chiesa di San Basilio era la sua parrocchia. Il paese aveva altre due chiese Santu Tommeu (San Timoteo) nell’agro e Sant’Angelo nell’area del vecchio centro urbano. Un altro paese scomparso era Siddie, ubicato nei pressi della fontana di “Orgosecoro”, la cui parrocchia era Sant’Elena e San Costantino . Di questa chiesa esistono ancora i ruderi a pianta quadrangolare tipica delle chiese bizantine. Attorno a questa chiesa vi si svolgeva nel medioevo la corsa dei cavalli sardi chiamata “S’Ardia”. Il paese di Siddie nella carte piemontesi della prima metà del 1700 è registrato con il nome di “Ussirie”. Olefani o Olevani o Olevano, era nella valle di Teletotes in località “Su Murtargiu” e scomparve nel medioevo. La presenza del sito “Sa Sedda de Santu Giorgi” che sovrasta l'antico paese lascia intendere che probabilmente il paese fu visitato da San Giorgio nel XII secolo. La parrocchia di Olevani era dedicata a Sant’Aronau, Sant’Aronne che si festeggia il 1° di luglio. Il santo fratello di Mosè è rappresentato nell’iconografia vestito da rabbino con il ramo fiorito del miracolo retto con la mano sulla spalla destra, con la mano sinistra regge un turibolo. Di questa chiesa esistono i ruderi dell’edificio bizantino altomedioevale. In Italia esiste solo un’altra chiesa dedicata a questo santo in Provincia di Belluno. Il santo era riservato dalla Chiesa agli ebrei che si erano avvicinati al cristianesimo. Un altro paese era, Ludine, in località Sedda Achiles e la sua parrocchia era dedicata a San Giuseppe, della quale esistono ancora i ruderi. Urzulei ha diviso con Baunei le terre del paese di Eltili scomparso stando al Zucca in un arco di tempo che va dal 1504 al 1527. Negli atti processuali, citati dal Zucca, risalenti al 1606 con Baunei Urzulei divise le terre ad uso promiscuo dei salti dei centri spopolati di Lodine, Siddie e Freari. Quest'ultima località il cui nome deriva dal latino "Fretarium", da "fretum" la spaccatura o il confine perché qui iniziava la Codula di Luna, aveva anch'essa probabilmente una chiesa la cui presenza è dedotta dal sito ricompreso di "Piedade" che in sardo antico è sinonimo di Santa Maria Maddalena. Stando al Zucca Eltili non aveva sbocco al mare. I suoi confini furono ricostruiti in Tribunale nel processo di divisione delle terre del 1606 grazie alla testimonianza dei caprari dorgalesi che operavano nel circondario di Cala Luna. Con Dorgali Urzulei ha diviso le terre di Siffilionis o Siffilinu (scomparso nel XIV secolo), oggi località Filine (Philindorf per la locale comunità svizzera]) in agro di Dorgali. Da questo paese ha ereditato la gola di Gorroppu, la vallata antistante, la coogestione con Orgosolo e Dorgali del culto della chiesa di Sant’Anna di Filine officiata fino al secondo decennio del 1900. Per via del retaggio di Siffilionis Urzulei aveva l’uso a pascolo promiscuo in agro di Dorgali della vallata di Oddoene oggi totalmente coltivata. Nel XVIII sec., prima dell'istituzione delle prefetture, il paese era stato sede del Maggiore di Giustizia, un organo dell'amministrazione feudale, di derivazione giudicale, competente anche per i comuni limitrofi. Una delle famiglia in vista di Urzulei nel XIX secolo erano i Sotgia che ebbero anche alcuni sindaci tra cui Giovanni Sotgia, il padre Battista e il nonno Pasquale erano Maggiori di Giustizia. Giovanni detto "Su Bellu", fu incarcerato nella Torre di San Pancrazio (Turre de Santu Francau) di Cagliari per sette anni per omicidio e poi liberato, per intercessione del figlio del giudice che l'aveva condannato, con assoluzione per riconoscimento della legittima difesa. Toponimo L'etimologia del nome è una radice illirica che viene dal protosardo urdh che significava rampicante o edera. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Lingue e dialetti Vi si parla un dialetto molto influenzato dal barbaricino, con la presenza dell'aspirazione della consonante "c", cosa non molto diversa dal cosiddetto "colpo di glottide" caratteristico della Barbagia di Ollolai. Cultura Campionato di Morra Sarda Ad Urzulei si svolge ogni estate, nel mese di agosto, un campionato di morra molto famoso, dove partecipano numerose comitive provenienti dalle altre parti d'Europa dove il gioco della Morra è diffuso (Corsica, Francia, Paesi Baschi, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta). Nel 2011 ha partecipato a questa manifestazione anche un robot chiamato Gavino 2.0 ideato dall'università di Cagliari che utilizza rapidamente i calcoli matematici per poter sconfiggere l'avversario. Cucina Urzulei è famoso per la produzione di alcuni prodotti alimentari di nicchia, come il famoso "Caggiu 'e Crabittu"(caglio di Capretto). Si tratta dell'abomaso dei capretti in lattazione, che vengono lavati e farciti di latte che a contatto con le pellette all'interno dello stomaco, si coagula come una crema, diventando spalmabile. Lo stomaco dopo ciò, viene affumicato e lasciato stagionare alcune settimane, periodo nel quale diventa molto piccante. A Urzulei si confezionava il pane di ghiande ricco d'argilla e perciò utile nelle diete prive di sali minerali. Infrastrutture e trasporti Viabilità Per accedere ad Urzulei, si deve percorrere la ss 125 (l'Orientale Sarda), l'unica strada che si snoda nella zona orientale dell'Ogliastra. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 677. ^ La gola | Gorropu.info ^ A Urzulei la vite selvatica si chiama "sandalu" mentre la vite domestica conformata a pergolato viene chiamata "portiu". Più generalmente in Barbagia "trica" è l'uva selvatica bianca mentre "isporula" è l'uva selvatica nera progenitrice del "canonadu" la varietà più diffusa in Sardegna. Nel caso di questa vite trovata in località "Biladestu" gli acini sono di circa 1 cm di diametro e sono neri ed hanno un gusto dolce con retrogusto amarognolo. Le foglie sono molto più piccola della varietà domestica. ^ Marisa Azuara spagnola nata nel 1959 in una località dell’Aragona pubblica nel 2007 pubblica un saggio intitolato “Cristobal Colòn màs grande que la leyenda” pubblicato dall’editore spagnolo Amares di 368 pagine. Il titolo tradotto in italiano è “Cristoforo Colombo più grande della leggenda. A pagina 325 attesta Colombo nacque in Sardegna. ^ Nello stesso periodo scompare anche Tovuda Villamonti in località "Bidda è Monti" in agro di Osini. ^ A pagina 1311 del Casalis Angius si apprende che S. Elena era filiale della parrocchia di Mannurri pertanto la strage di cittadini di Mannurri della fine del XVIII sec. che secondo il Casalis Angius, paragrafo dedicato a Urzulei, causò circa 20 morti e pose fine con la faida conseguente al paese di Mannurri avvenne a Siddie nella piazzale dell'omonima chiesa della quale esistono ancora i ruderi. Pertanto Siddie chiamata Ussirie nel 1753 nella carta dell'Accademia Reale delle Scienze, la cosiddetta carta degli ingegneri piemontesi, Le Rouge, del 1753 poteva essere frazione di Mannurri dopo essere stata frazione di Eltili dove quest'ultimo paese scomparve nella prima metà del XVI secolo. La recente scomparsa di Siddie, scomparso nel 1753, come per Tovuda Villamonti, può lasciare supporre che il paese esistette fino al 1771 anno dell'istituzione dei comuni con provvedimento di legge di Re Carlo Emmanuele III, facendo in tempo ad essere istituito come comune. Pertanto Ussirie era il nome dato attribuito al paese dallo Stato una volta che lo stesso divenne comune. Nel salto di Urzulei esistevano nel XIV secolo vari centri urbani: Urzulei, Mannurri, Siddie, Olevani e Freari (Fretarium) nonché esterni ma addossati ai suoi confini: Siffilinu, Eltili vedi libro Gallura Felix. ^ Si tratta del santo che la Chiesa aveva dedicato agli ebrei convertiti al cristianesimo. L'area della costa orientale sarda fu interessata da una fortissima deportazione di ebrei dall'area laziale nel 40 d.C. come riporta lo storico romano Tacito. ^ Gli svizzeri tedeschi di Filine chiamano Urzulei con l'accezione Kletter. ^ Battista Sotgia, o Toggia, era sposato con tzia Peppa (Giuseppina) Fois di Orgosolo, nel 1825 fu ucciso un suo figlio Antonio e nel 1829 suo figlio Giovanni uccise per errore Agostino Carta, che passava per caso con una fascina di legno vicino alla casa collocata in Bia Mayore, mentre difendeva la stessa casa dove abitava il padre, maggiore di giustizia, (i maiòri di giustizia venivano nominati ogni anno per la ricorrenza di una festa importante, al termine, o meglio all'inizio, dell'annata agraria) dall'assalto di un paesano che lo accusava di avergli ucciso il cavallo in una corsa sfrenata. Battista operava alle dipendenze del regidor che rappresentava in tutta l'Ogliastra gli interessi del Marchese di Quirra. Cfr. ME Gottardi - Il Feudo di Quirra ricostruzione storica e gestione del territorio - dove si parla della nobiltà di toga formata all'ombra della grande nobiltà spagnola come il padre del Conte Nieddu, giudice della Reale Udienza di Cagliari. Il Conte Nieddu di Santa Margherita fu l’ultimo regidor o podatariu del Marchese di Quirra e intercesse per liberare Giovanni Sotgia C.f.r. Dalla G alla Z Ordini dinastici Savoia delegazione regionale. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Urzulei è uno dei paesi dove veniva confezionato il pane di ghiande di leccio. Un calderone di rame veniva riempito a metà d’acqua e dall’alba fino a sera si metteva a bollire con 50 kg di ghiande ripulite dell’esotelio e dell’endotelio. Le ghiande potevano essere quelle dolci di una ventina di alberi segnati con una croce che si trovano sotto monte Oseli o se no di generica provenienza di leccio. All’acqua prima di essere messa a bollire era stato aggiunto mezzo paiolo da muratore di terra rossa argillosa, ricca di ossidi di ferro, terra che si trova nelle rocce calcare del territorio, allungata con l’acqua e filtrata attraverso uno strofinaccio sul calderone. La sera l’acqua virava di colore e da rossa diventava nera. Il pomeriggio si aggiungevano due pugni di fiore di cenere di rami di vite. Se il liquido tirava fuori schiuma questa veniva asportata con una schiumarola. La sera inoltrata a viraggio del colore avvenuto il pane di ghiande era pronto e con una schiumarola si tiravano fuori le ghiande oramai dolci sistemandole in pani su carta cerata a costituire il pane di ghiande che aveva un colore nero come l'inchiostro. Tolte le ghiande il liquido denso nero e ricco d'amido rimanente nel calderone veniva messo a seccare in piccoli panetti, grandi quando dei ciocolattini, su carta cerata. Questi piccoli panetti più digeribili venivano dati ai vecchi e ai bambini. La reazione chimica che rendeva dolci le ghiande è dovuta agli ossidi di ferro della terra rossa che neutralizzavano i tannini. Infatti sono i tannini che rendono amare le ghiande. Al liquido risultante e alle ghande volendo poteva essere aggiunto anche del vino cotto. Bibliografia Marisa Azuara - Cristoval Colon mas grande que la leyenda - Amares Spagna Salvatore Mele - Gallura Felix il Sud del Giudicato di Gallura e il territorio del Castro nel medioevo Dorgali - Isola editrice. Zedda Tullio – I Vichinghi in Sardegna - Warner Verlag Innsbruck Zucca Pasquale - Eltili despoblada, storia di una villa medioevale - Novembre 2004 L'Ogliastra. Giuseppe Mannu, Storia di Sardegna, Nuoro, Ilisso, 1996. Giuseppe Mannu, Storia di Sardegna: Volume Primo, Nuoro, Ilisso, 1996. Casalis Angius, Dizionario Geografico Storico Statistico degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, Cagliari, Editrice Sardegna, 1992. 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