Destinazioni - Comune
Tortorici
Luogo:
Tortorici (Messina)
Tortorici (Turturici in siciliano) è un comune italiano di 6.726 abitanti della provincia di Messina in Sicilia. Il centro è dominato da Monte San Pietro.
È un comune del Parco dei Nebrodi, che sorge in una suggestiva vallata, circondata di monti e colline disseminate di case.
Grazie alla presenza di numerosi boschi ricchi di noccioleti sparsi in tutte le 72 borgate, Tortorici viene soprannominata "Città della Nocciola", venendo inoltre ricordata come "Città delle Campane" e "Valle dell'Ingegno".
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Borghi
Tortorici è composta da 72 borgate, tra le quali ricordiamo: Sceti, Mercurio, Sciortino, Moira, Pagliara, Ilombati, Capreria, Marù, Acqua di sale, Cappuccini, Potame, Serro Alloro, Piano Canne, San Leonardo, Randi e Grazia.
Tradizioni e Cultura
Soprannominata "Valle dell'Ingegno", Tortorici ha mantenuto per secoli il primato in un'attività molto speciale: la fonditura di Campane. Le opere prodotte sono state esportate in tutta la Sicilia a partire dal 1500, ma, nel 1682 un'alluvione distrusse opere e gran parte della città. Da allora, Tortorici ha cercato di riprendere l'attività di un tempo con scarsi risultati. In particolare, una poesia tradizionale recita:
Danze e Musiche tradizionali
A partire dagli anni '80, uno studioso di Musica Etnica, il maestro Gemino Calà, ha condotto numerosi studi sulle musiche tradizionali di Tortorici. In particolare egli ha creato un nuovo arrangiamento musicale, basandosi sull'antico canto: " 'A Nuciddara". Il testo è stato tramandato nel corso dei secoli dai Tortoriciani, che, tra i noccioleti, allietavano le giornate di raccolta intonando versi di questo canto.
Un ballo tipico è invece il "Lanzet", che risale ad antichissime tradizioni pastorali e continua ad essere tramandato ancora oggi tra gli abitanti di Tortorici.
Feste
La lunga festa in onore di S. Sebastiano inizia il primo gennaio con il suono della campana e l'esposizione del Santo alla Città.
La prima manifestazione è la Bula che cade il sabato più vicino alla festa. La domenica precedente la Festa, in mattinata, al rientro dalla processione di S. Antonio Abate, i devoti danno inizio alla Sfilata dell'Alloro lungo le vie della Città fino alla Chiesa di S. Maria Assunta. Durante la lunga processione verso la Chiesa Madre, suonatori di Zampogna, Fisarmonica e Tamburelli accompagnano i devoti, creando un'atmosfera di gioia e armonia e suscitando sempre più interesse da parte di curiosi e cultori delle tradizioni.
La festa vera e propria si celebra ogni anno, puntualmente, il 20 gennaio; i devoti che hanno un voto da sciogliere, vanno "nudi" al Santo: gli uomini, in segno penitenziale vestono di bianco con camicia e pantalone, un fazzoletto piegato a forma di triangolo al cinto e piedi nudi; le donne, anche loro a piedi nudi, indossano camicie e gonne bianche, con un fazzoletto che copre la testa. Esse precedono e seguono, nella processione o nella questua, il Santo. Il rito religioso si celebra nella Chiesa di S. Maria Assunta, con la partecipazione delle autorità locali e rinnovando una secolare tradizione che prende il nome di Senato: i Giurati nel '600, i Senatori nel '700 e i Sindaci dal '800 in poi, preceduti dai mazzieri si recano in Chiesa consegnando, in segno di omaggio al Santo, le chiavi della Città. A mezzogiorno inizia la Processione per le vie della Città. L'artistica "Vara" è portata solo dai nudi, e rappresenta un privilegio ma anche un obbligo penitenziale. La prima tappa della Processione è nel Fiume Calagni dove i devoti fanno sostare la vara invocando la grazia, questo rito rappresenta il complesso rapporto della Città di Tortorici con i fiumi, che da sempre hanno fornito acqua per i bisogni alimentari, per l'irrigazione dei campi, per far funzionare mulini, ma che spesso, però, con le inondazioni o i diluvi, hanno distrutto o danneggiato il territorio. Il Santo viene invocato per scongiurare i danni. Dopo la sosta nel Fiume Calagni inizia la « questua », il Santo viene portato per le vie della Città rientrando nella Chiesa di S. Nicolò dove permane fino all'ottava.
Nella domenica successiva al 20 gennaio, si svolge "l'ottava": la Statua del Santo viene portata nuovamente in processione, sino all'arrivo nella Chiesa Madre. Proprio qui, il giorno successivo, viene celebrato "u pirdunu" (in italiano, il perdono), in cui viene chiesto a San Sebastiano il perdono per i peccati commessi il giorno della Festa.
Amministrazione
Altre informazioni amministrative
Il comune di Tortorici fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.2 (Nebrodi nord-occidentali).
Note
^ Dati Istat 2011. URL consultato il 22 maggio 2014.
^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2011.
^ Città della Nocciola
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ La Storia di Tortorici - COMUNE di TORTORICI (ME) - Sito Ufficiale
^ Nocciole - COMUNE di TORTORICI (ME) - Sito Ufficiale
^ Lanzet e Scotis
^ GURS Parte I n. 43 del 2008. URL consultato il 21 maggio 2014.
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