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Sant'Elia Fiumerapido

Luogo: Sant'Elia Fiumerapido (Frosinone)
Sant'Elia Fiumerapido è un comune italiano di 6.283 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio. Geografia fisica Territorio Clima Classificazione climatica: zona C, 1311 GR/G Storia Il nome di S. Elia è menzionato per la prima volta nel “Chronicon Casinense” all’epoca delle devastazioni saracene (859 e 866). In epoca romana l'attuale territorio santeliano era compreso in quello dell'antica Casinum, come documentano le superstiti iscrizioni. La storia del paese si lega strettamente a quella del vicino Monastero benedettino di Montecassino. Infatti fu fondata, su una collinetta alla sinistra del corso del fiume Rapido, dall’abate Mansone di Montecassino attorno all'anno 990 e prese il nome da una piccola chiesa dedicata al Santo Profeta, esistente all'epoca di poco più a valle del nuovo paese, proprio nei pressi del fiume, dove ancora oggi è possibile ammirare la parte superiore di un ponte romano detto di Sant'Elia Vecchio. La chiesetta, fondata nell'VIII secolo, ebbe a subire, assieme al villaggio che gli era attorno, devastazioni e distruzioni durante le scorrerie saracene dell'859 e dell'866. Ricostruita sul finire del X secolo, fu definitivamente distrutta durante la guerra fra aragonesi e angioini, nel corso del XV secolo, per il possesso del Regno di Napoli. Sul suo territorio sono stati rinvenuti reperti archeologici di epoca pre-romana e romana: mura poligonali del IV o III secolo a.C., resti di due ponti romani, lunghi e ben conservati tratti di un acquedotto romano di epoca claudia (I secolo d.C.), resti di colonne e frontoni di ville ed edifici sacri romani, epigrafi latine. Ben conservato è il centro storico di Sant'Elia, attraversato in tutta la sua lunghezza da via Angelo Santilli da cui si diramano, verso l'alto, dedali di vicoli e porticati che aggirano alle spalle la duecentesca Chiesa Madre di Santa Maria la Nova. Sono ancora ben visibili lunghi tratti delle mura di recinzione e di difesa dell'antico centro abitato con alcune torri ancora in buono stato o ben riconoscibili. Le porte di accesso al vecchio "castellum" furono smantellate fra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX. Di quella che era rivolta verso sud, restano le vestigia ricomposte su un prato della Villa Comunale; di quella rivolta verso nord in fondo a via Angelo Santilli, resta uno stipite con capitello incassato in un muro di una casa; la terza, detta la Portella, è ancora intatta, rivolta verso ovest e giù in basso di fronte alla chiesa di Santa Maria la Nova. Magnifiche anche le chiese e le cappelle romaniche, rinascimentali e barocche con affreschi e dipinti d'epoca: la già nominata chiesa di Santa Maria la Nova (XIII sec.), in pieno centro storico, con arricchimenti rinascimentali e barocchi: ammirevoli il seicentesco organo ligneo a canne, opera di Giuseppe Catarinozzi di Affile ed il coevo coro ligneo intarsiato dai maestri intagliatori della famiglia Mosca di Pescocostanzo; la romanica chiesetta di Santa Maria Maggiore, un po' discosta dal paese, con affreschi del XIV secolo, pavimento musivo cosmatesco e altare con dipinto bizantineggiante; la settecentesca chiesa di Santa Maria dell'Ulivo, in contrada Olivella e in perfetto stile barocco, racchiudente una settecentesca tela dipinta dall'artista napoletano Lorenzo de Caro, raffigurante la visitazione della Madonna a Santa Elisabetta; l'ormai sconsacrata chiesa romanica di Ognissanti (XI sec.) con affreschi del XIII e XIV secolo; i resti della distrutta chiesa di San Cataldo (X sec.), costruita all'epoca dai monaci basiliani di rito bizantino, residenti nel monastero di Valleluce; infine le cappelle affrescate di Santa Maria degli Angeli (XV sec.), Madonna del Carmine (XVI sec.) e Santa Maria di Palombara (XIV sec). Nel 1862, per Regio Decreto Sabaudo, al nome Sant'Elia furono aggiunte le parole "sul Rapido" ma con il tempo si usò chiamarla Sant'Elia Fiumerapido. L'8 dicembre del 1943, Sant'Elia Fiumerapido fu fatta oggetto di un furioso bombardamento aereo alleato. Il paese fu distrutto per il 91% e fra le vittime civili ci furono 37 morti e 97 feriti. Architetture Degne di nota la Chiesa di Santa Maria La Nova, il Santuario di Casalucense, Chiesa di San Sebastiano, Chiesa di San Biagio, Chiesa di Santa Maria dell'Ulivo, Chiesa di Ognissanti, Chiesa di Madonna degli Angeli, Chiesa di San Cataldo, Chiesa di San Michele Arcangelo, Chiesa di Santa Maria Maggiore, Chiesa di Santa Maria Palombara Onorificenze Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Cultura Persone legate a Sant'Elia Fiumerapido Angelo Santilli, filosofo e patriota risorgimentale, nato a Sant'Elia Fiumerapido nel 1822. Gregorio Diamare, abate di Montecassino e vescovo, morto a Sant'Elia Fiumerapido nel 1945. Cucina Vini DOC Il territorio comunale è luogo di produzione di alcuni vini regolamentati dal disciplinare Atina DOC. Amministrazione Nel 1927, a seguito del riordino delle Circoscrizioni Provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, Sant'Elia Fiumerapido passò dalla provincia di Caserta a quella di Frosinone. Altre informazioni amministrative Fa parte della Comunità montana Valle del Liri. Fa parte dell'Unione dei Comuni delle Mainarde. Note Voci correlate Unione dei Comuni delle Mainarde Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Sant'Elia Fiumerapido Collegamenti esterni Sito su Sant'Elia
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