Isola del Liri, quando la natura si tuffa nella città
Quando la natura incontaminata incontra la città, crea uno scenario assolutamente incredibile: Isola del Liri, comune in provincia di Frosinone, dove il suo centro storico, è collocato su un’isola formata dal fiume Liri e, dove questo fiume si biforca, accanto al Castello Boncompagni-Viscogliosi, antica dimora dei duchi di Sora, formando due cascate. La Cascata Grande è un getto d’acqua alto quasi 30 metri.
Nei periodi di piena, la cascata diventa maestosa e scenografica e questo è il motivo per cui rappresenta uno dei maggiori monumenti del patrimonio naturale italiano e attira ogni anno artisti da ogni dove: fotografi, ballerini, pittori, registi, che giungono in questo luogo incantato per immortalarne la sua grande bellezza, trasformando questa cittadina in un vero e proprio palcoscenico di creatività e cultura.
Davanti a questo spettacolo, la vita assume leggerezza. Si resta incantati dalla dolce melodia dell’acqua che, dopo un vertiginoso salto nel vuoto, si schianta sulle rocce, dando voce alla potenza della natura incontaminata. Sembra che il rumore dell’acqua che scorre sia utile per rilassare la mente. La terapia migliore contro lo stress e le preoccupazioni della vita di tutti i giorni. Gli arabi, infatti, sono a conoscenza di questo beneficio ormai da centinaia di anni e, per questo motivo, in alcune delle loro case, è frequente trovare fontane e piccoli canali d’acqua.
Poiché in questo territorio sorgevano in passato centrali elettriche e cartiere, che facevano registrare alla cittadina un significativo sviluppo economico, oggi, a testimonianza di questo importante passato industriale, Isola ha attuato un’operazione di recupero della sua storia. Infatti, è stata riportata alla luce l’antica cartiera Béranger-Coste, ex Lefebvre, ora sede del Museo della Civiltà della Carta e delle Telecomunicazioni. Ad Isola del Liri, oltre alla Cascata, si può visitare la Chiesa di Santa Maria della Forma, la Chiesa di Sant’Antonio con Crocifisso Ligneo e, la Collegiata di San Lorenzo Martire.
In questa meta ideale per una rilassante gita fuori porta, dopo aver fatto una passeggiata per le sue stradine, è d’obbligo sostare in uno dei ristoranti tipici della zona, per assaggiare la vera cucina isolana; una cucina semplice, in ricordo della vita difficile del passato a causa delle scarse risorse agricole, che ha subito nel tempo l’influenza della cucina napoletana, romana e francese, data la sua posizione al confine tra Regno Borbonico e Stato Pontificio.
Mariana Mariggiò
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