Monet e Dolceacqua: amore a prima vista
Piccolo borgo ligure che si adagia nell’entroterra di Ventimiglia, a cavallo del fiume Nervia, a pochi chilometri dalla Francia, annoverato tra i “i più belli d’Italia”, Dolceacqua incanta chiunque lo venga a visitare. Paesino arroccato, che rivestì fino al Seicento un’importante funzione strategica, resta ancora oggi fedele all’impianto medievale che si snoda lungo il corso del fiume e risale, con stretti vicoli su cui si aprono le tipiche cantine per la conservazione del vino, verso lo sperone roccioso su cui sorge lo scenografico Castello dei Doria.
Disegnato da linee di una bellezza senza tempo, Dolceacqua è stato più volte immortalato dai pittori francesi nei loro quadri. L’elegante ponte romano “a schiena d’asino” ha letteralmente stregato Claude Monet:
“Il luogo è superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza”.
Dopo la sua prima visita nel 1884, Monet decise di fare arte della scenografia naturale di Dolceacqua e tornarvi per godere ancora della sua bellezza, dedicandole ben quattro tele.
La leggerezza del ponte e la maestosità del maniero sull’altura rimarranno eterni nelle pennellate dell’artista: lo scorrere del fiume tra le casette del borgo è una visione perfetta, che termina col castello, oltre il quale va a morire il sole, posando il suo ultimo raggio di saluto.
Eliana Iorfida