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San Canzian d'Isonzo

Luogo: San Canzian d'Isonzo (Gorizia)

San Canzian d'Isonzo (Sagansiàn in dialetto bisiaco) è un comune italiano di 6.387 abitanti della provincia di Gorizia in Friuli-Venezia Giulia. Geografia Il capoluogo risiede a San Canzian (nota anche, fino a qualche decennio fa, come San Canciano), il municipio è situato nella frazione di Pieris. Quest'ultima sorge sulla SS 14, dista circa 2 km dal capoluogo, conta 2.567 abitanti (stima 2001) e si trova a 8 m s.l.m. Sempre sulla SS 14, a est del comune, compresa tra Pieris e Ronchi, si trova la frazione di Begliano (in bisiaco Bean). Essenzialmente agricola, Begliano dista 2,191 km dal suo comune ed è situata 10 m s.l.m. Vi ci risiedono 983 abitanti (fonte ISTAT). Storia Il territorio di San Canzian è, probabilmente, abitato fin dalla preistoria, anche se il reperto più antico venuto alla luce è una fibula celtica. L'epoca romana Si conosce anche con certezza che l'abitato esisteva in epoca romana: lo documentano i reperti musivi pervenuti a noi nel corso di una campagna di scavi condotta negli anni cinquanta e le ricerche degli storici. Inoltre, la via Gemina, che collegava il porto d'Aquileia alla penisola dell'Istria, passava proprio per questo paese, denominato allora Aquae Gradatae. Tale toponimo richiama oggi la località di Grodate. Al tempo dell'egemonia di Aquileia esisteva nel territorio comunale una delle nove tintorie conosciute di porpora che funzionavano in Italia per concessione imperiale. Inoltre, sempre in epoca romana, a testimoniare l'importanza economica della località, si può ravvisare la presenza di una fabbrica e relativa fornace di embrici e tegole in cotto, attestata dai numerosi frammenti rinvenuti nella località di "Riva di Cop". Nella zona, secondo le indicazioni forniteci dagli Acta e dalla tradizione popolare, i Santi Canzio, Canziano e Canzianilla, insieme al loro maestro Proto, furono decapitati nell'anno 303 d.C. Tali nobili romani erano partiti da Roma per sfuggire alle persecuzioni che in quel periodo i Cristiani subivano nella capitale, sotto l'impero di Diocleziano. Arrestati ad Aquileia dal governatore Dulcidio, furono processati tuttavia rimessi in libertà in virtù della nobile casata a cui appartenevano. Diocleziano invece ordinò che fossero arrestati e giustiziati: furono catturati nei pressi di Aquae Gradatae e decapitati. Dal nome dei tre martiri ha avuto origine il toponimo di S. Canziano e le tre croci che fregiano lo stemma comunale ne ricordano il sacrificio. Ad Aquae Gradatae subì un martirio anche S.Crisogono, nobile senatore romano, il cui sarcofago in pietra, insieme a quello di S. Proto, è conservato ancora oggi a S. Canziano. Il medioevo Nel secolo V l'intero territorio fu devastato dall'irruenza degli Unni che soggiornarono nella zona per quasi tre mesi durante l'assedio di Aquileia, avvenuto nel 452 d.C. Successivamente passò sotto la dominazione longobarda e nell'899 d.C. fu costretto a subire, come tanti altri paesi del Friuli, la spaventosa scorreria degli Ungari, che portarono tanta distruzione e morte nel territorio friulano. Il documento più antico in cui è citato S. Canzian d'Isonzo risale all'819 d.C. e menziona una donazione di Ludovico il Pio ad un monastero che probabilmente sorgeva in quel luogo prima del secolo IX per la venerazione dei tre martiri Canziani. Dei questo monastero non è rimasta più traccia: è possibile supporre che l'arrivo degli Ungari abbia contribuito alla sua rovina. Tra il XI e il XIII secolo il paese fu nelle mani del Patriarca di Aquileia, ma vi ebbero proprietà e possedimenti anche l'Abbazia di Moggio e la Confraternita dei Battuti di Cividale. Nel 1028 Corrado II suggellò la dominazione di Aquileia fino al Timavo, ma concesse la permuta di S. Canziano con Muggia ed il paese fu così sottoposto alla giurisdizione del vescovo di Trieste. Dalla Serenissima ad oggi Nel 1420 cadde il potere patriarcale sotto l'impeto dell'incalzante Repubblica Veneziana e anche il territorio di S. Canzian divenne proprietà della Serenissima con la quale condivise le sorti. Nel 1797, in seguito al Trattato di Campoformido, tutti i territori della Serenissima vennero ceduti all'Austria. Dopo la breve parentesi francese corrispondente al periodo del Regno Italico di Napoleone, S. Canzian ritornò sotto la dominazione austriaca fino al termine della Prima guerra mondiale, quando la Venezia Giulia fu annessa al Regno d'Italia. Il comune fece parte della provincia di Trieste fino al 1947. L'attacco al Giro d'Italia Il 30 giugno 1946 durante lo svolgimento della tappa passante per Pieris, frazione di San Canzian, un gruppo di sostenitori titini attaccò a sassate i ciclisti. La polizia intervenne e disperse i dimostranti. Il bilancio fu di un agente ferito e la tappa fu interrotta e ripresa successivamente a Miramare, presso il traguardo, con la simbolica vittoria del triestino Giordano Cottur anche se molti corridori si erano già messi in viaggio per Udine, sede della tappa successiva. Monumenti e luoghi d'interesse Parrocchia S. Andrea (frazione Pieris): custodisce molti resti murati all'esterno: sopra la porta d'ingresso è posta una Madonna tardogotica; nell'interno è conservata una buona pala d'altare cinquecentesca e un altare barocco di Paolo Zuliani (1760). Antiquarium Cansianensis: al suo interno si possono ammirare numerosi reperti di epoca romana, statue e teste virili, frammenti di mosaici della antica basilica, iscrizioni, ecc. Chiesetta di S. Spirito: di pianta circolare, fu costruita sui resti del battistero della antica pieve (sec. XII d.C.), distrutti probabilmente a causa delle continue invasioni. Chiesetta di S. Proto: posta lungo la via Romana, la chiesetta ospita all'interno due sarcofagi con la dedicazione ai martiri aquileiesi Proto e Crisogono, risalenti al IV secolo d.C. Villa Settimini (frazione Pieris): villa veneta, ex sede municipale, oggi sede dell'biblioteca comunale. Villa Fabris (frazione Begliano): la villa, parzialmente abitata da privati, viene concessa come sede di manifestazioni e mostre storiche locali. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Lingue e dialetti Oltre alla lingua italiana, nel territorio di San Canzian d'Isonzo non sono riconosciute altre lingue ufficiali. Nel comune, accanto all'italiano, è parlato il dialetto bisiaco. Persone legate a San Canzian d'Isonzo Gastone Bean, ex calciatore ed allenatore Fabio Capello, ex calciatore ed allenatore Ivan Crico, pittore e poeta Roberto Malaroda, geologo e paleontologo Gabriele Polo, giornalista, ex-direttore del Manifesto Mario Tortul, ex calciatore ed allenatore Luigi Spanghero, ex calciatore Corrado Zorzin, ex calciatore Stemma comunale Il profilo araldico dello stemma è il seguente: ""D'oro alle tre croci rosse. Ornamenti esteriori da Comune". Fino alla caduta del Fascismo era presente nello stemma il Capo del Littorio. Dopo la Liberazione fu disegnato un nuovo stemma per il comune, nel quale le tre croci erano affiancate dall'aquila romana e dal leone di San Marco. Il gonfalone è così descritto: "Drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione centrata in argento: "Comune di S. Canzian d'Isonzo". Le parti in metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali, frangiati d'argento". Economia Il terreno, quasi tutto riqualificato dopo che le paludi avevano completamente distrutto la pineta mediterranea rigogliosa in epoca medievale, è molto fertile: possono essere coltivati con buon successo viti, mais, frumento, barbabietola da zucchero, vari tipi di foraggio e recentemente anche la soia. Negli ultimi anni sono sorte, inoltre, diverse imprese artigiane tuttavia la maggioranza della popolazione non dedita all'agricoltura trova impiego nei vicini cantieri navali e nel polo industriale di Monfalcone. La zona sfruttava economicamente anche le risorse in ghiaia provenienti dal letto dell'Isonzo, ora zona protetta. Amministrazione Alle elezioni amministrative del 6-7 maggio 2012, il sindaco uscente Silvia Caruso, leader della locale coalizione di centro-sinistra (PD, Con Silvia- Fare centro e Sinistra Responsabile) è stata ri-eletta con 1512 voti (47,88%), a poca distanza dallo sfidante di sinistra Enrico Bullian (sostenuto da IDV, SEL, Federazione della Sinistra e Città Futura), che ha ottenuto 1289 voti (pari al 40,82%). La candidata del centro-destra Rossella Buttaro si è fermata all'8,17%, Maurizio Valenti (Progresso Democratico) al 3,13%. Nelle consultazioni finora avvenute dal dopoguerra in poi, il sindaco è sempre stato espresso prima dal PCI, poi da PDS, DS, PD. Il comune, infatti, fa parte della cosiddetta "cintura rossa di Monfalcone". Note ^ Comune di San Canzian d'Isonzo - Statuto. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ a volte anche Sancansian ^ Info di Begliano su italia.indettaglio.it ^ Il Friuli-Venezia Giulia paese per paese, Edizioni Bonechi, 1986 ^ Il Territorio ^ Quella tappa del Giro d’Italia che rese famosa Pieris - il Piccolo dal 2003.it » Ricerca ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su San Canzian d'Isonzo

Immagine descrittiva - CC BY-SA Di Amadalvarez - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=69731210 c
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