Destinazioni - Comune

Montieri

Luogo: Montieri (Grosseto)
Montieri è un comune di 1 239 abitanti della provincia di Grosseto, distante circa 58 km dal capoluogo. La principale ricchezza del comune è sempre stata l'attività estrattiva (pirite, piombo, argento) conclusasi solo negli anni novanta con la chiusura della miniera di Campiano presso la frazione di Boccheggiano. Geografia fisica Territorio Il territorio di Montieri è caratterizzato da grandi superfici boschive, che in passato hanno rappresentato la principale fonte di approvvigionamento del combustibile necessario all'attività mineraria e la materia prima indispensabile alla realizzazione di armature per gallerie e costruzioni intorno alle miniere. Il Poggio di Montieri (altezza 1050 m). ha sempre suscitato molto interesse dal punto di vista geologico e naturalistico; la sua costituzione geologica è simile a quella delle vicine Cornate di Gerfalco: ricco di varie specie di pietra alberese (o "sasso di calcina") e di calcare. Da segnalare anche il poggio Ritrovoli (altezza 1014 m). punto più alto delle Carline di Travale. Le Cornate di Gerfalco con 1060 m. di altezza costituiscono il rilievo più alto delle colline metallifere. Dal bacino idrografico delle Cornate, delle Carline e del Poggio di Montieri nasce il fiume Cecina. Dal versante meridionale del poggio di Montieri nasce un ramo del fiume Merse, denominato Savioli; sulla cima troneggia una monumentale croce di ferro, eretta nel 1961. Nelle quote più basse, data la relativa vicinanza dal mare e la bassa quota, vivono specie mediterranee come i lecci, le sughere e un sottobosco di erica e ginestra; salendo di quota compaiono essenze tipicamente submontane come i cerri, roverelle e ampi castagneti. Le relazioni di viaggio sette - ottocentesche fanno riferimento ai numerosi minerali reperiti in zona: tra essi le formazioni cristalline note come i "cristalli di Montieri" citati dal Targioni Tozzetti nel 1770. In antiche discariche, poste nei pressi di pozzi ormai riempiti dal materiale accumulatosi nel tempo, fu notata da Emanuele Repetti, nella prima metà dell'Ottocento, la presenza di galena e tetraedrite argentifere, calcopirite, pirite e altri minerali. Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003 Clima I 2500 gradi giorno registrati nel centro di Montieri consentono in tutto il territorio comunale, incluso in zona E, l'accensione degli impianti di riscaldamento nel periodo 15 ottobre-15 aprile per un massimo di 14 ore giornaliere. In base ai dati medi disponibili per il trentennio 1951-1980 per le stazioni meteorologiche situate all'interno del territorio comunale e di seguito riportati nella tabella, la temperatura media annua varia dai +11,7 °C di Gerfalco (732 metri s.l.m.) ai +13,4 °C di Travale (521 metri s.l.m.), passando per i +12,1 °C di Boccheggiano a 664 metri s.l.m.; mentre le precipitazioni medie annue, pur risultando quasi ovunque superiori ai 1000 mm per l'effetto stau dovuto alla presenza di vicine vette montuose delle Colline Metallifere, variano tra i 1.047 mm di Gerfalco e i 1.168 mm di Boccheggiano. Classificazione climatica: zona E, 2500 GG Diffusività atmosferica: media, Ibimet CNR 2002 Storia Montieri, al centro di una ricca vegetazione di boschi di querce, faggi e castagni, è adagiato sul fianco settentrionale del monte che porta lo stesso nome. Di questo paese, che potrebbe esser stato preceduto da un insediamento abitativo di origine etrusca, si hanno notizie sicure dall'896, quando il marchese di Toscana Alberto il Riccio ne donò il territorio, incluse le miniere, al vescovo di Volterra Arboino: i vescovi di Volterra ebbero sotto il loro dominio il paese per circa quattro secoli. Per la ricchezza dei suoi giacimenti di minerali Montieri divenne ambito dai Senesi che nel 1181, nella ricerca di argento per coniare una propria moneta, acquistarono un quarto delle terre e del castello. Il contratto fu prorogato a causa della critica situazione economica in cui versavano i vescovi di Volterra, che per finanziare i propri debiti, nel corso del Duecento, avevano ipotecato e concesso in appalto a banchieri senesi le miniere d'argento. Incalzati da Siena, coinvolti nelle lotte tra i Pannocchieschi, cui erano legati, pressati dal nascente Comune massetano, i vescovi erano insidiati anche dalla organizzazione comunale locale, disciplinati da patti giurati nel 1216, nel 1219 e nel 1221-1222. Il giuramento del 1219, detto "breve", è importante anche dal punto di vista storico-letterario, in quanto si tratta dell'unico "breve" in volgare esistente, forse consistente nella copia destinata ad essere letta pubblicamente al popolo prima della traduzione in latino. Questi documenti, conservati nell'Archivio Diocesano di Volterra, pubblicati ed approfonditamente studiati da Gioacchino Volpe, sono documenti preziosi, che permettono di evidenziare il graduale e progressivo delinearsi del regime comunale. Le prime forme comunitative, a Montieri, sembrano risalire all'inizio del XIII secolo, e consistono in un patto giurato tra le famiglie gentilizie degli Ugorazi e dei Bruccardi, discendenti probabilmente dei funzionari che Siena ed il vescovo di Volterra avevano posto, nel 1181, a guardia del castello. Il "Comune", in questa fase, è un semplice "patto" tra alcuni cittadini, ed è dunque lontano dal configurarsi come l'ente pubblico territoriale quale oggi siamo abituati a conoscerlo. Il nucleo originario di questa organizzazione assume varie denominazioni: "compagna", "compagnia", coniuratio, societas, con la funzione di garantire mutuo appoggio e difesa agli aderenti. A Montieri le "compagnie", legate ad Ugorazi e Bruccardi, con la presenza di altre famiglie che costituivano l'aristocrazia del castello, formavano il gruppo dei "Lambardi" (il che indica chiaramente la discendenza longobarda), una casata ancor oggi esistente. Successivamente le due "compagnie" si fusero in una, a capo della quale era posto un dominus. I "soci" versavano un tributo annuo d'argento, e non erano presenti dichiarate opposizioni alle prerogative feudali del vescovo. Le "compagnie", avendo conquistato posizioni di potere, conseguirono l'autonomia comunale senza ribellarsi in modo deciso al potere feudale de1 vescovo, seguendo dunque una prospettiva ben diversa da quella, vicina, di Massa. A questo periodo risale l'attività della Zecca di Montieri, già nel 1214 il vescovo di Volterra Pagano aveva concesso ad una "compagnia" di fiorentini (Cambi e Cavalcanti) la facoltà di battere moneta. Notizie più certe si hanno su attività di conio successive (intorno alla metà del XIII secolo); la moneta coniata avrebbe avuto inciso sul retro il nome di Ranieri vescovo, e sul verso la legenda Crux est victoria nostra (La croce è la nostra vittoria), e nota con il nome di Grosso di Montieri. Le contese tra Siena e Volterra per il possesso del territorio di Montieri cessarono con l'intervento dell'Imperatore Federico II, che nel 1243 affittò le miniere, riservandosi la giurisdizione politica e la custodia del castello, ma dopo la sua morte Montieri e le sue miniere tornarono in possesso del vescovo di Volterra. Nel 1326, dopo essere stato espugnato e distrutto dai Massetani, il castello cadde sotto il dominio senese, e fu firmato un atto di sottomissione a Siena. Nel 1364 furono abbattute le mura, ricostruite nel 1371. Già alla fine del XIII secolo è documentata la crisi dei giacimenti minerari, che portò ad un generale decadimento del paese; dal XV secolo le attività economiche furono costituite dall'agricoltura, dall'allevamento e dallo sfruttamento dei boschi. Caduta la Repubblica senese nel 1555, Montieri entra a far parte del Granducato mediceo: nel 1608 venne eretto a Marchesato da Ferdinando I, insieme a Boccheggiano. A Biagio Capizzucchi, primo Marchese di Montieri, si deve il restauro della chiesa di San Giacomo Apostolo (1614), da molti anni abbandonata, e la sistemazione dalla sepoltura del Beato Giacomo nella chiesa stessa. Dopo la morte di Biagio Capizzucchi, il popolo di Montieri chiese al Granduca che venissero mantenuti gli statuti e i privilegi in vigore. Così avvenne, e Montieri per tutto il XVII secolo fu governato dai vecchi atti normativi rielaborati e raccolti nei suoi "statuti" del Cinque-Seicento, che mantennero lo spirito di tradizionale autonomia già presente nei "brevi" del XIII secolo. Nel 1621 il Marchesato passò ai Duchi Salviati, godendo di un lungo periodo di tranquillità. Riacquistò la titolarità delle funzioni amministrative, svolte nel Palazzo di Giustizia, costruito in quell'epoca. I Salviati si occuparono attivamente del governo di Montieri; a loro si devono molte costruzioni, oltre al Palazzo di Giustizia l'ampliamento del paese oltre le vecchie mura, la sistemazione di numerose strade, la Casa dei Papi, che insieme ai Mattii erano gli amministratori dei Duchi Salviati. Nel 1749 il Marchesato fu soppresso. Con le riforme di Pietro Leopoldo e la suddivisione dello Stato di Siena in due province, la Senese Superiore e la Senese Inferiore con capoluogo rispettivamente a Siena e a Grosseto. Montieri afferì alla prima. Montieri in questo periodo fu un tranquillo borgo rurale, sorretto soprattutto da una buona organizzazione amministrativa e civica. Giovanni Targioni Tozzetti, a fine Settecento, ("Relazioni di alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana") pur constatandone la svantaggiosa posizione geografica, ammette che "con tutto ciò è molto abitato, vi sono molte famiglie ricche (...) sono molti Poderi, e Domesticheti; in alto poi sono vasti Castagneti, dai quali i paesani ritraggono ampie raccolte" e adduce il motivo di tanta popolosità all'esistenza dello Statuto Municipale, che "proibisce ai forestieri (...) d'acquistare beni stabili in quel Territorio (...) Quasi ognuno possiede terreni (...) In somma tutti trovano il campamento dentro al paese, e non sonno costretti a cercarcarselo fuori dalla patria". Successivamente non vengono registrati eventi di rilievo, tranne alcuni dissapori con i paesi vicini. Dal diario di un falegname del paese, Giacomo Fabbri, si ricavano notizie sulla presenza dei Francesi in Toscana e degli avvenimenti relativi alla "bufera" napoleonica; dopo la Restaurazione, nel 1833 furono annesse al territorio di Montieri le frazioni di Travale e Gerfalco. Da segnalare, in epoca risorgimentale, un indirizzo di adesione al governo di Vittorio Emanuele II, il primo di tutta la provincia di Grosseto (29 dicembre 1859). Toponimo Il nome deriva da Mons aeris, che significa "monte del rame", e dunque si ricollega alla economia mineraria della zona. Il nome di Montieri è citato per 1ª prima volta nel 973 in un atto di vendita di Lamberto Aldobrandeschi. Storia mineraria Lo sfruttamento delle miniere di rame e d'argento risale probabilmente ad epoca etrusca, ma conobbe il suo massimo splendore nel medioevo: pozzi di estrazione sono disseminati in molte zone del Poggio di Montieri, la "Buca delle Fate" è l'esempio meglio conservato di pozzo medioevale; le aree di estrazione maggiormente conservate, si trovano nel settore Sud-Est del paese. I filoni mineralizzati, principalmente, erano costituiti da solfuri misti di piombo, zinco, ferro, rame e ferro, bismuto (galena, blenda, pirite, calcopirite, tetraedrite). Oltre ai minerali venivano estratti anche diaspro, quarzo, marmo rosso. Le miniere nel IX secolo divennero possesso del vescovo di Volterra, che le amministrò per circa quattro secoli. I cavatori pagavano ai proprietari dei terreni la "decima", cioè un censo annuale in minerale sulla base della quantità estratta. A sua volta il vescovo, che riceveva un corbello ogni quattro di minerale estratto, doveva all'impero un censo annuale. Inoltre vi era da pagare uno jus corbelli, una tassa per l'uso che i cavatori facevano delle misure e dei pesi regolamentari, possesso esclusivo del vescovo. Lo sfruttamento delle miniere fu di grande utilità anche per Siena, che preso possesso del territorio di Montieri, oltre all'argento, il rame e il piombo traeva dal castello anche il marmo rosso, con cui è stata decorata la facciata del Duomo ed è stato eseguito il pavimento di Santa Maria in Provenzano. Un impoverimento dell'attività mineraria è documentato già alla fine del XIII secolo: l'abbandono definitivo delle miniere coincise con la grande crisi di fine Trecento, preceduta dalla peste del 1348 e dalla successiva carestia. Nuove ricerche e tentativi di escavazione si tennero durante il XV secolo ma, limitati e di scarso successo, non fermarono la decadenza di Montieri come centro minerario. Intorno alla metà del Settecento, sulla base di ricerche di Giovanni Targioni Tozzetti, un imprenditore livornese affidò nel 1753 a Giovanni Arduino, noto minerista veneto, la direzione della miniera Le Carbonaie. Furono costruiti una fonderia e alcuni edifici destinati ad abitazioni e uffici per il direttore, ma la miniera chiuse per la scarsa produttività; l'Arduino scoprì anche altri giacimenti, ma non raggiunse mai i risultati sperati. Comunque la planimetria della zona, che lui stesso elaborò costituì la base conoscitiva per i successivi interventi messi in opera. Nel 1836 l'imprenditore francese Luigi Porte cercò di riattivare, senza successo, le antiche cave intorno al paese; altri tentativi seguirono nel 1840. Le ricerche furono riprese nel 1899 da parte della Società Montecatini, che indagò prevalentemente sui lavori più antichi: furono riaperte tre gallerie (Santa Maria, San Giacomo, Madonna dei Castagni), ma i filoni furono trovati completamente privi di minerale. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Chiese parrocchiali Pieve dei Santi Paolo e Michele Chiesa di San Bartolomeo a Boccheggiano Chiesa di San Biagio a Gerfalco Chiesa dei Santi Michele e Silvestro a Travale Chiese minori Chiesa di San Giacomo Apostolo Chiesa di San Francesco Chiesa della Madonna dei Castagni, nei dintorni di Montieri Pieve di San Paolo a Montieri: ruderi Chiesa di San Sebastiano a Boccheggiano Chiesa della Misericordia a Gerfalco Chiesa di Sant'Agostino a Gerfalco Chiesa di Sant'Antonio da Padova a Campo Giardino, nei dintorni di Travale Chiesa di San Giovanni Battista a Brezzano, nei dintorni di Travale Cappelle Cappella di Sant'Anna a Montieri Cappella di San Daniele, in località Mignone Cappella dell'Avveduta, nei dintorni di Gerfalco Oratorio della Compagnia a Travale Architetture civili Fonti di Sopra, fonti risalenti al 1233 sotto il loggiato del Palazzo Papi Mattii. Fonti di Sotto, probabilmente coeve alle Fonti di sopra, costituivano con esse un sistema idrico integrato per l'approvvigionamento idrico del centro di Montieri. Fino alla metà del Novecento era presente un abbeveratoio per animali, poi eliminato, al suo posto sono stati collocati due piccoli bacini di pietra. Sono costituite da uno spazio quadrangolare collegato alla via da due archi a sesto acuto. Nel tardo Ottocento, è stata collocata una lapide in memoria di Giuseppe Garibaldi. Palazzo Comunale, progettato e realizzato da Lorenzo Porciatti, fu completato nel 1901 in stile neogotico. Nel luogo in cui venne costruito sorgeva il più antico Palazzo di Giustizia di Montieri, abbattuto per permettere la costruzione del nuovo edificio. Palazzo Papi Mattii, noto anche come Palazzo dei Marchesi, fu costruito nel Seicento, mentre una ristrutturazione novecentesca ha sostituito le originarie pietre squadrate della facciata con mattoni. Torre Narducci, situata nel borgo di Montieri, appartenne all'omonima famiglia locale che per secoli coltivò le miniere delle Carbonaie. La costruzione conserva ancora la tessitura muraria originale medievale in conci di pietra a filaretto. Torre Mazzarocchi, antica casa-torre medievale del centro di Montieri di cui si è conservata soltanto la base. Torre Biageschi, di impianto medievale, localizzata in prossimità della Pieve dei Santi Paolo e Michele di Montieri. Sono ancora presenti due delle originarie porte, seppur parzialmente interrate, di cui una ad arco acuto ed una ad arco tondo; al piano superiore sono visibili una piccola porta e due finestre sormontate da archi. Architetture militari Cassero Senese, situato in posizione dominante rispetto all'intero abitato di Montieri, è testimoniato già in documenti dal 1216, risultando una delle costruzioni più antiche del paese. Una parte fu costruita in concomitanza all'edificazione delle mura, nel Duecento, ma la parte meridionale può farsi risalire già all'XI secolo. La parte superiore ha subito rimaneggiamenti, mentre l'inferiore in filarotto, mantiene ancora alcune delle caratteristiche strutturali originarie. Mura di Montieri Mura di Boccheggiano Mura di Gerfalco Mura di Travale Aree naturali Cornate di Gerfalco Riserva naturale Cornate e Fosini Poggio di Montieri Altro Le Roste Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Distribuzione degli abitanti Etnie e minoranze straniere Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 291 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Repubblica di Macedonia, 108 - 8,64% Germania, 53 - 4,24% Albania, 29 - 2,32% Romania, 24 - 1,92% Polonia, 17 - 1,36% Cultura Musei Giardino dei Suoni, parco-museo artistico situato nei pressi di Boccheggiano, visitabile su appuntamento. Teatri Sala teatrale di Boccheggiano, teatro comunale di Montieri, situato nella frazione di Boccheggiano. Parco Nazionale Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane Montieri è uno dei sette Comuni che compongono il Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane. Le finalità istituzionali del Parco riguardano il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e tecnico-scientifico delle Colline Metallifere, segnate in particolar modo dall'esperienza mineraria I siti di competenza nel territorio comunale di Montieri sono: Poggio Mutti - miniera e cava di Poggio Mutti, cave di Romano, miniere di Montevecchio Montieri - pozzo del Beato Giacomo, miniera Buca delle Fate, cava Buca delle Fate, Galleria S. Barbara, miniera di Santa Maria, Galleria di Fonte Ghiacci: Pozzo Leopoldo, La Polveriera Le Merse - miniera di Cagnano, miniera di Bagnolo, Le Roste, impianti di Pelagone, Le Merse, miniera di Valle Buia Campiano - miniere di Campiano e Ribudelli Boccheggiano - galleria Pitordini, miniera Mulignoni, miniera Botroni, miniera di Baciolo, miniera dell'Acqua Calda Dechars, miniera di Cavagigli, miniera di Ballarino, miniera di Rigagnolo, impianti di teleferica L'Angolo, Galleria di scolo, miniera La Torna La porta del Parco cioè il centro di accoglienza e informazioni all'interno del comune di Montieri è situata presso il Teatro di Boccheggiano. Persone legate a Montieri Elena di Travale, legata alla frazione di Travale. Galeno Ceccarelli, chirurgo, nato a Gerfalco. Geo Antonio Palandri, politico, presidente della provincia di Grosseto dal 1967 al 1970 Beato Giacomo Papocchi, detto "il Murato, eremita penitente del sec. XIII. Carlo Vichi, imprenditore e fondatore della Mivar. Geografia antropica Frazioni Boccheggiano, la più grande delle frazioni del comune di Montieri. I primi documenti storici che attestano l'esistenza del paese risalgono al XIII secolo e affermano che a quel tempo il vescovo di Volterra vantava dei diritti sul castello, costruito alla fine del XII secolo. Nel 1291 il castello di Boccheggiano passò nelle mani della famiglia Salimbeni che operò negli anni una intensa attività costruttiva, dotandolo di una cinta muraria con due porte di accesso fortificate. Nel 1444 fu definitivamente occupato da Siena e nel 1608 il Granduca Ferdinando I lo riunì al Marchesato di Montieri, donandolo ai Capizzucchi di Roma. Dichiarato feudo da Ferdinando II, fu accordato nel 1621 col titolo di Marchesato ad Antonio Salviati, nobile fiorentino, e alla stessa famiglia rimase fino a1 1749, quando entrò in vigore la legge sull'abolizione dei feudi granducali. Gerfalco, frazione situata ai piedi del rilievo montuoso delle Cornate dove si estende l'omonima riserva naturale; le Cornate di Gerfalco costituiscono la vetta più elevata delle Colline Metallifere, raggiungendo l'altezza di 1060 metri s.l.m. Il borgo sorse in epoca medievale e fu conteso tra i vescovi di Volterra, i Pannocchieschi e gli Aldobrandeschi fino alla fine del Duecento, epoca in cui passò sotto il controllo della famiglia Pannocchieschi. Passato successivamente sotto il controllo dei Senesi, il paese conobbe alcuni periodi di decadenza; nella seconda metà del Cinquecento anche Gerfalco venne inglobato nel Granducato di Toscana. Travale, borgo medievale che nacque come possesso della famiglia Pannocchieschi. Il paese fu il luogo in cui visse Elena di Travale, una delle più conosciute streghe della Maremma, specializzata nella pratica dei filtri di amore e di odio. Sottoposta a processo dalla Santa Inquisizione, venne condannata alla fustigazione sulla piazza di Volterra intorno alla metà del Quattrocento e all'esilio. Il paese è famoso per uno dei primi documenti in volgare italiano (secolo 12°) "la guaita" di Travale. Da ricordare la località di Campiano, Gabellino, La Fabbrica e Le Fornaci. Amministrazione Sport Calcio La principale squadra di calcio della città è l'A.C. Montieri A.S.D. che milita nel girone F toscano di 2ª Categoria. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2014. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Folco Giusti (a cura di). La storia naturale della Toscana meridionale. Milano, Amilcare Pizzi Editore, 1993. Pag 147-148 ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Bibliografia Voci correlate Colline Metallifere Colline Metallifere grossetane Poggio di Montieri Cornate di Gerfalco Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Montieri Collegamenti esterni Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane
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