Destinazioni - Comune
Borgosatollo
Luogo:
Borgosatollo (Brescia)
Borgosatollo (Borsadól in dialetto bresciano) è un comune italiano di 9 139 abitanti della provincia di Brescia, in Lombardia, posto immediatamente a sud del capoluogo, nella Bassa Bresciana.
Geografia fisica
Il territorio comunale si estende su una superficie di circa 8,5 km² appartenente alla pianura padana, posta a sud-est del capoluogo di provincia e a nord della cosiddetta Bassa Bresciana. Esso confina a nord con Brescia, a est con Castenedolo, ad ovest con Poncarale e San Zeno Naviglio, a sud con Ghedi e Montirone. L'abitato principale dista circa 11 chilometri dal centro storico del capoluogo e circa 93 chilometri da Milano.
Dal punto di vista altimetrico, il territorio comunale risulta compreso tra i 120 m s.l.m. della frazione Gerole e i 108 m s.l.m. della località Belleguardello.
La struttura geologica è caratterizzata da due tipi di depositi alluvionali fluvioglaciali: a valle della zona delle risorgive, risalente al periodo Wurm, e quelli a monte della stessa zona, quest'ultimi ricoperti da limi più recenti.
Per quanto riguarda l'idrografia, Borgosatollo è solcato da una rete di canalizzazioni a scopo irriguo. Il Garza scorre nella fascia orientale ai confini coi comuni di Brescia e di Castenedolo, mentre il Naviglio attraversa i territori delle frazione Gerole e della località Venezia, passando nella fascia settentrionale del territorio comunale. Altre vie d'acqua ritenute di rilievo da Pola (2006) sono la seriola Molinera, la seriola Molinara, la Motella e le rogge Piffiona e Vescovada, mentre Mazza (1986) indica anche la Cominetta e il Rio Rino.
A Borgosatollo erano presenti numerosi fontanili la cui alimentazione, ridottasi negli ultimi decenni del XX secolo, era legata al fenomeno delle risorgive.
Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa).
Clima
A Borgosatollo vi è un tipico clima temperato continentale dell’alta pianura padana e delle medie latitudini, comune a tutta la Lombardia. Come nel resto della pianura bresciana nel periodo invernale è frequente la nebbia ed anche le gelate e la neve. L'estate può essere calda e afosa nei mesi di luglio e agosto, con temperature che possono salire oltre i 35º. In primavera e in autunno il clima è più mite e più umido; secondo la Classificazione climatica Borgosatollo appartiene alla zona E.
Storia
Epoca romana e alto medievale
Esigui sono i reperti di epoca romana e longobarda, dai quali non si può desumere l'esistenza di insediamenti umani nella zona di Borgosatollo in quei periodi storici. Due tombe romane a spioventi con cippi sepolcrali a testa tonda, le cui lapidi sono conservate presso il Museo romano di Brescia, sono state rinvenute nel 1933 durante i lavori di scavo del canale Garza. Di attribuzione longobarda è invece un'altra tomba, rinvenuta in località Casello. Essa era delimitata da pietre di medolo e conteneva sei scheletri e alcuni reperti. Bosio (2006) riporta che l'origine del toponimo di Scodelle, secondo il Bonaglia, sarebbe da attribuirsi alla presenza della popolazione germanica e che anche Belleguardo, anticamente noto come Bereguardo, avrebbe un'origine simile.
Il basso medioevo
Fino al Duecento, il territorio di Borgosatollo era incolto a causa delle caratteristiche del terreno, sostanzialmente ghiaioso, e per la mancanza di una rete irrigua. In quel periodo, per iniziativa della repubblica comunale bresciana e del vescovo Berardo Maggi, furono costruite delle derivazioni del Naviglio Grande bresciano, quali il Naviglio Inferiore, la roggia San Pola, la Mora o Avogadra e la Vescovada, che permisero di bonificare il terreno fino all'attuale via San Francesco d'Assisi.
Borgosatollo nel Trecento fu coinvolto nelle guerre fra Scaligeri e Visconti, data la sua posizione strategica. Secondo Mazza (1986) furono costruiti due castelli: uno sul Naviglio, nei pressi del ponte lungo la rotabile che collegava Poncarale a Castenedolo e Rezzato, e uno in prossimità dell'attuale contrada del Castello, a difesa degli abitanti.
Durante la seconda metà del Trecento, i Visconti erano divenuti stabili dominatori del bresciano e decisero di ripopolare le zone devastate dalle guerre e dalla pestilenza del 1348 con abitanti provenienti dalle valli bergamasche della val di Scalve e della val Seriana. Anche Borgosatollo vide popolarsi di nuovi nuclei familiari provenienti da quelle zone.
Attorno al 1380, gli abitanti del paese che non avevano ottenuto la cittadinanza bresciana si costituirono in comune con un sistema, quello delle Vicinie, che fu mantenuto in auge fino al 1797. Secondo l'Estimo visconteo del 1385, il comune appartenne alla quadra di Capriano con Mairano.
L'età veneta
Nella prima metà del Quattrocento, Borgosatollo passò sotto la Repubblica di Venezia come tutto il territorio bresciano. In questo periodo furono edificate la chiesa di Santa Maria Assunta, divenuta in seguito parrocchiale, e quella della Trinità, posta fuori dal paese e funzionante come ospizio. Nel 1439 il Castello fu brevemente occupato da Taliano del Friuli per poi tornare sotto il controllo della Serenissima.
Il paese fece parte inizialmente della quadra di Ghedi, mentre in seguito passò a quella di Rezzato.
Nel Catastico bresciano di Giovanni Da Lezze (1610) non risulta la presenza di alcun fortilizio, per cui Coccoli (2006) presume che il Castello fosse stato abbattuto in precedenza. Il Podestà veneto segnalò la presenza della chiesa della Trinità, segnalandola come non officiata, e di quella di San Michele in Piffione.
Nel 1611, l'esercito della repubblica veneta si scontrò con i banditi che erano protetti a Borgosatollo dal nobile Filippo Franzoni che fu catturato l'anno seguente e condannato al carcere a vita; il suo palazzo fu demolito. Nello stesso periodo fu edificata la chiesa dei Santi Faustino e Giovita presso le Gerole.
Il 1º agosto 1762 fu posata la prima pietra della nuova parrocchiale, costruita su progetto di Antonio Marchetti. Lo stesso architetto, nel 1780 fu chiamato dal nobile Antonio Guerrini per ristrutturare il palazzo familiare, che fu completato dieci anni dopo.
Nella Descrizione generale del 1764, il comune risultò appartenente ancora alla quadra di Rezzato.
L'epoca napoleonica e asburgica
Nel corso del 1796, il territorio bresciano era stato occupato dalle forze repubblicane francesi. Nel marzo dell'anno seguente fu istituita la Repubblica bresciana che in novembre confluì nel dipartimento del Mella della Cisalpina. Cessò di funzionare il sistema delle Vicinia sostituito ben presto da un'assemblea di cittadini la cui composizione fu stabilita in base al censo. Nel maggio 1797 l'istituzione comunale fu inserita all'interno del Cantone del Garza Orientale che fu ribattezzato Distretto dalle leggi di maggio e ottobre 1798. Dopo la parentesi austro-russa (1799), nel 1801 il comune fu assegnato nel Distretto I di Brescia e in tale veste si mantenne dopo la trasformazione della Cisalpina in Repubblica Italiana.
Dopo l'istituzione del napoleonico regno d'Italia (1805), Borgosatollo fu classificato come comune di terza classe ed entrò a far parte del Cantone IV di Brescia, appartenente al Distretto I che aveva il medesimo capoluogo.
Nel 1814, il paese fu occupato dalle forze austriache. In seguito al Congresso di Vienna, entrò a far parte della provincia di Brescia del Regno Lombardo-Veneto di cui gli Asburgo d'Austria furono casa regnante. Con la notificazione del febbraio 1816, l'amministrazione municipale fu assegnata al Distretto I di Brescia
Dopo l'Unità
A seguito degli eventi della seconda guerra d'indipendenza italiana (1859), Borgosatollo entrò a far parte del Regno di Sardegna (dal 1861, Regno d'Italia). Sulla base del decreto Rattazzi fu inserito nel Mandamento IV di Rezzato, appartenente al Circondario I della nuova provincia di Brescia.
A cavallo dei secoli XIX e XX, nel paese s'impiantò la ditta Facchi & Fisogni che per prima sperimentò in Italia il sistema di distribuzione frazionata del latte, sia intero sia scremato, distribuendolo in bottiglie di vetro in tutto il capoluogo di provincia.
Con regio decreto 4 dicembre 1927, n. 2350, fu soppresso il vicino comune di Montirone il cui territorio fu assegnato a quello di Borgosatollo. Nel 1955 fu ripristinata l'autonomia municipale montironese, concretizzatasi l'anno seguente.
Stemma
Lo stemma del comune fu definito dal regio decreto 28 agosto 1931 dopo la richiesta avanzata l'anno precedente dall'amministrazione municipale alla Consulta Araldica di Firenze sulla base di una rappresentazione in pietra posta sull'arco dell'ingresso del palazzo comunale. Lo scudo è di tipo sannitico, timbrato dalla corona regolamentare dei comuni italiani, e raffigura una pecora rampante su sfondo azzurro. I due rami in decusse sono di alloro, a sinistra, e di quercia, a destra, entrambi rappresentati con frutti.
Bosio (2006) riporta la tradizione popolare secondo la quale lo stemma originario avesse un cinghiale rampante su sfondo verde, come testimoniato anche da alcune versioni del gonfalone comunale.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa di Santa Maria Assunta
Si tratta della chiesa parrocchiale del paese (45°28′36″N 10°14′25″E), dedicata all'Assunzione di Maria.
La fabbrica precedente fu elevata fra il Trecento e il Quattrocento. L'edificio attuale è stato costruito su progetto di Antonio Marchetti nella seconda metà del Settecento: la prima pietra fu posata il 1º agosto 1762 e i lavori proseguirono nei decenni seguenti.
L'interno è ritmato da colonne architravate e da timpani triangolari. L'Annunciazione e l'Ultima Cena sono opera di Sante Cattaneo, mentre Santa Trinità coi santi Barnaba, Agostino e Monica è di Pietro Muttoni detto il Vecchia. Incerta è l'attribuzione dell'autore dell'opera Sant'Antonio e l'Immacolata, come i nove quadroni contenenti la vita di Maria. Le decorazioni sono opera di Pietro Scalvini.
Chiesa della Santissima Trinità
Edificio ecclesiale ad un'unica navata, originariamente posto sulla carrabile per Ghedi (45°28′01″N 10°14′32″E), e dedicato al dogma cristiano della Trinità.
Fu edificato nel Quattrocento ed impiegato come lazzaretto durante la peste del 1630.
Altre architetture religiose
Chiesa di San Michele Arcangelo, Piffione;
Chiesa dei Santi Faustino e Giovita, Gerole.
Palazzo Faustini-Arrivabene
Detto anche Palazzo Barucchelli, si trova lungo via Santissima(45°28′32″N 10°14′24″E).
La prima costruzione risaliva alla seconda metà XIII secolo o agli inizi del XIV secolo e fu di proprietà dei Faustini fino al 1635, quando passò al notaio Riccobello Richiedei di Lavone e in seguito ai Fè d'Ostiani. Sul finire del Settecento fu acquistato da Paolo Barucchelli, la cui nipote sposò un Arrivabene. L'ultima discendente di questa famiglia cedette il palazzo con il vicino parco al comune.
Bosio (2006) nota come la struttura del palazzo negli anni abbia subito manomissioni, per cui dell'originaria costruzione rimangono solo quattro colonne, in pietra liscia, che sorreggono l'architrave del portico interno, mentre la disposizione dei locali, di stampo settecentesco, è stata stravolta. Su via Santissima si aprono un portale e un portalino, entrambi in bugne di pietra.
Palazzo Fisogni
È situato in via novembre, presso la piazza principale del paese (45°28′38″N 10°14′22″E).
La fabbrica attuale è il risultato della ristrutturazione operata nel Settecento dai nobili Crotte su precedenti edifici e case coloniche della famiglia Gandelli, del XVI e XVII secolo, di cui sono state mantenute alcune caratteristiche. Dal lato della strada, il parco è protetto da un alto muro cinta ornato da otto vasi di pietra sagomati e coronati da mazzi di foglie in ferro battuto. Il portale è a bugne, affiancato da lesene e sormontato da un cornicione. Il palazzo è orientato verso meridione; è presente un portico a sei campate con volte a crociera. I due portali in pietra, posti sulle testate del portico, presentano i due stemmi della famiglia Crotta.
Per quanto riguarda l'interno, una sala al piano terra, detta la caminada, ha il volto sorretto da otto mensoloni a voluto. Le sale al primo piano della parte settentrionale hanno il volto a carena in stile secentesco, mentre quelle della parte meridionale sono ornate da travetti settecenteschi. La cappella privata affianca ad est la galleria centrale. L'ala ad oriente presenta sale con pareti affrescate e soffitti decorati, in stile settecentesco, con paesaggi e medaglioni.
Palazzo Guarneri-Richiedei
Complesso che si trova in via Molino Vecchio(45°28′35″N 10°14′30″E). La facciata che dà sulla strada presenta un portale il quale è compreso fra due pilastri in bugne marmoree. Le aperture del pianterreno sono di dimensioni minori rispetto a quelle del piano superiore, mentre gli architravi e gli stipiti sono in finte bugne.
All'interno, la facciata è fiancheggiata da due ali del caseggiato rivolte verso nord le quali racchiudono un piccolo cortile. È presente un porticato dal soffitto lineare sorretto da sei pilastri in bugne marmoree. Sei stanze, separate dall'androne d'ingresso sono presenti lungo l'asse adiacente alla strada e di queste solo il salone da pranzo è dotato di elementi artistici: stucchi dorati sul soffitto e un fuoco marmoreo barocco la cui cappa è lavorata a stucco.
L'arredamento, che nel 2006 risulta asportato in quanto il palazzo è sede dell'oratorio femminile, era pure barocco, mentre sul buffet risultano incise le iniziali di Francesco Guarneri, primo proprietario della costruzione.
Al piano superiore, sopra il porticato, è presente una lunga galleria che fornisce l'accesso alle sette stanze, fungenti da camera. Una stanza, posta al termine ovest della galleria ha il soffitto con volta a crociera che fa presumere al Bosio che sia una parte più antica relativa ad un precedente edificio, di origine cinquecentesca.
Nell’ala occidentale sono presenti le stanze originariamente adibite a dispensa, cucina, alla produzione di latticini e alla stagionatura dei formaggi. Altre stanze erano adibite a stalla e a magazzino.
Villa Guerrini
L'edificio si trova a nord-est rispetto alla chiesa parrocchiale, all'interno di un cortile. Essendo circondata da case, risulta coperta alla vista (45°28′37″N 10°14′28″E).
Fu edificata a partire dal 1780 su commissione di Faustino Guerrini e del figlio Francesco Maria e su progetto di Antonio Marchetti, che nello stesso periodo seguiva il progetto della parrocchiale di Borgosatollo. Secondo quanto riportato da Coccoli & Bosio (2006), l'interno non fu mai completato.
La facciata è sostenuta da un portico di cinque campate sorrette da sei colonne in stile toscano. I cinque archi hanno ampiezze diverse: larghi sono quello centrale e i due esterni, mentre quelli che li inframezzano sono di più modeste dimensioni, in modo che le colonne risultino accoppiate. Portico, cortile e villa risultano divisi in due parti da un alto muro a seguito del passaggio di proprietà a due diversi soggetti.
Palazzo Guidetti
Ubicato presso piazza del Castello (45°28′33″N 10°14′28″E), si tratta di un palazzo costruito nel 1648, come segnalato da un'iscrizione sotto il portale d'ingresso, dal nobile Andrea Mori e dal figlio Feliciano, i quali avevano acquistato le loro proprietà in Borgosatollo da Cristoforo Franzone. Costui era stato condannato dai tribunali della Repubblica di Venezia nel 1612 per avere ospitato dei malviventi, in particolare Andrea Gatto da Medole, e fu ordinata la distruzione del suo palazzo. Secondo Bosio (2006) il palazzo Guidetti sorse sui resti di quelli di Franzone, ipotizzando anche che quest'ultimo non fu abbattuto, ma ristrutturato dai Mori.
Nell'Ottocento divenne proprietà dei Guidetti, da cui è tratto il nome. Il palazzo si presenta con una struttura massiccia, con un porticato sorretto da pilastri in pietra, sormontati da quattro archi centrali e da due laterali. Nel parco sono presenti capitelli dei secoli XV e XVI.
Villa Richiedei-Galeazzi
Situata lungo l'attuale via IV novembre (45°28′50″N 10°14′21″E), si tratta di una villa edificata dai nobili Richiedei nella prima metà del Settecento in un terreno che fino alla prima metà del secolo precedente appartenne alla famiglia Merenda. Nel 1980 fu acquistata da Carlo Galeazzi.
Il portale di ingresso è ornato da bugne in pietra ed è sormontato da un cornicione. La facciata è rivolta a meridione e presenta un portico di cinque campate, sorretto da quattro colonne in pietra e da due pilastri ai lati. Il soffitto del portico è a travetti in legno decorati da Giuseppe Ferrai. Durante la ristrutturazione seguita all'acquisizione dei Galeazzi, al primo piano sono stati scoperti i resti di piccole colonne che sorreggevano degli archi, rivelando che la facciata originaria, perduta in seguito a successive restaurazioni, prevedeva che ad ogni arcata del porticato corrispondessero due arcate al primo piano, dove si trovava la loggia.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2009 a Borgosatollo risultano residenti 974 cittadini stranieri. Le dieci nazionalità principali sono:
Religione
La religione maggiormente praticata a Borgosatollo è, come per l'Italia, quella cattolica, rappresentata nel paese dalla parrocchia di Santa Maria Annunciata, appartenente alla diocesi di Brescia.
Lingua e dialetto
Nel territorio di Borgosatollo, accanto all'italiano, è diffuso il dialetto bresciano.
Economia
Cultura
Cucina
Alcuni piatti caratteristici della cucina locale sono le "rane e bose".
Geografia antropica
Urbanistica
Il paese non è sorto su una storica direttrice proveniente dal capoluogo provinciale: la strada originaria che lo collegava a Brescia terminava a Borgosatollo, proseguendo verso Ghedi e Montirone sotto forma di sentiero. Il nucleo originario si sviluppò lungo questa direttrice, nel punto in cui si incrociava con quella est-ovest (le attuali via Roma e via Molino vecchio) e dove si innestava la piazza principale. Nei pressi di quest'ultima hanno trovato sede il centro religioso cristiano cattolico, la parrocchia di Santa Maria Assunta, e quello politico, il vecchio municipio e quello nuovo.
Nei primi dell'Ottocento avvenne il primo sviluppo del tessuto urbano, causato dal miglioramento della produzione agricola, che riguardò principalmente edifici rurali quali stalle e portici. La successiva espansione si ebbe nel primo dopoguerra, quando l'amministrazione podestarile mise in vendita e lottizzò i terreni della piazza d'armi, situata nei pressi dell'attuale via Martiri della Libertà.
Nel secondo dopoguerra, l'espansione urbanistica consumò il territorio in maniera costante e soprattutto seguì l'andamento nord-sud, a causa della presenza, ad est e ad ovest, di terreni agricoli non vendibili appartenenti a grosse realtà del settore primario. La prima lottizzazione delle aree artigianali e industriali riguardò la località Gorgone attorno all'alveo del Garza, dove nei progetti urbanistici degli anni cinquanta era prevista la costruzione della darsena di Brescia sul canale navigabile che avrebbe dovuto collegare il capoluogo cittadino al Mincio. I successivi piani di fabbricazione e piani regolatori ampliarono questo nucleo, facendo in modo che la zona industriale fosse separata da quella residenziale da una fascia agricola che si estendeva dalle Gerole fino ai confini meridionali con Ghedi. L'area residenziale, infine, fu caratterizzata da lotti piccoli e costruzioni monofamiliari.
Il piano regolatore valido fino al 2010 prevede il raggiungimento dei 10 000 abitanti, incrementando gli insediamenti abitativi in aree marginali e incentivando la riqualificazione dei cascinali dismessi.
Al 2006, l'area urbanizzata occupa una superficie di circa 2 100 000 m².
Frazioni
Lo Statuto comunale riconosce la presenza di due frazioni:
Gerole;
Piffione.
Nel territorio del comune sono presenti le seguenti località: Colombo, Fuserino, Gorgone, Pradossi, Sorec.
Infrastrutture e trasporti
Il centro abitato e la frazione Piffione sono attraversati dalla provinciale 23 Borgosatollo-Montirone che si innesta a settentrione sulla ex statale Brescia-Cremona e a meridione sulla provinciale 24 Chiaviche-Cadimarco. Dal centro di Borgosatollo inizia la provinciale 77 che collega il paese al vicino comune di Castenedolo, all'altezza della località Alpino.
Il territorio borgosatollese è attraversato ad occidente dall'Autostrada A21 Torino-Piacenza-Brescia. A ridosso dei confini comunali a meridione è presente il raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari che serve Borgosatollo tramite l'omonimo casello autostradale. Oltre a questo, i caselli più vicini sono quelli di Brescia Centro, a Brescia, e di Brescia Sud, in territorio di Poncarale.
La ferrovia Brescia-Parma passa a sud-ovest dell'abitato borgosatollese. Fino agli inizi del XX secolo, fu in funzione una stazione ferroviaria, in seguito dismessa e convertita in abitazione privata.
Il comune fa parte della rete urbana di trasporti della provincia di Brescia ed è pertanto servito dalla linea 14 Stazione di Brescia-Borgosatollo-Capodimonte.
Nelle vicinanze di Borgosatollo si trova inoltre l'aeroporto "Gabriele D'Annunzio" di Brescia-Montichiari, interessato principalmente al trasporto di merci.
Amministrazione
Sport
A Borgosatollo sono presenti due squadre di calcio: l' A.C. Borgosatollo 1982 Calcio che milita nel girone D lombardo di Promozione ed il Real Calcio Borgosatollo.
I colori sociali dell' A.C. Borgosatollo 1982 Calcio sono: il bianco ed il rosso. L' A.C. Borgosatollo 1982 Calcio è nata nel 1982.
Ci sono squadre di pallavolo e basket.
La squadra di tamburello fu campione d'Italia nella specialità nel 2001 e campione d'Europa nelle stagioni 2000, 2001 e 2002.
Note
Bibliografia
Guido Bosio, Origini e famiglie in Borgosatollo ieri e oggi - Il territorio e la società, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 2006, pp. 67-227, ISBN 88-86670-71-0.
Carlotta Coccoli, Guido Bosio, Il territorio in età moderna. Istantanee sulle architetture ed il paesaggio attraverso la lettura della cartografia storica in Borgosatollo ieri e oggi - Il territorio e la società, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 2006, pp. 233-313, ISBN 88-86670-71-0.
Giacomo Danesi, Ricerca araldica dello stemma comunale, Borgosatollo, Comune di Borgosatollo, 2006. ISBN non esistente
Attilio Mazza, Il Bresciano - Volume IV. La pianura, Bergamo, Bortolotti, 1986, pp. 278-279. ISBN non esistente.
Angelo Pola, L'ambiente contemporaneo in Borgosatollo ieri e oggi - Il territorio e la società, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 2006, pp. 317-334, ISBN 88-86670-71-0.
Giannetto Valzelli, Voci della memoria in Borgosatollo ieri e oggi - Il territorio e la società, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 2006, pp. 11-63, ISBN 88-86670-71-0.
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