Destinazioni - Comune

Atessa

Luogo: Atessa (Chieti)
Atessa (l'Atésse in dialetto atessano) è un comune italiano di 10 787 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Valsangro. È il più grande comune della provincia per estensione e l'ottavo per popolazione. Geografia fisica Territorio Si trova nella bassa valle del fiume Sangro. La sua superficie, con i suoi 11.003 ettari, è la più estesa della provincia e comprende una piccola parte decentrata dal resto del territorio, un'exclave a sud del comune di Tornareccio. I promontori degradano dolcemente fino a raggiungere la vasta piana alluvionale del Sangro. La quota minima è di 55 m s.l.m., a cui si giunge sulle rive del fiume, mentre quella massima è di 876 m s.l.m., nei pressi della località Fonte Campana, con un dislivello di oltre 800 metri: un passaggio dai caratteri di pianura a quelli di bassa, media e alta collina. L'altitudine della residenza comunale è di 435 m s.l.m. L'abitato di Atessa si snoda sulla sommità di un rilievo dalla pianta a forma di mezzaluna, isolato sulla campagna circostante, il cui punto più alto è di 473 metri, presso la Villa Comunale. I corsi d'acqua che solcano il territorio comunale sono numerosi, per lo più affluenti dei principali fiumi, il Sangro ad occidente e l'Osento ad oriente. Tra i principali tributari di essi possiamo ricordare il Torrente Appello, il Fosso Santa Barbara, il Fosso San Carlo, il Rio Falco e il Torrente Ceripolle. Il sottosuolo consiste in uno degli ultimi crinali in cui si trovano antichi depositi sabbiosi stratificati, visibili nei numerosi affioramenti delle scarpate, con un tipico colore giallo ocra. Questi sedimenti, testimonianza della permanenza della fascia costiera in questo luogo e la seguente regressione del mare tra la fine del Pliocene e l'inizio del Quaternario, poggiano su terreni argillosi (Argille grigio-azzurre), frutto della sedimentazione in mare aperto di materiali terrigeni. Sono così costituite le ampie colline, sulle quali si trovano la maggioranza delle contrade, collegate da una fitta rete di strade secondarie a quelle più importanti del fondovalle. Storia Le origini di Atessa secondo alcune fonti risalgono al V secolo d.C. dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente. In seguito fu feudo di vari signori tra cui: dei Courtenay o Cortinaccio, di Filippo di Fiandra, dei Maramonte, del Conte di Monteodorisio, del re Ferrante e dei Colonna. Dopo l'eversione del feudalesimo il territorio versò in miseria. Successivamente si ebbe una breve ripresa sotto il casato dei Borbone, ma una successiva epidemia di colera che colpì il paese tra il 1816 ed il 1817 portò di nuovo il paese in miseria. Nel 1860 la cittadinanza partecipò con grande entusiasmo all'unità d'Italia ma, in seguito, dovette fare i conti col brigantaggio. Nella prima metà del XX secolo il paese partecipò alle due guerre mondiali perdendo 135 paesani nella prima e 79 militari e 21 civili nella seconda guerra mondiale. In seguito, negli anni settanta ed ottanta del XX secolo, la zona subì una radicale trasformazione economico-sociale per via dello sviluppo industriale della Val di Sangro. Toponimo Il nome deriva dall'unione di due centri abitati: Ate e Tixa. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Duomo di San Leucio; Chiesa di Santa Croce; Chiesa della Madonna della Cintura; Chiesa di San Pietro; Chiesa della Madonna Addolorata; Chiesa di San Vincenzo Ferrer; Chiesa di San Gaetano; Chiesa di San Rocco; Chiesa di Sant'Antonio; Chiesa di San Michele; Chiesa di San Giuseppe; Chiesa di San Giovanni Battista Chiesa di Santa Maria Assunta, presso il cimitero; Chiesa di San Nicola, in contrada Colle Flocco; Chiesa della Madonna del Rosario, in contrada Aia Santa Maria; Chiesa della Madonna del Buon Consiglio, in contrada Pili; Chiesa di Santa Maria, a sud-est del paese, in discesa Santa Maria; Chiesa della Madonna a Mare, all'incrocio tra la strada per Casalbordino e quella per Casalanguida; Chiesa di San Benedetto, a Piazzano; Chiesa di San Luca, nell'omonima contrada; Chiesa di Santa Maria degli Angeli, presso il Convento di San Pasquale in località Vallaspra; Ex Convento dei Domenicani; Chiesa di San Domenico, annessa all'omonimo convento; Il Chiostro delle Clarisse, costituito da alcuni resti delle arcate del chiostro del monastero di San Giacinto, fondato nel 1667; Chiesa di San Giovanni. Architetture civili Resti di mura e porte Resti di Mura con Torretta Le mura sono site nel centro storico, nel quartiere di San Michele. La Torretta viene utilizzata come residenza. La torretta è sita nel punto più alto del colle di San Michele. L'edificio è in pietra. Oltre le porte e la torretta urbane sono visibili dei beccatelli e dei ruderi delle mura siti tra la porta di San Giuseppe e Santa Margherita. I beccatelli sono realizzati in laterizio inglobati in un edificio. Mancano dati certi sull'edificazione delle mura. Fonti attestano l'esistenza della porta di San Giuseppe nel 1240. Altre notizie si hanno nello statuto comunale del 1616 quando vengono effettuate una ristrutturazione, delle aggiunge e delle approvazioni del precedente statuto del 1300. Nel XVIII secolo rimanevano solamente otto delle preesistenti dieci porte come risulta dagli annali di Bartoletti. Sempre il Bartoletti accenna che la porta di Santa Croce, presso l'omonima chiesa, è stata distrutta. Delle porte di San Lorenzo, San Giovanni e San Nicola non rimangono resti visibili. La porta di San Nicola fu demolita per pubblica sicurezza nel 1761 circa quando fu fatta una petizione per costruire una nuova porta. Nel 1781 venne così eretto l'arco 'Ndriano. Nel 1861 fu deliberato di abbattere la porta di Sant'Antonio per motivi di staticità e di agevolazione del traffico di carrozze. L'abbattimento della porta avvenne nel 1872. Mancano documenti sulla demolizione di altre porte, tra cui: la porta di San Giovanni, San Gaetano e dell'arco Pistilli, comunque esistenti nel 1702. Porta di San Michele o Porticella Era l'antica porta di accesso al quartiere San Michele e fu costruita nel VII secolo. Altri nomi con cui è nota la porta sono Porticella o porta di Santa Giusta, poiché in passato era affiancata da una chiesa che portava quel nome. Oggi si presenta con linee piuttosto semplici e presenta un prospetto che da un lato è più stretto dell'altro. È edificata in pietrame misto a mattoni. Porta Santa Margherita Si trova in Via Menotti De Francesco nel quartiere Santa Croce ed è un notevole esempio di architettura pre-angioina. La datazione della porta è incerta, secondo alcuni risalente al VI secolo mentre per altri all'XI secolo. Certo è che esisteva già nel XIV secolo quando fuori dalle mura e adiacente alla porta venne costruita la chiesa di Santa Margherita da cui prende il nome e che ora non esiste più. Agli inizi del XV secolo la porta ed il relativo sito divennero presidio militare per il controllo dei banditi. Venne restaurata infine nel XX secolo. Era la porta nord per l'accesso alla città, molto importante per i traffici commerciali con Lanciano, Chieti ed in generale con le coste. L'arco della porta, in pietra è a tutto sesto mentre la balaustra superiore è in laterizio. Arco 'Ndriano L'Arco 'Ndriano di trova lungo Corso Vittorio Emanuele a pochi metri da Piazza Garibaldi. La prima costruzione esisteva già intorno all'anno 1000 e nel 1268 venne costruito nei pressi della porta l'ospedale San Nicola. Intorno alla metà del Settecento la porta venne abbattuta ma già nel 1768 venne inoltrata la richiesta di costruirne una nuova con la funzione di rappresentanza con il nome di Arco 'Ndriano. Presenta uno stile neoclassico dopo la ricostruzione, è costruita in laterizio ed è sovrastato da un loggiato chiuso, costruito nel 1780. Porta di San Giuseppe È sita in via Fontane vecchie. Fu costruita nel 1240, ad ogni modo già esisteva nel 1261 quando fu edificato un ospedale presso questa porta. La successiva documentazione dell'esistenza di questa porta risale a quando è citata la compagnia di Maria Santissima dei Raccomandati che assisteva i girovaghi ed i malati in un ospedale sito sopra la porta di San Giuseppe. Nel XIX secolo è l'apertura di fue finestre al secondo livello e di un balcone nel primo livello. Nel 1936 risulta in un cattivo stato di conservazione. Un documento del 1942 il primo livello della porta viene descritto come un piccolo corridoio largo 2 metri e lungo 6 metri versanti in cattivo stato e senza intonaco. La costruzione è a fornice centrale ad arco acuto. Dei beccatelli sono posti su entrambi i versanti della porta. I beccatelli sono composti da archetti a sesto acuto composti da mattoni che sporgono dai muri e poggianti su delle mensole in pietra. La costruzione è in muratura di mattoni e pietre. La pietra viene utilizzata per il lato a valle del fornice. Sulla facciata poggiano delle costruzioni più recenti rispetto alla porta. Su ambo i lati vi sono le buche pontaie. Palazzi Palazzo Coccia-Ferri Il palazzo è sito nel quartiere San Michele, in via Belvedere. È stato costruito nel 1569 ed è utilizzato come civile abitazione. È suddiviso in tre livelli suddivise da cornici marcapiano. Le aperture del secondo e terzo livello vi sono delle cornici ad arco del tipo presente in altri palazzi di Atessa. Palazzo Spaventa È un palazzo signorile ottocentesco in laterizio con una piccola corte interna situato in prossimità di Piazza Garibaldi. Venne edificato nel 1875 ma durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale ne crollò una parte, quella che ancor'oggi si nota sul lato destro. Le mura del piano inferiore presentano dei mattoni a bugnato fino al settore centrale del portale. Gli altri due piani presentano lesene con capitelli in pietra. Casa De Marco Situata dietro la chiesa di San Pietro in Via Salita Castello, è ritenuta l'antico castello della città. Fu costruito nel XV secolo ma l'edificio che si presenta oggi è il risultato di più trasformazioni. Dell'antico edificio rimane una finestra in stile gotico-pugliese ad arco acuto, contornato da una cornice con motivi vegetali, ricca ed aggettante, con capitelli pseudo corinzi, sorretti da leoni stilofori su mensole. Palazzo Marcolongo Si trova anch'esso in Via Salita Castello, di fronte alla casa De Marco che secondo gli storici venne costruito nel 1724. Appartenne ai Massangioli ma nel 1880 fu venduto a Giuseppe Marcolongo. È l'unico esempio di tardo barocco ad Atessa, bipartito orizzontalmente da una cornice. Il settore inferiore è inquadrato da un ordine di paraste e presenta al centro il portale in pietra scolpita, ornato da un'alta cornice curvilinea con volute riccamente decorate. Lo stesso stile è riproposto in modo semplificato nel portone in legno e nei balconi laterali. Palazzo De Francesco È sito in Corso Vittorio Emanuele. Alcune fonti bibliografiche vogliono costruito il palazzo sul finire del XVIII secolo. La parte centrale è leggermente aggettante, in essa è inquadrato il portale incorniciato da un finto bugnato sovrastato da un balcone nel primo piano con cornice e mensole ed un balcone più piccolo nell'ultimo piano. Nel primo piano vi sono delle finestre incorniciate da uba cornice bugnata, mentre il secondo è caratterizzato solamente da balconi. Il palazzo è coronato in alto mediante un cornicione. Palazzo Flocco È sito nella salita posta tra il quartiere Santa Croce e Largo Castello. È stato costruito nel 1654. Nel suo interno vi erano dei locali adibiti a magazzini ed alla lavorazione di prodotti agricoli. È interamente intonacato e suddiviso in tre livelli. Consta di un'altana che veniva usata per controllare i latifondi sulla pianura. Una scalinata, decentrata rispetto alla facciata, permette l'ingresso al primo ed al secondo livello. Palazzo Carunchio È sito in Via M. De Francesco, nel quartiere di Santa Croce. Filippo Carunchio fece erigere il palazzo nel 1857. Durante la seconda guerra mondiale dei bombardamenti fecero crollare dei solai con volte posti nel lato nord-est. I solai furono successivamente ricostruiti. È in stile ottocentesco. La facciata è realizzata in pietra, verosimilente doveva essere intonacata. Il laterizio venne usato solamente per le paraste e per le finestre. Il palazzo si sviluppa in due livelli suddivisi esternamente da una cornice marcapiano. Verticalmente, la facciata, invece, è suddivisa da lesene che separano i vari ingressi ed i vari balconi. Le lesene terminano in capitelli che sostengono una trabeazione semplice sormontata da un cornicione leggermente aggettante. Il coronamento è orizzontale. Villa Satrino È sita in località Satrino. È utilizzata come civile abitazione. Alcuni storici locali datano la villa al XVIII secolo, tuttavia mancano documenti che avvalorano questa ipotesi. La villa fu utilizzata da Monsignor Gerolamo Spaventa come residenza di campagna ove visse fino alla sua morte nel 1818. Il palazzo, ad ogni modo, rimase alla famiglia Spaventa fino alla prima metà del XX secolo. L'interno è stato frazionato da più proprietari. La villa è stata alterata dalla realizzazione di case coloniche entro il recinto e di un frantoio su di un lato della villa. Il palazzo è in stile rurale con aspetto austero: le aperture sono prive di modanature, l'ingresso presenta una trabeazione semplice con una decorazione raffigurante un triglifo. La facciata è bianco-rossa. L'interno è a due livelli più seminterrato con aperture adibite ad illuminare le cantine collegate con l'esterno mediante un tunnel di fuga. Una torretta posta sull'angolo sud-ovest presenta delle feritoie. Un'abside è posta sul lato posteriore. L'abside ed un piccolo campanile dovevano essere la cappella del monsignore. Palazzo sito in contrada San Marco Il palazzo è sito presso la chiesa eponima della contrada San Marco a poca distanza dal capoluogo comunale. Mancano dati certi sulla sua costruzione, ma un'attenta analisi dell'edificio permette di affermare che l'edificio fu costruito nella prima metà del XIX secolo. Attualmente il palazzo versa allo stato di rudere. Il palazzo consta di due livelli. Il primo livello è in stile bugnato mentre, il piano nobile è caratterizzato da un balcone posto sopra l'ingresso principale. Ogni apertura del piano superiore consta di timpano triangolare con motivi floreali e figure femminili. Alcune porzioni di muri prive d'intonaco lasciano intravedere la muratura in pietra mista a laterizio mentre le parti d'intonaco rimanenti lasciano intravedere una tinta in rosa e celeste. Una scalinata posta alla destra del palazzo permetteva di salire direttamente al terrazzo del secondo livello. Il cornicione, sorretto da mensole è fortemente aggettante. Il teatro comunale. La biblioteca comunale. La casa Sorge, lungo via del Corso, ha una lapide con iscrizioni d'epoca romana sul muro esterno. Altri luoghi di interesse Colonna di San Cristoforo: Si trova sulla cima dell'omonimo colle a ridosso di piazza Garibaldi, il centro cittadino. Venne costruita in onore di San Cristoforo per invocare protezione dalla peste nel 1657. Venne restaurata nel 1955 a causa dei gravi danni subiti durante la seconda guerra mondiale. È realizzata in laterizio ed è composta da due piani a quattro facce, ognuno dei quali presenta degli archi a tutto sesto, su cui poggia la statua del Santo. Monumento ai caduti La torre medievale. La fontana grande. Risale al 1460. La fontana è realizzata in conci di pietra calcarea ed è alta circa tre metri. In quattro aperture si poteva porre il secchio o la conca per prelevare l'acqua. Vari esempi di architettura contadina nelle campagne circostanti. Scavi archeologici di Porcari Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Tradizioni e folclore San Leucio Le origini di Atessa si fanno risalire alla leggenda di San Leucio e di un gigantesco drago. Quest'ultimo sarebbe vissuto nel vallone di Rio Falco, che separava i due colli su cui sorgevano i nuclei abitativi di Ate e Tixa. Secondo la leggenda il drago seminava il terrore nella zona, tanto che neppure i lupi osavano frequentare i luoghi della sua dimora, ed esigeva dagli abitanti dei due paesi un tributo di carne umana per il suo pasto giornaliero, pena la devastazione degli abitati e il massacro della popolazione. Solo l'arrivo di Leucio, vescovo di Brindisi, pose fine al sacrificio di tante vite innocenti. Sorretto dalla forza della fede, il vescovo riuscì ad uccidere la bestia e a portarla fuori dalla grotta in cui si rintanava. Le due città di Ate e Tixa furono così riunite in Atessa. Al popolo venne donato il sangue nero del drago per esorcizzare i mali e per curare le malattie. Del corpo della bestia, San Leucio lasciò solo un'enorme costola, che volle fosse conservata in eterno dentro una chiesa da edificare ed intitolare a suo nome. In effetti, la cattedrale della città è intitolata proprio a San Leucio e vi si conserva una reliquia che la devozione popolare ritiene essere la costola del drago. San Martino Antichissime tradizioni e leggende si legano anche all'altro protettore di Atessa, San Martino abruzzese, nativo proprio di questa città. Secondo la leggenda Martino si fece frate e decise di andare a predicare in un piccolo convento a Fara San Martino. Tuttavia, in nome dell'amore che lo legava alla città di origine, il santo promise agli atessani bel tempo o piogge, secondo le necessità, se questi avessero invocato il suo nome con fede ed avessero visitato ogni anno il suo romitorio, portandovi in oblazione una grande torcia di cera. Dopo aver benedetto il popolo con un ramoscello d'ulivo, San Martino salì velocemente sulle montagne verso Vallaspra, attraversando sterpaie e boschi, voltandosi altre due volte per benedire il popolo e la città. Il santo giunse infine in una grotta della Majella, presso la sorgente del fiume Verde vicino Fara San Martino, e lì morì. Gli atessani erano devoti e riconoscenti a Martino: per impetrare la grazia dei buoni raccolti e in ricordo del viaggio dell'eremita, tutti gli anni ripercorrevano a piedi l'itinerario del santo, soffermandosi a pregare nei luoghi stessi in cui San Martino si era voltato a benedire i suoi compaesani. Questa tradizione è detta della 'ntorcia (che vuol dire "torcia"). Essa è ancora oggi particolarmente sentita tra gli agricoltori, che ripercorrono l'antico itinerario a piedi o in autobus. Cultura Istruzione Biblioteche Biblioteca Comunale "F. Cicchitti - Suriani". Scuole Nel comune sono presenti i seguenti istituti secondari di secondo grado: Liceo Classico Liceo Scientifico Istituto Tecnico Commerciale Istituto Professionale per il Commercio Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato ENAIP (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale) Musei Museo "Aligi Sassu". Eventi La manifestazione più antica si svolge dal 15 al 18 agosto. Essa costituisce una delle più attese festività della comunità atessana: consiste nella celebrazione dei santi Maria Assunta, Rocco, San Leucio ed Emidio, protettori della città, mediante una serie di spettacoli folcloristici e musicali. Una rassegna di musica jazz si svolge ogni anno in tre serate a metà luglio, nella piazza del Municipio: ne sono ospiti musicisti di fama nazionale e internazionale. Terza settimana di luglio: Rassegna nazionale di concerti bandistici. Ultima settimana di luglio: "Teatrilandia", festival di teatro per ragazzi. Tra luglio e agosto: Festival internazionale del folclore. Ferragosto atessano. Domenica delle Palme: Rievocazione della passione di Gesù. Venerdi Santo: Processione del Cristo morto. Prima domenica di maggio: Sagra del lessame (legumi e cereali misti lessati con acqua e sale). Prima e ultima domenica di maggio: La Ntorcia (Cero portato fino a Fara San Martino con una marcia che può durare fino a 17 ore). Prima settimana di agosto: Festa del Contadino. 7 dicembre: Festa dell'Immacolata Concezione con i falò della vigilia. Novembre/Marzo: Rassegna regionale di Teatro Comico Dialettale "Drago d'Oro" - Teatro Comunale "A. Di Iorio". Persone legate ad Atessa Alfredo Bajocco,(1982-1963), pedagogista Giulio Borrelli, giornalista. Domenico Ciampoli, (1852-1929), bibliotecario e letterato. Antonio Di Jorio, (1890-1981), compositore e musicista. Giuseppe Falcucci, (1925-2005), giornalista. Giorgio Mancini, danzatore e coreografo. Raffaele Sciorilli Borrelli, (1916-2002), letterato e politico. Geografia antropica Frazioni Aia Santa Maria, Boragna Fontanelle, Boragna San Paolo, Campanelle, Capragrassa, Carapelle, Carriera, Casale, Castellano, Castelluccio, Ceripollo, Colle Comune, Colle d'Aglio, Colle delle Pietre, Colle Flocco, Colle Grilli, Colle Martinelli, Colle Palumbo, Colle Quarti, Colle Rotondo, Colle San Giovanni, Colle Sant'Angelo, Colle Santinella, Colle Santissimo, Cona, Coste Iadonato, Croce Pili, Fazzoli, Fontegrugnale, Fontesquatino, Forca di Iezzi, Forca di Lupo, Fornelli, Giarrocco, Ianico, Lentisce, Mandorle, Mandrioli, Masciavò, Masseria Grande, Molinello, Montecalvo, Montemarcone, Monte Pallano, Monte San Silvestro, Osento, Passo del Vasto, Passo Pincera, Piana Ciccarelli, Piana dei Monaci, Piana dell'Edera, Piana Fallascosa, Piana La Fara, Piana Matteo, Piana Osento, Piana Sant'Antonio, Piana Vacante, Pianello, Piazzano, Pietrascritta, Pili, Querceto, Quercianera, Rigatella, Riguardata Scalella, Rocconi, Saletti, San Giacomo, San Luca, San Marco, Sant'Amico, San Tommaso, Satrino, Sciola, Scorciagallo, Siberia, Solagna Longa, Solagna Rigatella, Sterpari, Vallaspra, Varvaringi. Economia Settore primario Dato l'esteso territorio comunale (il più esteso della provincia di Chieti), Atessa possiede una discreta importanza nell'agricoltura, che si concentra nelle zone collinari, poiché la zona pianeggiante della Val di Sangro è occupata dagli insediamenti industriali. Proprio il processo di industrializzazione ha tolto forze di lavoro al settore primario, a cui consegue l'abbandono delle terre poco redditizie. Si producono principalmente vino, cereali e olio di oliva. Nella frazione di Piazzano sono molto concentrate le coltivazioni di pesche gialle. Il territorio presenta una diversificazione agricola, motivo della notevole ricchezza paesaggistica che vanta la Città. Settore secondario Le principali risorse economiche della Val di Sangro si concentrano nella zona industriale di Atessa, nella frazione di Saletti. Con l'industrializzazione degli anni settanta e ottanta, la struttura economica e sociale cittadina passò dal tipo agricolo-artigianale ad una dinamica società di tipo industriale. Fornisce lavoro a buona parte della popolazione dei paesi circostanti, fermando il drastico spopolamento e l'emigrazione verso altre nazioni dai paesi dell'entroterra. I principali insediamenti industriali sono rappresentati dallo Stabilimento Sevel Val di Sangro, il più grande impianto di produzione di veicoli commerciali leggeri d'Europa, la Honda, la Honeywell e la Pail serramenti, storica industria atessana. Settore terziario In passato le attività terziarie principali si concentravano nel capoluogo cittadino ma stanno acquistando sempre più importanza le attività presso le nuove zone residenziali della Val di Sangro e proprio per questo molte di quelle del capoluogo si stanno trasferendo nei nuovi centri. Amministrazione Cronologia recenti amministrazioni Sport Calcio Atessa possedeva fino alla stagione 2008-2009 due squadre di calcio: la Polisportiva Val di Sangro nata nel 1961, che militava nel campionato di serie C2 (campionato di livello nazionale corrispondente al 4º gradino del calcio italiano), e l'Atessa Calcio nata nel 1964 (fino al 1988 Ate-Tixa), che milita nel campionato regionale abruzzese di Eccellenza (6º livello del calcio del calcio italiano, il primo gradino su base regionale). Nell'estate 2009 si sono fuse per dar vita all'Atessa Val di Sangro. Altri sport Ad Atessa da ben 5 anni è presente una squadra di pallacanestro di nome Red&Blue Dragon Atessa. Nel 2001 ad Atessa nasce l'associazione "Real Atessa 2001". I suoi fondatori creano nel 2005 la squadra di calcio a 5 denominata "A.S.D. Real Atessa 2001" che per anni milita nel campionato di serie D. I loro sforzi vengono premiati nella stagione 2008/2009 quando arrivano secondi nel campionato calcio a 5 serie D/Chieti. Attualmente la squadra è tra le rappresentanti del campionato "Regionale Calcio a 5 serie C2". Nel 2007 è nata una squadra di Rugby, il Rugby Club Atessa, che attualmente milita nella serie C, girone Abruzzo-Marche. Galleria fotografica Architettura cittadina Panorami da Atessa Note Bibliografia Claudio Pellegrini, Una terra, una chiesa, un popolo, storia del Monte e della Valle di Atessa, Atessa 1998 Archioclub di Atessa, Atessa, guida della città (pagina 99). Editrice Rocco Carabba, Lanciano, 1983 Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Atessa Collegamenti esterni "Le vie del mondo" - Itinerari e percorsi turistici "Cattedrale di San Leucio - Patrono di Atessa"
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