Destinazioni - Comune
Fino del Monte
Luogo:
Fino del Monte (Bergamo)
Fino del Monte (Fì dol Mùt in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 1.116 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia.
Situato tra l’altipiano di Clusone e la Val Borlezza, sulla strada che porta al passo della Presolana, dista circa 38 chilometri dal capoluogo orobico.
Geografia fisica
Territorio
Storia
Le origini di questo paese paiono risalire all’epoca medievale. Prima di quel periodo erano presenti soltanto piccoli insediamenti che non costituivano un’entità comunale.
Fu nel corso del XIII secolo che il paese cominciò a svilupparsi notevolmente, grazie all’arrivo della famiglia Da Fin, che oltre a possedere grande prestigio e ricchezze, faceva parte delle milizie tedesche agli ordini dell’imperatore Federico Barbarossa. L’esponente di spicco della famiglia, tale Venturino Da Fin fece costruire una fortificazione a scopo difensivo, di cui ora restano soltanto pochi resti delle mura di cinta.
Conseguentemente anche il centro abitato si sviluppò attorno al maniero, con la costruzione di botteghe ed abitazioni che diedero notevole impulso ai commerci, favoriti anche dalla presenza di una strada che giungeva da Lovere, grosso centro posto sulle rive del Lago d'Iseo, salendo tramite la Val Borlezza.
Ancora oggi il paese conserva un impianto urbanistico in perfetto stile medievale, con le case che mantengono i caratteristici archi e loggiati, avendo conservato la sua struttura nel corso dei secoli.
Anche Fino del monte, come del resto la quasi totalità dei paesi della provincia di Bergamo, risentì notevolmente delle lotte fratricide tra guelfi e ghibellini, tanto che, nel 1378, fu messo a ferro e fuoco dai guelfi.
Questi scontri si rivelarono assai deleteri per la famiglia Da Fin, i cui membri di spicco cominciarono ad emigrare verso le città di Venezia, Trieste e Cremona. I pochi rimasti caddero in rovina, come si evince dal fatto che un membro della famiglia stessa fondò addirittura una confraternita di frati con lo scopo di offire assistenza ai suoi parenti caduti in disgrazia.
Il paese cambiò quindi impostazione, puntando su agricoltura, allevamento e piccolo artigianato, situazione che nemmeno l’arrivo della Serenissima riuscì a modificare, e nemmeno con la nuova dominazione si riuscirono a risollevare i commerci ed a ridare slancio all’economia.
Soltanto nel corso del XX secolo il borgo riuscì ad imprimere un nuovo slancio alla propria situazione economica, puntando fortemente sul turismo e sul conseguente sviluppo edilizio, facendo attenzione a non snaturare il territorio e la sua tradizione storica.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Imponente invece è la chiesa parrocchiale, dedicata a Sant'Andrea apostolo. Edificata tra il XIX ed il XX secolo in stile neorinascimentale, custodisce opere di notevole pregio, tra cui spicca una tela attribuita a Giovan Battista Moroni.
Merita menzione anche la chiesetta di San Salvatore, fatta edificare dalla famiglia Da Fin nel corso del XV secolo, nella quale sono racchiuse opere pittoriche di spessore, tra cui una Trasfigurazione dipinta da Enea Salmeggia.
Architetture militari
Nel centro del paese è ancora possibile vedere i resti di una torre appartenente a quello che era il castello medievale della famiglia Da Fin, memoria del passato del paese.
Demografia
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Amministrazione
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 274.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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