Destinazioni - Comune

Carpegna

Luogo: Carpegna (Pesaro e Urbino)
Carpegna è un comune italiano di 1.682 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche. Geografia fisica Il territorio del comune è interessato dal Parco naturale regionale del Sasso Simone e Simoncello di cui è la sede capoluogo. Una fitta rete di sentieri ben segnalati permette delle escursioni sempre interessanti. Il paese si stende in longitudine lungo le pendici meridionali dell'omonimo monte, a 748 m s.l.m., ed è una "stazione climatica". Accoglie numerosi turisti in estate grazie al suo clima particolarmente mite e asciutto. In inverno è possibile praticare lo sci e lo snowboard nelle rinnovate pista da sci del Monte Carpegna. Il territorio comunale include anche ben due exclave, una identificabile nella località Palazzaccio, compresa tra i comuni di Borgo Pace (PU) e Sestino (AR) e l'altra, identificabile nella località Torre Fossati, compresa tra i comuni di Belforte all'Isauro (PU), Mercatello sul Metauro (PU), Sant'Angelo in Vado (PU) e Sestino (AR). Toponimo Il toponimo deriva probabilmente dal latino silva carpinea, ovvero "bosco di carpini". Il carpino, sia bianco sia nero, è infatti un albero molto diffuso nei boschi di Carpegna. Carpegna è il nome anche di una montagna (il Monte Carpegna), di un territorio (la Carpegna) e di un'antica dinastia (i conti, dal 1685 principi di Carpegna), che condivide la stessa origine dei conti di Montefeltro e dei duchi di Urbino. Storia Una leggenda riportata dal Valli racconta che un Armileone Carpegna nel 466 riceve in dono, per i servigi prestati ad Odoacre, il dominio sul monte che prenderà il suo nome. Nel 962 un conte Ulderico di Carpegna, suo presunto discendente, riceve dall'imperatore Ottone I la conferma sulle terre di dominio e di altri feudi in Montefeltro e Romagna che ne legittima il titolo di feudo imperiale (documento poi rivelatosi falso). Le giurisdizioni dei conti di Carpegna, situate tra il Montefeltro, la Massa Trabaria e l'alta Valtiberina, a cavallo della dorsale appenninica tra Umbria, Toscana, Marche e Romagna, arrivarono nel Medioevo a comprendere alcune decine di castelli. In età moderna erano costituite da otto castelli, di cui quattro erano compresi nella contea di Carpegna e altri quattro nel principato di Scavolino. Si trattava di Feudi Imperiali, cioè di territori praticamente indipendenti, autonomi dagli stati confinanti (lo Stato Pontificio, il Ducato di Urbino - a vantaggio del quale erano andati diversi castelli prima dipendenti dai Carpegna e in cui i suoi Signori, i Montefeltro, rivendicheranno sempre anche il feudo di Carpegna come proprio - e il Granducato di Toscana). Questi feudi imperiali di Carpegna rimasero in vita fino al 1819, quando furono devoluti al Papa. Nel 1463 alla morte del conte Francesco, gli eredi si dividono i possessi della contea, originando le due linee dei conti di Carpegna di Castellaccia e di Carpegna di Scavolino Gattara. Nel 1670 il cardinale Gaspare (-1714), divenuto molto influente nella corte romana, riesce a vedersi riconoscere per la contea avìta notevole autonomia. Erige come sua sede oltre il palazzo a Roma, una imponente residenza nel paese. La contea ha così un mulino per la produzione di polvere da sparo che le incrementa notevoli entrate, riceve il privilegio papale di commerciare il sale acquistato a Rimini allo stesso prezzo di ogni altro stato sovrano, incrementando così il commercio del sale e di altre mercanzie tra la costa riminese e la Toscana. I conti si accordano con la vicina Repubblica di San Marino che, a grazie ai loro privilegi presso la corte papale, riesce a mantenere una propria effettiva indipendenza anche se mai rivendicata espressamente. Il nipote Francesco X Maria è tuttavia, privo di discendenza maschile e nomina suo erede il nipote Antonio, nato dal matrimonio della figlia Maria Laura con il marchese Mario Gabrielli. Ma l'imperatore Francesco I di Lorena, indispettito in qualità di granduca di Toscana, vuole far rispettare l'accordo del 1490 con Firenze, ove si sanciva il trasferimento della sovranità sulla contea alla Repubblica fiorentina in caso di estinzione maschile della famiglia. Così il 10 giugno 1749 108 soldati toscani invadono Carpegna. Ma presto la Francia prende le parti della Chiesa che protesta contro l'aggressione verso i territori da lei rivendicati a cui si affiancano anche il regno di Sardegna e la Spagna per sostenere l'autonomia del feudo. L'imperatore, trovatosi diplomaticamente isolato, dopo qualche anno di incertezze, ritira le sue truppe nel 1754 e il conte Antonio di Carpegna Gabrielli diviene l'effettivo possessore della contea fino all'espropriazione napoleonica del 1807. Temporaneamente riacquistata nel 1814, la contea è definitivamente ceduta alla Chiesa dopo notevoli pressioni e minacce da parte della corte pontificia. Il mistero delle campane di San Nicolò Carpegna ebbe un suo momento di celebrità nel 1970 per il misterioso fenomeno delle campane della chiesa di San Nicolò (XVII secolo) che inspiegabilmente suonavano pur rimanendo immobili. Lo strano fenomeno, che attirò curiosi e studiosi, cessò nel 1971 e non si ripeté più. Il suono delle campane è rimasto piuttosto oscuro nel suo svolgersi poiché ogni testimone riferiva il fenomeno in maniera differente, impedendo di chiarire lo svolgimento dei fatti. La Chiesa ha rifiutato fin dall'inizio il riconoscimento di "miracolo" nel fenomeno, visto che non ha prodotto guarigioni inspiegabili o episodi simili. La scienza, d'altra parte, non ha fornito alcuna spiegazione plausibile, né che si trattasse di uno scherzo, né che fosse un fenomeno acustico altrimenti spiegabile, visto che la possibile polarizzazione del suono è una scoperta recentissima. Monumenti e luoghi di interesse Palazzo dei Principi Al centro del paese si erge imponente il Palazzo dei Principi di Carpegna Falconieri, progettato dall'architetto romano Giovanni Antonio De' Rossi per il cardinale Gaspare di Carpegna. Il palazzo, iniziato nel 1675 e terminato dopo oltre venti anni, è ispirato alle ville fortificate di matrice fiorentina e alle grandi residenze signorili della Campagna romana. È tuttora abitato dai discendenti della millenaria famiglia ed è rimasto pressoché intatto dopo oltre 300 anni, un incendio e qualche forte scossa di terremoto (1781). Costituito di quattro livelli, al piano terra si trovano le stalle, le scuderie e le cucine, opera di alta ingegneria per il mantenimento e la cottura dei cibi. Salendo l'ampia scalinata si accede all'atrio con gli ingressi principali e la piccola ma suggestiva Cappella di Famiglia. Salendo ancora si accede al "cuore" del Palazzo, il piano Nobile, in cui troviamo la Sala del Trono, la sala verde e la sala gialla - così chiamate per via del colore degli ornamenti che le addobbano - e la preziosa biblioteca, contenente tra i tanti volumi anche manoscritti medievali di inestimabile valore. Al quarto e ultimo piano troviamo infine le camere, nonché la dimora attuale dei discendenti. In questa sede e presso la Rocca di Sassocorvaro, durante la seconda guerra mondiale, l'allora Soprintendente alle Gallerie e alle Opere d'Arte delle Marche Pasquale Rotondi, trasportò e custodi al riparo dai bombardamenti degli alleati e dalle razzie dell'esercito tedesco in ritirata oltre 10.000 opere d'arte. A ricordo della rischiosa operazione di salvataggio (che per poco non si risolse in un disastro, perché il comando militare tedesco s'installò nel Palazzo), è stato istituito il "Premio Pasquale Rotondi", attribuito ogni anno a chi, anche a livello internazionale, si sia distinto per "esemplari azioni di salvataggio del patrimonio artistico". Il Palazzo dei Principi è aperto al pubblico, esclusivamente su prenotazione, dall'estate del 2010 e la sua apertura ha avuto un notevole successo in termini di visitatori, anche e soprattutto per le numerose opere e i tanti arredi originali ancora presenti. Pieve di San Giovanni Battista A poco più di due chilometri dal centro del paese e al confine con il comune di Frontino troviamo la Pieve Romanica di San Giovanni Battista. Risalente al XII secolo, la chiesa conserva dello stile romanico la forma anche se le ristrutturazioni eseguite nel corso dei secoli hanno modificato profondamente l'aspetto originario. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Tradizioni e folclore Detti popolari Un curioso detto popolare recita: "Carpegna antico / Vivrai cent'anni / Non avrai un amico". È spesso citato dagli stessi abitanti di Carpegna a mo' di scherzosa autocritica riguardo ai loro rapporti interpersonali. Cultura Cucina La località è famosa anche per il suo tipico Prosciutto di Carpegna San Leo DOP, uno dei cinque prosciutti a denominazione di origine protetta d'Italia. La posizione di confine tra Marche, Emilia-Romagna, Umbria e Toscana ha fatto sì che le tradizioni gastronomiche nel tempo si mescolassero, creando piccole varianti dei piatti tipici di queste regioni. Amministrazione Sport Il piccolo paese di Carpegna è molto attivo a livello sportivo, anche a livello giovanile: sono infatti presenti squadre di calcio (A.S.D.Carpegna), basket (Basket Montefeltro) e pallavolo (Carpegna Volley), nonché un gruppo ciclistico (Gruppo Ciclistico C.F. Light Division), un gruppo di karate (Mi-Eli Karate) e un circolo ippico (Circolo Ippico Montefeltro). La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Carpegna che milita in Seconda Categoria. Fondata nel 1972 l'A.S.Carpegna, divenuta poi A.S.D.Carpegna in seguito a disposizione legislativa per Associazioni Dilettantistiche, ha da sempre rappresentato il calcio a Carpegna. Per quel che riguarda gli eventi sportivi a Carpegna si disputano eventi di livello nazionale come la Granfondo MTB "Il Carpegna mi basta", dedicata a Marco Pantani, e la Gara podistica "Giro del Monte Carpegna", entrambi organizzati dalla Polisportiva "Mirka Santini" che coordina anche le squadre di pallavolo e pallacanestro. La posizione geografica e il mite clima estivo fanno di Carpegna una meta ideale per ritiri estivi e organizzazione di camp didattici di squadre sportive, di ogni disciplina e per tutte le età. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Dato Istat all'1/1/2010. ^ Umberto Cordier, Guida ai luoghi miracolosi d'Italia, Casale Monferrato (AL), Piemme, 1999 ^ Arca dell'Arte, Sito ufficiale del Premio Pasquale Rotondi. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Bibliografia M. Tafuri, Un inedito di Giovanni Antonio De Rossi: palazzo Carpegna a Carpegna , "Palatino", 11, n. 2 (1967) F.V. Lombardi, La contea di Carpegna, Urbania 1977 T. di Carpegna Falconieri (a cura di), Terra e memoria. I libri di famiglia dei conti di Carpegna-Scavolino (secoli XVI-XVII) San Leo 2000 S. Cambrini, T. di Carpegna Falconieri (a cura di), Codice diplomatico dei conti di Carpegna (secoli XII-XIV), San Leo 2007 Voci correlate Contea di Carpegna Ulderico Cardinal Carpegna Gaspare Cardinal Carpegna Prosciutto di Carpegna Comunità montana del Montefeltro Santa Maria Maddalena (Carlo Crivelli) Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Carpegna
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