Capizzi
Capizzi (conosciuta dagli antichi col nome di Kapition, Capitium, Urbs o Civitas Capitina) è un comune italiano, di 3284 abitanti, della provincia di Messina in Sicilia. È un comune del Parco dei Nebrodi. Gli abitanti vengono chiamati Capitini, in dialetto Capizzuoti. Lo stemma rappresenta un guerriero con la corazza e il pìleo, le braccia tronche, pronto a difendere comunque la sua patria: "Tronche le braccia, pugnerem coi petti". Il Gonfalone è un drappo di colore bianco con la blasonatura d'argento e ornato di fregi d'argento. Geografia Capizzi sorge nell'interno dell'Isola, attorno al colle Verna, contrafforte nella parte meridionale dei Nebrodi, e sulle sorgenti del fiume Simeto, a 1139 m sul livello del mare. Storia "L'origine di questa città fu sempre ignota, e va smarrita nella notte dei secoli.", così inizia il Cap. II della Monografia della Città di Capizzi - Antica e moderna in Sicilia del 1847, relativo ai "Cenni sulla fondazione e vicende su Capizzi" di Nicola Russo, insigne letterato capitino. L'autore, e insieme a lui tanti altri, concorda nel far risalire l'origine della civiltà capitina al tempo dei Siculi o dei Sicani. Altri, infatti, si sono occupati di questa città nel passato: il Fazzello e l'Arezzo che si rifecero a Tolomeo ed a Filippo Cluverio, ma solo il Caruso avanza l'ipotesi che Capizzi, come Modica, a Bidi sarebbe stata costruita dai Siculi che, insediati in una prima fase lungo la costa orientale della Sicilia, si spostarono ad ovest nell'interno per sfuggire alle continue scorribande dei pirati greci. Studi del Brea, del Cavallaro e del Pace concordano nell'ipotesi che sia il centro che il territorio capitino rientrassero, nella seconda metà del IV secolo a.C., in una serie di insediamenti tra il Simeto ed il Salso. Solamente scavi archeologici potranno confermare tali tesi che ad oggi sono tutte di riscontri oggettivi e prove materiali. La citazione di Cicerone nelle Verrine, ove attesta che "L'Aurea Urbs Capitina" era tra quelle "vessate dalla sete dei Decumani sotto Verre", ci dà prova inconfutabile che almeno nel periodo romano l'esistenza di un centro abitato è certo. Seconda guerra mondiale La cittadina di Capizzi, durante l'invasione della Sicilia da parte degli anglo-americani nell'operazione Husky, visse la sua battaglia nei giorni che seguirono il 19 luglio del 1943, quando la 15ª divisione Panzergrenadie del generale Rodt dopo aver perso le città di Nicosia, Leonforte e Agira, dal 19 luglio si ritirò sulla cima della montagna di Troina, lungo la linea chiamata «Linea dell’Etna», insieme a reparti della divisione Aosta e artiglieria delle divisioni Aosta e Assietta. Luogo, questo, dove poi si svolse la cruenta battaglia di Troina. Questa ritirata lasciò la cittadina di Capizzi aperta all'occupazione da parte dei reparti del corpo di spedizione francese in Italia (CEF) al comando del generale francese Alphonse Juin, i soldati africani del CEF erano chiamati goumier ed erano al comando del generale francese Augustin Guillaume. Essi erano particolarmente abili nelle operazioni di montagna; i gourmier, durante tutta la campagna d'Italia, si distinsero per ripetuti e continuativi episodi di stupro, violenze gratuite e ruberie nei confronti delle popolazioni via via incontrate, episodi tristemente noti come marocchinate. In Sicilia a Capizzi, i goumier avrebbero avuto scontri molto accesi con la popolazione per i ripetuti episodi di violenza verso la popolazione femminile e non solo. Il primo episodio di "marocchinata" si ebbe tra Licata e Gela subito dopo lo sbarco americano, a subirlo una donna sfollata, ciò secondo lo storico Fabrizio Carloni. Successivamente si diressero a Capizzi, dove per la prima volta, e forse l'unica, si trovarono ad affrontare la risposta fiera e violenta dei cittadini del piccolo paese dei Nebrodi. I goumier del 4° Tabor comandato dal capitano Verlet, rimasero nella cittadina circa una settimana. Essi erano accampati all'ingresso di Capizzi nel Piano della Fiera e a Monte Rosso, dove iniziarono subito ad estorcere beni e cose ai capitini di passaggio. In seguito, per reazione al comportamento dei marocchini, vi furono episodi di intimidazione fatte dai capitani alle forze occupanti (come mostrare la corda), successivamente dopo alcuni episodi di stupro vi furono episodi di reazione violenta della popolazione. Infatti, diversi marocchini furono trovati impiccati ed alcuni furono trovati morti, anche a distanza di tempo dalla loro partenza da Capizzi, nelle campagne dei dintorni del paese. Si parla, anche, del ritrovamento di alcuni goumier uccisi con i genitali tagliati (secondo alcuni un chiaro segnale intimidatorio agli stupratori). In totale circa una quindicina di marocchini vennero uccisi, con l'acquiescenza delle autorità militari alleate; in altri casi gli autori degli stupri vennero uccisi a roncolate o evirati, sbudellati e dati in pasto ai maiali. Monumenti e luoghi di interesse Architettura religiosa Chiesa di S. Nicolò Santuario di S. Giacomo Chiesa di S. Antonio abate, nel Collegio di Maria Chiesa di S. Antonio di Padova Chiesa di S. Sebastiano Chiesa della Madonna delle Grazie Chiesa di S. Bartolomeo Chiesa di S. Leonardo già chiesa di Santa Sofia Diverse sono le chiese sconsacrate o perdute, che insistono o insistevano, nella cittadina di Capizzi; esse sono: Chiesa dell'Annunziata oggi Camera del Lavoro Chiesa di Sant'Elena Chiesa della Madonna della Catena Chiesa di San Rocco Chiesa della Madonna della Catena Chiesa di San Lorenzo Martire Chiesa di San Pietro Chiesa di San Giovanni Battista Chiesa di San Zaccaria Chiesa di San Nicolò dei Greci Architettura civile Palazzo Larcan Palazzo Russo Ex-monastero della Ss Annunziata o delle Benedettine (Municipio) Collegio di Maria Portico in Piazza Umberto I, piazza diventata dal 2011 piazza San Giacomo Opere di pregio artistico Organo della Chiesa di S. Nicolò o Chiesa Madre, opera di Raffaele La Valle, della seconda metà del XVI secolo, restaurato nel 1622 da Andronaco Congregazioni religiose Confraternita del SS. Sacramento Confraternita di S. Giacomo Confraternita della Morte Confraternita di S. Antonio di Padova Confraternita di S. Sebastiano Confraternita di S. Bartolomeo Confraternita di S. Leonardo Personaggi illustri Tra i personaggi illustri vanno ricordati: Marco Volumnio, poeta erotico, sulla lapide trovata nei pressi di Capizzi stava scritto: D.M. M. Volumni. Erotus. V. A. XXXVII. M. VII. C. Ancitus. Mico. MP." Fra Annunciato di S. Francesco, converso nel 1632 nel Monasterio della Madonna SS.ma dell'Itria di Marsala P. Illuminato Xharra, ex provinciale cappuccino, dottissimo in filosofia e teologia, ingrandì il convento di Gibilmanna, dove morì nel 1760 Donna Caterina Principato e Castronovo, la Signora dell'Oro, sposata con Francesco Russo, fondatrice del Collegio di Maria Ignazio Russo, (Capizzi,11/12/1819-20/12/1870) dottore in sacra Teologia, abate di Santa Maria del Piano, Arciprete, figlio del barone Giuseppe Russo e di Maria Teresa Larcan. Sac. Pietro del Campo, famoso architetto, disegnò la facciata della chiesa di San Nicolò, il portico nella Piazza Umberto I Natale Gullo, morto nel 1873, scrisse diverse opere tra le quali si ricorda La rivoluzione del 1849 Nicolò Russo, barone, (Capizzi, 1800-07/05/1884), scrisse varie opere tra cui si ricordano: Monografia della città di Capizzi (1847), Memoria sul Primato della Chiesa madre sotto il titolo di S. Nicolò in Capizzi (1850), Notizie storiche sulle chiese e luoghi pii di Capizzi (1851), Appendice prima alle notizie storiche delle chiese e luoghi pii (1852), Seconda Memoria sul Primato della Chiesa Madre di S. Nicolò in Capizzi, Istruzioni per le chiese e clero di Capizzi (1852), Appendice seconda alle notizie storiche (1853), Notizie sul legato di maritaggio disposto nel 1633 dal Cavaliere Fra Pietro Matteo Mancuso da Capizzi (1854) Luigi Sanzo, docente di anatomia comparata e zoologia nella R. Università di Messina Nunzio La Farina (1896-1961) compositore, musicista e professore di musica; nel 1943 ha composto una nota marcia intitolata "Madre Patria" Antonino Mancuso Fuoco (1921-1996), pittore naïf abate Giuseppe Ganguzza, dottore in teologia, nato a Capizzi il 23 settembre 1620, morto il 7 luglio 1663 a Capizzi. Rinomato Abate di Santa Maria del Piano, fu lodato dal Pirri e dall'Amico Giuseppe Bruno, chimico e fotografo, nato a Capizzi nel 1836, maestro di Wilhelm von Gloeden, fu membro della commissione delle belle arti di Taormina Salvatore Pagliaro Bordone, scrittore e storico, nato a Capizzi il 18 aprile 1843, morì nel 1925 sempre a Capizzi Cultura Biblioteca comunale Associazioni culturali Associazione Oriundi Capitini Associazione Culturale Gioventù Capitina Associazione Sportiva Dilettantistica Capizzi Cucina Viscotta 'ncilippati - Biscotti giulebbati al limone Ucciddati ['ucciɖɖati] - Buccellati Fave a macco Amministrazione Collegamenti col territorio Per chi proviene da Messina è raggiungibile tramite lo svincolo A20 di Santo Stefano di Camastra (114 km da Messina), dal quale dista 47 km: Per chi proviene da Palermo, tramite lo svincolo A20 di Santo Stefano di Camastra (93 km da Palermo), dal quale dista 47 km. Per chi proviene da Catania, tramite lo svincolo A19 di Agira-Raddusa (50 km da Catania), dal quale dista 57 km. Inoltre si può raggiungere anche dalla S.P. 168 che da Caronia Marina, lasciando la S.S. 113 settentrionale sicula, sale verso Caronia Montagna proseguendo per altri 32 km circa, all'interno del parco dei Nebrodi, si arriva a Capizzi. Evoluzione demografica Abitanti censiti Eventi Amministrazione Altre informazioni amministrative Il comune di Capizzi fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.1 (Montagne interne Nebrodi nord-occidentali). Galleria Note Bibliografia Marianna Fascetto, Almanacco popolare di Capizzi, Lussografica, 1998, ISBN 978-88-8243-029-0. Vito Maria Amico e Gioacchino Di Marzo, Dizionario topografico della Sicilia, S. di Marzo, 1858, pp. 1–. E. Igor Mineo, Donzelli Editore, 2001, pp. 171–, ISBN 978-88-7989-642-9. A. Forni, Atti della Giunta per la inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola. 1885[1] Vincenzo Castelli di Torremuzza, Fasti di Sicilia, Pappalardo, 1820, pp. 247–. Francesco Maria Emanuele e Gaetani Villabianca (marchese di), Della Sicilia nobile Volume 2, Ed. Forni 1757 p.372– [2] Cesare Orlandi (conte.), Delle città d'Italia e sue isole adjacenti compendiose notizie. 1770 p.237– [3] Naples (Kingdom), Collezione delle leggi e de' decreti reali del regno delle Due Sicilie. 1830 [4] Napoli e Borbone, Ferdinando 3. di Sicilia, e 4. di Napoli Re delle Due Sicilie, di Gerusalemme ec. infante delle Spagne duca di Parma, Piacenza, Castro ec. Gran Principe ereditario di Toscana ec. ec, 1815, pp. 85–. Michele Strazza, Senza via di scampo - Gli stupri nelle guerre mondiali - Collana “Un archivio della memoria”, CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA Commissione Regionale per la Parità e le Pari Opportunità, 2010. Altri progetti Wikiquote contiene citazioni di o su Capizzi Commons contiene immagini o altri file su Capizzi Collegamenti esterni Sito ufficiale del comune Portale Turismo della Regione Siciliana Capitini nel mondo Previsioni meteo