Ecco perché visitare Mistretta, la Sella dei Nebrodi
La cittadina di Mistretta, nota anche come "Sella dei Nebrodi" svetta su una cima tra gli 850 e i 1100 metri sul livello del mare, nel verde dei Monti Nebrodi, in provincia di Messina, famosi fin dall'antichità per il loro splendore.
La cittadina di Mistretta, detta anche la "Sella dei Nebrodi" per la sua particolare conformazione, si trova a metà strada tra Palermo e Messina e a pochi chilometri dal mare (15 chilometri circa), componendo una visione suggestiva, tra mare e montagna.
Il panorama che si può ammirare dalle parti più alte del paese è uno spettacolo unico: lo sguardo spazia dal verde dei boschi rigogliosi al blu del mare, con le Isole Eolie sullo sfondo.
In inverno, Mistretta si trasforma in uno scenario ricoperto di neve.
Le origini di Mistretta
Le origini di Mistretta rimangono avvolte nel mistero: a partire dal XVIII secolo, si è pensato che il toponimo potesse derivare dal fenicio Am'Ashtart o Met'Ashtart, ovvero "Città di Astarte", con riferimento a un'ipotetica origine fenicia di questo sito, dato che tuttavia non è confermato dalle fonti archeologiche.
Certo è che l'area era abitata in età protostorica, e questo è dimostrato dal ritrovamento di un ripostiglio dell'Età del Bronzo, avvenuto alla fine del XIX secolo e dal quale Paolo Orsi riuscì ad acquistare una cuspide di lancia oggi conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Siracusa.
Il museo locale di Mistretta conserva invece una oinochoe geometrica appartenente allo stile di Polizzello: materiali ascrivibili alla presenza greca compaiono a partire dal VI secolo a.C., periodo in cui l'area incominciò a essere di passaggio per i calcidesi in movimento tra Zancle, Pizzo Cilona e Himera.
Cosa vedere a Mistretta
Oggi, una passeggiata per il centro storico di Mistretta consente di ammirare le numerose chiese presenti.
Sul punto più alto del colle e del borgo storico, svettano i resti del Castello di Mistretta, edificato in epoca bizantina, ristrutturato e ampliato prima dagli arabi e poi dai normanni. Oggi si presenta allo stato di rudere, ma dal punto in cui sorge si gode di un'ottima vista panoramica, che giustifica pienamente la denominazione di "Sella dei Nebrodi".
Sempre in tema di fortificazioni, le tracce delle antiche mura di Mistretta sono oggi riconoscibili solo passando attraverso l'antica Porta Palermo, che sorregge i palazzi del Settecento e funge da accesso alla ripida "Via Porta Palermo", che s'immette nel cuore del centro storico creando uno scorcio davvero unico nel suo genere.
Cos'altro ammirare a Mistretta, la "Sella dei Nebrodi"? Tanti i palazzi storici, a partire da Palazzo Tita, nel Quartiere della SS. Trinità, posto di fronte all'omonima chiesa (chiamata anche chiesa di San Vincenzo).
Costruito nel 1885, con una bella facciata in stile bugnato, presenta dei balconi decorati con putti scolpiti da Noè Marullo. Il portale principale esibisce la Medusa e bassorilievi con mostri marini. Si tratta di uno dei più bei palazzi di Mistretta e prende il nome da una delle antiche famiglie signorili.
Urio Quattrocchi, tra i luoghi naturalistici della "Sella dei Nebrodi" da ammirare fuori dal centro storico è posto a quota 1.030 metri sul livello del mare, proprio al centro del Parco dei Nebrodi.
Si tratta di un laghetto alle pendici del Monte Castelli e raggiungibile attraverso un bel percorso di montagna.
Circondato da distese di boschi di faggio e diverse essenze mediterranee, il laghetto ospita attorno alle sue sponde piccoli mammiferi e uccelli originari dei Nebrodi (cicogne bianche e nere, cormorani) che possono essere osservati in ogni stagione dell'anno.
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