Destinazioni - Comune
Capistrello
Luogo:
Capistrello (L'Aquila)
Capistrello è un comune italiano di 5.419 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo situato a 737 m s.l.m. Dal capoluogo dista circa 60 km.
Geografia
Geograficamente è situato al confine tra la Marsica e la Valle Roveto e fa parte della Comunità Montana Valle Roveto, pur essendo da sempre l'ultimo centro della Diocesi dei Marsi. Per questa sua strategica posizione è da sempre terra di passaggio, una terra che metteva in comunicazione il versante tirrenico con l'area fucense. L'area capistrellana sorge ai piedi del Monte Cotento ed è un valico che divide in due l'Alta Valle del Liri: a nord-ovest la Valle di Nerfa ed a sud-est la Valle Roveto.
Si è anche attribuito il nome di Capistrello a un derivato dagli antichi accampamenti romani (caput castrorum), ma sembra che tale etimologia possa escludersi. L'etimologia del nome molto probabilmente deriva dalla posizione “a capo della stretta” (dal latino capistrum), ma nonostante ciò sono numerose le ricostruzioni etimologiche che non hanno fondamento. Ad esempio secondo la leggenda il nome deriva dal latino “Caput Castrorum” (ossia “Capo degli Accampamenti” in età Romana) come raffigurato nello stemma della città.
Capistrello è incastonato tra i Piani Palentini (in cui scorrono le acque del fiume Imele e del torrente Rafia e in cui sono tuttora visibili alcuni resti dell'acquedotto di epoca romana Angizia), il versante abruzzese dei Monti Simbruini, e la Valle del Liri: in cui scorrono per ben 120 km le acque dell'omonimo fiume che andrà poi a sfociare nel Golfo di Gaeta (Mar Tirreno) dopo aver confluito le proprie acque con quelle del fiume Gari in prossimità di Sant'Apollinare (Frosinone), formando così il Garigliano o Liri-Garigliano che per i 38 km restanti delineerà con il suo percorso i confini naturali tra Lazio e Campania. Il Liri ha una bacino idrografico di 4.140 km² e una portata che raggiunge in alcuni tratti anche i 50m³/s.
Il Comune è diviso in vari rioni (Ricetto, Camerata, Le Giorgìe, Baracche, Stazione, Santa Barbara, Polveriera, Casali, Pisciacotta, Giberghe, Collalto) e gli abitanti sono denominati capistrellani. Confina a Nord-Ovest con Tagliacozzo e la frazione di Villa San Sebastiano, a Nord con Scurcola Marsicana e la frazione di Cappelle dei Marsi, a Ovest con Castellafiume, a Sud-Ovest con Filettino (noto per le recenti intenzioni di diventare Principato), a Sud con Canistro (noto per la produzione dell'Acqua Santa Croce) e la frazione di Canistro Superiore, a Sud-Est con Luco dei Marsi e per finire a Est con Avezzano e la frazione di Cese dei Marsi. A dividere Avezzano da Capistrello c'è il Monte Salviano (quota 1.000 circa) e il suo Convento dei Frati Cappuccini dedicato alla Madonna di Pietracquaria, che dal 1999 è divenuta una Riserva naturale di 722 ha in cui è possibile ammirare alcune delle più notevoli specie di flora e fauna presenti sul territorio. Da Capistrello parte la Serra Longa, un lungo massiccio calcareo che scende in direzione sud-est fino al valico di Forca d'Acero, nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, passando per Collelongo e Villavallelonga. Con i suoi 2003 m s.l.m. il Monte Cornacchia è la vetta più alta.
Cenni Storici
L'area presa in esame non presenta attualmente resti o manufatti della più antica storia dell'uomo marsicano, ma solo testimonianze derivanti dall'esame dei tre insediamenti conosciuti dell'Alta Valle del Liri, risalenti all'età dei metalli: le Grotte Cola I e Cola II di Petrella Liri (scoperte nel 1877 dal famoso antropologo Giustiniano Nicolucci ed esaminate più accuratamente nel 1965 da Antonio Mario Radmilli) e l'insediamento di “Le Fosse” presso Civitella Roveto. La presenza dell'uomo nella Marsica e nella Valle roveto è però tuttavia molto più antica, probabilmente già nel Paleolitico Inferiore visto il ritrovamento di schegge laminari di tipo protolevalloisiano a pochi km da Capistrello. Intorno ai 150.000 anni fa, nel Paleolitico Medio, è certa l'esistenza di cacciatori neandertaliani che, provenienti dalla costa tirrenica, si inoltravano sino alla zona lacustre alla ricerca di grosse prede. Numerose invece sono le testimonianze della presenza umana nella Valle del Liri. All'età del bronzo è invece attribuibile l'insediamento di “Le Fosse” di Civitella Roveto, scoperto recentemente durante degli scavi per la costruzione di una cava, che veniva forse utilizzato da una comunità pastorale appenninica stanziatasi sul Lago del Fucino e praticante una transumanza stagionale. È certo che l'età del bronzo segnò il consolidarsi di alcune forme di potere all'interno dell'insediamento ormai stabile ed organizzato: appaiono, infatti, nelle sepolture marsicane di questo periodo alcune armi in bronzo ed utensili ad impasto rinvenuti presso l'antico insediamento “Civita di Fossa Rotonda” di Capistrello (conservati nel Museo di Chieti).
Il territorio comprende una parte dei Piani Palentini che il 23 agosto 1268 furono tetro della famosa Battaglia di Tagliacozzo combattuta tra i ghibellini sostenitori di Corradino di Svevia e le truppe angioine di Carlo I d'Angiò. Proprio questa battaglia, citata anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia (Inferno XXVIII, 17 18), rappresenta l'ultimo atto della potenza sveva in Italia.
A Capistrello ci sono anche i famosi Cunicoli di Claudio, realizzati circa duemila anni fa dall'Imperatore Claudio, che costituirono per l'epoca un'opera di ingegneria idraulica di eccezionale importanza. L'opera ha una valenza di altissimo interesse storico, naturalistico e archeologico. Nel territorio del Comune di Capistrello, si trova l'emissario Claudio, il terminale dei cunicoli con base di partenza Avezzano che avevano come obiettivo quello di defluire le acque del Lago Fucino nel Fiume Liri. L'apertura dell'emissario Claudio, i cui lavori furono avviati nel 41 d.C., avvenne verso al metà del 52 d.C., ma le acque smisero di defluire alla fine del 55 d.C. per la scarsa manutenzione e la sospensione dei lavori di scavo del canale che riceveva le acque. L'emissario divenne rapidamente inefficiente e a nulla valsero i successivi tentativi di restauro condotti dall'imperatore Federico II di Svevia. Poi ci provò il principe Colonna con l'aiuto di vari Comuni, ma i lavori non furono portati a termine per mancanza di fondi. Il prosciugamento definitivo fu realtà con il principe Alessandro Torlonia il 9 agosto 1862, quando scattò l'apertura delle barriere benedette dal Vescovo dei Marsi e l'acqua iniziò il deflusso verso la galleria e il fiume Liri. Il 1º ottobre 1878 gli ingegneri del Genio Civile Basilari e Bertocchi scrissero nella loro relazione: “la grande opera di prosciugamento del Fucino è ultimata”.
Feudo di Crescenzo, nel XII secolo, Capistrello divenne subito sede dell'Esattore della Gabella del Passo. Nel XVI secolo il barone Pompeo Colonna tolse molte terre ai monaci e trasportó in Capistrello la Bagliva di Civitella. Un ruolo centrale, dunque, favorito dalla presenza dell'unica strada che la Marsica avesse all'epoca, quella cioè che proveniva da Napoli passando per Sora e Cassino. Nonostante ciò l'importanza strategica di Capistrello apparve fondamentale solo verso la fine del Settecento, in occasione dell'invasione francese del meridione: infatti fu proprio in quella circostanza che la gendarmeria proveniente da Avezzano, si precipitò alla frontiera capistrellana per cercare di respingere l'offensiva francese. E fu ancora nella zona di Capistrello che operarono le bande sanfediste di Ermenegildo Piccioli, di Padre Domizio Iacobucci e di Michele Pezza duca di Cassano (soprannominato Fra Diavolo), tallonate dai soldati del colonnello Cavaignac. Nell'Ottocento, Capistrello fu visitata per ben due volte da un Sovrano: nel 1807 da Giuseppe Bonaparte e nel 1832 da Ferdinando II, venuti ad osservare l'imboccatura dell'Emissario claudiano. Qualche anno dopo l'inaugurazione della strada Avezzano-Sora (avvenuta nel 21 agosto 1854), tutta la zona circostante Capistrello fu martoriata dagli scontri tra briganti, truppe borboniche e soldati piemontesi. Alle ore 7.48 del 13 gennaio 1915 anche Capistrello fu colpito e danneggiato gravemente dallo spaventoso terremoto della Marsica di magnitudo 7.0 della scala Richter e XI della Scala Mercalli che uccise 93 capistrellani. Nel resto della Marsica molto più gravi furono le perdite, circa 30.000 morti su una popolazione di 120.000 unità, praticamente il 25% dei marsicani morì sotto le macerie. Il terremoto sterminò addirittura alcuni paesi come Frattura (Scanno), in cui persero la vita tutti e 120 gli abitanti. Molto più tragica è la storia recente di Capistrello. La prima vicenda avvenne il 20 marzo 1944, quando Piero Masci (un giovane diciottenne del luogo) prima di essere fucilato fu trucidato e seviziato dai tedeschi “giungendo al punto di strappargli i testicoli ed il pene” (come recita il rapporto del Comandante della Stazione dei Carabinieri) per il semplice fatto che aveva rubato un pacchetto di sigarette e della cioccolata al maresciallo tedesco che ospitava in casa sua. Mentre alcuni mesi dopo, il 4 giugno per la precisione, trenta pastori locali fuggiti sulle montagne capistrellane con il loro bestiame per scampare alle atrocità della guerra vennero catturati, imprigionati e poi fucilati alla nuca uno ad uno nel Piazzale della Stazione. Due giorno dopo, il 6 giugno, veniva ucciso Stati Fernando, semplicemente perché sospettato di partigianeria. Questa è la sconvolgente storia dei “33 martiri di Capistrello”. Il 23 settembre dello stesso anno, il cantoniere Ricci Mario fu freddato con una scarica di fucile mitragliatore da un militare tedesco per il semplice fatto che obiettò con un bisbiglio scherzoso «tra non molto li farò vedere agli Inglesi» alla richiesta della pattuglia di esibire i documenti. Per via di questi nefasti avvenimenti nel 25 maggio 2004, l'allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi insignì il Comune di Capistrello della Medaglia d'Oro al Merito Civile.
Popolazione
La popolazione di 5.419 abitanti è suddivisa in 2.138 nuclei familiari ed è composta da 2.638 maschi e 2.781 femmine: di cui il 67% compresa tra i 15-64 anni, il 21% superiore ai 65 anni, ed il restante 12% tra i 0-14 anni. L'età media della popolazione è di 43,2 anni e il reddito medio è pari a 8.936 €. La folta colonia albanese e bengalese rappresentano, insieme agli altri stranieri regolarmente residenti, il 5,8% della popolazione. Il tasso di natalità relativo all'anno 2010 è 9,8 ed è il 5º più alto in Abruzzo. Sono 1144 i celibi, 1445 i coniugati, 12 i divorziati e 53 i vedovi, mentre sono 949 le nubili, 1377 le coniugate, 8 le divorziate e 414 le vedove. Secondo le statistiche ISTAT è il terzo comune con la più alta percentuale di coniugati (51,6%) nella Provincia di L'Aquila. Lo precedono Luco dei Marsi e Pratola Peligna, ed è anche il terzo comune con il minor numero di divorziati (0,5%) nella Regione Abruzzo. Lo precedono Sant'Omero (TE) e Celano.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Occupazione
Attualmente risultano presenti sul territorio del comune 24 attività industriali con 71 addetti, pari al 9,31% della forza lavoro occupata, 108 attività di servizio con 181 addetti (23,72%), altre 134 attività di servizio con 320 addetti (41,94%) e 29 attività amministrative con 191 addetti (25,03%). Indicativamente sono oltre 800 gli individui occupati, pari a circa il 15-20% del numero complessivo di abitanti del comune.
Clima
Geograficamente è situato al confine tra la Marsica e e la valle Roveto e fa parte della Comunità Montana Valle Roveto. Proprio per questa sua strategica posizione è da sempre terra di passaggio, una terra che metteva in comunicazione il versante tirrenico con l'area fucense. L'area capistrellana sorge ai piedi del Monte Cotento ed è un valico che divide in due l'Alta Valle del Liri: a nord-ovest la Valle di Nerfa ed a sud-est la Valle Roveto. La posizione geografica ha una conformazione particolare visto che si sviluppa lungo tutta una strettoia compresa tra la delimitazione della catena dei Monti Ernici-Simbruini a nord, che delimita l’alta valle del fiume Liri, e la dorsale montuosa che la separa dalla piana fucense (da qui probabilmente deriva il nome stesso della città, capistrum = cavezza, a capo della stretta. A volte si vuole attribuire il nome di Capistrello come derivato dagli antichi accampamenti romani (caput castrorum) ma sembra che tale etimologia possa escludersi. Capistrello è caratterizzata da inverni freddi ed estati miti, con medie delle temperature minime piuttosto basse tutti i mesi dell’anno. La temperatura media annua infatti è di 10,75 °C con una media di 91 gelate annue. Il mese più freddo è gennaio con una media di 2,3 °C e i più caldi sono a pari merito luglio e agosto con 20,0 °C. La temperatura massima più alta mai registrata a Capistrello da una stazione meteorologica ufficiale è di addirittura 42,0 °C, mentre la più bassa mai registrata è di – 20,0 °C. Il paese, come buona parte della Marsica, è infatti soggetto a intense gelate in occasione di irruzioni di aria fredda. La piovosità storica è di circa 1091.3 mm annui distribuiti in 95 giorni con precipitazioni. La stagione più piovosa è l'autunno, seguito dall'inverno e dalla primavera, quando possono verificarsi copiose nevicate, mentre d'estate cadono mediamente 125 mm di pioggia in 15 giorni piovosi. Il limite massimo di accensione degli impianti di riscaldamento è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile.
Frazioni
Il Comune di Capistrello oltre all'omonimo capoluogo ingloba anche le frazioni di Pescocanale e Corcumello.Pescocanale, è la frazione più popolosa del comune di Capistrello. È posto su di un'altura rocciosa a quota 692 (“Pesco”), sovrastante una strettotia del corso del Liri (“Canale”) ed è rivolto verso la Valle Roveto, di cui costituisce il primo insediamento: il fosso di Rianza, a nord-ovest del paese, costituiva in età romana il confine tra i municipi di Antinum (attuale Civita d'Antino) e quello di Alba Fucens. Mentre in età medievale delineava il confine tra la Diocesi dei Marsi e la Diocesi di Sora, confine tutt'oggi ancora valido. Molto caratteristico ed assai antico invece è Corcumello, che sito a quota 744 m s.l.m. controlla lo sbocco fucense della strada antica che dalla Valle di Nerfa (tramite Pagliara dei Marsi il Valico di Girifalco) scendeva verso i Piani Palentini.
La struttura attuale risale all'alto medioevo. La sua origine ha radici italiche, quando su "Collalto" era sita un'ocre marsa o forse equa. Il nome attuale deriva dal feudatario normanno Roberto da Corcinella, che nella prima metà del X secolo dominava il territorio. Ben cinque chiese e i resti di un'abbazia benedettina fanno intuire il ruolo di primo piano che Corcumellum (in latino infimo) ebbe nel passato della zona. Molto suggestiva la Chiesa di San Nicola ed il palazzo-castello De Pontibus. Oggi, dopo la forte emigrazione degli anni passati, restano circa 200 abitanti dai quasi 2.000 del primo dopoguerra e per lo più anziani. In prossimità di Corcumello sorge la località di Colle Amico, anch'essa facente parte del Comune di Capistrello.
Sport
Lo sport più popolare in paese è sicuramente il calcio e la squadra principale della città è l'US Capistrello 1948, che in questa stagione milita per la quarta volta nella sua storia nel campionato di Eccellenza, ossia il sesto livello del calcio italiano. L'altra squadra di calcio è la Virtus Capistrello 2005 che invece milita nel Campionato di Prima Categoria abruzzese. Sono numerose le squadre locali che disputano tornei a livello amatoriale.
Oltre al calcio c'è una società podistica Polisportiva Atletica Capistrello, la squadra ciclistica dell'ASD Audax Capistrello e una società di volley femminile. Poi ci sono alcune palestre in cui è possibile praticare karate, taekwondo, kick-boxing e arti marziali. Negli ultimi tempi sono nate le società di Calcio a 5 e di Rugby, rispettivamente US Capistrello C5 e Capistrello Rugby.
Trasporti
Strade
Superstrada Avezzano-Sora, Capistrello
Strada statale 82 della Valle del Liri (Avezzano-Itri)
Strada statale 579 Palentina (Capistrello-SS5)
Ferrovie
Capistrello è raggiunta dalla linea ferroviaria Avezzano-Roccasecca, inaugurata a tratte tra il 1884 e il 1902 e lunga 79 km. Il territorio municipale è servito da 3 stazioni:
stazione di Capistrello;
stazione di Cupone;
stazione di Pescocanale.
La gestione degli impianti è affidata a RFI, controllata del Gruppo Ferrovie dello Stato (FS), mentre il servizio ferroviario è assicurato da Trenitalia.
Onorificenze
Amministrazione
Monumenti
Accanto ad alcuni resti dell'acquedotto romano di angizia e allo sbocco dell'antico Emissario del Fucino, è interessante «l'aggrovigliata tipologia dell'abitato medioevale tutto a saliscendi e quasi integro» (E.Pomilio). Meritano attenzione anche le frazioni di Pescocanale e di Corcumello.
Chiesa di Sant'Antonio da Padova: XII secolo
Chiesa della Madonna della Contra: con facciata seicentesca
Chiesa di Santa Barbara: XVIII secolo
Sbocco dell'Emissario dei cunicoli di Claudio: costruzione di notevole ingegneria idraulica di età romana
Officina Idroelettrica Casa Torlonia: XVIII secolo
Palazzo Lusi: con mura di cinta e torretta rompitratta angolare scarpata alla base trecentesche
Fortezza di Girifalco o Castrum Paleariis: con puntone avanzato e torre sommitale trecenteschi
Complesso Italico e Medievale di Collalto
Chiesa di Sant'angelo: con lastre del pulpito e campanile duecenteschi
Palazzo De Pontibus-Vetoli: con affreschi cinquecenteschi, portale tardogotico e arcature quattrocentesche e torre sghemba duecentesca
Torrione cilindrico sommitale rinascimentale: quattrocentesca
Chiesa di San Antonio a Corcumello: con portale rinascimentale
Chiesa di San Nicola: con facciata ed elegante portichetto cinquecentesco e pulpito duecentesco
Momumento ai “33 martiri di Capistrello”
Civita di Fossa Rotonda: centro fortificato safino con santuarietto italico-romano
Eventi, manifestazioni, fiere e feste principali
Carnevale Capistrellano (Domenica successiva al martedì Grasso)
Celebrazione Festa della Liberazione e Commemorazione dei “33 martiri di Capistrello” (25 aprile)
Pellegrinaggio presso la Chiesa dell'Eremo di Santa Maria del Monte (ogni domenica di maggio)
Fiera (8 maggio)
Celebrazione Festa della Repubblica (2 giugno)
Sagra dei “Ranati” (4 giugno)
Partita del Cuore: Juventus Club vs Milan Club (10 giugno)
Memorial Calcistico “Arterio Scatena” (11-12-13 giugno)
Festa Patronale in onore di S. Antonio da Padova (11-12-13 giugno)
Gara ciclistica “Città di Capistrello” (13 giugno)
Corpus Domini (giugno)
Rassegna Folkloristica Internazionale Agorà '81 “Città di Capistrello” (16-17 luglio)
Festival Arzibanda "Musica - Teatro - Arte" since 1997 (21-22-23-24 luglio)
Festa della Montagna o Festa delle Fragole (Prima domenica di agosto)
Gara Podistica “Cross Country Palentino” (14 agosto)
Pellegrinaggio con Fiaccolata Notturna e Festa in onore della Madonna dell'Assunta (14-15 agosto)
Festa Patronale in onore di San Rocco da Montpellier (16 agosto)
Festival Internazionale della Fisarmonica “Città di Capistrello” (Fine agosto)
Fiera (8 ottobre)
Sagra della Cococcia (Sabato sera in prossimità dell'11 novembre)
Accensione Albero di Natale (8 dicembre)
Arzibanda Winter (26-27-28 dicembre)
Assegnazione “Giglio d'Oro” (Fine dicembre)
Persone legate a Capistrello
Vincenzo Meco, ciclista (1940)
Giuseppina Fasciani, politica (1953)
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
Capistrello Storia Arte Archeologia di Giuseppe Grossi e Fulvio D'Amore, 2000, p. 342.
Giustizia Negata di Antonio Rosini, 1998 e ristampa 2005, p. 192.
Profili di un dissesto economico-finanziario di Antonino Lusi, 2009, p. 365.
L'eremo di Santa Maria del Monte di Mario Di Domenico con introduzione di Vittoriano Esposito, 2004, p. 362.
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