Capitolium - Tempio Capitolino (Sito UNESCO "Longobardi In Italia: i luoghi del potere")
Il Capitolium o Tempio Capitolino è un tempio romano situato in Piazza del Foro, lungo Via dei Musei, il nucleo dell'antica Brixia romana. Insieme al Teatro e ai resti del Foro cittadino costituisce il più importante complesso di rovine e resti di edifici pubblici d'età romana presenti nell'Italia settentrionale. Nel 2011 è stato dichiarato dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità e fa parte del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere". La costruzione dell'edificio è da attribuire a Vespasiano, nel 73 d.C. La sua paternità è confermata dalla scritta originale riportata sul frontone. Il Tempio fu realizzato sopra un precedente tempio repubblicano e la sua edificazione si deve alla vittoria dell'Imperatore sul generale Vitellio, nella pianura tra Goito e Cremona. Distrutto da un incendio durante le incursioni barbariche e mai più ricostruito, venne sepolto da uno smottamento del Colle Cidneo durante il Medioevo. Il Tempio fu riportato alla luce solamente nel 1823. L'impianto è quello del classico capitolium romano a tre celle, con il colonnato anteriore chiuso da un muro ai lati e posteriormente. Dietro l'avancorpo della facciata in stile Corinzio si aprono tre celle separate, ognuna ospitante un altare dedicato a tre rispettive divinità: Minerva, Giove e Giunone. Pregevole e ben conservata è la soglia della cella centrale, la più ampia, realizzata in marmo di Botticino, all'interno della quale si trova anche il più imponente dei tre podi. Al Tempio si accedeva attraverso una scalinata che saliva direttamente dal decumano massimo.