Chiesa di San Michele
La Chiesa di San Michele rappresenta uno degli esempi più significativi del Barocco in Sardegna. Dedicata al Santo patrono della città, si trova nel centro storico, in via Carlo Alberto. Le prime notizie di un edificio di culto dedicato a San Michele risalgono al XIV secolo e sono opera del notaio Fuyani, che lo riportò su mappa. Nel 1503 diviene Cattedrale pro tempore, in attesa del completamento della Cattedrale di Santa Maria. Venne ricostruita nelle forme attuali a partire dal 1612, per essere completata dalla Compagnia di Gesù, su progetto di Domenico Spotorno, che costruì anche il collegio annesso. La facciata presenta uno zoccolo di conci squadrati di arenaria; sul portale ligneo risaltano due simulacri marmorei che rappresentano l'Annunciazione e lo Spirito Santo. L'interno è a navata unica coperta da volta a botte, suddivisa in archi trasversali che poggiano su colonne corinzie, e ospita sei cappelle (con opere di maggior pregio: "Madonna della Freccia", "Sant'Ignazio di Loyola", "San Francesco Saverio", "Madonna Immacolata"). L'Arcangelo Michele è raffigurato sulla pala dell'altare maggiore e in una grande statua lignea; sempre sull'altare maggiore è presente un crocifisso settecentesco di scuola spagnola. La cupola della Chiesa è uno dei simboli di Alghero: a pianta ottagonale, impostata su un alto tamburo retto da pennacchi, è dotata di lanterna. Nel 1950 venne rivestita esternamente da mattonelle policrome realizzate su disegno di Antonio Simon Mossa e Filippo Figari.