Castello di Calatubo
Il castello di Calatubo (dal'arabo قلعة ﺍوبي - Qal'at 'Awbi, "terra di tufo") è un'antica fortezza che sorge nei dintorni di Alcamo, in provincia di Trapani. Il sito presenta frequentazioni antichissime, con resti di un insediamento elimo e di una necropoli. Le origini del Castello risalgono a prima del 1093, anno in cui il conte Ruggero definì i confini della diocesi di Mazara. Anticamente, attorno al Castello sorgeva l'omonimo villaggio, fondato sul commercio e l'esportazione di cereali. A partire dal medioevo il Castello ebbe un importante ruolo strategico come parte della linea di torri e forti situati lungo la costa da Palermo a Trapani. Il villaggio fu abbandonato in seguito alla conquista da parte di Federico II e il Castello perse la sua funzione originaria, trasformandosi in una masseria con l'aggiunta di magazzini e stalle. Alla fine del XIX secolo vi si produceva il vino "Calatubo". Il Castello rimase in buone condizioni fino al 1968, anno del terremoto del Belice. L'unico accesso percorribile è a ovest, attraverso una rampa gradonata. Da qui si raggiungono un pozzo, una chiesa ad aula e altri locali, arrivando al cortile che comunica con la seconda cerchia muraria. Nella terza si staglia una torre oblunga e all'interno il nucleo principale del Castello, una struttura a pianta rettangolare.