Mura Ciclopiche e Medievali
Le Mura di Spoleto si articolano in due tracciati diversi: il primo, detto anche "Mura Ciclopiche", è sorto a più riprese tra secoli VI-I a.C. ed è stato utilizzato fino al Medioevo; il secondo, denominato "Mura Medievali", i cui lavori sono iniziati nel 1297, è stato ultimato presumibilmente agli inizi del XIV secolo. Le Mura Ciclopiche sono costituite da strati di blocchi di pietra calcarea di diverse forme: lo strato inferiore è composto da grossi massi poligonali caratterizzati dalla totale mancanza di leganti. Corrono per circa due chilometri, seguendo la conformazione del Colle Sant'Elia, includendo il più antico nucleo abitato e ampi spazi verdi, ma escludendo la cima, dove secoli dopo verrà eretta la Rocca Albornoziana. Nelle Mura si aprivano cinque porte principali, più alcune pusterle. La cinta antica fu del tutto abbandonata in seguito all'ampliamento della città, quando si rese necessaria la costruzione di nuove Mura, stavolta realizzate in pietra colombina e ciottoli di fiume legati da malta. Tra una torre e l'altra, sono tuttora visibili dieci feritoie. In epoca successiva, la città racchiusa nelle Mura Medievali fu giudicata impercorribile, pertanto, venne progettato da Ireneo Aleandri un nuovo assetto viario, che prevedeva lo sventramento del centro storico. La realizzazione del progetto richiese circa cinquanta, fu inaugurato nel 1870 e non riconobbe alcun valore storico-artistico alle Mura Medievali.