Luogo - Area Archeologica
Mosaici di Villa S. Anna
Luogo:
Loc. S. Anna, Spello (Perugia)
Nel luglio del 2005, appena fuori dalle mura di Spello, sono venuti alla luce resti di un complesso monumentale di notevoli dimensioni. Le successive indagini archeologiche, hanno individuato sette ambienti, probabilmente relativi al corpo centrale di una villa o di un edificio pubblico di età tardo imperiale.
Un primo ambiente conserva quasi integralmente la pavimentazione a mosaico in tre colori (bianco, rosa e nero), raffigurante elementi geometrici. In un secondo ambiente sono conservati la pavimentazione, anch'essa in mosaico policromo, e resti delle pareti affrescate policrome. La pavimentazione per circa 140 metri quadrati presenta una decorazione a scansione modulare correntemente denominata "a cuscini" con rappresentazioni a carattere zoomorfo ed antropomorfo. All'interno dei cuscini ovali sono rappresentate figure di animali selvatici (pantera, cervo, cinghiale, anatra etc.) e fantastici.
Al centro dell'ambiente emerge una scena di mescita con due figure maschili, nude, di profilo. Il personaggio a sinistra sorregge sulle spalle un’anfora dalla quale versa il vino in una coppa sorretta dal personaggio di destra; il vino ricadente dal bicchiere è raccolto in un cratere poggiato a terra. Altri personaggi, realizzati sempre con tessere nere, sono disposti simmetricamente con in mano elementi vegetali o attributi legati al mondo dell'agricoltura, probabilmente raffiguranti le quattro stagioni.
Un terzo ambiente presenta una pavimentazione geometrica con tessere di maggiori dimensioni. Si tratta con molta probabilità del peristilio di cui si conosce l'intera lunghezza di m 24,50x5.
La fluidità del disegno e la resa cromatica, soprattutto dell'ambiente più grande, testimoniano l'alta qualità tecnica della bottega, le cui maestranze potrebbero venire da Roma per rispondere all'esigenza di un committente particolarmente facoltoso e di una specifica collocazione sociale. La villa può essere datata agli inizi del IV sec. d.C., verso cui sembrerebbero indirizzare anche i materiali restituiti dallo scavo.