Calendimaggio di Assisi: origini del corteo storico umbro
La primavera è la stagione della rinascita per eccellenza: tante le tradizioni che le rendono omaggio, come il Calendimaggio di Assisi e di altre località d'Italia. La Festa del Calendimaggio porta speranza e propizia la terra che rifiorisce. Scopriamo come si svolge...
Indice
Calendimaggio: significato
Il Calendimaggio, ossia "calende di maggio", è la festa stagionale che si tiene in onore della primavera, ovvero della rinascita del ciclo vitale della terra e degli uomini.
La Festa di Calendimaggio trae il nome dal periodo in cui ha luogo, dal 1º maggio in poi, ovvero nel giorno di "calende" secondo l'antico calendario romano. La stessa parola "calendario" riprende questo concetto: il primo giorno di ciascun mese, coincidente con la luna nuova e il nuovo ciclo lunare, dedicato alla dea Giunone.
Il Calendimaggio è una tradizione che si rinnova ancora oggi in molte regioni d'Italia, dove rappresenta a tutti gli effetti l'allegoria del ritorno alla vita e della rinascita.
Il rito propiziatorio della primavera affonda le sue radici nell'antichità più remota e risale a popoli ancora molto legati ai ritmi della natura: i celti festeggiavano Beltane, gli etruschi davano grande importanza all'arrivo della bella stagione per la vita dell'intera comunità.
La funzione magico-propiziatoria di questo rito riguarda spesso lo scambio di doni (uova, vino o dolci); i "maggianti" (cantori del maggio) intonavano strofe benaugurali girando di casa in casa. Simbolo della rinascita sono gli alberi e i fiori citati nelle strofe dei canti e usati come ornamento.
In alcune località la Festa di Calendimaggio è associata al culto di San Michele, santo del quale l'8 maggio ricorre l'apparizione nel Santuario di Monte San Michele, sul Gargano.
La Storia del Calendimaggio ad Assisi
Tra i riti più famosi del maggio, il Calendimaggio di Assisi è una delle feste più attese dell'Umbria e del centro Italia. Si celebra ogni anno il primo mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dopo il 1º maggio, per salutare l'arrivo della primavera.
La storia del Calendimaggio ad Assisi si rifà alle consuetudini pagane che celebravano il rinnovarsi del ciclo della vita attraverso feste e riti in uso presso l'antico popolo degli umbri.
A ciò si unisce la tradizione delle "canzoni del maggio", composizioni di poesie da ballo e canti attestati nelle vecchie cronache e nei documenti che riguardano la vita di San Francesco e che, alla fine del Medioevo, subirono anche l'influenza provenzale e francese: eseguite da brigate di giovani che si spostavano nei vari rioni della città per annunciare l'arrivo del mese di maggio.
Una terza componente del Calendimaggio di Assisi risale sempre al periodo medievale e riguarda le divisioni interne comunali tra una "Parte di Sopra" (Ghibellini) e una "Parte di Sotto" (Guelfi), facenti capo a famiglie rivali.
È da questa specifica componente che ha origine la sfida per la conquista del Palio tra le due Parti nelle quali è divisa la città: la "Nobilissima Parte de Sopra" e la "Magnifica Parte de Sotto", ancora oggi rievocate nello svolgimento di cortei in costumi medievali per i vicoli della città.
La Festa di Calendimaggio: come si svolge
Nell'epoca contemporanea il Calendimaggio di Assisi rimane una delle poche rievocazioni tradizionali che rispettano le fonti storiche. La festa si svolge secondo le seguenti modalità:
Giovedì
Benedizione dei vessilli e consegna delle chiavi: per la Parte de Sopra, presso la Cattedrale di San Rufino (il Duomo) e, per la Parte de Sotto, presso la Basilica di San Francesco, unico momento religioso della festa. La Parte che l'anno precedente ha vinto le gare di Madonna Primavera esegue le cosiddette "scene di Parte", attraverso la messa in scena di recitazioni in dialetto o in lingua dell'epoca, spettacoli e musiche medievali.
Venerdì
Il Calendimaggio di Assisi prosegue con l'Elezione di Madonna Primavera tra dieci giovani candidate, cinque per Parte.
Sabato
Cortei di Parte e bandi di sfida accompagnati da racconti medievali, musiche, danze e cori. Dopo una lunga attesa, il Maestro del Campo assegna finalmente il Palio recitando una formula solenne.
La Parte vincitrice riceve il Palio, del quale avrà cura fino all'anno successivo.
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