Destinazioni - Comune

Pisogne

Luogo: Pisogne (Brescia)
Pisogne (Pidógne in dialetto camuno) è un comune italiano di 8.142 abitanti della Val Camonica, che sorge sulla sponda nord-orientale del lago d'Iseo, in provincia di Brescia, Lombardia. Geografia fisica Territorio Presso la contrada Grignaghe vi sono ricchi filoni di ferro, con numerosissime miniere. Storia Già abitato in epoca preistorica, nel Medioevo fu un importante centro commerciale fra la Valle Camonica ed il Sebino. Nell'813 il Vescovo di Verona Rataldo possedeva proprietà in Valcamonica, tra cui Pisogne. Il 10 agosto 1132 Pisogne, tramite una bolla di papa Innocenzo II, viene donata al monastero di San Faustino e Giovita di Brescia. Trovandosi nel mezzo della guerra tra Bresciani e Bergamaschi per la conquista dei castelli di Volpino, nel 1199 verrà incendiata e distrutta dai Bergamaschi. Il 6 marzo 1206 la famiglia Avogadro riceve dal vescovo di Brescia Giovanni da Palazzo l'investituta della corte di Cemmo, Mù, Pisogne e Gratacasolo. Nel 1229 è per la priva volta citato il mercato di Pisogne. Nel 1287 la grande ribellione camuna guidata dai Federici e dei Celeri contro Brescia porta alla devastazione di Pisogne e all'uccisione di parecchi guelfi ivi residenti. A seguito di questo fatto la cittadina venne fortificata tra il XII ed il XIII secolo e concessa alla nobile famiglia Brusati. Nel 1291 Tebaldo Brusati è proclamato signore della città. Giovedì 19 giugno 1299 Cazoino da Capriolo, camerario del vescovo di Brescia Berardo Maggi, dopo aver visitato le pievi di Edolo, Cemmo, Cividate e esser tornato a Brescia, giunge a Pisogne per continuare la stesura dei beni vescovili in Valle Camonica. Qui il console della vicinia di Pisogne, di Pontasio, Grignaghe, Fraine e Toline giurano secondo la formula consueta fedeltà al vescovo, e pagano la decima dovuta. Confermano al vescovo di Brescia notevoli privilegi: che gli oneri della difesa del borgo siano a spese dei pisognesi, che non venisse costruita nella cinta muraria tutim vel domum de batallia seu fortezam, e la concessione dell'esercizio della giustizia civile e criminale. Questa comportaba facoltà di infliggere qualsiasi pena agli abitanti di Pisogne: Era inoltre proibito costruire nelle vicinanze qualsiasi tipo di fortificazione senza il consenso del vescovo. A questi patti il 21 giugno 147 Vicini giurano fedeltà. Nel 1305 gli Oldofredi sostituiscono i Brusati nell'esazione delle decime. Nel 1413 Carmagnola occupa Pisogne. Nello stesso anno si risolve la lite tra Pisogne e Pian Camuno per il possesso del Monte Campione. Il 4 dicembre 1462 il comune acquistò dal Vescovo di Brescia Bartolomeo Malipiero tutti i suoi stabilimenti e diritti, eccetto la Torre. Nel 1518 sono condannate al rogo otto streghe. Nel 1665 i forestieri residenti nella Vicinia di Pisogne chiedono gli stessi diritti degli Antichi Originari, ed il Governo Veneto glieli concede. Il 14 novembre 1727 il notissimo bandito Giorgio Vicario, uno dei più temuti buli della Valle Camonica, nato a Pisogne nel 1695, viene orrendamente assassinato. Nel 1817 viene riempita, con ingente spesa, la palude a nord del paese. Nel 1850 si abbatte sul paese la terribile alluvione del torrente Trobiolo. Nel 1907 Pisogne venne raggiunto dalla linea ferroviaria, ancora oggi funzionante. Nel XIX secolo e nel 1952 vennero scoperte antiche piroghe carbonizzate. Oggi non ne rimane traccia in quanto disperse. Feudatari locali Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato: Simboli Lo stemma di Pisogne si compone dei colori Argento, Azzurro, Nero e di un simbolo, la torre. Quest'ultima si riferisce alla "torre del Vescovo" nel centro storico dell'abitato Ricorrenze Dall'agosto 2007 si tiene annualmente un concorso di liuteria al termine del quale tutti gli strumenti in gara vengono esposti per una settimana nella Chiesa di Santa Maria della Neve. Ogni anno, nella settimana di ferragosto si tiene la tradizionale "Mostra Mercato" per il centro del paese. L'ultimo week end di settembre è inoltre organizzata la tipica "Festa del Fungo e della Castagna" con un grande mercato dei sapori tipici, caldarroste e spettacoli per tutti i gusti. È organizzata dalla Pro Loco pisognese. Il 12 maggio si celebra la festa patronale di San Costanzo martire. Ogni due anni si tiene il Palio delle Contrade, gara in cui si sfidano le diverse zone del paese in discipline sportive e non, giunto quest'anno alla 5ª edizione. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose La Santa Maria della Neve, contiene affreschi del Romanino; L'antica Pieve di Santa Maria in Silvis edificata intorno al IX secolo su antiche vestigia romane, ancor oggi in parte visibili, e contenente affreschi attribuiti a Giovanni Pietro da Cemmo. La chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta, XVIII secolo. Architetture militari La Torre del Vescovo che è situata nella piazza principale, del XII secolo. Sculture Sul lungolago vi è una scultura a forma semicircolare, composta da 10 pilastri sui quali è riportata una frase di Renato Guttuso, dedicata all'artista Romanino Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Tradizioni e folclore Gli scotöm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Pisogne è Sbògia Butíghe (rompi botteghe) oppure Maia óe (mangia aole), Durmintìne. Geografia antropica Frazioni Govine: Góen in dialetto camuno, un tempo separata da Pisogne dal torrente Trobiolo. Vi è nei pressi una cascata, chiamata Tufera, dalla portata di 120 litri. La chiesa è dedicata alla Natività di Maria. Fraine Gratacasolo Grignaghe: 909 m s.l.m., secondo il Fontana il nome indicherebbe la ghiaia. Una piccola località che si chiama Siniga, vuole Alessandro Sina, che fosse l'antica corte di Wuassaningo, citata in documenti. Vi è una solida struttura medievale del XV e XVI secolo, che indica floridezza economica. La chiesa parrocchiale è di San Michele Scutum: Barbòtoi Pressò Pontasio: chiesa parrocchiale di San Vittore. Scutum: Gacc - Gnài Sonvico: Summus Vicus, latino, documenti fino al XVII lo chiamano Zanzazio. Tra i proprietari dei terreni vi furono anche i Federici. La chiesa parrocchiale è di San Martino. scutum: Marandì - Nèspoli Toline: i vicini di Toline nel XIV secolo pagavano le decima ai Federici di Erbanno. Il 16 luglio 1713 un'inondazione minacciò il paese, ma passò indenne e sorsero numerosi ex voto a San Rocco, Sebastiano, Defendente, Pantaleone e Madonna del Carmine. La chiesa parrocchiale è di San Gregorio. Scutum: Tiratròle – Pèla fich Siniga: scutum: Aocàcc Cultura Persone legate a Pisogne Giovanni Maggiò, (1929 - 1987) Imprenditore edile, storico presidente della Juvecaserta. Giacomo Maria Corna Pellegrini, (1847 - 1913) Vescovo di Brescia Sport Pisogne vanta di 2 squadre sportive di rilievo; la Pallacanestro Pisogne che milita in serie C dilettanti e la New Volley 2000, squadra di pallavolo che disputa il campionato di serie B1 nazionale. Entrambe le formazioni hanno come sponsor principale la Iseo Serrature, che ha sede e stabilimenti nella zona industriale della Rovina. Infrastrutture e trasporti Strade Il territorio comunale è aggirato dalla Strada statale 510 Sebina Orientale grazie ad una galleria, a oriente dell'abitato. Ferrovie La stazione di Pisogne è una delle principali della Valle Camonica si trova nella parte sud dell'abitato. È una fermata della linea Brescia-Iseo-Edolo. Amministrazione Bibliografia Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984. Alberto Bianchi, Francesco Macario, In loco de Pisoneis - Pisogne 1299: il borgo del vescovo, Gianico, La Cittadina, 2008. Altri progetti Wikinotizie contiene notizie di attualità su Pisogne Commons contiene immagini o altri file su Pisogne Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Pisogne Collegamenti esterni Fotografie storiche - Intercam Fotografie storiche - Lombardia Beni Culturali Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2012. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 173. ^ Dato Istat all'30/06/2011. ^ a b Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 15. ^ a b c d Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 16. ^ Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 28, ISBN 88-343-0333-4. ^ a b c Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 17. ^ Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994, p. 340. ^ Roberto Andrea Lorenzi, Medioevo camuno - proprietà classi società, Brescia, Grafo, 1979, p. 128. ^ a b Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 18. ^ Tratto da: Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 600. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 20. ^ a b Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 21. ^ Bortolo Rizzi, Illustrazione della Valle Camonica, Bornato, Arti Grafiche Sardini [1870], 1974, pg. 194. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 26. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 30. ^ [1] URL consultato il 2-1-2009 ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 173. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 418. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 520. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - II°, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 658.
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