Santuario del Volto Santo
Il convento che oggi domina Manoppello è frutto dei lavori che a più riprese si sono succeduti dal 1848 al 1965 e che hanno stravolto l'aspetto originario dove i francescani si insediarono nel 1620. La facciata ripropone la bicromia della pietra bianca e rosa, sul modello della Basilica aquilana di Collemaggio. Unica testimonianza seicentesca resta la cappella che si apre a destra del coro e che edificata nel 1686 custodiva il "Volto Santo". Seguendo la narrazione del 1640/45 fatta da Padre Donato da Bomba, l'arrivo del sacro velo raffigurante il volto di Cristo e che alcuni vogliono sia la Veronica, è avvenuto nel 1506 quando un misterioso pellegrino lo consegnò al dottor Giacomantonio Leonelli. Passato alla famiglia De Fabritiis, nel 1638, Donatantonio dona l'immagine sacra al convento francescano da poco fondato. Il maestoso altare maggiore in marmi policromi del 1914, ospita la venerata effigie di Cristo, conservata in un prezioso reliquiario in argento. Annesso al santuario è una collezione di arte sacra, il cosiddetto "tesoro" che conserva tra gli altri, un tabernacolo ligneo dei fratelli cappuccini Marangoni, il reliquiario del Volto Santo in argento di manifattura napoletana del Settecento, e una bella tela seicentesca di scuola emiliana, raffigurante una intensa salita al calvario.