Destinazioni - Comune
Plesio
Luogo:
Plesio (Como)
Plesio (Pies o Piées nel dialetto locale , pronuncia fonetica IPA: /ˈpjeːs/), è un comune sparso italiano di 841 abitanti (maschi 421, femmine 420) della provincia di Como in Lombardia. Il comune fa parte della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio situato in Val Menaggio.
Geografia fisica
Territorio
Plesio è adagiato in zona collinare sotto le pittoresche crode dolomitiche del monte Grona, nelle Prealpi comasche, situato sul versante lariano della Val Menaggio al di sopra della riva occidentale del lago di Como. Da Como, suo capoluogo di provincia, dista 28 km.
L'intero territorio comunale ha una escursione altimetrica di 1.832 m, da 275 a 2.107 m s.l.m., comprendendo nel suo territorio, la cima del monte Grona (1.736 m) e la cima del monte Bregagno (2.107 m). È suddiviso in sei frazioni, disposte a varie altitudini nell'ampia conca formatasi dall'erosione del ghiacciaio nei più antichi calcari marnosi e nelle arenarie del carnico.
Nella classificazione sismica dei comuni italiani prevista dalla OPCM 3274/2003, Plesio è classificato in zona 4 (pericolo irrilevante).
Il corso d'acqua più importante è il Sanagra. Questo torrente nasce nelle vicinanze dell'alpe Nesdale, sotto la vetta del Bregagno e il suo letto rappresenta il confine occidentale del territorio comunale. In passato venivano attribuite proprietà miracolose alle sue acque, il suo nome si riteneva originasse etimologicamente dal latino sanat aegros, cioè guarisce gli ammalati. La val Sanagra è una delle valli ancora oggi poco conosciute ed incontaminate della provincia di Como.
Altri piccoli torrenti, ma di portata non significativa, sono presenti, così come numerose sorgenti, tra le quali la più rilevante è la fonte del Tröi, che fornisce le acque allo stabilimento delle acque minerali Chiarella.
Il paese, che gode di una magnifica posizione panoramica che spazia su tutto il centro lago, è circondato da prati e boschi secolari.
Tra le specie più rappresentative della flora troviamo: il castagno, il ciliegio selvatico, il tiglio, l'ontano, il nocciolo, il carpino nero, il maggiociondolo. Più in alto la betulla e sulle rocce della grona il pino mugo. Nelle vicinanze di Breglia è presente un esteso lariceto. Nel sottobosco troviamo il ginepro, il biancospino, il rododendro, il mirtillo, i funghi.
Clima
Secondo la Classificazione climatica il centro abitato è situato in zona E, 2880 GG.
Il clima di Plesio è di tipo temperato fresco, influenzato dalla sua relativa altitudine, dalla buona esposizione e dalla vicinanza al lago di Como.
I dati provenienti dalla stazione meteorologica di Milano Malpensa indicano, in base alla media trentennale di riferimento (1961-1990) per l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia, che la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno a +1 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +22 °C. Le precipitazioni medie annue sono superiori ai 1000 mm.
Storia
La preistoria
Plesio è un paese con antichissime origini.
I resti di una imponente cinta muraria che perimetrava la sommità del Ciapp del castell, così come i riferimenti della microtoponomastica circostante (Sibell, Dunira, Paron, Ligomena) fanno supporre la presenza di un castelliere dell'età del bronzo finale databile al XII secolo a.C..
Si tratta quindi di una residenza fortificata dove si poteva dominare e sorvegliare l'area circostante e dove nei momenti di pericolo la popolazione tributaria poteva trovarvi rifugio. Probabilmente Plesio è uno dei ventotto castella che si arresero in quel fatidico 196 a.C. al console romano Marco Claudio Marcello insieme ai Comenses ai quali era confederato.
Di difficile datazione e collocazione culturale sono le pietre a scodella scoperte a Breglia.
Le fonti archeologiche databili con sicurezza, sono riconducibili alla cultura di Golasecca (G III A 3) ed attestano la presenza umana all'inizio del IV secolo a.C.
Si tratta di due olle riscontrate sulla strada che da Calveseglio porta a Plesio all'inizio del XX secolo facenti parte di una tomba ad incenerazione di un personaggio di sesso femminile, contenenti le ceneri della defunta e numerosi oggetti a corredo.
L'origine del paese quindi è da collocare in un periodo storico ben preciso, caratterizzato dalla decadenza della cultura di Golasecca ed in particolare del suo centro principale che era Comum e dall'invasione dell'Italia da parte di popolazioni galliche transalpine. L'immigrazione gallica si sovrappose alle popolazioni orobiche preesistenti e ai coloni etruschi e greci giunti successivamente. In seguito alla conquista romana sopraggiunse un nuovo insediamento di coloni greci che attuò il terrazzamento a fini agricoli di buona parte del territorio..
L'età antica
Secondo gli Statuti di Como del 1335 Plexio dicti montis [Menaxii] è un comune inserito nella pieve di Menaggio che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Torre della città di Como. Al comune de Plexio spettava la manutenzione della via Regia nel tratto dal ponte de la polla sino all'ingresso del Saxo Rantio.
Il 9 settembre 1413 il duca Filippo Maria Visconti concede con privilegio a titolo feudale a Martino e Franchino de' Castelli di Menaggio le terre di Plesio e di San Siro. L'investirura feudale era stata rinnovata nel 1469.
Nel Liber consulum civitatis Novocomi si riportano i giuramenti che i consoli comunali prestarono dal 1510 al 1536. Anche qui Plesio risulta inserito nella pieve di Menaggio, però nella Relazione Opizzone del 1644 appare iscritto nella Squadra di Rezzonico del Contado di Como.
Nel 1603 il pittore Gian Domenico Caresana, di Cureglia affresca l'altare maggiore e due altari laterali nella chiesa parrocchiale di san Fedele.
Dal censimento del 1751 si evince che Plesio era di nuovo inserito nella pieve di Menaggio, era composto da cinque terre: Plesio con 145 abitanti, Ligomena con 128 abitanti, Logo con 96 abitanti, Barna con 197 abitanti e Calveseglio con 47 abitanti, non era infeudato, infatti con istrumento notarile di Francesco Mercansolo del 30 agosto 1647, per sottrarsi ad una possibile infeudazione, aveva versato alla Regia Tesoreria la somma di lire 1670 e ogni quindici anni pagava la somma di lire 100.
L'età contemporanea
Nel 1908 David Beghè affresca il presbiterio della priorale con due scene della vita del patrono san Fedele.
Nell'ultimo conflitto mondiale anche Plesio visse momenti drammatici. Il 29 marzo del 1944, le famigerate Brigate Nere di Menaggio, comandate da Emilio Castelli, rastrellarono le frazioni in cerca di renitenti alla leva. Non riuscendo a scovarli, ben 39 persone furono tratte in ostaggio destinate alla deportazione nei lager tedeschi. La spietata strategia funzionò, il 1º agosto 1944 i 13 renitenti si arresero al questore Pozzoli. Alcuni di questi giovani non tornarono più dai campi di prigionia..
Simboli
Lo stemma del comune è dedotto da una scultura in pietra posta sopra un portale, tradizionalmente considerata lo stemma del paese.
È così descritto: Troncato: nel primo d'oro all'aquila di nero, poggiata sulla trangola rossa di troncatura, sulla quale trovansi caricate le lettere d'oro in carattere greco antico, formanti la parola "plesios"; nel secondo partito: nel primo di verde alla tunica d'argento; nel secondo bandato d'azzurro e d'argento. Ornamenti esterni da Comune.
Lo stemma ha le seguenti caratteristiche:
Partizione del Campo: Partito, Troncato.
Figure: Aquila.
Colori: Argento, Azzurro, Nero, Oro, Rosso, Verde.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa priorale di san Fedele - Plesio
Santuario della Madonna di Breglia - Breglia
Oratorio di san Sebastiano - Logo
Oratorio montano di sant'Amaa. È una piccola costruzione a pianta rettangolare a navata unica preceduta da un nartece antistante l'ingresso. È costruita in una posizione particolarmente suggestiva dal punto di vista paesaggistico, vicino ad una sorgente, sulla sella di sant'Amate, alla fine della Forcoletta del monte Grona e l'inizio della dorsale sud del costone del Bregagno.
Chiesa di santa Maria Maddalena - Barna
Oratorio di san Bernardo - Ligomena
Cappella di san Domenico - Breglia
Oratorio di san Rocco - Ligomena
Chiesa di san Gregorio - Breglia
Aree naturali
Vetta Monte Grona
Vetta Monte Bregagno
Rifugio Menaggio
Tana de l'orb
Alpe Nesdale
Alpe Varoo
Torrente Sanagra e Sass Scurbee
Siti archeologici
Località Pasera, Masso avello
Breglia, tomba tardoromana
Società
Evoluzione demografica
Il 10 luglio 2010 il comune di Plesio contava una popolazione di 853 abitanti, di cui 428 maschi e 425 femmine. La densità è di 50 abitanti per km². I nuclei familiari sono 393, composti mediamente da 2,25 persone. L'indice di vecchiaia è 197,2%.
La popolazione straniera residente è rappresentata da 45 unità. Abitanti censiti
Lingue e dialetti
A Plesio è ancora ben conservato l'uso del dialetto locale, variante del dialetto comasco, che fa parte della famiglia dei dialetti lombardi occidentali. Si tratta dunque di una lingua romanza derivata dal latino. In esso vi è chi trova tracce sia delle lingue dei popoli anteriori alla latinizzazione della regione, in particolare l'antico ligure e il gallico, sia delle lingue germaniche utilizzate dalle popolazioni barbariche, anche se i dati sull'effettiva influenza di questi sostrati sono pochi e di varia interpretazione. Notevoli sono anche le influenze spagnole e francesi subite nel corso dei secoli passati.
Tradizioni e folclore
El primm dì 'l'ann
La mattina del 1º gennaio i bambini erano soliti girare per le case dei vicini per portare l'augurio di buon anno recitando una filastrocca
Ricevevano così piccoli doni di ringraziamento, un tempo qualche noce o qualche castagna, oggi un dolcetto o un regalino.
Questa usanza va pian piano scomparendo.
El giünee
Il 31 gennaio tutti i ragazzi di ciascuna frazione del paese si preparano per la festa del Giünee.
Alcuni si preparano un pupazzo di paglia, lo si veste con abiti in disuso e lo si inserisce su un'asta di legno, in modo da poterlo portare comodamente.
Altri, i più piccoli, si fanno dare i sampugn, i campanacci delle mucche e delle capre dai propri genitori. Nel pomeriggio ci si riunisce e si gira per le strade della propria frazione portando i Giünee e scuotendo i campanacci gridando
È questa anche l'occasione per fare degli scherzi: ci si reca presso la casa di qualche persona particolarmente irascibile e la si chiama fuori in strada, come questa esce si mostrano i Giünee, si suonano i campanacci e si grida il ritornello.
Con l'imbrunire, i Giünee vengono ammucchiati in un prato fuori dal paese e vengono festosamente bruciati nel baccano delle grida e degli scampanellii.
Istituzioni, enti e associazioni
All'inizio del XXI secolo nascono numerose associazioni:
la Società Mutuo Soccorso nasce nel 1911 con lo scopo do offrire sussidi in caso di infortunio sul lavoro o di malattia, per dare informazione e per eseguire pratiche burocratiche, domande e ricorsi agli iscritti.
la Cooperativa di Consumo vene fondata nel 1914 da 138 soci di Plesio e Breglia.
la Società Idroelettrica viene istituita nel 1918 fra azionisti del paese
la Società Mutuo Bestiame si prefigge di aiutare i pastori associati in caso di perdite di bestiame, frequenti nei periodi estivi.
Cultura
Istruzione
Biblioteche
La biblioteca comunale ha sede in un edificio a fianco della casa comunale. Essa è attiva dagli anni settanta e fa parte come punto di prestito del Sistema bibliotecario Lario ovest, a sua volta inserito nel Sistema bibliotecario della provincia di Como.
Scuole
L'istruzione è stata una preoccupazione importante a Plesio.
Nella magna charta del 1730, tra gli obblighi spattanti al Priore, l'articolo 18 recita: Che il suddetto nostro Parocho sia tenuto far scolla continua e ben regolata, alli figlioli del Priorato, et educarli a legere, e scrivere, con qualche puochi conti...
A Breglia, nel 1778, il parroco don Domenico Galli, aveva istituito un collegio - ginnasio.
In epoca recente, l'Asilo infantile venne fondato nel 1897, mentre la Società di mutuo soccorso e istruzione di Plesio, Barna e Breglia venne fondata nel 1911.
La sede scolastica inizialmente venne collocata in un locale sopra la sacrestia, in seguito gli vennero riservate due aule nella sede comunale.
Anche Barna e Breglia possedevano propria sede scolastica fino agli anni sessanta del secolo scorso.
Oggi la sede, dedicata ad Aldo Moro, è unica per i due plessi scolastici statali della scuola dell'infanzia e della scuola primaria.
Per i gradi scolastici superiori, a causa dell'esiguità del numero, gli scolari sono costretti a studiare fuori paese.
Teatro
Il parroco priore don Umberto Marmori aveva dato vita ad una intensa attività teatrale costruendo a Calveseglio una sala - auditorium ed organizzando una partecipata compagnia teatrale.
La sala teatrale oggi è in disuso, avendo posti limitati e non possedendo i requisiti di sicurezza previsti. Richiederebbe un buon lavoro di recupero.
La tradizione però continua con la compagnia teatrale amatoriale I Tacui de Barna che prepara spettacoli dialettali proponendoli anche ai paesi circostanti e partecipando a rassegne a livello provinciale.
Cucina
Nella cucina tradizionale vengono impiegati i prodotti tipici delle principali attività svolte nel passato, cioè l'agricoltura e la pastorizia.
Piatto base immancabile è la polenta che deve necessariamente essere cotta su fuoco a legna e in un paiolo di rame mischiando con la resena farina di granoturco e di grano saraceno. La polenta viene accompagnata con i più svariati alimenti: carni, verdure, insaccati, latte, formaggio, pesce, uova. La pulenta uncia viene preparata mischiando grossolanamente a freddo la polenta con la semüda, il formaggio casereccio, immersi in abbondante burro fritto con aglio ed erba salvia. Nella pulenta colda e galina fregia viene servita con carne di gallina bollita e lasciata raffreddare. Negli alpeggi si mangiava abitualmente polenta e latte o polenta e formaggio.
Anticamente la polenta posta nella basla venita tagliata a fette con dello spago e consumata tenendola in mano.
La pult è una polentina prodotta con farina di granoturco e frumento. La si consuma, soprattutto in estate, mischiata con burro ed intinta nel latte freddo.
Persone legate a Plesio
Laurencioni (Gezo): è il primo plesiense conosciuto e documentato, testimone di una compravendita redatta dal notaio Taddevertus a Suriana (oggi frazione di San Siro) nel settembre 1014.
Pietro Colla, primo parroco, artefice dell'autonomia religiosa.
Gasparo Mola (1571 - Roma 1640). Figlio di Donato del Molo di Breglia, è cresciuto a Como e ha vissuto alla corte di Roma di papa Urbano VIII. Orafo, medagliere, fine cesellatore e capo della zecca papale. Venne chiamato "il Cellini lombardo".
Giacomo Carciocchi detto Carcini di Ligomena. Brigante, impavido, incuteva paura al solo guardarlo. Fu capo dell'"Armata cattolica", una banda di sbandati che rifiutarono la coscrizione obbligatoria sotto la Repubblica Cisalpina dandosi alla macchia. La notte del 20 aprile 1799 uccise a Logo l'ex frate Giuseppe Antonio Canevali perché ritenuto spia dei francesi. Venne graziato di tutte le sue malefatte dopo aver ucciso a sangue freddo il compagno Vincenzo Pacchiana detto Pacini il 6 agosto 1806.
Giovanni Dell'Era, nato il 28 novembre 1813 morto a Pavia il 22 aprile 1895, insigne professore ed amministratore di quella città.
Gian Pietro Lucini (Milano 1867 - Breglia 1914), poeta.
Pacifico Bianchi, classe 1902, nativo di Barna, comunista e volontario nella Guerra civile spagnola incorporato nel II battaglione della Brigata Garibaldi, ferito e ricoverato all'ospedale di Sagarot. Schedato al Casellario Politico Centrale al n° 621 e ricercato dal regime fascista, emigrò in Francia.
Don Umberto Marmori (Ponna 1885 - Cernobbio 18 gennaio 1945), ordinato sacerdote nel maggio 1910, fu vicario a Lenno dal giugno 1910 all'agosto 1921. Successivamente, fu parroco priore a Plesio dal 1921 al 1933. Diventato prevosto di Cernobbio nel gennaio 1934 aiutò molti militari e molti ebrei ad espatriare. Venne denunciato ed arrestato il 24 gennaio 1944 dalle SS ed imprigionato nel carcere di San Vittore a Milano, da cui fu rilasciato il 27 febbraio 1944. Venne poi esiliato a Bergamo nel maggio dello stesso anno. Fu ricondotto a Cernobbio, gravemente ammalato e con segni evidenti delle torture subite, la sera del 16 gennaio 1945. Morì alle 2 di notte del 18 gennaio 1945 e fu sepolto nel cimitero di Cernobbio, paese che dedicò la propria scuola media al suo nome e alla sua memoria.
Giacomo Braia, medico condotto.
Carlo Dell'Avo detto Caio, classe 1905, fabbro, di Ligomena. È il primo (e finora unico) sportivo di Plesio. Corse la gara podistica Menaggio-Sant'Amaa-ritorno e tre giri del campo sportivo in due ore ed un minuto primo ottenendo la medaglia d'oro, secondo classificato Pietro Pedrazzini di Ligomena. Il famoso Albonico di Como dovette accontentarsi della medaglia di bronzo. Era l'anno 1927.
Giuseppe Carimati, sindaco comunale nel primo dopoguerra, autore del libro Storia di Plesio, ed Vannini, Brescia,
Danilo Ceruti, medico condotto.
Giacomina Petazzi (1917 - 1993), religiosa ed insegnante di scuola materna.
Eventi
6 gennaio: Pasqueta.
La domenica vicino al 20 gennaio: festa di san Bastian a Logo.
Ultima domenica di maggio: festa a san Bernardo di Ligomena. Fino a poco tempo fa la festa veniva celebrata alla seconda domenica di agosto.
Terza domenica di luglio: festa di santa Maria Maddalena a Barna.
Ultima domenica di luglio: festa di sant'Amaa
Quarta domenica di agosto: festa della Madonna di Breglia.
Geografia antropica
Economia
Infrastrutture e trasporti
Vie di accesso
In automobile: strada carrozzabile sp7 proveniente da Menaggio.
In pullman: servizio pubblico SPT autolinea C13 Menaggio-Plesio.
Amministrazione
Il comune di Plesio appartiene alla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio insieme ai comuni di Bene Lario, Carlazzo, Cavargna, Consiglio di Rumo, Corrido, Cremia, Cusino, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Garzeno, Gera Lario, Germasino, Grandola ed Uniti, Gravedona, Livo, Menaggio, Montemezzo, Musso, Peglio, Pianello del Lario, Porlezza, San Bartolomeo Val Cavargna, San Nazzaro Val Cavargna, San Siro, Sorico, Stazzona, Trezzone, Val Rezzo, Valsolda e Vercana.
Il 1º dicembre 2013, in seguito a referendum popolare, è stata respinta la proposta di aggregare il comune con Menaggio, Grandola ed Uniti e Bene Lario. Su 361 votanti i no sono stati il 76%, contro il 24% dei sì.
Note
Bibliografia
M. C, Vita di San Mamette martire dedicata ai buoni abitanti di Barna e di Plesio, Milano, ed. S. Majocchi, 1874.
S. Ricci, Il ripostiglio preromano di Plesio, in RAC, Società archeologica comense, Como, 1906.
A. Giussani, I massi-avelli di Parravicino, Plesio e Stampa, Milano, Tip. L. F. Cogliati, 1910.
G. Carimati, Storia di Plesio, Brescia, Vannini ed., 1949.
F. Rebecchi, Il Santuario di Breglia, Como, ed. Longatti, 1927.
G. Brivio, Il masso avello di Plesio, in Communitas, CSSVM, Menaggio, 1977.
G. Brivio, Brevi note sulla "Charta Magna" di Plesio, in Communitas, CSSVM, Menaggio, 1978.
P. Schenini, Cenni sulla storia di Plesio con riferimento alle etimologie dei vari paesi del comune, in Communitas, CSSVM, Menaggio, 1988.
P. Schenini, Plesio nella preistoria, in Communitas, CSSVM, Menaggio, 1993.
S. Casini, Una tomba golassecchiana a Plesio, in L'antica via regina, Società archeologica comense, Como, 1995.
M. G. Martini, Breglia, l'antica chiesa del san Gregorio, Menaggio, Sampietro ed., 2002.
M. G. Martini, Il santuario Ave Regina Coelorum sul Gordola o il simbolo architettonico di una liturgia cosmica, Menaggio, Sampietro ed., 2009.
Voci correlate
Antica Via Regina
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Collegamenti esterni
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