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Un bagno tra Cala Mariolu e Cala Luna, nel blu della Sardegna

Scritto da Redazione , 29/07/19

Oggi vi portiamo a fare un tuffo in due calette paradisiache dell'Ogliastra, Cala Mariolu e Cala Luna, nella parte centro-orientale della Sardegna, territorio di Baunei, dove il mare risplende di tutte le sfumature di blu, da quello più trasparente al più intenso, e il paesaggio fa da cornice a spiagge che alternano sabbia fine a scogliere impervie. 

Baunei, tra mare e monti

Siamo sulla costa centro-orintale della magica Sardegna, nel territorio comunale di Baunei, per una vacanza a tutto relax, durante la quale l'unico pensiero concesso è la scelta degli scorci migliori per un tuffo o una giornata all'insegna della tintarella.

Il borgo si staglia più in altro, tra le rocce calcaree e impervie che raccontano ancora un'antica tradizione pastorizia: la strada scoscesa che si distacca dalla SS 125 raggiunge Pedra Longa, un pinnacolo aguzzo di roccia calcarea, che si erge come una guglia direttamente dal mare. Dietro "la pedra", fanno capolino le cime dei monti Argennas, Giradili e Ginnirco, affacciate sull'incanto del Tirreno più blu che si possa immaginare.

Tuffarsi a Cala Mariolu e Cala Luna  

Due spettacoli della natura, dai quali non vorrete più staccarvi, Cala Mariolu e Cala Luna rappresentano il top di una vacanza in Ogliastra all'insegna del mare e del sole.

Cala Mariolu, dal napoletano "mariolu", cioè ladro è una delle spiagge più belle del Golfo di Orosei, nella provincia di Nuoro. Sita a nord di Punta Ispùligi, che la separa dalla vicina Spiaggia dei Gabbiani, la cala prende il suo nome dal leggendario detto di un pescatore ponzese che era solito mettere al riparo il proprio pescato all'interno di una piccola grotta, nei pressi della spiaggia dove ormeggiava.

Costui, però, non era al corrente della presenza di una famigerata foca monaca che, puntualmente, usciva dall'acqua e mangiava il pesce nascosto nella grotta. Dal momento in cui il pescatore esclamò "Accà ce sta' nu Mariòlu", ("qui deve esserci un ladruncolo"), l'intera cala fu identificata con questo nome, diventando così Cala Mariolu.

Il toponimo originale sardo è, invece, "Is Puliges de Nie", ovvero "Le pulci di neve", con riferimento ai minuscoli sassolini bianchi che compongono la spiaggia della cala.

Come raggiungere Cala Mariolu? Il modo più semplice e suggestivo per raggiungere la cala è via mare: dal lato sud, partendo da Santa Maria Navarrese o Arbatax, frazione di Tortolì; dal lato nord, partendo invece da Cala Gonone.

Chi volesse raggiungere la spiaggia di Cala Mariolu via terra, può farlo attraverso un lungo sentiero che parte dall'Altopiano del Golgo.

Passiando invece per Cala Luna, a metà strada tra i comuni di Baunei e Dorgali, troviamo una delle spiagge simbolo della Sardegna, che ci conquista immediatamente per il suo aspetto selvaggio e la bellezza incontaminata della natura.

Una delle meraviglie del Golfo di Orosei, Cala Luna si caratterizzata dalla foce del torrente Codula di Luna. Protetta e incorniciata come un gioiello da ripide pareti di roccia, rivela subito la tipicità che la rende unica: l'essere punteggiata da un susseguirsi di ampie grotte naturali che fanno da sfondo a una spiaggia dorata e a un mare azzurro.

Questa caletta è particolarmente apprezzata da chi pratica la pesca subacquea sportiva o semplicemente desidera fare immersioni amatoriali. Come nel caso precedente, anche questo delizioso angolo di paradiso è raggiungibile sia via mare, in barca o con battelli in partenza dai porti turistici più vicini (Cala Gonone, Santa Maria Navarrese e Arbatax), che a piedi, ma in questo caso il trekking è impegnativo e lo si consiglia ai veri esperti!

Per la sua particolare bellezza, Cala Luna fu scelta come location di "Travolti da un insolito destino", della regista Lina Wertmuller, con Mariangela Melato e Giancarlo Giannini, un vero e proprio cult del cinema italiano girato in questo luogo. 

Attorno alle magiche baie di Cala Mariolu e Cala Luna, si estendono le montagne del Parco Nazionale del Gennargentu, caratterizzato da vette impervie, distese di pietre e ciottoli completamente candidi che all'improvviso si aprono su ampie vallate verdi.

Un posto ideale per gli amanti del trekking e delle escursioni in montagna, che qui attraversano boschi di lecci, corbezzoli e querce, in un paesaggio da cartolina tutto l’anno! Più a sud, tornando verso Baunei, altre meravigliose calette, come Cale Biriola, Sisine e Goloritzè.​ 

Le spiagge di Cala Mariolu e Cala Luna sono davvero incantevoli e rappresentano uno dei paradisi più incontaminati e desiderati di tutto il Mediterraneo.

Due passi nel borgo

Il borgo di Baunei, pur proteso a valorizzare le sue incantevoli coste, mantiene il volto ristico di montagna che incarna ancora l'autentica anima sarda.

Il suo profilo netto si staglia sullo sfondo delle cime, rivendicando un fiero passato legato alla pastorizia, come paese di leggendari caprai e pecorai, le cui mani abili hanno saputo realizzare formaggi tra i più buoni e aromatici della zona. 

Nel particolarissimo e ripido centro storico di Baunei spicca la chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola di Bari, il cui impianto seicentesco è stato rimaneggiato nel corso del XX secolo. La chiesa si caratterizzata per la sua copertura a cupola e per un bel portale decorato, separato dal corpo centrale con funzioni di finta facciata.

Da visitare il Museo Civico, che ricostruisce ambienti tipici locali esponendo vari oggetti e arredi legati alla tradizione a alla storia di Baunei, riproponendo ai visitatori momenti interessanti della vita della comunità.

Tra questi, aleggiano anche diverse leggende, la più importante delle quali riguarda la frazione di San Pietro in Golgo, a pochi chilometri dalla chiesa omonima, dove si trova un'ampia e profonda voragine nota col nome di "Su Sterru".

Secondo una leggenda locale, un essere chiamato Scultone, simile a un drago e capace di uccidere chiunque incrociasse il suo sguardo, terrorizzava le popolazioni locali, finché non intervenne San Pietro, che usando l'accorgimento di guardare lo Scultone solo tramite un piccolo specchio, prese il mostro per la coda sbattendolo ripetutamente a terra così forte da aprire la fenditura così originatasi.

Pensate che questa leggenda è addirittura confluita nel celebre fumetto Martin Mystère, in ben tre  episodi: Il mistero del nuragheDetective dell'impossibile e La Macchina Invincibile.

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