Selinunte, il parco archeologico più grande d’Europa in riva al mare
Selinunte oltre a essere il parco archeologico più grande d'Europa, è un vero e proprio angolo di Grecia in Sicilia, affacciato sul blu intenso del mare di Castelvetrano, in provincia di Trapani. Visitare Selinunte è un viaggio nel tempo e un tuffo nel Mediterraneo.
Indice
Selinunte, un lembo di Grecia in Sicilia
Selinunte, con oltre 270 ettari di estensione, è oggi il parco archeologico più grande d'Europa, adagiato tra il blu intenso del mare e il verde delle piante di sedano che circondano l'abitato attuale di Castelvetrano, prestando il nome al sito stesso dell'antica città greca di Selinûs (da σέλινον - sélinon = sedano) quale vero e proprio simbolo, stampato anche sulle monete.
Visitare il Parco Archeologico di Selinunte e delle Cave di Cusa, col mare che fa da sfondo, è un'esperienza che regala davvero qualcosa di magico: la suggestione di trovarsi in un'altra dimensione in termini di spazio-tempo, nel cuore della Grecia antica, in uno scenario che ha più di 2700 anni di storia.
La sensazione che si avverte passeggiando tra i resti di templi colossali, case e mura che si susseguono in questo tratto di campagna trapanese baciata dal sole e dal mare, è quella di potersi imbattere da un momento all'altro nella figura austera di uno dei tiranni che hanno scritto la storia di Selinunte.
Selinunte ci fa dono del suo racconto, che è il racconto di questa parte della Sicilia, del sud Italia e del Mediterraneo, lasciandoci immaginare facilmente, tra i suoi resti suggestivi, il clamore delle battaglie contro Cartagine al fianco di Siracusa, al centro di un mare che, al contrario, oggi regala una vacanza a Selinunte in assoluto relax, nella bellezza cristallina delle acque.
I templi si stagliano ancora fieri in questo parco sospeso, a reclamare la forza e la potenza di un passato che qui si avverte come presente.
Raggiungiamo la sommità dell'Acropoli e abbracciamo con lo sguardo un paesaggio che al tramonto dà il meglio di sé: i santuari fiammeggiano, rivelando qualche dettaglio sul mistero della loro dedicazione originaria; tutto attorno, le colline su cui si ergono i resti di altre strutture, da Mannuzza a Gàggera, dove visitiamo il Santuario di Dèmetra Malophòros, interpretato dagli archeologi come probabile stazione dei cortei funebri che proseguivano per la necropoli di Manicalunga.
Tre le necropoli che circondano Selinunte, da abbinare alla visita delle Cave di Cusa, presso Campobello di Mazara (a 13 Km da Selinunte), la zona estrattiva dalla quale provengono i blocchi di calcarenite utilizzati per la riedificazione dei templi e dell'area urbana.
Meravigliosi i reperti rinvenuti nel territorio del parco di Selinunte, gran parte dei quali, soprattutto quelli di arte figurativa, esposti al Museo Archeologico di Palermo.
Il famoso Efebo di Bronzo, invece, si può ammirare direttamente al Museo Civico di Castelvetrano.
Un bagno a Marinella di Selinunte
Dopo aver visitato l'antica Selinunte, non possiamo resistere alla tentazione di fare un bagno rigenerante a Marinella, nella meraviglia incontaminata di un'ampia spiaggia e un mare che conquista.
Marinella di Selinunte è la frazione di Castelvetrano sul mare, tra le case dei pescatori e il molo. È qui che è possibile godere del mare della costa trapanese e intrattenersi nella movida locale, tra ristoranti di pesce e i localini del posto.
L'abitato di Marinella è sorto alla fine dell'Ottocento come porto di pescatori e oggi è il centro turistico-balneare di riferimento. La pesca è ancora praticata con piccoli pescherecci, ma sempre al servizio delle attività turistiche.
Il mercato del pesce, col suo vociare e la freschezza del prodotto, ci attende tutti i giorni, a partire dalle 8.00, in Piazza Empedocle.
Marinella ricade nel perimetro della Riserva Naturale Foce del Fiume Belice e dune limitrofe, istituita nel 1984, per la conservazione e la ricostituzione delle formazioni dunali del litorale, della flora e della fauna tipiche.
Da Selinunte a Castelvetrano
La bella Selinunte è oggi Castelvetrano, "Città degli ulivi e dei templi" attraversata dal fiume Belice.
Due passi nel centro storico rivelano la bellezza medievale della cittadina, che ci affascina per le sue numerose chiese, tra le quali spiccano quella di San Domenico, eretta nel Quattrocento come mausoleo della famiglia Aragona-Tagliavia, col pregiato cappellone dell’altare maggiore e la cappella del coro decorati da Antonio Ferraro da Giuliana e dal figlio Orazio; la Chiesa di San Giovanni e, a pochi chilometri dalla città, la Chiesa della Santissima Trinità di Delia, detta anche la "Cuba di Delia" per via della cupoletta e dello stile normanno-bizantino.
La scoperta di Castelvetrano prosegue, nella piazza principale, col Teatro Selinus, opera progettata dall'architetto Giuseppe Patricolo in stile neoclassico, con colonne doriche che richiamano i templi di Selinunte.
Stupenda la tela del sipario, realizzata da Gennaro Pardo, che raffigura "Empedocle tra i Selinuntini".
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