Consigli di viaggio - Esperienze

Vacanze avventura nel Parco Nazionale della Majella

Scritto da Redazione , 04/11/18

Il Parco Nazionale della Majella, attorno all’omonimo massiccio, è anima naturale e storica d’Abruzzo: ecosistemi, borghi autentici, sentieri e sport.

 

Sua maestà, la Majella

Il grande massiccio calcareo della Majella è testimone della comparsa dell’uomo in Abruzzo a partire dal Paleolitico, come svelano i resti di un vero e proprio “Uomo della Majella” rinvenuti presso Lama dei Peligni, il “Paese dei camosci”.

L’appellativo è più che fondato, dal momento che il Parco Nazionale della Majella ospita la popolazione di camosci appenninici più importante in assoluto, composta da circa 1.000 esemplari. Ai camosci si affianca il nucleo di orsi marsicani più importante al di fuori del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.

 

Cosa fare nel Parco della Majella 

È facile imbattersi in molte specie autoctone durante le passeggiate di osservazione faunistica organizzate dalle guide esperte del Parco Majella o praticabili in autonomia dagli appassionati, lungo i tanti sentieri attrezzati. 

Il Parco Nazionale della Majella, con le sue 7 Riserve Naturali Statali, è un’oasi da godere in tutte le stagioni: l’inverno è il periodo di punta per le 5 stazioni sciistiche poste sui differenti versanti della Majella, prima tra tutte quella di Pescocostanzo, paradiso degli snowsports; le stagioni più miti sono ideali per il trekking, sia di terra che di fiume, lungo la Valle dell’Orfento, dove è possibile anche praticare rafting tra gole mozzafiato.

 

Pescocostanzo

 

Gli amanti delle emozioni nel verde apprezzeranno le attività proposte dal Parco Avventura Majella e la possibilità di noleggiare il quad per esplorare i sentieri sterrati del Parco.

A chi alla vacanza attiva preferisce il relax rigenerante, il Parco della Majella offre varie alternative di benessere: le Terme di Caramanico, ad esempio, consentono di rilassarsi in un borgo antico, dove è possibile visitare anche l’Abbazia di San Tommaso.

 

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Cosa vedere nel Parco Nazionale della Majella

La Majella, "montagna sacra" per eccellenza, offrì riparo agli antichi eremiti, il cui passaggio è ancora oggi testimoniato dalla presenza di suggestivi romitori scavati nella roccia: primo tra tutti, quello che fu rifugio di Papa Celestino V, l’Eremo di San Giovanni all’Orfento.

Non solo santi ed eremiti! Tra i boschi della Majella trovarono riparo anche briganti e patrioti, come testimonia uno dei posti magici del Parco: l’ampio lastricato di rocce incise, posto ai piedi di Monte Cavallo, noto come “Tavole dei Briganti”.

Su queste rocce, dette anche “Pietra della Majella”, pastori e briganti lasciarono incisi i loro nomi e i loro pensieri: scritte semplici, che consegnavano all’eternità della pietra la loro travagliata storia e quella dei paesi di provenienza, ma anche sfoghi per la loro condizione di povertà, come recita una delle incisioni più famose:

 

Nel 1820 nacque Vittorio Emanuele II re d'Italia. Prima era il regno dei fiori ora è il regno della miseria". 

 

I borghi del Parco della Majella

Tra i centri culturali maggiori e i borghi autentici del Parco della Majella, gran parte dei quali inseriti nel circuito “I Borghi più belli d’italia”, ecco quelli consigliati da ViaggiArt:

Sulmona, la “Città dei confetti”, è senza dubbio la principale porta d’ingresso al Parco Nazionale della Majella, col suo centro storico considerato vero e proprio gioiello del Gotico abruzzese.

Gli altri borghi della Majella da non perdere? Guardiagrele, che D’Annunzio definì “La nobile città della pietra”, è in realtà una piccola patria della lavorazione dei metalli: impareggiabile un giro tra le sue botteghe di lavorazione del ferro, del rame e dell’oro, dove è possibile ammirare “la presentosa”, il tradizionale gioiello femminile abruzzese.

 

Botteghe dei ramai di Guardiagrele

 

Tra gli ex “borghi fantasma” del Parco della Majella spicca Roccacaramanico, frazione del Comune Sant’Eufemia a Maiella che vive oggi una piena rinascita: le case medievali recuperate entro la cinta delle antiche mura ne fanno uno dei borghi più belli della regione.

 

Roccacaramanico

 

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