Destinazioni - Comune
Carasco
Luogo:
Carasco (Genova)
Carasco (Karàscu, Kaàscu o Carasco /kaˈrasku/ in ligure) è un comune italiano di 3.640 abitanti della provincia di Genova in Liguria.
Geografia fisica
Territorio
Il territorio di Carasco è situato nella bassa val Fontanabuona, nell'immediato entroterra di Chiavari, a 51 km da Genova anche se il suo territorio comunale è posto alla confluenza di altre due valli: la valle Sturla e la val Graveglia.
Il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, le frazioni di Graveglia, Paggi, Rivarola, San Pietro di Sturla e Santa Maria di Sturla per un totale di 8,46 km2. Confina a nord con il comune di Mezzanego, a sud con Cogorno e Chiavari, ad ovest con San Colombano Certenoli e Leivi e ad est con Ne.
Carasco è attraversata da tre principali torrenti quali il Lavagna, lo Sturla e il Graveglia; dalla confluenza dei primi due corsi d'acqua nasce l'Entella la cui foce è situata tra le città costiere di Lavagna e Chiavari.
Clima
Storia
Le prime notizie sul territorio di Carasco risalirebbero al Medioevo quando l'originario paese fu un'importante scalo commerciale delle merci dirette in Lombardia e in Pianura padana.
Fin dall'epoca longobarda fu possedimento dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, che vi fondò il monastero di Comorga - la chiesa di Sant'Eufemiano - nella frazione di Graveglia. Intorno al IX secolo fu amministrato come prioria colombaniana dal monastero di San Giovanni di Pavia.
Dall'XI secolo divenne feudo della famiglia Ravaschieri, ramo dei Fieschi, conti di Lavagna. Nel XIII secolo passò alla Repubblica di Genova che, con la costruzione di un castello nel 1132 nell'abitato di Rivarola, sottopose il borgo al capitaneato di Chiavari. Le successive alluvioni dei torrenti Sturla e Lavagna cancelleranno in buona parte le testimonianze dei momenti storici più significativi del paese, nonché, tra l'altro, la distruzione dell'originaria chiesa parrocchiale di San Marziano nel XVII secolo.
Con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento dell'Entella, con capoluogo Chiavari, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 Carasco rientrò nel III cantone, come capoluogo, della Giurisdizione dell'Entella e dal 1803 centro principale del I cantone dell'Entella nella Giurisdizione dell'Entella. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.
Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel II mandamento del Circondario di Chiavari facente parte della provincia di Genova.
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Fontanabuona.
Simboli
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale-prioria di San Marziano nel capoluogo. Un primo edificio di culto fu edificato già nell'XI secolo nei pressi della confluenza a valle dei torrenti Sturla e Lavagna. Le alluvioni che si succederanno nei secoli porteranno alla distruzione dell'antico edificio nel XVII secolo, con la conseguente ricostruzione più a monte di una nuova chiesa parrocchiale nel XVIII secolo.
Abbazia di Nostra Signora della Misericordia nel capoluogo.
Chiesa parrocchiale-prioria di Sant'Eufemiano nella frazione di Graveglia. Il primo impianto fu fondato dai monaci colombaniani di Bobbio, ai quali subentrarono nella proprietà i Benedettini dell'abbazia di Borzone e la famiglia locale dei Ravaschieri. L'attuale chiesa è risalente al 1866.
Chiesa parrocchiale di San Nicolò nella frazione di Paggi. Presente già in un periodo anteriore al 1220, anno dell'elezione a parrocchia, l'attuale edificio fu riedificato nel 1666 ad unica navata.
Cappella di Sant'Alberto nella frazione di Paggi. Ad un miglio e mezzo dalla chiesa parrocchiale di Paggi si trova la cappella in onore di sant'Alberto, san Gottardo e san Bernardo; il primo si festeggia la seconda domenica di luglio, il secondo la prima domenica di maggio, ed il terzo il 20 agosto. Piccola e disadorna reca un solo altare in cotto, sopra del quale posa una lastra di ardesia in cui vi sono dipinte le figure dei Santi Alberto, Bernardo e Gottardo. Le varie leggende mandate da generazione a generazione raccontano che la cappella di sant'Alberto sia più antica della chiesa di Paggi, nonostante non ci sia nessun documento scritto che lo provi. È stata restaurata nel 1998, sistemando il tetto e ridipingendola e aggiungendo un quadro in legno con raffigurata l'immagine della Madonna. Nel 2011 è stato restaurato il quadro raffigurante i tre santi e la piccola croce posta sull'altare. Davanti alla cappella sorge una grande croce di legno dedicata a Gesù Redentore sul monte Paggi, innalzata nel 1901 dal popolo di Paggi, come segnacolo della sua fede, come sacro palladio e sicuro pegno delle benedizioni divine sul paese e sopra i suoi abitanti. Ora la croce non è più di legno ma di ferro battuto.
Chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta nella frazione di Rivarola.
Chiesa parrocchiale di San Pietro nella frazione di San Pietro di Sturla.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria nella frazione di Santa Maria di Sturla. L'odierna chiesa fu costruita tra il 1690 e il 1700 con successive modifiche nel XIX secolo.
Architetture civili
Ponte sul torrente Sturla. Nella frazione di Comorga è ubicato un antico ponte in pietra e mattoni databile alla fine del XVII secolo. Gli storici suppongono che tale passaggio presso il fiume Entella sia stato nei secoli passati un'importante via di comunicazione tra l'allora paese, il maggiore centro urbano di Chiavari e le retrostanti valli. Gli eventi alluvionali del 1608 e del 1782 ne causarono la distruzione e le successive riedificazioni secondo i canoni e la mobilità dell'epoca.
Architetture militari
Castello di Rivarola. Costruito nel 1132 come avamposto strategico della Repubblica di Genova nel territorio controllato dalla famiglia Fieschi di Lavagna.
Castello di Paggi. Fu eretto nel X secolo dalla famiglia fliscana per la posizione che offriva il paese. Giunti, infatti, all'altezza del castello si può godere di una vista panoramica. Demolito nel 1111 e ricostruito nel 1133 fu nuovamente distrutto per ordine genovese e mai più riedificato.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2011 i cittadini stranieri residenti a Carasco sono 337, pari al 9,26% della popolazione comunale.
Cultura
Eventi
La seconda domenica di luglio a Sant'Alberto, in cima al monte Paggi sopra Carasco, si svolgono le festività civili e religiose in onore di sant'Alberto con una gara ciclistica di mountain bike.
Ogni anno, la terza domenica del mese di giugno, all'interno dei giardini pubblici di Carasco, si celebra la festa della Madonna delle Ciliegie.
Ogni anno, dall'8 dicembre a tutto marzo, a Paggi, viene aperto al pubblico un presepe dedicato alla cappella di Sant'Alberto costruito all'interno di un vecchio frantoio e con innumerevoli statuine fatte interamente a mano con diversi materiali.
Persone legate a Carasco
Paolo Bacigalupo (Carasco, 1744 - Quinto al Mare, 1797), fu un cittadino benestante di Carasco che si mise a capo dei rivoltosi "Viva Maria" che nel 1797 si mossero verso Genova per protestare contro l'instaurazione della Repubblica Ligure (che poi confluì dal 1805 nel Primo Impero francese di Napoleone Bonaparte) e contro le norme (contro la religione e la tradizione) che portava con sé. Catturato, venne condannato a morte e fucilato il 5 ottobre 1797 presso una cava di Quinto al Mare. All'interno del palazzo comunale è posta una lapide commemorativa.
Luigi Bacigalupo (Carasco, 1921 - Sestri Levante, 2003) è stato ininterrottamente sindaco di Carasco dal 1951 al 2003. Allo "storico" primo cittadino è intitolata la locale scuola secondaria statale di primo grado.
Economia
Anticamente la principale attività economica del comune si basava soprattutto sull'agricoltura, oggi sostituita dalla concentrazione di numerose piccole e medie attività industriali - edile, tessile, chimica - poste lungo la principale strada provinciale 225 della Fontanabuona. L'attività agricola si è conservata in parte nelle immediate frazioni collinari.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il centro di Carasco è attraversato principalmente dalla strada provinciale 225 della Val Fontanabuona che gli permette il collegamento stradale con Chiavari, a sud, e con San Colombano Certenoli a nord. Il territorio comunale è altresì attraversato dalla strada provinciale 33 di San Salvatore, ad est del centro urbano, dove, dopo aver attraversato i centri frazionari di San Quirico e Graveglia, raggiunge la località di San Salvatore dei Fieschi nel comune di Cogorno.
In prossimità del centro di Carasco è invece collocato l'innesto tra la provinciale 225 e la strada provinciale 586 della Valle dell'Aveto per raggiungere il successivo comune di Mezzanego, in valle Sturla, e quindi la val d'Aveto.
Mobilità urbana
Dal comune di Chiavari un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATP garantisce quotidiani collegamenti bus con Carasco e per le altre località del territorio comunale.
Amministrazione
Sport
La squadra del paese è l'A.S.D. Carasco '08 che partecipa al campionato di calcio di Seconda categoria.
Note
^ a b Dato Istat al 31/12/2011
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 140.
^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^ Fonte dallo Statuto Comunale di Carasco
^ Fonte dal sito Araldica Civica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
^ Il paese di Graveglia è citato in un diploma dell'imperatore Ottone II di Sassonia del 25 luglio 972. Fonte: dal sito della diocesi di Chiavari.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ ISTAT, cittadini stranieri al 31 dicembre 2011. URL consultato l'8 gennaio 2014.
^ Deceduto durante la carica amministrativa
^ Subentrato con Decreto del Presidente della Repubblica dell'11 settembre 2003 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 25 settembre 2003
Bibliografia
A.Maestri. Il culto di San Colombano in Italia. Archivio storico di Lodi. 1939 e segg.
Archivum Bobiense Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi (1979-2008). Bobbio
Voci correlate
Liguria
Provincia di Genova
Valle Fontanabuona
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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