Chiavari, una passeggiata sul lungomare e nella cultura
Una città ricca di storia, caratterizzata dalla presenza di numerose chiese, interessanti siti archeologici e splendidi monumenti. Un posto noto anche per il suo bellissimo lungomare e per la Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto
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Partiamo dal lungomare
Gli ingredienti sono il sole, il mare, le palme, le aiuole, i colori del tramonto e una leggera brezza che soffia e accarezza la pelle. Dove siamo? Sul lungomare di Chiavari, uno dei più apprezzati e conosciuti d’Italia, un posto che d’estate si trasforma e spesso diventa meta per molti turisti. Un luogo dove passeggiare tra locali, palme e verde, e godersi la compagnia di un tramonto che coccola gli occhi.
Il lungomare di Chiavari: chilometri di relax, tra giostrine per bambini, fontane e locali d’ogni tipo: lidi, ristoranti, gelaterie e bar.
Ammirare il crepuscolo da qui - dicono in molti - non ha paragoni, con Portofino da una parte e Sestri Levante dall’altra. Di fronte, le onde che si attenuano incontrando gli scogli e i massi di protezione, danno l’impressione, a chi le guarda, di osservare non il mare, ma la calma mielata di una piscina.
Vi si possono vivere momenti indimenticabili, sul lungomare di Chiavari: immersi nell’antica magia del porto; sdraiati sotto un ombrellone; rischiarati da un chiaro di luna quasi onirico o adagiati su una delle tante panchine presenti.
La città di Chiavari: accenni di storia
Ma Chiavari non è solo questo, è soprattutto storia e cultura. Centro commerciale del Tigullio, è la terza città per numero di abitanti del territorio metropolitano di Genova, dopo lo stesso Capoluogo e Rapallo. Ha dato i natali a personaggi come Giuseppe Garibaldi, Nino Bixio e Giuseppe Mazzini. Nel XII secolo ha fatto parte della Repubblica di Genova e, in seguito, si è sottomessa a Napoleone Bonaparte, per poi essere annessa – dopo la caduta dell’imperatore francese – al Regno di Sardegna e infine al Regno d’Italia.
Oggi è un importante centro e punto di riferimento per le valli dell’entroterra ligure.
In merito al nome, si avanzano varie teorie. Anche se la più accreditata è quella che punta il dito verso la parola Clavaro, “chiave”, presente in un antico documento del 980.
Nel museo archeologico di Chiavari
Nel territorio di Chiavari sono stati rinvenuti alcuni insediamenti umani e i resti di un’antica necropoli risalente all’VIII e al VII secolo a.C.
Alcuni oggetti rivenuti sono oggi conservati nel museo archeologico di Chiavari, dedicato appunto alla preistoria e alla protostoria dell’area geografica del Tigullio. Ubicato presso il Palazzo Rocca, ospita – tra gli altri – anche delle tombe racchiuse in lastroni d’ardesia, dove furono rinvenuti monili e oggetti in ferro, oro e bronzo.
Nel Museo, inoltre, c’è un’estesa raccolta di libri dedicati all’archeologia preistorica e storia locale.
Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto
La Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto è uno dei tanti luoghi di culto della città di Chiavari. Situata nella piazza omonima, è sede vescovile della diocesi, santuario mariano e sede della parrocchia omonima del vicariato di Chiavari-Lavagna.
Nel 1904, grazie a papa Leone XIII, fu elevata a basilica minore.
Eretta dopo l’apparizione di Maria Vergine, il 2 luglio del 1610, ha subito nel corso del tempo numerosi mutamenti architettonici, soprattutto nel XIX e XX secolo, come la costruzione delle tre navate, del pronao e i diversi affreschi.
Oggi, al suo interno, vi si trovano numerose opere d’arte di grande pregio artistico. Qualche esempio? L’altare maggiore realizzato dall’architetto Ferrandino, i gruppi lignei dello scultore Anton Maria Maragliano e la pala dell’altare maggiore a opera del pittore Benedetto Borzone.
Tra gli affreschi di maggior pregio è da segnalare anche quello raffigurante l’apparizione mariana già citata e affrescato da Carlo Baratta (nel 1805), gli affreschi di Francesco Gandolfi (databili al 1868) e i dipinti di Giovanni Coppola (risalenti a fine Ottocento).
Un’ultima nota per l’organo a canne costruito nel 1969 dai fratelli Marin. Un organo a trasmissione elettrica, che presenta tre corpi: uno nell’abside (occultato dall’altare maggiore), uno nella cupola e uno in controfacciata (sopra il portale centrale). Uno strumento straordinario, che dispone di ben tre tastiere di 61 note ciascuna e di una pedaliera concavo-radiale di 32.