Destinazioni - Comune
Azzano Decimo
Luogo:
Azzano Decimo (Pordenone)
Azzano Decimo (Dassan in veneto locale) è un comune italiano di 15.811 abitanti della provincia di Pordenone in Friuli-Venezia Giulia.
Geografia
Territorio
Azzano Decimo è situato nella pianura friulana occidentale, a pochi chilometri dalla sponda sinistra del Meduna. Dista circa 10 Km da Pordenone.
Per la sua collocazione geografica è crocevia di importanti flussi commerciali e industriali, dal quale è possibile raggiungere importanti località turistiche, come Piancavallo e Lignano Sabbiadoro.
La città è caratterizzata da diversi paesaggi naturali con resti di antichi boschi di latifoglie e conifere angiosperme, alcune di esse vecchie di centinaia d'anni, il più importante tra questi è sicuramente è il bosco della Mantova.
Il comune fa parte dell'associazione degli Azzano d'Italia, undici fra comuni e frazioni che portano nel loro nome il termine Azzano e i cui cittadini si chiamano azzanesi: Azzano d'Asti, Azzano Decimo, Azzano Mella, Azzano San Paolo, Castel d'Azzano e altre sei frazioni.
Le frazioni di Azzano Decimo sono: Corva, Fagnigola e Tiezzo.
Le località e le borgate sono: Capo di Sopra, Capo di Sotto, Borgo Facca, Cesena, Fiumesino, Fratte, Colle, Mantova, Piagno, Villacriccola, Santa Rosalia, Zuiano.
Storia
Piagno
La frazione di Piagno viene nominata per la prima volta nel 1262. Il conte Guacello II da Prata, detta il suo testamento il 7 agosto 1262. Tra i testimoni vi è un certo Leandro Pievano di Zoppola. Il testatore, fra le altre disposizioni a favore di chiese maggiori a cui lascia 10 lire di denari, dona 40 soldi a ciascuna delle chiese o cappelle di San Giorgio di Porcia, San Simone di Prata, Santa Lucia di Prata, di Tamai, di Roveredo, di Corva, di Piagno, di Pasiano, di San Andrea e Cornizai. San Pietro di Piagno è sempre stata soggetta alla giurisdizione civile di Prata, come figura anche nell'elenco stilato nel 1420. Nel 1410, Piagno venne incendiata dalle milizie del partito; in quel luogo vi fu un aspro combattimento tra le milizie guidate da Regilino e i Conti di Prata. Nell'1419 Prata venne distrutta dai Veneziani, mentre i Prata trovavano rifugio in Ungheria. Dal 1420 Piagno dipendette così dalla Podesteria di Motta di Livenza. Nel 1515 uno ricco mercante di Spilimbergo ricevette dalla Repubblica Veneta il feudo di Prata, come premio alle sue elargizioni di denaro, formando così la nuova contea; Piagno dipese così dal nuovo conte, il quale abitava normalmente a Sacile, di cui ne ottenne la cittadinanza, esercitando la giustizia per mezzo di un vicario.
La chiesa di Piagno
Nel 1676 Pietro Perissinotto e Giovanni Battista Trevisan eressero a Cecchini una cappella e una chiesa, che dedicarono ai loro Santi Patroni: San Pietro e San Giovanni. Il Vicario civile di Prata loda il loro proposito, ma fa osservare che già due chiese erano dedicate a questi Santi: San Giovanni dei Cavalieri e San Pietro di Piagno. La chiesa di Piagno, ora oratorio pubblico, è una delle più antiche della zona, essendo, come già visto, ricordata per la prima volta nel 1262. In quei tempi lontani, le chiese di Visinale e Cecchini non esistevano più, ma la piccola chiesa di San Pietro di Piagno, era officiata di frequente dai pievani di Pasiano, e nel suo cimitero, adiacente alla chiesa, venivano sepolti i morti di coloro che abitavano nei dintorni. Il pievano di Pasiano celebrava la messa a Piagno, ogni venerdì e ogni quarta domenica del mese, ma sembra che non fosse sempre fedele a questi impegni. Nella visita pastorale del vescovo Matteo Sanudo del 29 aprile 1610, il Vescovo «commina, a esso Rev.do Pievano, che non venga a mancare in alcuno all'obbligo suo fratelli Parrocchiani di S. Pietro di Piagno in celebrar la messa, che è in obbligo come in amministrare li S.mi Sacramenti, acciò non abbiano occasione di dolersi come hanno fatto al presente; cioè celebrare una messa ogni quarta domenica di mese e ogni venerdì di cadauna settimana». I Pievani di Pasiano incaricavano di questo servizio religioso i curati di Corva e meno frequentemente quelli di Tiezzo. «1666: 6 maggio, fede del Reverendo Pre Pietro Abruzzi Pievano di Corva, d'aver per il corso d'anni 14 celebrato nella chiesa di S. Pietro di Piagno il venerdì di ogni settimana, l'ultima di domenica di tutti li mesi, la S.a Festa di Pasqua, Pentecoste, il S.o Natale, secondo l'accordo fatto dal predecessore». «1670: 20 agosto. Altra fede del Rev. Pre Gio Batta Venier di Tiez mandato più volte dal Rev. Piev. di Pasiano a supplire a lui in tale obbligo in detta Veneranda Chiesa di Pasiano». In un certo periodo del 1600 Piagno, pur rimanendo spiritualmente soggetta al Pievano di Pasiano, venne affidata al parroco di Corva fino al 1838. Il 29 maggio 1732, il pievano di Pasiano e il parroco di Corva presero un accordo, secondo il quale, il Pievano affidava al Parroco di Corva l'incarico dell'assistenza spirituale e l'amministrazione dei Sacramenti per gli abitanti di Piagno, dietro alcuni compensi tra cui il quartese. Il parroco di Corva amministrava i Sacramenti agli abitanti di Piagno, ad eccezione del matrimonio, per il quale dovevano presentarsi alla chiesa di Pasiano. Ogni mese il parroco di Corva doveva trasmettere a Pasiano la nota di eventuali Battesimi e dei deceduti, per essere trascritti nei registri canonici della chiesa principale, come appare da questa lettera:
"Rev.mo Sig. D.ne, chiamato con premura alla visita di un mio infermo, non ho potuto servire V. S. R.ma, come doveva; epperò non ho mancato subito dopo di portarmi in Piagno per formare la qui acclusa nota. Io per altro ho sempre spedita la mia sul modello dell'altra speditale, nemmai mi fu rimandata. Ho il piacere d'averla ubbidita come mi ha comandato, e rinnuovandole il mio rispetto passo a ridirmi costante D. V. S.ma, Corva 27 aprile 1796. Um.mo Div.mo Obbl.mo Servidore."
Le Rogazioni
Per le rogazioni venne fatto poi divieto assoluto di passare per Piagno. Questo è un diritto a cui il Pievano di Pasiano non avrebbe mai rinunciato. «Che la Processione delle rogazioni non possa essere fatta entro li confini di Piagno, che dal solo Pievano di Pasiano». Anche durante il periodo pasquale, l'Eucarestia sarà amministrata a Pasiano. Al pievano di Pasiano si riserva la festa di San Pietro; in caso di sua impossibilità provvederà il parroco di Corva.
«Stante le quali obbligazioni che il Rev.do Parroco di Corva assume nella cura spirituale di detto popolo di Piagno, il Rev. Pievano di Pasiano in ricognizione di tal impegno, cede al Rev. Parroco di Corva solamente il quartese di detta villa di Piagno. Giac. Belindonna Pievano di Pasiano – P. Benedetto Abruzzi Parroco di Corva».
Il quartese però era assai consistente, e in quell'epoca Piagno aveva solo 7 famiglie e contava 88 abitanti. Ecco una nota di quartese corrisposto da tre famiglie di Piagno nel 1787: "Fameja Tajariol: formento staja 1; sigala quartaroli 2; sorgoturco staja 2; minestre quartaroli 2; vino conzo 1. Fameja Calderan: formento staja 2; sigala quarte 6; sorgoturco staja 1 e quartaroli 2; sorgorosso quartaroli 6; minestre in netto quartaroli 1 e scodelle 2; vino boccali 35. Fameja Corai: formento quarte 2; sigala quartaroli 2; sorgorosso quartaroli 1; minestre scodele 2; vino boccali 30".
Le dispute
Nel 1827 il parroco di Corva, Don Bartolomeo Martini, chiede ed ottiene, di poter amministrare pure i beni della chiesa di Piagno e anche un certo Prato del Talpon. L'arciprete di Pasiano, verso il 1830 tolse a Piagno l'assistenza spirituale. Il 19 settembre del 1830 il vescovo mons. Fontanini fece una visita pastorale alla parrocchia di Pasiano e all'oratorio campestre sotto il titolo di San Pietro Apostolo. Nel Coltello di Piagno, e constatate le distanze di Pasiano, il vescovo trovò opportuno di far sì che l'arciprete di Pasiano ripristinasse la situazione così come erano prima della revoca della convenzione. Ma il 13 agosto 1839 con Decreto Delegatizio n° 23086/4195 l'arciprete di Pasiano venne rimesso nei suoi «primieri diritti di piena giurisdizione sulla pertinenza del Circondario di Piagno». Anzi, vi è pure un decreto contro il parroco di Corva don GioBatta Cesaratti in data 1º giugno 1842, il quale già nell'anno precedente aveva violato li Decreto passando con la processione delle Rogazioni per Piagno. Si scusò essendo parroco novello, di non conoscere i confini, mentre nel 1842 passò nuovamente con la processione «per li cortile di un certo Carlo Calderan di Piagno parrocchiano di Pasiano». La mancanza di accordi tra il pievano di Pasiano e il parroco di Corva iniziò prima del 1817, quando fu tolta per la prima volta al parroco di Corva l'assistenza spirituale di Piagno. Il 16 agosto 1817 gli abitanti del Coltello di Piagno chiedono all'arciprete di Pasiano di ritornare sotto l'assistenza spirituale di Corva. La lettera è abbastanza polemica, a cui si risponde con polemica. Il distacco di Piagno dall'assistenza di Corva non avvenne serenamente. Nel 1838 è divenuto Pievano di Pasiano Don Höffer e nell'anno successivo si assumerà la cura spirituale di Piagno. Nel 1854 gli abitanti di Piagno accusano il Pievano di Pasiano presso il Vescovo di lasciare in abbandono la chiesa, e di non interessarsi dell'istruzione religiosa. Affermano che fu una famiglia di Piagno, l'istigatrice dell'arciprete, la quale aveva agito per vendetta perché si era visto togliere dalla Fabbriceria di Corva certi beni della chiesa di Piagno. Il vescovo risponde a questa lettera in data 21 febbraio 1854 e nega quanto è affermato nella lettera dei frazionisti di Piagno. Furono gli stessi abitanti di Piagno a chiedere al Pievano Höffer nel 1838 appena giunto in parrocchia di essere assistiti da lui. «le cose perciò restino come sono». Tutto questo che è stato detto ci sembra così paradossale: questioni a non finire per una processione che ora non si fa più per mancanza di partecipazione.
Nel 1889, Piagno passò sotto la parrocchia di Tiezzo, dopo che abitanti di quel luogo, assieme a quelli di Pedrina, avevano inoltrato domanda al Vescovo.
La moderna Chiesa di Piagno
L'attuale chiesa di Piagno venne costruita e ristrutturata nel settecento in forme essenziali, e lo dimostra l'elegante campaniletto inserito nel vertice della facciata. Nel 1769 il vescovo Luigi Maria Gabrielli autorizza l'arciprete di Pasiano a benedire la chiesa e un altare, ma non l'attuale, segno evidente che in tal epoca la chiesa è stata ristrutturata. La chiesa precedente, o quella prima della ristrutturazione, aveva anche un altare al lato sinistro, rimosso in seguito ad un decreto del vescovo Snudo del 1610. Quando nel 1976, la chiesa venne nuovamente ristrutturata, proprio al lato sinistro sotto l'intonaco si stati trovati dei muri risalenti alla precedente chiesetta. È apparso pure un lacerto, pochi centimetri quadrati d'affresco, con qualche fregio e dove appare il termine di una parola «...tione», probabilmente «Annunciatione».
L'altare attuale in pietra fu eseguito nel 1790 e costò la bellezza di ducati 1.500. Dopo un periodo in cui la chiesetta fu abbandonatao, nel 1901 venne nuovamente ristrutturata, forse in un modo inopportuno per cui perse il suo stile. Il vescovo mons. Isola concesse l'autorizzazione, richiesta dal parroco di Tiezzo don Pasquali, all'arciprete e vicario foraneo di Azzano Decimo don Giovanni Battista Gasparotto, di benedire solennemente la chiesetta.
Altri lavori vennero eseguiti e sostenuti dagli abitanti della zona nel 1951 con il rifacimento del pavimento. Nel 1959 si sono acquistati i nuovi banchi, mentre il 27 gennaio 1957 iniziò la celebrazione della messa festiva, che continua tuttora. Attualmente l'interno della chiesa è semplice e sobrio con capriate scoperte, ripulite e rimesse alla sua forma primitiva, che danno all'insieme un gradevole aspetto del passare del tempo. L'altare è dotato di una discreta pala del settecento raffigurante San Pietro in catene, molto probabilmente di autore tedesco e nel 1977 decorosamente restaurata dal Lazzarin di Padova. La chiesa è dedicata a San Pietro, essendo precetto il pievano non poteva partecipare, occupato a Pasiano. Il vescovo Giacomo Maria Erizzo in data 12 agosto 1748 spostò la festa alla data del 1º agosto, in cui si ricorda San Pietro in vincoli. Successivamente venne riportata al 29 giugno e dal 1977, anno in cui in tutta Italia venne tolto il precetto a tale festa, il titolare viene celebrato di domenica.
Etimologia di Piagno
Quanto al toponimo Piagno, è probabile che nel lontano passato vi fosse un passaggio sopra il fiume Meduna, una passerella, cioè una pianca o plancia in legno, dal momento che il fiume in quel luogo è stretto e profondo, perciò non c'erano guadi da attraversare. Da pianca o plancia per derivazione e mutazione potrebbe essere derivata "Piagno". Il luogo poi era diverso dall'attuale: vi erano strade che ora non esistono più, ed altre che sono state tracciate dopo. In un sopralluogo eseguito nel 1690 dal Notaio Antonio Monselice da Prata accompagnato dal meriga di Visinale, da un certo Carlo da Taiedo e Mattia da Piagno, si apprende che esisteva una strada proveniente da Visinale chiamata la $osera, nella cui vicinanza vi era una croce. Quel luogo segnava il confine tra Visinale e Piagno; la crosera faceva capo a due strade, di cui una portava alla restera del Meduna.
Il ponte sul Meduna
A Corva soggiornava di tanto in tanto una famiglia veneziana: i Tedeschi, di cui un componente verrà nominato nel 1880 sindaco di Azzano Decimo, anno in cui, vi fu una vertenza col parroco di Tiezzo. Il Tedeschi diverrà pure senatore, e per suo interessamento venne costruito nel 1886 il ponte sul Meduna, dove si trova attualmente, lungo 75 m, e allungato nel 1912 di un'altra campata. Il Conte Cattaneo voleva costruire il ponte più a nord-est, nella vicinanza della loro villa a Villanova di Pordenone, mentre i Conti Quercini e Gozzi, lo volevano costruire più a sud, verso Visinale, dove avevano i loro possedimenti e dove esisteva il «Passo, la Plancia o Pianca» sul fiume Meduna. L'interessamento del Senatore Tedeschi fece scegliere l'attuale luogo. Da notare, che egli aveva i possedimenti vicino al ponte attuale. Precedentemente aveva tracciato una strada proprio nelle sue terre: da Piagno verso Corva; però non venne completata. Ancor ora porta il nome del suo costruttore, e si chiama Stradone Tedeschi. Per concludere la probabile origine di provenienza, per il momento è da attribuirsi alla località ampiamente descritta in queste pagine.
La toponomastica
Un'ulteriore nota di toponomastica sul nome Piagno: un terreno pianeggiante potrebbe invece essere all'origine di altri due nomi, Piagno, «Piano o Slissa con il significato di "liscia"», per i quali però concorrono spiegazioni che si ritengono molto più attendibili.
Esiste infatti nel resto del Friuli una serie di Plagne, Plàga, Plàncja Plànja ecc.. riconducibili allo sloveno Plànja, con il significato di "striscia disboscata", e al friulano Plàgne, "striscia di terra tra i filari la quale si può arare", Plàga, dal latino "superficie piana", "zona di territorio pianeggiante", Plàncja, "passerella di legno", "asse posta per attraversare o collegare due sponde di un corso d'acqua". Si preferisce però, (pur con alcuni dubbi), l'accostamento alla voce bellunese passata a molti toponimi, Piaia: con il significaot di Piaggia, Pendio, Costa di monte; dal latino Plagia, data anche la pronuncia popolare della nostra località che suona Piaia. Resta in ogni caso difficile capire perché nei documenti più antichi (anni 1262; de Piagno) non compare la forma friulana Plagn, Plai ed anche Piain, che avremmo dovuto aspettarci per quelle epoche. Come già citato, si può accettare la proposta recentemente avanzata da un'origine da Pianca (latino Planca), con il significato di passerella, passatoio, per almeno tre ragioni: 1) la parola dialettale Piai; 2) la perdita del pl- iniziale (per es. a Campo di Sotto s'è mantenuta nella forma Plancjon, fino ai nostri giorni un accrescitivo di Pianca; documenti duecenteschi parlano di Planchis in quel di Cinto, che allora era nelle medesime condizioni dialettali di tutti i dintorni. 3) Per Slissa infine, il toponimo legato al significato: "disboscamento delle selve circostanti".
In un foglietto di carta di poco più di trenta centimetri quadri, non datato, si trova tracciato uno schizzo della chiesa (chiesa di Piagno) con riportate varie misure del Coro. Ciò fa supporre che quest'ultimo sia stato aggiunto al corpo della chiesetta in un'epoca precedente. Ecco le misure del coro qui sotto riportate. Altezza del Coro dell'Oratorio di Piagno - Piedi n° 11: 3 Lunghezza del Coro stesso Oratorio – Piedi n° 13: 2 Lunghezza del Coro – Piedi n° 10: - Lunghezza della pala dell'altare – Piedi 7 meno on.e 2 circa Lunghezza della stessa – Piedi n° 6 meno on.e 2.
Monumenti e luoghi d'interesse
Monumento al lavoro: monumento in marmo di 7 metri, dedicato "alla sacralità del lavoro", scolpito dallo scultore locale Dante Turchetto.
Monumento in bronzo al suonatore di aulo su fontana nella piazza di Tiezzo, opera dello scultore Pierino Sam; dello stesso autore "cavalli in corsa", "pannello dei mestieri", "il busto del dottor Pujatti" dentro il municipio di Azzano Decimo" e il "piccolo monumento alla libertà" nella piazza del capoluogo; alle pareti esterne della sala auditorium di Tiezzo sono visibili i suoi affreschi , alcuni altri sono visibili all'asilo infantile e su meridiane che abbelliscono le pareti esterne di numerose ville.
Campanile di Azzano: venne inaugurato il 6 novembre 1921 e con i suoi 74 metri di altezza domina il panorama azzanese e lo rende uno tra i più alti d'Italia.
Parco del wwf: oasi naturale del wwf che sorge nell'area denominata gli scalini del diavolo. Interessante per la sua tipica vegetazione palustre che, con ogni probabilità, un tempo copriva la maggior parte della campagna della zona.
Laghi di Cesena: gruppo di laghi artificiali formatosi in seguito al prelievo della terra necessaria per la costruzione della vicina autostrada A28.
Dentro la chiesa di Tiezzo sono poste alcune opere sacre dello scultore tiezzese Pierino Sam (1921-2010): bassorilievi della fede, speranza e carità, l'affresco alla fonte battesimale, il tondo Santa Cecilia e pannelli in rame. Nei pressi della scuola elementare l'autore tiezzese ha affrescato il capitello di San Rocco, in altre pareti le madonne di Medugorje e di Lourdes e a Pradolino il capitello dedicato a S. Antonio.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Di seguito sono riportati i gruppi di stranieri più consistenti:
Romania, 458
Albania, 316
India, 283
Macedonia, 128
Ghana, 93
Marocco, 78
Ucraina, 64
Moldavia, 42
Bosnia ed Erzegovina, 28
Gli extracomunitari risultano 1.784, ovvero l'11,4% della popolazione.
Cultura
Eventi
Tra fine agosto e i primi giorni di settembre ci sono i "Festeggiamenti della Madonna del Bembo" o "Al Parco", comunemente conosciuti come "il Bembo". A giugno Sagra del Montasio a Fagnigola. A fine agosto Sagra della Faraona a Cesena. A Tiezzo il 21-22 novembre di ogni anno, già dal 1600, ricorre la festa della Madonna della salute.
Dal 2000, a luglio, si tiene la Fiera della Musica, un festival musicale internazionale in cui intervengono gruppi da tutta Europa e di diversi generi.
Amministrazione
Persone legate ad Azzano Decimo
Agostino Brunetta, (13 marzo 1895 5 luglio 1920) Ten. di Vascello, Pilota d’idrovolante, Guardiamarina, tre medaglie d’Argento, due di bronzo al valor militare e una promozione straordinaria per merito di guerra al grado di Sottotenente di vascello nella 1ª guerra mondiale
Mario Peressin, arcivescovo.
Marcello Mascherini, (1906-1983), scultore.
Giulio Belluz, pittore.
Bruno Cesselli, musicista.
Roberto Raschiotto, scultore.
Beniamino Prior, Tenore.
Pierino Sam, (1921-2010), scultore, pittore, studioso di archeologia.
Hubert (Umberto) Badanai, (Azzano Decimo, 11 gennaio 1895 – Thunder Bay, 19 settembre 1986), politico canadese.
Pierino Sam (1921-2010), scultore tiezzese
Vinicio Facca, calciatore
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il paese è attraversato dall'autostrada A28. Lo svincolo più vicino, denominato "Azzano Decimo", si trova in realtà nel territorio comunale di Fiume Veneto, presso la frazione Praturlone.
Voci correlate
Azzano d'Italia
Note
^ Lo statuto comunale le indica come "borgate".
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2012.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ Elvia e Renato Appi, Adriana Cesselli, Racconti popolari friulani, Vol. XIII - Zona di Azzano X, Società Filologica Friulana, 1968, p. 358.
^ «1857: 25 maii Testamento di Domenico Bernardino Maser di Piagno, nel quale ordina, quando sarà passato da questa vita, che : "corpus suum sepelliri debet in cimitero S. Pietri de Piagno, dove furono sepolti i suoi Predecessori». (Antonio Mottense scritto nel 1690 e ricopiato dal Pievano di Pasiano Pre Locatelli l'8 maggio del 1771).
^ Il quartese era una sorta di recipiente il quale veniva riempito di granaglie o altri prodotti della terra, come compenso per le prestazioni del pievano in parrocchia
^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, ISTAT. URL consultato il 23 giugno 2012.
Collegamenti esterni
Banda Comunale Azzano Decimo - Filarmonica di Tiezzo (1901)
Parrocchia "San Pietro Apostolo" - Azzano Decimo