Destinazioni - Comune

Arizzano

Luogo: Arizzano (Verbano-Cusio-Ossola)
Arizzano (Riscian in piemontese e in lombardo) è un comune italiano di 2.052 abitanti della provincia del Verbano Cusio Ossola. È il più grande tra i comuni situati sulle colline della sponda piemontese del Lago Maggiore e alle spalle di Verbania. Storia Il primo documento in cui si ha menzione del comune, con il nome di Ariciano, risale al XII secolo; è un atto di donazione di terreni alla Basilica di San Vittore di Intra, a dimostrazione di quel legame politico-religioso che univa Arizzano, come tutti i centri dell'entroterra, alla chiesa cattolica e a Intra, ora facente parte di Verbania. Con la divisione territoriale viscontea, del 1393, il paese venne assegnato alla degagna di San Martino, sottoposta a sua volta al podestà di Intra. Nel 1447 Filippo Maria Visconti modificò quest'ordine con la cessione feudale della degagna alla famiglia Moriggia di Frino, che mantenne il possedimento fino al 1783. In quell'anno morendo il loro ultimo rappresentante, il Gianbattista, l'intero feudo passò nelle mani della famiglia Borromeo fino alla caduta in età napoleonica del sistema feudale italiano. Sotto il dominio dei Moriggia di Frino crebbe notevolmente l'importanza del feudo di Arizzano, tanto che nel 1723 gli abitanti delle località adiacenti di Biganzolo, Antoliva, Oro, e Selasca, attualmente inglobate nel comune di Verbania, ottennero di essere unite alla comunità arizzanese. Nel giugno 1911 le quattro frazioni annesse nel Settecento furono nuovamente separate divenendo comune autonomo con il nome di Arizzano Inferiore. Nel 1927 avviene un'altra modifica amministrativa: sorse la Nuova Arizzano che comprende, oltre al nucleo originale, anche i comuni preesistenti di Bee e Vignone. Il nuovo ente sopravvisse fino al 1948 quando i due comuni annessi si riappropriarono della loro autonomia. Monumenti e luoghi d'interesse Chiesa di San Bernardo, nella stessa Arizzano, è un edificio in stile tardo barocco, risalente ai primi del Settecento, ed è un rifacimento e ampliamento di un più antico oratorio. A testimonianza di questa riedificazione è conservato, all'interno della chiesa, un acquaio in marmo selvatico di Ornavasso datato al 1595. La caratteristica più importante della struttura è rappresentata però dalle decorazioni musive che ne rivestono le pareti interne ed il pavimento. Si tratta di mosaici di moderna fattura, voluti e realizzati da don Italo De Cesari, parroco di Arizzano dal 1954. Nelle frazioni sorgono altri oratori quello a Cissano dedicato a San Rocco e quello a Cresseglio dedicato a Sant'Anna. Mosaico monumentale dal titolo Arizzano: complessivamente misura metri 13 × 1,75 (h.max), collocato nella piazza del palazzo ex sede comunale. L’opera musiva è stata realizzata da Walter Ferrarini, allievo di don Italo De Cesari, per l’esecuziome sono stati utilizzati: pietre, antichi mattoni, ceramiche, marmi, graniti, smalti veneziani e ori. Il mosaico è suddiviso in quadri che rappresentano la storia di Arizzano, attraverso immagini reali e simboliche, con lo scopo di diventare uno sprone a conservare ciò che si è salvato e a valorizzare il patrimonio ancora presente. Società Abitanti censiti Geografia antropica Oggi il comune di Arizzano è un ricco agglomerato residenziale, strettamente legato dal punto di vista urbano e economicamente a Verbania. Oltre al capoluogo vi sono due frazioni: Cissano e più in basso Cresseglio. Su margine orientale del paese scorre il Rio Ballona la cui valle vedeva, nel passato, la presenza di moltissimi mulini, elemento portante dell'antica economia della zona. Il comune è attraversato dalla via Nuova Intra Premeno. Economia Oltre alla antica presenza di mulini, nella zona era importante l'attività boschiva esercitata dalle genti di Arizzano, ma non solo nel territorio comunale ma sull'intero pendio che sale verso Beè e Premeno. Nel 1400 gli Arizzanesi avevano ottenuto infatti, con apposito decreto, il diritto di stramare e boscagliare anche nei territori dei due vicini comuni, con l'unico obbligo di riconoscere loro, la prima domenica di maggio di ogni anno, cinque kilogrammi di pane. Spogliata di ogni motivazione economica, la consegna dei pani è rimasta nelle usanze tradizionali del paese. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012. Bibliografia Il Piemonte paese per paese, Firenze, Bonechi, 1996, ISBN 88-8029-156-4.
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