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Isola di Procida: 10 cose da vedere

Scritto da Eliana Iorfida, 07/04/20

L'isola di Procida e il vicino isolotto di Vivara, nel Golfo di Napoli, sono il piccolo paradiso delle Isole Flegree. Già mentre ci si avvicina in barca il profilo di case colorate riempie il cuore di bellezza, ma è a terra, tra i vicoli, che "L'Isola di Arturo" e di Troisi svela tutti i suoi segreti.   

È vero, già in lontananza, sull'aliscafo che da Napoli, Salerno, Ischia o Puzzuoli ci conduce al largo delle Flegree, l'isola di Procida dà il benvenuto ai suoi visitatori con un abbraccio di colore a pelo d'acqua: quello del porto di Marina Grande, dove le facciate delle case sono un saluto a tinte sgargianti.

Una volta a terra, basta inoltrarsi tra i vicoli che odorano di intingoli e bucato, a testimonianza della vita vera che ancora abita l'isola, per comprendere perché l'isola di Procida, con le sue case colorate, le viuzze, le scalinate e gli scorci che si aprono improvvisamente sul blu è il borgo di pescatori da sempre prestato al cinema e alla letteratura. 

La bellezza di Procida è un grumo di cose semplici: la vita dei pescatori, un tratto di mare pulito, le barche e le case variopinte, il profumo dei limoni, le colline panoramiche e la bellezza commovente di un piccolo borgo sospeso nel tempo.

Seguitemi! Faremo il giro dell'isola di Procida in 10 tappe da non perdere... 

1. La Marina Grande di Procida

Per i procidani è semplicemente "Sent‘ Co" (Sancio Cattolico), ovvero il porto principale dell'isola di Procida, a Marina Grande. È qui che attraccano traghetti e aliscafi per raggiungere tutte le zone dell’isola. Marina Grande è il biglietto da visita: un insieme di case sulle quali svetta la cornice merlata di Palazzo Montefusco (XII secolo).

Da qui si può decidere come procedere alla scoperta dell'isola: il piazzale del porto funge infatti da capolinea degli autobus che portano in tutti i quartieri e dei caratteristici microtaxi; sempre a partire da qui si può scegliere di perdersi a piedi per i vicoli e lasciarsi guidare dall'istinto e dalla bellezza, proprio come ho fatto io...  

2. La Marina Corricella di Procida

Prima di risalire la parte sommitale dell'isola di Procida, col suo borgo arroccato, i casali e i panorami mozzafiato, scegliamo appunto di perderci nel dedalo di vicoli della Corricella.

Piccola bomboniera affacciata sul mare, Marina Corricella è il quartiere più antico di Procida: è qui che a partire dall'Altomedioevo si sviluppa sull'isola un particolare esempio di architettura spontanea a carattere popolare, i cui elementi caratteristici sono l'arco, la scala rampante (o a dorso d'asino) e il tipico terrazzino di origine araba chiamato "vèfio", vero simbolo dell'abitazione isolana.

Oggi la Corricella, completamente pedonale, rappresenta ancora l’anima autentica dell'isola, dove passeggiare tra le case dei pescatori, assaporare un po’ di quiete assieme a un buon piatto a base di pescato fresco e scambiare due parole con i procidani.

3. Casale Vascello a Procida

L'isola di Procida è l'isola del tempo sospeso. Per fare un ulteriore salto indietro visitiamo Casale Vascello, l'esempio meglio conservato di antico un casale composto da un insieme di abitazioni racchiuse in una corte.

Questa modalità costruttiva fu introdotta sull'isola nel ‘500, al di fuori del nucleo storico, per proteggersi dalle incursioni saracene: passeggiando al suo interno ammiriamo le case, tuttora abitate, disposte a formare una vera e propria struttura difensiva, aperte all'interno dei cortili ma ben serrate verso l'esterno. 

4. Terra Murata a Procida

Restando in tema di fortificazioni, raggiungiamo un'altra tappa imperdibile di Procida: il quartiere Terra Murata. Stavolta optiamo per l'autobus, perché dobbiamo salire a quasi 90 metri sul livello del mare, verso il borgo in cui i procidani si arroccavano durante le scorrerie dei pirati, che non a caso prende il nome dalle mura che lo circondano sin dal ‘500.

Ancora oggi si accede al borgo attraverso i varchi originari, poi si apre un labirinto di viuzze e case addossate l’une alle altre, con pochissime aperture verso l’esterno. Il panorama ce lo porteremo dentro a lungo: siamo a picco sul tratto di mare che abbraccia l'intero Golfo di Napoli e le isole.

Prima di andare alla tappa successiva visitiamo l’Abbazia di San Michele Arcangelo, dedicata al patrono dell’isola, e il Palazzo D’Avalos, visibile anche dalla terraferma e famoso perché fino al 1988 ha ospitato un penitenziario.

5. L'isolotto di Vivara a Procida

Da quassù raggiungiamo il cosideetto “Regno di Nettuno”, ovvero l’Area Marina Protetta che tra le Isole Flegree include l'isola di Procida e il suo isolotto minore: Vivara.

Ci troviamo immersi in un paesaggio terrestre e marino davvero magnifico, dove gli amanti della natura e degli sport acquatici possono praticare svariate attività, come whale watching, visite guidate in barca, immersioni ed escursioni alla scoperta di alcune bellezze uniche, come la colonia di delfini più importante del Mediterraneo e i reperti archeologici disseminati sui fondali al largo di Procida.

6. Le Spiagge di Procida

Conquistati dal mare cristallino, decidiamo di passare qualche ora in spiaggia. Non c'è che l'imbarazzo della scelta, l'isola di Procida è ricca di spiaggette, baie e insenature tutte da esplorare.

Lato porto il sole tramonta prima, in compenso ci sono le spiagge più facilmente accessibili a piedi, che sono anche le più sabbiose e attrezzate, come la spiaggia della Lingua e quella della Silurenza; le spiagge più suggestive e incastonate negli scogli sono raggiungibili in autobus. Il versante ovest di Procida ospita le spiagge di Ciraccio e della Chiaiolella, baie riparate dai fondali limpidissimi, che offrono sia zone libere che lidi privati. Merita una visita inoltre laspiaggia della Chiaia, versante est e raggiungibile a piedi con una lunga ma suggestiva scalinata.

7. Procida letteraria

Consentitemi a questo punto un tuffo nella Procida che amo di di più, quella letteraria ovviamente!

Procida fu descritta da Giovenale, Stazio e Virgilio. Giovanni Boccaccio, nel suo Decameron, vi ambienta la scena della VI novella della V giornata.

Ma l'isola di Procida è per tutti "L'isola di Arturo", dal titolo del celebre romanzo del 1957, vincitore del Premio Strega e ispirazione per l'omonimo film, che Elsa Morante decise di ambientare proprio in questo luogo dell'anima. Arturo, il protagonista, è nato sull'isola di Procida e qui vive tutta l'infanzia e l'adolescenza: l'isola racchiude il suo mondo, gli altri posti, quelli del mondo vero, esistono per lui solo nella dimensione della leggenda.

Sull'isola di Procida troviamo anche la casa di Graziella, la casa-museo che si ispira alla protagonista dell'omonimo romanzo di Alphonse De Lamartine ambientato proprio qui, nell'Ottocento. 

Il piccolo museo prende spunto dall’amore dello scrittore francese per l'isola e ricostruisce con cura gli interni tipici di una casa procidana dell'epoca, dalla cucina a legna al salottino per accogliere gli ospiti. 

8. Procida set a cielo aperto

Non solo letteratura! Dicevamo che l'isola di Procida è un borgo di marinai storicamente prestato al cinema.

Sull'isola, ad esempio, è possibile ripercorre tutti i luoghi che hanno fatto da set ad alcune scene del capolavoro di Massimo Troisi, Il postino, giarato in parte alla Corricella e in parte in Sicilia, sull'isola di Salina.

Possiamo ad esempio concederci un bagno alla celebre spiaggia del Pozzo Vecchio, su cui sono state girate diverse scene del film, e poi optare per una cena a base di pesce appena pescato nel ristorante che ha ospitato il set cinematografico, proprio a Marina Corricella.

Il Castello D'Avalos fu invece l'ambientazione per il carcere del film drammatico Detenuto in attesa di giudizio, con Alberto Sordi.

9. Mangiare a Procida

I piatti della cucina procidana sono un'armonia di mare e terra: tanti gli abbinamenti di pesce locale alle gustose verdure coltivate sul terreno di origine vulcanica.

I limoni di Procida vengono addirittura conditi e mangiati in insalata, oltre che gustati nella versione alcolica del profumatissimo Limoncello.

Tra i primi da assaggiare la "pasta della pescatora povera", con alici fresche e peperoncini verdi fritti. Altre ricette tipiche sono il "tortano con i carciofi", ovvero carciofi di Procida ripieni di provola e salsiccia e racchiusi in uno scrigno di pasta di pane, e il "coniglio alla procidana", con pomodoro ed erbe aromatiche, servito in un tegame di terracotta.

10. Dormira a Procida

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Procida

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