Chianale, il borgo di pietra della Valle Varaita
Nell’immaginario collettivo il posto da sogno dove passare il Natale è in montagna, in una casa immersa nella natura, davanti al fuoco amico del camino, mentre fuori nevica.
Indice
Un posto così esiste davvero, si trova in Italia, al confine con la Francia, e fa parte del comune di Pontechianale, in provincia di Cuneo.
Chianale è un villaggio dell’Alta Val Varaita, classificato tra i borghi più belli d’Italia, arroccato sul versante sudoccidentale del Monviso. Qui si respira tutto l’anno l’inebriante profumo della natura alpina, specie quella del pino: il Bosco dell'Alevè è infatti il più grande bosco di pini cembri d'Europa, e il suo nome (Alevè) deriva da “elvu”, che è il nome del pino cembro in occitano.
Chianale borgo della Valle Varaita
Il borgo di Chianale è un piccolo gioiello d’ardesia, per questo soprannominato “borgo di pietra”, che si sposa perfettamente con il panorama circostante: ai tetti in lose si alternano le antiche travi e i balconi in legno. In questa piccola frazione di montagna la cultura provenzale è molto sentita e tra le sue strade sembrano ancora riecheggiare le poesie dei trovatori.
In lingua d’oc si chiama “La Cianal”, che significa “canale”, da cui deriva il nome di Chianale. Questo borgo della Valle Raita è infatti spaccato in due da un’opera di canalizzazione del torrente Varaita e i due lembi del villaggio sono collegati da un caratteristico ponte in pietra.
Il villaggio alpino, incorniciato nella riserva della biosfera del Monviso, è attraversato dalla Chemin Royal, la vecchia strada del sale che portava in Francia. Proseguendo da qui, in una scenografica arrampicata percorribile solo in estate, in cui si sfiorano i 3000 metri d’altitudine, si arriva al colle dell’Agnello per poi scendere nella regione francese del Queyras.
In questo antico villaggio in pietra e in tutta la Val Varaita un tempo si produceva il miele ed era famosa anche per l’artigianato del legno, oggi si producono ancora ottimi formaggi d’alpeggio. Un piatto imperdibile è Les ravioles, degli gnocchi di patate impastati con formaggio e conditi con del burro fuso.
Cosa vedere a Chianale
In corrispondenza del ponte in pietra che divide i due agglomerati del borgo, troviamo una piazzetta con una fontana dove sorge la chiesa di Sant’Antonio. Costruita nel XIV secolo, l’antica chiesa si presenta armoniosa e modesta con un’elegante portale romanico a triplice ghiera, all’interno troviamo affreschi raffiguranti il Giudizio universale attribuiti probabilmente ad un pittore francese e datati tra il XIV e il XV secolo.
Sempre sulla strada principale del Chemin Royal, al civico 17, troviamo invece Casa Martinet, antico residuo del tempio Calvinista. Chianale nel XVII secolo, fino alla revoca dell’Editto di Nantes, fu infatti l’unico della valle in cui venne consentita la libertà di culto.
Dall’altra sponda de “La Cianal” troviamo invece la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, patrono del borgo. Sorta tra il sei e settecento, questa chiesa conserva un altare barocco di tradizione brianzonese poggiato su colonne di pino cembro con splendidi intagli.
Da non perdere il Museo del costume e dell’artigianato tessile di Chianale, ospitato nell’antica chiesa dei Cappuccini, che conserva una ricca documentazione sui costumi della valle e sui prodotti d’artigianato tessile.
Cosa fare a Chianale
Dopo aver gustato i suoi particolari gnocchi o la polenta concia cruzetin, in inverno ci si può dedicare allo sci nordico o al climbing sulle cascate di ghiaccio. Con la bella stagione invece il lago di Pontechianale offre diverse attività outdoor, dalla canoa al windsurf, inoltre il bosco dell’Alevè e tutta la natura circostante sono ideali per il trekking, la mountain bike e l’equitazione.
Le tradizioni di Chianale
Quando il borgo è sepolto dalla neve si festeggia Sant’Antonio, una tradizione che vede la benedizione degli animali. A Carnevale invece si celebra la festa pagana del ritorno dei lupi, impersonati da soli uomini che seguono l’antico cerimoniale, mentre la sera ci si riunisce assieme, donne e uomini, per mangiare e far festa. A San Lorenzo, insieme alla classica processione del Santo, sfilano anche i costumi tradizionali: una grande festa in cui viene anche allestita una mostra dedicata ai prodotti della valle.
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