Luogo - Museo

Museo regionale dell'emigrazione "Pietro Conti"

Luogo: Piazza del Soprammuro, 1, Gualdo Tadino (Perugia)
Il museo è ospitato all’interno degli ambienti del palazzo del Podestà, nel centro storico di Gualdo Tadino, cittadina situata nella parte nord-est dell’Umbria, vicino al confine con le Marche. La sede del museo fu l’antica residenza del Podestà, di cui oggi rimane la possente torre Civica duecentesca a cui fu aggiunta, in sommità, la lanterna barocca. Il museo nasce per recuperare la memoria dell'esperienza migratoria e raccontare attraverso voci, suoni, immagini, documenti e oggetti le vicende di un popolo partito in massa “per terre assai lontane” ad offrire al mondo giovinezza, lavoro, mestiere e cultura. Il museo dell’Emigrazione di Gualdo Tadino, intitolato a Pietro Conti, primo presidente della Regione Umbria, è il primo in Italia completamente dedicato a questo tema. Ha una raccolta unica di materiali documentativi sull’emigrazione italiana all’estero dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Sessanta del Novecento. Il museo è anche un centro studi che si occupa della ricerca sull’emigrazione umbra. Svolge la funzione di laboratorio didattico e numerose sono le scuole che hanno aderito a tale progetto. Vengono inoltre prodotte pubblicazioni sull’argomento. Il centro di documentazione comprende anche una videoteca che raccoglie filmati, documenti, servizi giornalistici riordinati e catalogati. Anche la Rai ha contribuito all’implementazione di questo materiale duplicando e cedendo al museo tutto ciò che riguarda tale argomento, e come lei anche alcune televisioni straniere, con l’obbiettivo di acquisire più materiale possibile per costituire un centro audiovisivo di riferimento nazionale. La biblioteca raccoglie tutti i testi e volumi inerenti al fenomeno migratorio, con particolare riguardo per quella italiana all’estero. Il percorso museale è a ritroso: l’arrivo, il viaggio e la partenza. La prima sezione trasporta subito il visitatore nella vita degli emigranti all’estero: l’aggregazione comunitaria, il cibo, la religione, l’occupazione, con particolare riguardo alla ricostruzione del lavoro nelle miniere di ferro e carbone. Protagonista della seconda sezione è il tema del viaggio: rare e commoventi immagini di traversate transoceaniche, monitor che emergono da vecchie valige di cartone e antichi bauli, campane del suono che raccontano preziose testimonianze di viaggi ardui e perigliosi a bordo di lenti e stracolmi bastimenti. Ed, infine, la terza area, dedicata alla partenza e ai motivi che spinsero milioni di italiani a tentare la via dell’emigrazione verso terre straniere: le difficoltà dell’integrazione, la produzione dei tanti documenti per non essere respinti alla frontiera, le carte d’identità con le impronte digitali, i passaporti, i certificati di sana e robusta costituzione.
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