Castello D'Albertis
Il Castello, sede del Museo delle Culture del Mondo, sorge tra il 1886 e il 1892 da un'idea del capitano, che sui resti delle mura di Montegalletto costruisce un edificio su progetto architettonico di D'Andrade e Crotta, coadiuvati dallo scultore Allegro e dall'archeologo Campora. La volontà di sottrarre al degrado uno dei simboli della passata grandezza di Genova si concretizza in un collage di citazioni erudite prevalentemente ispirate all'architettura medievale genovese (Torre Embriaci, Palazzo San Giorgio) con frequenti digressioni nelle atmosfere esotiche e orientaleggianti tipiche dell'immaginario occidentale ottocentesco. Personalità originale, D'Albertis, traspone nel progetto le esperienze di una vita dedicata al mare, alle esplorazioni e alla ricerca etnografica, nell'intento di realizzare il proprio modello scientifico-culturale: un museo ante litteram con al centro la sala dedicata a Colombo, per sottolineare la sua ammirazione verso il grande navigatore di cui tenta, con il Corsaro, di ripercorrerne la rotta nel quadricentenario della scoperta dell'America. Alla propria abitazione riserva solo alcune stanze tra cui la camera da letto, organizzata come una vera e propria cabina di nave orientata verso la Lanterna. Il castello, proprietà comunale dal 1932, è stato recuperato per le ultime celebrazioni colombiane: un lungo restauro ha svuotato i bastioni e gli spazi tra i contrafforti, recuperando la base della torre medievale e ampliando la superficie espositiva, trasformando la casa-museo in un moderno museo.