Destinazioni - Comune

Forni Avoltri

Luogo: Forni Avoltri (Udine)
Forni Avoltri (For Davôtri in friulano standard, For Davuatri in friulano carnico) è un comune italiano di 652 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. Geografia fisica Si tratta dell'ultimo comune dell'alta Val Degano (o Canale di Gorto) prima di entrare in Veneto nella valle di Sappada, e del paese più a nord della Carnia e quindi del Friuli-Venezia Giulia. Clima Storia Le origini dei due borghi di Forni e di Avoltri sono strettamente legate alle miniere presenti sul territorio. I forni, da cui il paese ha preso il nome, sono appunto quelli in cui si fondevano i minerali estratti dal monte Avanza, mentre Avoltri (da ab ultra, ovvero oltre l’acqua del torrente Degano) costituirebbe il primo nucleo abitativo delle genti che vi lavoravano.La toponomastica é legata ad un documento datato 778 d.c. e riguardante una donazione del conte del Friuli Massellione della stirpe di Carlo Magno, "Villam unam, quae sita est in montaniis, quae dicitur Furno" tratto da Gian Giuseppe Liruti - "Notizie delle cose del Friuli, tomoIII", Arnoldo Forni EditoreUdine MDCCLXXVII. In tale documento si fa riferimento alla possibilità di godere di ogni pertinenza e tra esse il ferro e il rame. Impropriamente tale documento é stato attribuito a Forni di Sopra (UD) poiché tale sito e "privo di qualche interesse giacimentologico" g. B. Carulli - "Antiche miniere della Carnia" in Studi Tolmezzini, Arti Grafiche Friulane, 1981. La prima testimonianza certa dell’esistenza di questa attività mineraria, e quindi del paese, risale ad un documento del 1328, una concessione del Patriarcad'Aquileia Pagano della Torre a Nascimbene detto Guercio di Scarfedara e compagni per riattivare le miniere ed un forno ad Avoltri che erano già in attività nell'antichità. Ma documenti del 1275 relativo a dei diritti su delle rendite delle riguardano anche la frazione di Collina. Il paese seguì quindi le vicende storiche del Friuli, dalla dominazione del Patriarcato di Aquileia al passaggio nel 1420 alla Serenissima, che utilizzò i boschi di Forni per ricavarne legname da utilizzare nella costruzione di abitazioni e navi. Nel 1508 bande di lanzichenecchi scendono dal Passo Volaia, saccheggiano e incendiano Collina e Collinetta. Dopo la breve parentesi della presenza francese, con la caduta di Napoleone nel 1815, anche Forni Avoltri entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto sotto il dominio austriaco, fino al 1866, anno dell'annessione al Regno d'Italia dopo la terza guerra di indipendenza. Trattandosi di una terra di confine fu spesso al centro degli scontri avvenuti nei vari eventi bellici. Durante la prima guerra mondiale il paese venne sgomberato ed utilizzato in un primo tempo come base per il rifornimento delle truppe italiane in prima linea, fu sede del locale comando e dell’ospedale da campo. Il paese subì diversi bombardamenti con granate da parte degli austriaci e venne occupato in seguito alla rotta di Caporetto, dal novembre del 1917 al novembre 1918. Sotto il regime fascista il paese è sede di colonie estive per avanguardisti e balilla: le “casette” di legno delle colonie costituiscono il primo nucleo del centro turistico di "Piani di Luzza". Verso la fine della seconda guerra mondiale Forni Avoltri è teatro di alcuni scontri con l'esercito tedesco in ritirata, tra il 1944 ed il 1945 subisce il bombardamento degli abitati di Frassenetto e di Forni e i rastrellamenti tedeschi, con la deportazione degli uomini abili al lavoro. Tra l’ottobre del 1944 e l’aprile del 1945 le truppe dei Cosacchi a cavallo vi si stabiliscono. Nel novembre del 1966 il paese subisce una disastrosa alluvione, nella quale perdono la vita l'allora sindaco Riccardo Romanin, Augusto Brunasso, Ezio Brunasso ed Emilio Romanin, impegnati nelle operazioni di soccorso, e tre diciannovenni Beppino Del Fabbro, Gildo Romanin e Raffaele Vidale. Grazie all'appello lanciato dal quotidiano Messaggero Veneto - Giornale del Friuli e raccolto dal giornale La Provincia di Como si aprì immediatamente una sottoscrizione a favore delle popolazioni colpite. Nel 1967 fu così possibile inaugurare la nuova scuola media, dono delle genti comasche, intitolata al sindaco scomparso Riccardo Romanin e alle altre sei vittime. Monumenti e luoghi d'interesse Chiesa di San Lorenzo a Forni, risalente al XVI secolo e ricostruita nel 1870 Chiesa di San Giovanni Battista a Frassenetto, risalente al 1346 e ricostruita nel 1745, costituiva la circoscrizione ecclesiastica di Sopraponti. Museo etnografico Cemuot chi erin (facente parte del Sistema museale della Carnia), allestito nel 1992 per esporre documenti legati ai vari aspetti della vita quotidiana in Carnia fra l'Ottocento e la seconda guerra mondiale (attrezzi legati ai mestieri e ai lavori tradizionali, come la lavorazione del legno, la fienagione, la realizzazione delle gerle) e la ricostruzione di alcuni ambienti (la malga, la cucina, la camera da letto). Una sezione è dedicata alla filatura e alla tessitura, con capi da abbigliamento da lavoro, da ricorrenza e da corredo. Museo della grande guerra, attivo dall'estate 2008, si possono vedere vari reperti, dalle cucine da campo agli elmetti, dalle armi a quanto occorreva per affrontare la vita di ogni giorno in trincea. È stata fatta anche una ricostruzione dell'interno di una "stanza" di trincea con i lettini riprodotti fedelmente dall'originale a testimonianza delle condizioni di vita durante la guerra. Falesia Rio Landri, un sito utilizzato per l'arrampicata sportiva presso la frazione Collina. Nel territorio comunale sono inoltre presenti diversi luoghi d'interesse paesaggistico e naturalistico, come il lago Bordaglia (1750 m s.l.m.) o il lago Volaia (Wolayer See, 1951 m s.l.m.) che s'incontra poco dopo il confine in territorio austriaco. Itinerari Itinerari per escursioni dal comune di Forni Avoltri e dalla frazione di Collina. Al Rifugio Calvi (m 2.164), ore 4. Si risale a nord il torrente Degano fino a Pierabech (km 2.5, quota m 1.060), ove si lascia a destra la strada che continua per il Giogo Verànis, e si segue la mulattiera a sinistra che lungo il torrente Avanza porta alla Casera Avanza di sotto (ore 1.15, m 1.414). Poco dopo si attraversa il rio per raggiungere la Casera di Casa Vecchia (m 1.681) e il Passo Avanza (m 1.733), donde tenere a destra alla dirùta Casera Sèsis di Sopra (ore 3.30, m 1.785). A serpentine si sale la conca tra il monte Peralba (m 2.694) a sinistra e il monte Cjadènis (m 2.489) a destra, in cui sgorgano le sorgenti del Piave (m 2.037) e si raggiunge il rifugio, situato sul versante est del Passo Sèsis. Alla creta di Tuglia (m 1.945), ore 3.30. Salire alla sella di Tuglia (m 1.591) (Casera), per la strada verso Entralàis, quindi a nord, per pascoli sassosi e mughi alla cima isolata. Vista sull'alta Val Degano e la conca di Sappada. Al monte Chiadin (m 2.252), ore 4.30. Una mulattiera sale al Giogo del Chiadin (ore 3, m 1.799), donde piegando a sinistra per i facili pascoli del crinale, alla cima. Si può variare il ritorno scendendo a sud, per mulattiera alle Staipe di Pescola (m 1.619), quindi per ex carreggiabile ai Piani di Luzza, oppure dal Giogo del Chiadin, a nord, alla Casera Avoltruzzo (m 1.292) fino a Pierabech. Al monte Palos di Linch (m 2.029), ore 4. Dal Passo Avanza, per l'erboso crinale verso sud. Dalla cima si ha un imponente panorama sulla giogaia del monte Peralba. Alla creta Bianca (m 2.255), ore 4.30. Si segue la strada per Collina fino a Frassenetto, donde si sale a sinistra alle Staipe Buialècis (m 1.493) e alla fontana di Sùtul (ore 2.15, m 1.536). Da qui si prende la mulattiera per Casera Vâs (m 1.605) e Casera Monte Buoi (m 1.723), poi per pascoli si arriva alla cima. Al Rifugio Marinelli (m 2.120), ore 3. Seguire la carrozzabile fino al Plan di Val di Bos, ove si lascia a sinistra la via per il Passo Volaia, quindi la mulattiera sulla destra del rio Morarêt (m 1.704). A serpentine si perviene alla forcella Morarêt e al rifugio (ore 3), situato sulla cortina scistosa che salda il massiccio del Crostis (m 2.251) a quello del Monte Coglians. Al Passo Volaia (m 1.977) ore 3. Al Plan di Val di Bos si sale a sinistra, per rocce, zolle erbose e mughi al Rifugio Lambertenghi-Romanin (m 1.970), situato poco sotto il Passo di Volaia, magnifico intaglio fra le pareti del monte Capolago a ovest e i Lastroni del Lago (monte Coglians). Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Lingue e dialetti Nel territorio comunale vige la Legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 "Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana", con la quale la Regione Friuli Venezia Giulia stabilì le denominazioni ufficiali in friulano standard e in friulano locale dei comuni in cui effettivamente si parla il friulano. La parlata locale dell'area di Forni Avoltri e Rigolato è una variante del friulano, caratterizzata dall'antica terminazione vocalica del friulano, per cui la vocale terminale delle parole declinate al femminile (esclusi in parte gli articoli) diviene la "o" anziché la "e" dell'attuale friulano standard e la "a" del friulano occidentale e friulano goriziano. Per esempio: Tale caratteristica è riflessa anche nelle denominazioni delle località, ad esempio: Culino (fur. std. "Culine" , it. "Collina"), Luço (it. Piani di Luzza). La parlata locale è stata utilizzata dal gruppo musicale dei Madrac per alcuni testi delle loro canzoni. Cultura Persone legate a Forni Avoltri Gore Vidal, già Vidale, sceneggiatore e drammaturgo americano René Cattarinussi, biathleta Fides Romanin, atleta olimpionica di sci di fondo Annamaria Samassa, atleta della nazionale di sci di fondo Eventi Tîr des cidulos (Pasqua), tradizionale lancio da parte dei "coscritti" delle rotelle di legno infuocate dal colle di Tops Pellegrinaggio al santuario di Maria Luggau in Carinzia (fine giugno) Marmor-Simposio Internazionale di scultura su marmo (luglio), scultori di fama internazionale realizzano opere su marmo estratto dalle cave locali. Festa dei frutti di bosco (ultime due domeniche di luglio), sagra che si svolge dal 1993 ad Avoltri Rassegna internazionale di fisarmoniche (agosto), a Sigilletto Festa di San Lorenzo (10 agosto), festa del santo patrono di Forni Avoltri con l'accensione del falò sul Monte Tuglia e spettacolo pirotecnico Sagra di Collina (ferragosto) Festa del villeggiante (ferragosto), a Sigilletto in località Volgelos Festa di San Bartolomeo (agosto), a Collinetta Staffetta dei 3 rifugi (metà agosto), gara internazionale di corsa in montagna organizzata dal 1963 dall'Unione Sportiva Collina, i tre rifugi sono il Tolazzi, il Lambertenghi-Romanin ed il Marinelli Raduno regionale degli autieri (fine agosto) Geografia antropica Il comune si compone di sei nuclei abitati, le due borgate principali da cui il comune prende il nome e le 4 frazioni: Forni (lu For, nella parlata locale), 293 ab., capoluogo comunale e sede del municipio Avoltri (Davùatri) 176 ab., alt. 907 m s.l.m. Frazioni Percorrendo la strada che dal centro di Forni porta al rifugio Tolazzi si incontrano le seguenti frazioni: Frassenetto (Frassenêt, loc. Frassenìot), alt. 1.089 m s.l.m., 15 ab. . Sigilletto (Sighiet), alt. 1.121 m s.l.m., 60 ab. . Collinetta (Culine piçule, loc. Culino piçulo, alt. 1.191 m s.l.m.), oggi si tende a considerarla parte della più grande frazione di Collina. (Rectius: i Collinotti - così si chiamano gli abitanti - da sempre considerano Collina e Collinetta (Culino Grando e Culino Piçulo) come unica comunità: unica Chiesa, unica Vicinia, unico Consorzio per la gestione del patrimonio comune, unico Capofrazione, unico Capopastore, unitaria gestione degli usi civici, ecc.), ma due paesi divisi(anche se solo da pochi metri) Collina (Culine, loc. Culino) alt. 1.250 m s.l.m., 105 ab. Località Cjolos (alt. 982 m s.l.m., 12 ab.), poco sopra l'abitato di Avoltri, in direzione ovest, lungo la strada che dal capoluogo comunale porta a Sappada. Piani di Luzza, (Luzo nella parlata locale, alt. 1.036 m s.l.m.), centro di colonie estive e sport invernali, sempre in direzione ovest, lungo la strada per Sappada. Ospita lo stadio internazionale di biathlon, il secondo in Italia. Pierabech (Pierabec, alt. 1.032 m s.l.m.), in direzione nord verso il confine con l’Austria, ospita su una superficie di 2.300 ettari, l’oasi faunistica di Bordaglia-Flèons, da qui si accede anche alla cava di marmo e alle antiche miniere del monte Avanza; sono presenti alcune trincee e fortificazioni militari risalenti alla prima guerra mondiale. Vi sorgono anche lo stabilimento per l’imbottigliamento dell’acqua minerale della fonte Flèons e varie colonie estive. Economia L’economia oggi è basata principalmente sul turismo invernale ed estivo. La ricettività turistica può contare sulla presenza di 9 alberghi da una a tre stelle, 1 camping, 3 bed & breakfast, 2 agriturismi, 3 rifugi alpini. Altre 3 attività offrono invece solo la ristorazione. Sono altresì importanti lo stabilimento della Goccia di Carnia per l’imbottigliamento dell’acqua minerale della fonte Flèons e le cave di marmo di Pierabech (che estraggono il pregiato "fior di pesco carnico"), Sigilletto e Collina ("grigio carnico"). In passato le antiche miniere di minerali del monte Avanza erano alla base dell’economia del paese che proprio grazie ad esse è nato e si è sviluppato. Alla fine dell'Ottocento le miniere davano lavoro a ben 400 persone, dal 1939 al 1952 le gallerie della miniera furono date in concessione alla Società Anonima Miniera Monte Avanza (S.A.M.M.A) per lo sfruttamento e la ricerca di nuovi filoni estrattivi. I lavori furono poi sospesi e la miniera abbandonata sino agli anni '80 in cui per un breve periodo operò la società triestina Finsepol, che condusse nuove ricerche e riattivò alcune gallerie. Marginali e fallimentari si sono rivelate le attività legate all'industria delle occhialerie sul modello del vicino Cadore. Le imprese attive (dati 2005) sono 67, di cui l'11,1% nel settore agricolo, il 17,2% nell'industria, il 18,5% nelle costruzioni, il 38,2% nel commercio e turismo ed il 14,8% nei servizi. Forni Avoltri, come tutti i 28 comuni della Carnia, rientra nell’ambito dell’obiettivo 2 dell'Unione europea per cui sono previste agevolazioni per le zone svantaggiate. Amministrazione Il comune fa parte dell'associazione intercomunale Alta Val Degano – Val Pesarina costituita nel 2007 insieme ai comuni di Comeglians, Ovaro, Prato Carnico e Rigolato. Sport Lo Stadio Internazionale del Biathlon, in località Piani di Luzza, ha ospitato: 2008 - Campionati italiani juniores 2007 - Coppa Europa 2004 - Campionati italiani 2003 - Mondiali estivi (VIII edizione) 2003 - XXI Universiade invernale 2003 - Campionati europei 2001 - Trofeo Centro Biathlon, gara di Triathlon 1997 - Mondiali juniores La squadra di calcio locale si chiama U.S. Ardita, e milita nel locale campionato Carnico. Hanno sede nel comune anche lA.S. Monte Coglians e lU.S. Collina che operano nel settore della corsa in montagna e dello sci. In particolare nel mese di agosto viene organizzata la tradizionale staffetta dei tre rifugi a Collina. Galleria fotografica Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana. ^ ISTAT ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ lista ufficiale Denominazioni ufficiali in Lingua Friulana, Arlef. URL consultato il 26 ottobre 2011. ^ Gore Vidal - le origini carniche, di Ermes Dorigo Note Bibliografia Tullio Ceconi, Forni Avoltri , 1800-1915, Avvenimenti, risorse locali e mobilità delle persone, Collana ricerche storiche del Comune di Forni Avoltri, 2011 AA.VV., Dai boschi della Carnia alle foreste del Canada, Collana ricerche storiche del Comune di Forni Avoltri, 2010 Ceconi Tullio, Tracce di storia per immagini, Circoli Culturali della Carnia, 1996 Ceconi Tullio, Pittini lauro, "Sul troi par Lucau" (DVD), RASTER, 2006 Ceconi Tullio, a cura di, Donna ed emigrante, Collana ricerche storiche del Comune di Forni Avoltri, 2011 Ceconi Tullio, Migrazioni e migranti dell'Alta Val Degano, Collana ricerche storiche del Comune di Forni Avoltri, 2009 Del Fabbro Novella, Viezzi Celestino, " Scarpez e galocios" Arti Grafiche Friulane, 1992 Del Fabbro Novella, "Leiendos e storios dal gno Pais", Arti Grafiche Friulane, 1997 Del Fabbro Novella, Ceconi Tullio, Storia di cave e cavatori, MARGRAF, 2008 Giampaoli Pierluigi, "La Grande Guerra in Alta Val Degano" Ed. Aviani & Aviani, 2012 Pellicciari T.,Forni Avoltri, Arti Grafiche Friulane, Udine, 1973 Pinna Salvatore, "Dall'impervia Albania all'inferno teutonico 1943-1945", Cjargne e Culture, Collana CARNIA FRONTIERA, 2001 Vicario F. , Vocabolari riguladot, Comune di Rigolato, Rigolato, 2000 Zoz Fabio, Tenentini Elisa. "50 escursioni estive ed invernali nei dintorni di Forni Avoltri", Andrea Moro editore, 2013 Voci correlate Comunità montana della Carnia Portatrici carniche Repubblica partigiana della Carnia Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Forni Avoltri Collegamenti esterni Collezione etnografica Cemout chi erin Portale turistico
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