Destinazioni - Comune
Cividate al Piano
Luogo:
Cividate al Piano (Bergamo)
Cividate al Piano (Siedàt o Seedàt in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 5.229 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia.
Situato ai margini orientali della pianura bergamasca, sulla riva destra del fiume Oglio, dista circa 22 chilometri a sud-est dal capoluogo orobico.
Storia
Le origini del paese sono molto antiche, tanto da essere fatte risalire all'epoca in cui si verificò la colonizzazione Romana. Tale ipotesi è suffragata da numerosi ritrovamenti avvenuti nei paesi limitrofi, e soprattutto dal nome: civitas (da cui poi Cividate) starebbe infatti ad indicare, in lingua latina, un insediamento urbano di discrete dimensioni.
Dopo il termine della dominazione romana, sul territorio si verificò l’arrivo dei Longobardi prima, e dei Franchi poi. Furono questi ultimi a creare i presupposti per la formazione del Sacro Romano Impero, i cui reggenti governarono le sorti del paese per tutta l’epoca medievale.
Numerosi furono gli eventi che caratterizzarono quel periodo storico: in primo luogo gli scontri tra le fazioni guelfe e ghibelline che causarono notevoli perdite umane ed una grande instabilità sociale e politica, costringendo il paese a fortificarsi con un castello dalle grandi dimensioni e gli abitanti a subire le angherie dei contendenti.
A tal riguardo sul territorio comunale si svolse la celebre battaglia di Malamorte, combattuta nel 1191 dai bergamaschi (alleati con la città di Cremona) contro i bresciani. Furono questi ultimi ad avere la meglio, al termine di una vera e propria carneficina con più di duemila caduti sull'immenso campo di battaglia, esteso anche ai vicini comuni di Palosco, Pontoglio, Rudiano e Palazzolo. L'egemonia bresciana tuttavia durò soltanto fino al 1237 quando l'imperatore Federico II sconfisse la Lega lombarda a sud di Cortenuova e consegnò il paese alla città di Bergamo sua alleata.
Un secolo più tardi, precisamente nel 1366, il territorio di Cividate venne infeudato alla famiglia dei Visconti, nella persona di Beatrice Regina della Scala, moglie di Bernabò. Furono anni di relativa tranquillità per il borgo, che vide gran parte dei propri territori sottoposti ad opere di bonifica.
Tuttavia la pace era ancora lontana, tanto che nel 1404 nuove battaglie sconvolsero Cividate: questa volta furono i lodigiani a mettere a ferro e fuoco il borgo, arrivando persino a distruggere il castello posto a difesa del paese. Questo venne ricostruito qualche anno più tardi, grazie all'arrivo della Repubblica di Venezia che pose termine a questo periodo di instabilità e di lotte, garantendo tranquillità e prosperità.
Posto in una zona di confine tra la Serenissima ed il Ducato di Milano chiamata Calciana (lambita a sud dal fosso bergamasco, divisione tra le due entità politiche), era da considerarsi in una vera e propria zona franca, senza tasse da versare e con una propria amministrazione. E come in tutte le zone di confine, notevole era il contrabbando praticato nonostante le rigide leggi che lo vietavano, pena dure sanzioni anche se per gli abitanti stessi questa era una delle principali fonte di sostentamento.
La totale esenzione dalle tasse durò fino alla metà del XVIII secolo, mentre pochi decenni più tardi si verificò il passaggio alla Repubblica Cisalpina. La nuova dominazione revocò tutti i privilegi riservati al paese, che fu annesso al dipartimento facente a capo a Bergamo.
Il successivo arrivo degli austriaci, che instaurarono il Regno Lombardo-Veneto, non ripristinò le vecchie agevolazioni ma garantì un nuovo sviluppo che portò il paese di Cividate ad ottenere un ruolo di tutto rispetto in ambito economico nella pianura bergamasca.
Nel XX secolo il paese subì la crisi del settore agricolo, compensata tuttavia dall’evoluzione industriale.
Monumenti e luoghi d'interesse
Rocca di Cividate: l'edificio più caratteristico è indubbiamente la Rocca di Cividate, un vero e proprio castello risalente ad un periodo compreso tra il XII ed il XIII secolo. Questo conserva ancora numerose caratteristiche dell'epoca medievale, tra cui una torre, un fossato e l'ingresso dove un tempo vi era un ponte levatoio.
Chiesa di San Nicolò: in ambito religioso molto importante è la chiesa parrocchiale, dedicata a San Nicolò. Edificata in tempi remoti (documenti la citano già nel 1237), ampliata significativamente tre secoli più tardi e ristrutturata definitivamente nel corso del XVIII secolo, custodisce opere pittoriche di grande valore.
Altri edifici di culto. Inoltre sul territorio comunale sono presenti altri edifici di culto che testimoniano la tradizione religiosa di questo paese: tra questi meritano menzione la chiesa di santa Margherita, la chiesetta di San Luigi (sita nei pressi della parrocchiale) ed il santuario della Beata Vergine dei Campiveri che, risalente al XIX secolo, possiede anch'esso opere di buon pregio.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Amministrazione
Sport
Calcio
La principale squadra di calcio della città è l'U.S.D. Cividatese che milita nel girone E lombardo di Seconda Categoria.
Altri progetti
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Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 213.
^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.