Destinazioni - Comune

Capriolo

Luogo: Capriolo (Brescia)
Capriolo (Cavriöl in dialetto bresciano) è un comune italiano di 9 357 abitanti della provincia di Brescia, in Lombardia. Sorge nell'area collinare immediatamente a sud del Lago d'Iseo. È situato all'estremità occidentale della Franciacorta. Geografia fisica Il paesaggio è quello tipico della Franciacorta. Situato poco dopo lo sbocco del Lago d'Iseo, il territorio comunale è formato da un'ampia campagna pianeggiante coltivata a vite e granturco, delimitata a ovest dal fiume Oglio che fa da confine naturale con la provincia di Bergamo. Il comune fa pertanto parte del Parco dell' Oglio. A nord e a est si trovano le colline moreniche a ridosso delle quali è sorto l'antico borgo. Il comune ha come altitudine minima i 155 m s.l.m. della valle del fiume Oglio, nei pressi della località denominata Casello e come altitudine massima i 680 m s.l.m. della croce del Monte Alto, condivisa con i vicini comuni di Adro e di Corte Franca. L'escursione altimetrica del comune e quindi di 525 metri. Storia Dalla posizione del castello. si potrebbe pensare ad un castelliere preistorico ma: Non è possibile stabilire l’epoca esatta in cui l’uomo cominciò ad abitare nell’area oggi denominata Capriolo. Sappiamo che era ricoperta da ricca foresta di querce e ontani (VI – V millennio a.C.). L’imponente castello, più volte distrutto e ricostruito nel medioevo, non solo sorvegliava l’accesso al lago, alla valle Camonica e bergamasche, ma in stretta connessione con la Mussiga protesse per secoli il vitale ponte romano sull’Oglio, forse il più antico di questa zona. La borgata viene nominata per la prima volta in un documento dell'8 luglio 879 quando Carlomanno di Baviera fece dono di vasti possedimenti ivi esistenti al Monastero di San Salvatore in Brescia. Nel IX e X secolo venne riedificato il Castello: nel contado i cittadini uniti ai nobili riedificarono la ròcca di Manerbio ed i castelli diroccati per antica incuria […] di Capriolo…. Accenni riportati anche dall’Odorici; fu poi concesso in feudo alla famiglia dei Lantieri de’ Paratico. Antemurale della provincia di Brescia, verso il Bergamasco, il castello fu con quelli di Palazzolo sull'Oglio, Paratico, Mussiga e Vanzago uno dei capisaldi delle lotte feudali e per le acque del fiume Oglio, durate a lungo fra bresciani e bergamaschi e iniziate con la cessione, nel 1125 da parte di Giovanni Brusati ai bergamaschi, di importanti capisaldi a difesa dell’accesso in Valcamonica: le rocche di Volpino, Qualino e Ceratello. Dopo una pausa iniziata con la pace che venne firmata proprio a Capriolo il 20 agosto 1198, tali lotte ricominciarono e il castello entrò nel sistema di difesa del territorio bresciano. La sua posizione ne fece un baluardo sulla Valle di Calepio, sulla zona collinare di Paratico e sulla accidentata pianura di Palazzolo sull'Oglio. Numerose vicende belliche interessarono poi il Castello e il Paese. Durante il dominio di Filippo Della Torre (1256), Capriolo con gli altri castelli, riunite le milizie, ne offrirono il comando a Oberto Pelavicino da Cremona, capo dei ghibellini lombardi. Raccolti armati in alcuni castelli della Franciacorta si scontrò con le truppe di Carlo I d'Angiò in una furibonda battaglia sotto il castello di Capriolo. I ghibellini vollero stravincere appiccando alle mura del castello il fuoco. Ciò scatenò l'esercito francese che centuplicò la forza di attacco, facendo strage e seminando il terrore. Nella primavera del 1265 il Castello fu assediato e conquistato da Roberto di Fiandra che ...passato l'Ollio sul ponte di Caleppio entrò nel distretto di Brescia. Il primo castello di questa provincia contro di cui quel capitano generale de’ crocesignati sfogò le ire sue fu quello di Capriolo, come rappresaglia all'impiccagione di uno dei suoi uomini e ordinò una strage del presidio e degli abitanti. poscia mandò a sacco ed a fiamme molti altri di quelle vicinanze.... Episodio riportato anche dall’Odorici e dal Cocchetti. Elia Caprioli vuole che fra gli scampati vi fossero Ughetto Obrese e Lotterengo De Goziis, (Giovanni Ugetto con Obreste e Loterengo cognominato Tartarino) i quali, rifugiatisi a Brescia, avrebbero dato origine alla famiglia Caprioli. Il 1268 vede ancora i principi Della Torre in azione contro i guelfi bresciani, attraversato l’Oglio, entrano in questa provincia e s’impadroniscono del castello di Capriolo. In epoca viscontea e durante la Repubblica di Venezia, Capriolo fece parte della Quadra di Palazzolo. E fu durante l'epoca viscontea, nel 1368 che l'imperatore Carlo IV di Lussemburgo scese in Italia con 40.000 uomini comandati da Uberto di Fiandra devastando varie terre del bresciano tra cui Montichiari, Capriolo, Palazzolo. La congiura antiviscontea di Gussago richiese l'appoggio a Venezia a questa seguì l'occupazione di Brescia, nel 1425, da parte del Carmagnola la conclusione fu la successiva convenzione di pace tra Brescia e Venezia mediata da Martino V, il 30 dicembre 1426 Brescia col territorio tutto, e per quaranta passi anco al di là dell'Oglio rimase ai Veneti ma molte terre, tra cui Capriolo, Chiari, Orzinuovi, Palazzolo e Iseo oltre a quasi tutta la Valcamonica, rimanevano ancora in potestà del Visconti. Ma dopo la vittoria del Carmagnola a Maclodio anche queste terre vennero assoggettate alla Repubblica Veneziana. Tolto ai Veneziani nel 1438 dal Picinino, il paese venne restituito all'esercito veneto nel 1441 con la pace di Cremona, nel novembre di quell'anno, le due parti stabilirono i confini dell'Adda. Durante la guerra Francia-Spagna-Impero, a Capriolo si stanziarono a lungo le truppe svizzere. In un’antica mappa del Lago d'Iseo, 1510 ca., disegnata da Leonardo da Vinci, in basso nella parte centrale dell’immagine si legge abbastanza chiaramente Chapriolo così come scriveva Leonardo nella caratteristica scrittura speculare. Secondo Brescia Oggi, quotidiano Bresciano: Si suppone che al genio di Vinci, a quell'epoca al servizio del re di Francia Luigi XII, che era impegnato nella campagna militare contro la Repubblica di Venezia, fosse stato commissionato uno studio sulla geografia dei luoghi, fra i quali uno sul corso dell'Oglio.. Dopo essere stato nel 1516 in balia delle truppe francesi del Lautrech che... Venuti sul Bergamasco prendevano il castello di Sarnico ne tagliavano a pezzi la guarnigione e attraversato il lago d'Iseo mettevano a socuadro i luoghi di Rivatica di Sarnico di Paratico di Capriolo..., nel 1521, sotto l'incalzare delle truppe del cardinale Ennio, gli abitanti di Capriolo dovettero fuggire sui monti, senza però che esse facessero molti danni. Nel 1522 l’esercito di Prospero Colonna, dopo la battaglia della Bicocca, il 5, 6 e 7 maggio, tra gli altri paesi della zona, alloggiò anche in Capriolo. Nel 1529 si ribellarono alle angherie delle truppe imperiali e buttarono un buon numero di soldati in un burrone. Castello, ò Rocca in cima alla colina che il Da Lezze vide nel 1609-1610 derocata antiqua, et destrutta con le sue muraglie venne ceduta sulla fine del 1600 alle monache che, trasferitesi qui dall'isola delle Grazie di Venezia, il 18 settembre 1694 abitarono il convento eretto dal 1692 in poi. Nel 1812 il convento passò poi alle suore Orsoline.. Il dominio veneto segnò un periodo di pace, disturbato tuttavia da gravi epidemie: la peste del 1505 riportata dal Caprioli che ricorda anche la successiva siccità , per quella del 1630 vi sono due testimonianze rese durante il processo tra i Sindaci di Capriolo e il Conte di Calepio (1661-1665) Andrea Consoli che afferma: …in quel ocasione ne morsero più della metà esendo che ne morsero da settecento e più… e Gerolamo Todesco conferma: …seppellissimo 550 cadaveri oltre quelli che venivano sepolti anche d'altre persone… ne morsero quell'anno li doj terzi. e da periodi di crisi economica: Ascanio Lantieri de' Paratico riporta nei Diari: Adì 19 marzo 1527 tempestette la metà de questa terra de Capriolo verso Olio una cum Tagliuno, Calepi et Paraticho talmente che non se raccolse ne anche una quarta. de biava ne uno mojolo de vino in tutti quelli lochi, Item adì 5 zugno tempestete il resto di questa terra una cum Adro et parte de Herbusco […] talmente che fè tutta la. ruina de queste terre. Poi seguitte la carestia grande… proseguita nell'anno successivo: 1528. – Memoria como per tal carestia molte persone et infinite sono morte in miseria per non aver il modo di prevalerse…. Anche il periodo della rivoluzione giacobina bresciana e napoleonica incise sulla vita di Capriolo. Pacifica fu la vita di Capriolo anche sotto il dominio austriaco, tanto che venne dedicata a Ferdinando I la palazzina comunale edificata nel 1838. Il Comune fu dominato dapprima dagli elementi liberali, appartenenti alle famiglie più in vista della nobiltà locale, fino a quando, sulla fine del secolo XIX, comparve sulla scena una borghesia forte e attiva e il movimento cattolico, di cui fu principale promotore il prevosto Luigi Minelli, che si sviluppò parallelamente al movimento industriale e che espresse una società operaia (1883), una società di mutuo soccorso "La Formica" (1885), una cassa rurale (1896). Lo sviluppo economico sociale è indicato nel 1909 dalla costruzione dell'edificio scolastico, ampliato poi nel 1935 e sostituito da un nuovo complesso costruito nel 1972. Capriolo conobbe la violenza fascista. Parroco e curato vennero catturati il 2 dicembre 1922 da una banda fascista; vennero però liberati a furor di popolo, accorso con tridenti e fucili da caccia. Stemma Sullo stemma del comune è raffigurato un capriolo rampante dorato in campo celeste. . Monumenti e luoghi di interesse Chiesa di San Giorgio Martire Parrocchiale è dedicata a san Giorgio martire. La costruzione dell'attuale fabbrica iniziò nella seconda metà del Quattrocento; nel corso dei secoli l'edificio fu ampliato e modificato. Nel 1892 furono costruite le navate laterali per volere del prevosto Don Minelli. Tra il 1911 e il 1912, l'edificio fu allungato e fu costruito il nuovo abside, posto a nord rispetto alla cupola, dove era collocato in precedenza. All'interno ci sono numerosi altari: quello di santa Rita, che presenta una pregevole statua della santa; l'altare del sacro Cuore, di recente costruzione, in marmo bianco; l'altare dell'Addolorata, presso il quale è posta la statua della Vergine addolorata e il Cristo Morto, opera dei Fantoni; l'altare dei Santi Gervasio e Protasio, caratterizzato dal quadro raffigurante i due santi, proveniente dall'antica parrocchiale, risalente al Cinquecento; l'altare dell'Assunta, anch'esso proveniente da un'altra antica parrocchiale, ornato da una tela raffigurante l'Assunzione di Maria vergine; l'altare del Risorto, con un quadro del Romanino raffigurante Cristo Risorto; l'altare della Madonna Vecchia, il quale, entro una soasa lignea costruita dai Fantoni, si trova la statua della cosiddetta Madonna Vecchia con il bambino. Vi sono inoltre: la cappella del Battistero, che, oltre al fonte battesimale, contiene anche le statue di San Luigi Gonzaga e di San Francesco Saverio; la statua della Madonna del Rosario che, la prima domenica di ottobre, viene portata in processione solenne per le vie del paese. L'organo è una costruzione Serassi risalente al 1828 e recentemente restaurato. La pala dell'altar maggiore raffigura san Giorgio e fu realizzata da Ludovico Gallina nel 1782. In sacrestia sono presenti alcune tele che ritraggono i parroci che si sono succeduti nel corso dei secoli. L'edificio è sormontato da una cupola affrescata con l'Incoronazione di Maria vergine. Sul fianco sinistro della chiesa è presente il campanile, alto 62 m e rivestito di maiolica. Il concerto è di otto campane in Si bemolle ai quali si aggiunge una campanella fuori concerto. Tutte furono fuse nel 1853 dalla fonderia Monzini di Bergamo. A seguito degli eventi della seconda guerra mondiale, le due campane maggiori furono ripristinate nel 1951 ad opera della fonderia pontificia Daciano Colbachini e figli di Padova. A causa di un'incrinazione, la campana 4 in Mi Bemolle fu rifusa nel 1956 dalla fonderia Angelo Ottolina di Bergamo. Santuario di Sant'Onofrio Posto sulla cima del colle, alto 472 m, che domina il paese, è dedicato all'eremita Onofrio, compatrono della comunità capriolese. La strada di accesso proveniente dal paese è sede delli stazione della via Crucis. L'edificio è di antica costruzione con successive modifiche. All'interno, all'ingresso si trova un'antica acqua santiera e un crocefisso. Nella nicchia dietro all'abside, si trova la statua di sant'Onofrio. Nelle altre nicchie del santuario si trovano le statue di sant'Antonio da Padova, della Madonna di Lourdes e di san Rocco. La torre campanaria si trova sul fianco destro della chiesa. Ad essa si accede passando per la sagrestia. La campana venne fusa nel 1907 dalla fonderia Fratelli Ottolina di Seregno, Sulla sinistra della fabbrica ecclesiale si erge la croce eretta in occasione delle missioni popolari negli anni ottanta del XX secolo che viene illuminata ogni sera. Chiesetta di San Carlo Borromeo Vescovo Dedicata all'arcivescovo e cardinale San Carlo Borromeo, si trova nella zona settentrionale del paese, sull'antica strada che conduce a Paratico, ed è visibile salendo per via Roma, mentre si esce da via Vittorio Emanuele II. È utilizzata per la recita del Rosario nei mesi di maggio e di ottobre. La Messa viene celebrata due volte l'anno, il giorno della ricorrenza del santo, anche in questi casi preceduta dalla recita del Rosario. La cappella fu edificata nel Seicento, in seguito all'epidemia di peste del 1630, pertanto fu utilizzata come lazzaretto dagli stessi appestati. Fu restaurata nel 1973, ma in seguito è stata comunque sottoposta a diverse riqualificazioni e migliorie l'ultima delle quali nel 2013. All'ingresso si presenta con un piccolo colonnato. All'interno della cappella si trova un altare maggiore tridentino, in marmo bianco, sovrastato da una tela raffigurante san Carlo Borromeo, inoltre sono presenti quattro tele e vari arredi sacri liturgici. All'esterno del piccolo sagrato, si ergono due statue, quella bronzea del Santo Giovanni XXIII e una in gesso raffigurante San Pio da Pietrelcina, ed è presente una grotta con la Madonna di Lourdes e Bernadette Soubirous. Sulla parte destra della cappella sono presenti i resti di un affresco seicentesco rappresentante san Carlo Borromeo mentre comunica gli ammalati. Chiesetta di San Lorenzo Martire e Diacono Dedicata a San Lorenzo Martire e Diacono, si trova nella zona sud-orientale del paese, in località San Lorenzo appunto, sulla vecchia strada che anticamente conduceva ad Adro. La Santa Messa viene celebrata il 10 agosto, giorno della memoria del Santo e il primo mercoledì di maggio, in occasione del mese mariano. La costruzione risale al 1351 per cui è l'edificio di culto più antico di Capriolo. Il santo viene venerato con un affresco, sul quale si trovano anche la Vergine Maria. L'interno, ad aula unica, sono presenti un quadro raffigurante Padre Pio da Pietrelcina, un altro raffigurante la Madonna col Bambino e un tondo di gesso raffigurante papa Giovanni XXIII. La cappella fu restaurata nel 1971 e nel 1982. Nel luglio 2012 ci fu un importante restauro della struttura, che venne riportata allo splendore originale. Altri edifici di culto la chiesa del convento delle Suore Orsoline Santa Maria degli Angeli; la chiesa del convento delle Suore delle Poverelle; la chiesa della Casa di Riposo; la chiesa del Cimitero; la chiesa Regina Pacis degli Alpini; la santella dei Morti della Costa; la santella del Crocifisso. Sui muri delle antiche abitazioni in pietra del centro storico e negli antichi cascinali della campagna, sono presenti alcuni affreschi raffiguranti, per la maggior parte, la Vergine Maria. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Religione La popolazione è cristiano cattolica. Il santo Patrono del paese è San Giorgio martire, che viene festeggiato il 23 aprile. Tradizioni e folclore Il patrono San Giorgio si festeggia il 23 aprile. È tuttavia più sentita la ricorrenza di san Luigi Gonzaga, 21 giugno, a cui è dedicato l'oratorio e l'omonima manifestazione che si svolge ogni anno nelle prime settimane di settembre. Altra tradizione consolidata è quella di salire fino alla chiesetta dedicata a Sant'Onofrio che sovrasta l'omonimo monte (472 m s.l.m.) nei giorni di pasquetta e il primo maggio. Negli ultimi anni si sono affermate anche altre manifestazioni promosse dagli enti locali, come ad esempio la festa organizzata dall'Amministrazione Comunale "Agosto Insieme", che si svolge generalmente a cavallo dell'Assunta (15 agosto). Anche l'oratorio organizza diverse attività durante l'anno, specialmente per bambini e ragazzi, come i campi estivi e il grest, e altre giornate di giochi e spettacoli nel periodo scolastico. Persone legate a Capriolo Mario Rigamonti: calciatore del Grande Torino, deceduto nella tragedia di Superga, a cui è dedicato fra gli altri lo stadio cittadino di Brescia. Egli è sepolto in una cappella del cimitero della cittadina. Giacomo Terzi (Capriolo, 7 luglio 1847 - Brescia, 14 maggio 1864), che giovanissimo partecipò alla spedizione dei Mille. Enrico Piensi: Campione del Mondo di Kick Boxing Geografia antropica Frazioni e località Dal punto di vista amministrativo il territorio non è suddiviso in frazioni, tuttavia sono presenti ventiquattro località: Baghetti, Bosco Basso, Cà Bianca, Cà dei Borboni, Carretto, Casello, Colombi, Colzano, Costa, Fantone, Feniletto, Fontanone, Le Case, Miola, Molesine, Molinara, Mussiga di Sopra, Pirlotti, Porto, San Lorenzo, Sant'Onofrio, Santo Stefano, Stallone e Valle. Sport Basket La "Pol.Capriolese Basket" milita da anni nel Campionato di Promozione provinciale. Infrastrutture e trasporti La viabilità si basa principalmente sulla ex strada statale 469 Sebina Occidentale, che l'attraversa da nord a sud. Il territorio comunale è attraversato dalla ferrovia Palazzolo-Paratico, chiusa al traffico ordinario, sulla quale era posta l'omonima fermata. Attualmente (2010), è servita unicamente dalla linea turistica TrenoBlu, gestita da FTI - Ferrovie Turistiche Italiane. Amministrazione Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 settembre 2013. ^ Toponimi in dialetto bresciano ^ Bilancio demografico mensile anno 2013. URL consultato il 10 marzo 2014. ^ Arnaldo Gnaga, Vocabolario topografico-toponomastico della provincia di Brescia pag. 139. URL consultato il 9 luglio 2013. ^ Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia – Il Castello di Capriolo pag. 103. URL consultato il 9 luglio 2013. ^ I testi di Lombardia beni Culturali sono consultabili dopo le ore 8:00 ^ Sac. Giovanni Donni Capriolo Uomini e Vicende vol. I pag. 19 ^ Sac. Giovanni Donni Capriolo Uomini e Vicende vol. I pag. 22 ^ Storie Bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, Di Federico Odorici Volume 4 pag. 59 - XLIX (Anno 879 - 8 luglio) La Badessa Ermengarda ^ a b Carlo Cocchetti, Brescia e sua provincia pag. 328. URL consultato il 5 luglio 2013. ^ …I feudi ed i comuni della Lombardia - Di Gabriele Rosa pag. 152 ^ Storie bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, - Di Federico Odorici Volume 3 pag. 255 ^ Sac. Giovanni Donni Capriolo Uomini e Vicende vol I pag. 53 ^ Storie Bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, Di Federico Odorici Volume 4 pag. 295 ^ Dizionario odepórico, o sia storico-politico-naturale della Provincia Bergamasca, Di Giovanni Maironi da Ponte Volume 2 pag. 16 ^ Storia delle repubbliche italiane dei secoli di mezzo, - Di Jean-Charles-Léonard Simonde SismondiVolume 3 pag. 284 ^ a b c d Carlo Cocchetti, Brescia e sua provincia pag. 329. URL consultato il 5 luglio 2013. ^ Elogi historici di Bresciani illustri. Teatro di Ottavio Rossi Di Ottavio Rossi pag. 95 ^ L'historia di Milano, volgarmente scritta dall'... oratore M. Bernardino Corio pag. 238 ^ Delle Storie Bresciane, Di Pietro Bravo Volume 5 – pag. 48 ^ Storie bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, - Di Federico Odorici Volume 6 pag. 181 ^ Delle historie Bresciane - Di Elia Cavriolo, Patrizio Spini pag 106 ^ Storie bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, - Di Federico Odorici Volume 6 pag. 182 ^ Storie bresciane di Federico Odorici – vol. VII pag. 309 nota 2 ^ Storie bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, - Di Federico Odorici Volume 9 pag. 192 ^ Delle Storie Bresciane, Di Pietro Bravo Volume 5 – pag. 93 ^ Giovanni Zanolini, LombardiaBeniculturali - Comune di Capriolo (sec. XIV - 1797). URL consultato il 29 giugno 2013. ^ Storie bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, - Di Federico Odorici Volume 7 pag. 199 ^ Storie bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, - Di Federico Odorici Volume 8 pagg. 153, 154 ^ bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, - Di Federico Odorici Volume 8 pagg. 187, 188 ^ a b Carlo Cocchetti, Brescia e sua provincia pag. 104. URL consultato il 5 luglio 2013. ^ Charles II, King of Great Britain (1630-85) ^ Luciano Ranzanici, 11.07.2012 - Leonardo lungo l'Oglio Ecco la sua «mappa». URL consultato l'8 luglio 2013. ^ Storie bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, - Di Federico Odorici Volume 9 pag. 167 ^ Paolo Guerrini, Fonti per la Storia Bresciana vol. II dai I Diari dei Lantieri de' Paratico di Capriolo pag. 61. URL consultato il 16 luglio 2013. ^ Giovanni da Lezze, Il Catastico Bresciano 1609-1610 nell'Esemplare Queriniano H. V. 1-2; pagg. 455 punto 2. URL consultato il 24 luglio 2014. ^ Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia – Il Castello di Capriolo pag. 104. URL consultato il 9 luglio 2013. ^ Paolo Guerrini, Fonti per la Storia Bresciana vol. II dai Diari dei Paratico pag. 109. URL consultato il 9 luglio 2013. ^ Nel 1812 è aperto un educandato presso il soppresso monastero delle Cappuccine ad opera di un gruppo di religiose ivi radunatesi e che confluirono poi nelle Orso1ine che si dedicarono all'educazione scolastica. Sac. Giovanni Donni Capriolo Uomini e Vicende vol. I pag. 262 ^ Delle historie Bresciane - Di Elia Cavriolo, Patrizio Spini pag 232 ^ Sac. Giovanni Donni Capriolo Uomini e Vicende vol. I pag. 96 ^ Paolo Guerrini, Fonti per la Storia Bresciana vol. II dai I Diari dei Lantieri de' Paratico di Capriolo pag. 65. URL consultato il 16 luglio 2013. ^ Gian Battista Muzzi, Brescia Oggi, 26.05.2013 Nel broletto della canonica con lo stendardo e la fanfara. URL consultato il 12 luglio 2013. ^ La storia della BCC del Basso Sebino ^ Agli inizi di dicembre 1922, quando delle squadre fasciste a Capriolo malmenano il parroco don Pietro Libretti e il curato don Gaudenzio Martinazzoli… ^ Chiesa, Azione cattolica e fascismo nell'Italia settentrionale durante il pontificato di Pio XI (1922-1939): atti del quinto Convegno di storia della Chiesa, Torreglia, 25-27 marzo 1977 - Paolo Pecorari - Universitā Cattolica del Sacro Cuore. Vita e Pensiero, 1979 ^ Elogi historici di Bresciani illustri. Teatro di Ottavio Rossi Di Ottavio Rossi – Tomaso Capriolo pag. 454 ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Statuto comunale di Capriolo. URL consultato il 5 novembre 2010. ^ Ministero dell'Interno, Elezioni comunali del 13 maggio 2001. URL consultato il 14 agosto 2012. ^ Ministero dell'Interno, Elezioni comunali del 28 maggio 2006. URL consultato il 14 agosto 2012. ^ Decreto del Presidente della Repubblica del 24 febbraio 2009 in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, nº 58, 11 marzo 2009. URL consultato il 14 agosto 2012. ^ Ministero dell'Interno, Elezioni comunali del 7 giugno 2009. URL consultato il 14 agosto 2012. Collegamenti esterni Capriolo in Open Directory Project, Netscape Communications. (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Capriolo")
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