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Cellole

Luogo: Cellole (Caserta)
Cellole è un comune italiano di 7.873 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Geografia fisica Cellole è posta nella zona occidentale dell'alto casertano; il suo territorio si estende in una pianura che ha un'escursione di appena 36 metri al di sopra del livello del mare ed ha un'estensione di 33 km². Il territorio comprende anche la parte sud della fascia costiera di Baia Domizia e di Baia Felice. Il comune confina con il solo comune di Sessa Aurunca essendo "chiuso" a nord e a sud dai suoi territori. Tecnicamente, pertanto, il comune di Cellole è una enclave. Storia Le radici storiche dell'attuale centro abitato risalgono al feudalesimo. Il toponimo deriva dal latino pagus cellularum. Il termine latino pagus fa parte del lessico amministrativo romano, e stava ad indicare una circoscrizione territoriale rurale (cioè al di fuori dei confini della città). Il villaggio era stato adibito a deposito di generi alimentari stipati in appositi fabbricati divisi in "celle" o magazzini, dai quali cellularum. Di queste celle sono rimaste poche tracce nella zona. Nei dintorni, tra Cellole, Carano e Piedimonte forse, si trovava la città romana diVescia. Perciò si suppone che le radici più profonde dell'attuale città potrebbero risalire al periodo della nascita della città romana di Sinuessa, circa 4 km a nord di Mondragone, insieme alla quale e con Ausona, Suessa e Minturnae, formavano la famosa Pentapoli Aurunca, distrutta dai romani nel 413 a.C. Più tardi per gli abitanti del Medioevo Cellole divenne un punto di ritrovo in quanto la città era ubicata tra l'antica Via Appia e la nuova " via Appia", durante il feudalesimo il territorio cellolese era stato integrato nei domini dei signori di Sessa Aurunca. Con l'arrivo dei Longobardi i territori dell'ager sinuessanum si disgregarono e quel villaggio che allora contava poche centinaia di abitanti fu inglobato nel territorio di Sessa Aurunca che era l'unico riferimento economico culturale e sociale di tutta la zona circostante. Durante il Medioevo il piccolo villaggio divenne un avamposto difensivo per la vicina Sessa Aurunca. Infatti, dalla città aurunca non era possibile avvistate i fuochi di segnalazione della costa, anche a causa della nebbia della zona paludosa prossima al mare detta Pantano, Cellole serviva da ponte tra la costa e le mura sessane. Ebbe quattro torri cosiddette saracene dell'altezza di alcune decine di metri, ora distrutte e costruite in materiali di risulta dell'epoca precedente o in pietra locale. Il 20 aprile 1970 si riuniva, in Sessa Aurunca, il consiglio comunale per discutere, fra l'altro, della separazione ed erezione a comune autonomo della frazione di Cellole. La questione era vivamente sentita dagli abitanti della predetta frazione i quali, ritenendo che i loro interessi non fossero stati esaminati con quella solerzia e serietà che il problema richiedeva, cominciarono a dare, nella notte del 21 aprile, i primi segni di irrequietezza costituendo un blocco stradale sul corso principale di Cellole, all'altezza del quadrivio di piazza Chiesa Nuova, ora Piazza Aldo Moro. Alle manifestazioni di protesta partecipava una folla sempre più fitta e numerosa. Si moltiplicavano i blocchi stradali e gli episodi di intolleranza verso la forza pubblica resero necessario l'intervento di rinforzi costituiti da contingenti del X battaglione mobile dei Carabinieri di Napoli. Ai blocchi stradali si aggiunsero quelli ferroviari che interessavano la linea di grande comunicazione Roma-Napoli via Formia ed interrompevano, pertanto, il transito dei convogli. Il 21 febbraio 1973 la popolazione del comune di Sessa Aurunca fu chiamata alle urne e decise per l'autonomia di Cellole. Dopo due anni, il 2 aprile 1975 incominciò l'attività amministrativa del comune. Lo stemma adottato dal neonato comune raffigura un grifone che allunga la rapace zampa su una sottostante minuscola pineta. Chiaramente significativo del sentimento per essere riusciti ad affrancarsi dal secolare giogo da parte delle classi dirigenti di Sessa Aurunca e di essere riusciti a conquistarsi il tanto agognato "posto al sole" rappresentato da Baia Domizia. Questo revanscismo ancora oggi permea entrambe le comunità, con una rivalità dannosa che compromette fortemente le occasioni di crescita dell'intero territorio. Territorio comunale La delimitazione del territorio che il neonato comune sarebbe andato ad amministrare "ritagliandolo" all'interno del territorio comunale Sessano è talmente folle che può essere preso a paradigma di quel periodo storico. In pratica Cellole è una enclave, poiché i politici di Sessa Aurunca ritennero di co-stringere, rinchiudendolo a chiave entro i propri confini quasi come se fosse una malattia. Osservando una mappa si nota come due "braccia" di territorio sessano stringano a sud ed a nord il territorio comunale cellolese. Baia Domizia fu salomonicamente spartita a metà, mortificandone da allora ogni possibilità di vero sviluppo. Origini geologiche La geologia del territorio è di origine vulcanica. È una depressione originata dal Vulcano di Roccamonfina che ha generato in seguito un terreno alluvionale molto fertile, ma paludoso. Per secoli zone malariche e paludose, economicamente depresse, tali terreni sono rimasti a lungo incolti finché durante il regime fascista le aree di località Fievo, località Pantano furono bonificate per renderle disponibili ai contadini e diminuire le malattie infettive. Abusivismo Edilizio A partire dai primi anni ottanta, parte della classe politica Cellolese, pianificò di consentire che nella zona del cosiddetto pantano di Baia Domizia, la zona immediatamente a ridosso di quella urbanizzata, sorgesse una vera e propria baraccopoli Questo in totale spregio alla Legge Galasso ed alla logica che vorrebbe quella'area destinata ad uno sviluppo turistico di qualità. In pratica per ottenere immediati benefici di potere personale si acconsentì, che su di un'area di proprietà del "demanio" inalienabile ai sensi dell'art.822 del cod.civile, sorgesse quella che recentemente è stata definita una vera e propria "favela delle vacanze" ipotecando in questo modo, il futuro dei propri figli. Nei primi anni novanta, il prefetto di Caserta, Corrado Catenacci, provò a demolire tutto questo squallore, dopo aver smantellato un centinaio di baracche con l'ausilio delle forze dell'ordine e dell'esercito, fu "promosso" ed inviato in altra sede. Le demolizioni cessarono nel silenzio generale. Le baracche in questi anni sono divenute tutte orride villette in muratura, alcune illegalmente condonate. Vista la demanialità dell'area. A questo stato di fatto nessuno si è ribellato, se non qualche associazione ambientalista della zona. Dal 2009 a causa di alcuni articoli giornalistici del Corriere del Mezzogiorno e di servizi tv di Raiuno, la regione Campania ha deciso di ricominciare ad interessarsi a questi 5000 Eco-Mostri e di dare via agli abbattimenti. Questo anche a causa del fatto che la zona è totalmente priva di rete fognaria e che gli abusivi scaricano nelle acque dei canali di bonifica che poi finiscono a mare, inquinando le acque senza passare attraverso nessun impianto di depurazione. Sono stati però eseguiti solo pochissimi abbattimenti, anche a causa del sostanziale ostruzionismo della politica locale, che parla ancora oggi di "ristrutturazione" dell'abusivismo, ovvero di una sanatoria indiscriminata. http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/08_Agosto/07/baia_domizia.shtml Flora e fauna Parte del litorale della frazione di Baia Domizia (frazione divisa fra i comuni di Sessa Aurunca e Cellole) si trova nel Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano. All'interno dell'area è presente una rete di sentieri che permette di visitarne tutti gli ambienti. Il comune di Cellole nonostante il suo territorio sia di notevole interesse naturalistico, una zona umida tutelabile dalla Convenzione di Ramsar non ha inserito queste aree nel parco, preferendo ricercare uno sviluppo del territorio legato a vecchie logiche di sfruttamento intensivo e selvaggio. Questa zona naturalmente ricca d'acqua, piccoli stagni e canneti da secoli è area di passaggio e di sosta per gli uccelli migratori. Negli ultimi 40 anni nell'area è stata consentita la caccia indiscriminata. La Lipu e il WWF riportano che l'intera area del Litorale Domizio da Licola a Baia Domizia è sottoposta ad un'intensa attività di bracconaggio ed è una trappola mortale per 10.000 uccelli all'anno tra cui anatre, cavalieri d'Italia, falchi ed aironi. Nella zona di Baia Domizia amministrata da Cellole la macchia mediterranea ha subito maggiormente la forte pressione antropica, soprattutto a causa dell'assenza di una coscienza ambientale diffusa e condivisa. Resistono comunque zone superstiti dove fioriscono specie della macchia mediterranea. Purtroppo queste zone sono a forte rischio di degrado per il disinvolto uso del territorio da parte degli stabilimenti balneari, ed in generale della popolazione che presta poca attenzione alla salvaguardia di questo suo patrimonio naturale. Nel 2002 nella notte a cavallo tra l'11 e il 12 luglio è stato effettuato anche un ritrovamento di un nido di tartaruga (Caretta caretta) Economia L'economia del territorio cellolese si concentra su attività rurali e sull'artigianato e dall'inizio degli anni sessanta l'economia della cittadina si è spostata soprattutto verso il turismo dopo la costruzione della vicina Baia Domizia, dotata di hotel e villaggi. Cellole ha beneficiato della contiguità geografica con il polo turistico basando progressivamente su questa risorsa la sua economia. Ne è la prova la crescita economica e demografica di Cellole dovuta in massima parte a questa presenza. Nonostante il declino subito da Baia Domizia a partire dagli anni ottanta e novanta, negli ultimi anni i cellolesi hanno finalmente compreso l'importanza della risorsa turistica. A tal fine nel 2008, fortemente voluta dall'amministrazione comunale, c'è stata a Cellole, l'apertura di una sede distaccata dell'Istituto Alberghiero di Teano. A contribuire all'economia locale una leggera presenza industriale si è stabilita 2 km ad est del centro urbano in località Civette, la maggior parte dei residenti però lavorano nei comuni limitrofi. Una fonte del 2001 indica che in realtà il numero di occupati rilevati nel comune di Cellole fosse di 991 unità che corrispondono al 13,86% della popolazione (non della popolazione attiva), il dato fa emergere una situazione preoccupante e mette in risalto una situazione economica tipica dei comuni del sud, ed evidentemente una tendenza al lavoro sommerso. Il tasso medio di disoccupazione in Campania nel censimento del 2001 è comunque risultato essere del 26,95% Analisi occupazionale Sul territorio sono presenti (anno 2001): 94 attività industriali 244 addetti 24,62% degli occupati 167 attività di servizio 278 addetti 28,05% degli occupati 138 altre attività di servizio 341 addetti 34,41% degli occupati 18 attività amministrative 128 addetti 12,92% degli occupati Luoghi di culto Nel comune vi sono: 4 Chiese Cristiane Cattoliche 1 Chiesa Cristiana Avventista del 7º giorno In città La Chiesa Cristiana Cattolica di San Vito e Marco è in piazza Aldo Moro, l'attuale parroco è Don Lorenzo Albano, la Chiesa Cristiana Cattolica dedicata a Santa Lucia è in Piazza Franco Compasso, parroco Don Ferdinando Iannota. La chiesa Cristiana Avventista del 7º giorno ha sede in via Dante Alighieri. Nelle frazioni Nella frazione di Borgo Centore la parrocchia di Santa Caterina d'Alessandria alla quale fanno riferimento anche i fedeli della frazione di Casamare. Nella frazione di Baia Felice vi è la parrocchia Stella Maris. Sport La cittadina non è dotata di strutture sportive pubbliche oltre le palestre presenti nelle scuole e lo stadio comunale utilizzato dalla principale squadra della città che è l'A.S. Baia Domizia Cellole. Milita in Seconda Categoria Girone A. Tuttavia non mancano nel comune strutture quali campi da calcio a cinque, campi da tennis, piscine (utilizzabili esclusivamente in estate), palestre; ma tutte gestite da imprese private. All'inizio di Via Milano, lungo la S.P. 120 è ubicato lo stadio comunale che ospita le partite in casa della locale squadra A.S. Cellole, proprio a fianco l'edificio della piscina comunale mai completato, adibita a discarica comunale, che dovrebbe essere trasformato in un centro polisportivo dato il recente stanziamento di fondi per l'adeguamento della struttura. . La struttura è stata recentemente adeguata e nel luogo non sono più presenti rifiuti da diverso tempo, tanto che la parte esterna è stata del tutto completata. La struttura sarà nel prossimo futuro una piscina comunale e non un impianto polisportivo, dato il cambiamento recente d'uso effettuato dall'Amministrazione comunale Evoluzione demografica I nuclei familiari rilevati nel 2001 sono stati: 2352 con circa 3,04 persone per famiglia. Aggiornamento demografico al 31/03/2010 --> Abitanti 7884 (Fonti: ufficio anagrafe) Abitanti censiti Amministrazione Statuto comunale Persone legate alla città Franco Compasso, eurodeputato, avvocato, giornalista, saggista, magistrato della Corte dei Conti. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Fonte: G.Tommasino, Aurunci Patres, Gubbio 1942. ^ Fonte: Corriere del Mezzogiorno ^ Fonte: Corriere del Mezzogiorno ^ Fonte: Google Maps ^ Fonte:[1] Lega Italiana Protezione Uccelli ^ Fonte: WWF Aversa ^ Fonte: WWF Caserta ^ Indice di vecchiaia < 100 Fonte: ISTAT ^ ISTAT censimento 2001 ^ dicembre 2007 ^ Fonte: Corriere di Caserta ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Cellole Collegamenti esterni Centro Promozione del Territorio del Comune di Cellole. Polizia municipale Cellole.
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